sansenri ha scritto: ↑mercoledì 17 luglio 2024, 14:54
Sliceman ha scritto: ↑mercoledì 17 luglio 2024, 11:43
Modalità vecchio palloso ON
Immagino tu non abbia mai usato una pellicola in maniera ragionata. La qualità espressa da una pellicola 35mm, dietro a una lente decente e in mano a qualcuno che sappia cosa sta facendo, è di assoluto rilievo ancora oggi.
Ho volutamente scritto "35mm" perchè se entriamo nel mondo del medio o grande formato pratiacamente non c'è gara.
[...]
Modalità vecchio palloso OFF
sottoscrivo pienamente.
Il problema è che la transizione al digitale è partita perché la tecnologia c'era ed era interessante, ma dire che garantisse stessa qualità dei sistemi analogici migliori non è vero nemmeno a distanza di molti anni!
E' la facilità d'uso che ci è stata venduta, e a molti va bene così, perché altrimenti avrebbero continuato o a non fotografare o a fare foto inguardabili, anche le più semplici.
Hai ragione, Enrico (
sansenri), la fotografia digitale é più facile, tecnicamente. Un sensore di alta qualità può avere una latitudine di posa di 13-14 f/stop, paragonati ai 5 stop di una spettacolare pellicola diapositiva come la Fuji Velvia da 50 ISO e con gli 8-9 stop di una pellicola in bianco e nero. Con sensori così sensibili, soprattutto se di dimensioni grandi, é praticamente impossibile
sbagliare una fotografia dal punto di vista tecnico.
I miei due sensori migliori, un CCD e un CMOS entrambi di medio formato, hanno meno "rumore" di una pellicola virtualmente senza grana come la PanF di Ilford, esposta e sviluppata per 40 ISO. Di fatto, questo mi permette di catturare con il sensore la finissima grana della pellicola in bianco e nero PanF quando la digitalizzo.
E' pero interessante, per chi abbia usato la pellicola, notare come questa abbia una
profondità che manca al sensore. Il sensore forma un'immagine di minor contrasto, che si presta splendidamente per le manipolazioni in post-produzione, ma che nell sua forma nativa,
out of the box, é meno viva. Se il sensore é di gamma alta, l'immagine che produce é più
liscia di qualsiasi pellicola che io abbia provato, e questo ne rappresenta allo stesso tempo un pregio e un difetto.
Vi allego, qui di seguito, due immagini scattate su sensore e su pellicola in bianco e nero, sviluppata da me e digitalizzata nuovamente sul sensore.
Noterete che l'imagine ottenuta direttamente sul sensore (a destra) é più nitida, e quanto al dettaglio delle alte luci e nelle ombre vince a mani basse. Però l'immagine ottenuta sulla pellicola 6x6 (Delta 100), con lo stesso obiettivo, é secondo me più viva e più bella.
Resto più in temi nostri, le penne, con un altro confronto:
Anche in questo caso, il sensore (sotto) é più bravo nella cattura dei dettagli fini, ed eccelle nella sua capacità di registrare informazione nelle alte luci e nelle ombre profonde. Però, nell'immagine ottenuta sulla pellicola, la penna Hemingway, il quaderno di pelle martellata, i fogli scritti, la boccetta d'inchiostro, tutto é più vivo e reale.
La pellicola fotografica é uno strumento espressivo straordinario. Richiede più attenzione nella fase di creazione dell'immagine, perché le sue doti minori quanto a latitudine di esposizione si traducono in un maggior numero di errori tecnici di ripresa, e non permette di visualizzare questi errori (la differenza tra l'immagine che avevamo in mente e ciò che abbiamo ottenuto
piegando i nostri strumenti per farla divenire reale) se non tempo dopo. Alcuni di questi errori possono essere corretti nella post-produzione della fotografia su pellicola (lo sviluppo e la stampa), ma inevitabilmente non tutti. Io ho smesso quasi del tutto di fotografare sulla pellicola diapositiva (Fuji Velvia) perché qui dove vivo non posso svilupparla e se lo faccio fuori passa a volte più di un anno tra il momento della ripresa e quando ne vedo i risultati.
Insomma,
Sliceman non é un vecchio palloso (come ingenerosamente si definisce), ma semplicemente uno che come stanno le cose davvero. La pellicola fotografica permette di ottenere risultati che l'immagine digitale non può restituire, nonostante gli sforzi e la grande fatica che i produttori di apparati per la fotografia elettronica hanno posto nel tentativo di emularne
il sapore. La pellicola
non é uno strumento superato più di quanto lo siano il colore ad olio o l'inchiostro: si tratta di mezzi, di
media, che uno sceglie per esprimere
in quel modo particolare il suo mondo interiore.
Per I lettori di questo forum che siano meno avvezzi all'immagine che si ottiene sulla pellicola, propongo qui di seguito una breve carrellata di fotografie con l'intenzione di mostrare la
flessibilità questo medium e come si presti alle più svariate tipologie di immagine, dal paesaggio alla natura morta, dall'architettura al ritratto, e finanche alla
cronaca.