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19-20 ottobre 2024 - Hotel Palazzo Alabardieri, via Alabardieri n. 9

Muji fountain pen super flex

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Archipat
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Messaggio da Archipat »

Se siete capitati qui pensando che sia arrivata una nuova diavoleria giapponese, mi dispiace, non è in produzione di serie, ma un pennino customizzato.

Questa è una penna speciale per diversi aspetti. In primo luogo è il regalo di un mio collaboratore che dopo tanti anni ha lasciato lo studio per nuove esperienze lavorative. Come tanti colleghi è stato contagiato per la mia passione per le stilografiche e molto presto è finito anche lui con i polpastrelli neri...
La seconda cosa che rende questa penna speciale è che è stata modificata da lui, con gli strumenti trovati nel nostro fornito laboratorio modelli. E' stato allungato il taglio e sono stati asportati i due fianchi ed infine è stata affilata la punta per farlo diventare un XXF.

Credo che abbia visto qualcosa del genere su internet, ma la cosa più incredibile è che questo lavoro, che direi perfetto quanto a funzionamento, è stato fatto da una persona che non aveva mai fatto nulla del genere.

E' molto flessibile, a livello di una vecchia Omas di quelle col pennino buono, e l'alimentatore non perde colpi. Che dire, grazie!
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edis
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Messaggio da edis »

Archipat, standing ovation alla tua "mano": scrittura e disegno. E tu mi dirai: ma io faccio l'architetto, è come se dicessi ad uno scultore che è bravo perché sa scolpire. Vero, ma resto comunque e sempre ammirata!

Ora la domanda puntigliosa: ma l' alimentatore tiene?
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Ottorino
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Messaggio da Ottorino »

Accidenti !! ma il taglio è luuuuuuuuuuungo
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Mir70
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Messaggio da Mir70 »

Eh ma gli Schimdt sono duuuuuuuuuuuuuri


Grafia splendida e bel pennino
Mirko
Roland
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Muji fountain pen super flex

Messaggio da Roland »

Risulta incredibile che uno alle prime armi un neofita riesca a modificare un pennino (suppongo rigido) in questo modo. Se è così semplice perché le aziende di stilografiche non fanno altrettanto?
Boh magari qualche dettaglio ci sfugge, forse il collega di Archipat è un Mozart del pennino prime armi o no. :o
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Messaggio da edis »

Roland ha scritto: giovedì 25 luglio 2024, 16:57 Risulta incredibile che uno alle prime armi un neofita riesca a modificare un pennino (suppongo rigido) in questo modo. Se è così semplice perché le aziende di stilografiche non fanno altrettanto?
Boh magari qualche dettaglio ci sfugge, forse il collega di Archipat è un Mozart del pennino prime armi o no. :o
Archipat parla di "attrezzi di un fornito laboratorio modelli"... Forse il collega aveva già una manualità di qualche tipo. Io l'ho intesa così, non penso entrasse in un laboratorio con degli attrezzi per la prima volta quando ha modificato il pennino...
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Messaggio da Archipat »

edis ha scritto: giovedì 25 luglio 2024, 16:22 Archipat, standing ovation alla tua "mano": scrittura e disegno. E tu mi dirai: ma io faccio l'architetto, è come se dicessi ad uno scultore che è bravo perché sa scolpire. Vero, ma resto comunque e sempre ammirata!

Ora la domanda puntigliosa: ma l' alimentatore tiene?
Grazie per i complimenti! L’alimentatore tiene bene, non capisco nemmeno io per quale alchimia succeda, ma tiene. I railroad sono rari e direi che capitano solo su alcune carte molto patinate.
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Messaggio da Archipat »

Roland ha scritto: giovedì 25 luglio 2024, 16:57 Risulta incredibile che uno alle prime armi un neofita riesca a modificare un pennino (suppongo rigido) in questo modo. Se è così semplice perché le aziende di stilografiche non fanno altrettanto?
Boh magari qualche dettaglio ci sfugge, forse il collega di Archipat è un Mozart del pennino prime armi o no. :o
Come ci sia riuscito in effetti non me lo spiego… ho sempre creduto che i pennini fossero creature permalose da non infastidire.

In ogni caso il risultato non è stato una botta di fortuna; le penne che ha fatto sono due, una l’ha tenuta.

Nel laboratorio c’è sicuramente qualche macchinario sofisticato, ma lui l’ha fatta molto semplice: carte vetrate di diversa gradazione e un po’di pazienza. Unica cosa che non so, in effetti, é se il taglio l’abbia fatto con un laser, o a mano.

La riflessione che fai è verissima; ma se davvero bastano due tagli su un pennino di acciaio, perché non metterlo in produzione?
fabiol
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Messaggio da fabiol »

Sicuro che la sua nuova esperienza professionale non sia il nibmaster ? :D
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Seneca
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Messaggio da Ottorino »

Non voglio fare il guastafeste, ma " il gioco vuole il seguito ".

Bisogna vedere quanto resiste.

La flessibilità è sostenuta da due parti ridotte del pennino.

Poi non dimentichiamo la mano di Archipat.

Ricordo ancora Dante Del Vecchio di Visconti che si lamentava dell'eccessivo rientro di pennini moderatamente flex che venivano torturati dai clienti
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
sansenri
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Messaggio da sansenri »

c'è del vero, ovviamente, come si è un po' detto nel topic sulle modifiche ai pennini, quando il flex si ottiene non principalmente grazie alla lega del materiale, ma riducendo "i vincoli" del pennino, c'è il rischio che ad un certo punto non torni più indietro...
Molta ammirazione per il lavoro pulito (a confronto con certi orrori da incubi notturni che ho visto altrove) il ché conferma probabilmente e soprattutto che per fare un lavoro fatto bene ci vogliono strumenti idonei, oltre ad una certa dose di manualità. :thumbup:
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