Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
- Simy
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Salta spesso fuori questo argomento quando si parla di pennini fini, il che è normale: più il pennino è sottile, più "morde" la carta ed è percepibile.
A me piace sentire il pennino sulla carta ma so che, per alcuni, questa percezione è un difetto. Addirittura, Sailor ha schiere di pro" e "contro" perché i pennini che produce sembrano avere il feedback come caratteristica di qualunque formato di pennino, non solo di quelli sottili.
Premesso che non mi riferisco a pennini così appuntiti da strappare le fibre della carta, mi riferisco a pennini che fanno bene il loro lavoro ma si "sentono" mentre si scrive.
Sono curiosa di sapere chi preferisce il "burro" in punta e chi, come me, ama la percezione anche fisica di risposta della carta quando scrive. Sapete dire, anche, perché preferite una sensazione o l'altra?
Io, per esempio, percepisco maggiore controllo quando scrivo, se il pennino mi restituisce anche quella leggera vibrazione, mentre scorre. Come se potessi "vedere" cosa sto facendo non solo con gli occhi ma anche con il tatto. E mi dà anche l'impressione di avere in corso una specie di conversazione con la penna, oltre che con il foglio. Diventa un tramite "attivo", più che solo uno strumento. Un po' come se avesse un carattere suo e si facesse conoscenza a ogni parola buttata sul foglio.
Voi che preferenza avete?
A me piace sentire il pennino sulla carta ma so che, per alcuni, questa percezione è un difetto. Addirittura, Sailor ha schiere di pro" e "contro" perché i pennini che produce sembrano avere il feedback come caratteristica di qualunque formato di pennino, non solo di quelli sottili.
Premesso che non mi riferisco a pennini così appuntiti da strappare le fibre della carta, mi riferisco a pennini che fanno bene il loro lavoro ma si "sentono" mentre si scrive.
Sono curiosa di sapere chi preferisce il "burro" in punta e chi, come me, ama la percezione anche fisica di risposta della carta quando scrive. Sapete dire, anche, perché preferite una sensazione o l'altra?
Io, per esempio, percepisco maggiore controllo quando scrivo, se il pennino mi restituisce anche quella leggera vibrazione, mentre scorre. Come se potessi "vedere" cosa sto facendo non solo con gli occhi ma anche con il tatto. E mi dà anche l'impressione di avere in corso una specie di conversazione con la penna, oltre che con il foglio. Diventa un tramite "attivo", più che solo uno strumento. Un po' come se avesse un carattere suo e si facesse conoscenza a ogni parola buttata sul foglio.
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
riceverai varie risposte, in un verso o nell'altro.
Dopo molte stilografiche devo dirti che non ho una preferenza specifica, spesso si tratta di una caratteristica specifica di quella specifica marca di stilografiche. Nel tempo impari ad apprezzare il fatto che il pennino della Sailor lo senti di più, quello della Pilot, meno, che il pennino della Aurora lo senti di più, quello della GvFC o della Waterman meno, etc.
La piacevolezza non cambia, sei tu che ti adatti alla penna, ed impari ad apprezzarla per le sue peculiarità.
A me piace in ugual misura a volte sentire il pennino che plana sulla carta come sul ghiaccio, o a volte sentire la ruvidezza della carta attraverso il pennino.
E' vero che sentire la carta dà maggior controllo, ma è anche vero che quando la carta non la senti devi imparare a controllare di più la penna
(e il discorso potrebbe proseguire anche sulla ampiezza del tratto del pennino).
In sostanza mi piace di più avere a disposizione la varietà di penne diverse (perché privarsene?), che avere penne che scrivono tutte uguali.
Dopo molte stilografiche devo dirti che non ho una preferenza specifica, spesso si tratta di una caratteristica specifica di quella specifica marca di stilografiche. Nel tempo impari ad apprezzare il fatto che il pennino della Sailor lo senti di più, quello della Pilot, meno, che il pennino della Aurora lo senti di più, quello della GvFC o della Waterman meno, etc.
La piacevolezza non cambia, sei tu che ti adatti alla penna, ed impari ad apprezzarla per le sue peculiarità.
A me piace in ugual misura a volte sentire il pennino che plana sulla carta come sul ghiaccio, o a volte sentire la ruvidezza della carta attraverso il pennino.
E' vero che sentire la carta dà maggior controllo, ma è anche vero che quando la carta non la senti devi imparare a controllare di più la penna
(e il discorso potrebbe proseguire anche sulla ampiezza del tratto del pennino).
In sostanza mi piace di più avere a disposizione la varietà di penne diverse (perché privarsene?), che avere penne che scrivono tutte uguali.
Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Il controllo della penna sulla carta dipende da tanti fattori a cominciare dall'ergonomia, peso della penna e dimensione del pennino. A me non da fastidio un leggero e sottolineo leggero feedback sui pennini F e M (tipo Aurora per intenderci) mentre preferisco pennini più scivolosi (ovviamente senza l'effetto sederino liscio) quando uso punte larghe.
- Silvia1974
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
In generale come te propendo per pennini che poco o tanto si facciano sentire, per i tuoi stessi motivi. Ciò non toglie che a volte mi venga voglia di qualcosa di diverso, più morbido. Si cambia nel tempo e dipende dal giorno come gira. Quando cerco i pennini più burrosi, di solito sono più rilassata, o al contrario stanca e non desidero fare fatica a scrivere
Silvia
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- RisottoPensa
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Io propendo per pennini con feedback secco e scivoloso con un suono sulla carta di bassa frequenza , tipo la sensazione di far scorrere le unghie sull'ombrello.
Attualmente la ho sui miei pennini 3776 fini, mentre spostandomi sulla EF diventa troppo ma comunque gestibile.
Non mi piace però il feedback a neo, ossia quando una penna ha punti di sweet spot che fanno alternare la penna tra un ferdback attivo e una parte mrobida.
Possiedo comunque quasi più penne che hanno una caratteristica da scrittura morbida, non burrosa ma più oleosa, leggermente più secco. Funzionano molto bene con gli inchiostri che ho, ma se dovessi sceglierei rimarrei decisamente sui pennini con feedback.
ASMR tramite vibrazioni sonore.
Attualmente la ho sui miei pennini 3776 fini, mentre spostandomi sulla EF diventa troppo ma comunque gestibile.
Non mi piace però il feedback a neo, ossia quando una penna ha punti di sweet spot che fanno alternare la penna tra un ferdback attivo e una parte mrobida.
Possiedo comunque quasi più penne che hanno una caratteristica da scrittura morbida, non burrosa ma più oleosa, leggermente più secco. Funzionano molto bene con gli inchiostri che ho, ma se dovessi sceglierei rimarrei decisamente sui pennini con feedback.
ASMR tramite vibrazioni sonore.
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- Simy
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Questo è interessante: è feedback del pennino o possibile leggero disallineamento dei rebbi? Il secondo, è insopportabileRisottoPensa ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 9:33 Non mi piace però il feedback a neo, ossia quando una penna ha punti di sweet spot che fanno alternare la penna tra un ferdback attivo e una parte mrobida.

Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
In quel caso il pennino gratta e s'impunta sulla carta. È molto diverso dal feedback.
- Simy
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Sì sì, ho sperimentato entrambe le sensazioni ma mi viene da chiedermi da cosa derivi un feedback "a macchie". Mi chiedo se siano disallineamenti finissimi o se sia questione di beccare una vibrazione specifica al materiale e costruzione del pennino che non si presenta in tutti i tratti
- Koten90
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
È abbastanza evidente che Simy conosce già il mio punto di vista, d’altronde non ho mai fatto segreto anche mio lato interventista per lenire la situazione.
Vorrei porre l’accento, però, su un ulteriore punto: la qualità del feedback.
Pur amando l’assenza totale di feedback, quella dei Pilot M che definisco “a levitazione magnetica”, attualmente possiedo quasi solo pennini fini ed extrafini (ho venduto addirittura una Justus M perché usavo poco il tratto così grosso!) e ho dovuto accettare il compromesso di un certo “suono” del pennino, è inevitabile.
Recentemente ho messo le mani su una Falcon SEF (grazie Geko!), ma ho anche dei pennini a intinzione che uso sulla mia unica Leonardo grazie a un adattatore/alimentatore per filettatura Jowo#6.
Nessuno di questi pennini, per quanto fine come un capello e addirittura senza iridio in punta, mi dà una sensazione sgradevole come quella dei pennini Sailor (è una sensazione, quindi è mia).
Che sia dovuto alla rigidità dei rebbi Sailor che trasmette le vibrazioni intonse senza assorbirne nemmeno un pochetto? È plausibile che i rebbi dei pennini soft o flex fungano anche da smorzatore trasmettendo una sensazione completamente diversa?
L’altro feedback che ho sperimentato è quello della MB149: non fastidioso, ma molto poco scorrevole in confronto alle mie giapponesine. Essendo una Calligraphy, ho pensato che fosse comodo avere un freno che mi obbligasse a tenere un ritmo più lento e concentrato, ma mi sembra sempre di andare con il freno a mano tirato.

[/quote]
Il secondo è un ordine di grandezza superiore: è proprio graffiare la carta per la presenza di uno spigolo vivo come primo punto d’appoggio. Quello che dice Risotto potrebbe essere sintomo di una lucidatura imperfetta o di un’usura dell’iridio molto disomogenea: se si impugna sempre nello stesso modo, il pennino si consumerà sempre nello stesso punto, appiattendosi e formando nuovi spigoli nella superficie sferica
Vorrei porre l’accento, però, su un ulteriore punto: la qualità del feedback.
Pur amando l’assenza totale di feedback, quella dei Pilot M che definisco “a levitazione magnetica”, attualmente possiedo quasi solo pennini fini ed extrafini (ho venduto addirittura una Justus M perché usavo poco il tratto così grosso!) e ho dovuto accettare il compromesso di un certo “suono” del pennino, è inevitabile.
Recentemente ho messo le mani su una Falcon SEF (grazie Geko!), ma ho anche dei pennini a intinzione che uso sulla mia unica Leonardo grazie a un adattatore/alimentatore per filettatura Jowo#6.
Nessuno di questi pennini, per quanto fine come un capello e addirittura senza iridio in punta, mi dà una sensazione sgradevole come quella dei pennini Sailor (è una sensazione, quindi è mia).
Che sia dovuto alla rigidità dei rebbi Sailor che trasmette le vibrazioni intonse senza assorbirne nemmeno un pochetto? È plausibile che i rebbi dei pennini soft o flex fungano anche da smorzatore trasmettendo una sensazione completamente diversa?
L’altro feedback che ho sperimentato è quello della MB149: non fastidioso, ma molto poco scorrevole in confronto alle mie giapponesine. Essendo una Calligraphy, ho pensato che fosse comodo avere un freno che mi obbligasse a tenere un ritmo più lento e concentrato, ma mi sembra sempre di andare con il freno a mano tirato.
Questo è interessante: è feedback del pennino o possibile leggero disallineamento dei rebbi? Il secondo, è insopportabile
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Il secondo è un ordine di grandezza superiore: è proprio graffiare la carta per la presenza di uno spigolo vivo come primo punto d’appoggio. Quello che dice Risotto potrebbe essere sintomo di una lucidatura imperfetta o di un’usura dell’iridio molto disomogenea: se si impugna sempre nello stesso modo, il pennino si consumerà sempre nello stesso punto, appiattendosi e formando nuovi spigoli nella superficie sferica
Ultima modifica di Koten90 il sabato 20 luglio 2024, 11:14, modificato 2 volte in totale.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Ah! Grazie della possibile spiegazione!Koten90 ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 10:59Il secondo è un ordine di grandezza superiore: è proprio graffiare la carta per la presenza di uno spigolo vivo come primo punto d’appoggio. Quello che dice Risotto potrebbe essere sintomo di una lucidatura imperfetta o di un’usura dell’iridio molto disomogenea: se si impugna sempre nello stesso modo, il pennino si consumerà sempre nello stesso punto, appiattendosi e formando nuovi spigoli nella superficie sferica
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Dipende dal feedback: se è di tipo "grattamento" , come Sailor (sigh), io non lo sopporto proprio, anche il rumore mi disturba.
Se invece si intende una resistenza allo scorrere sulla carta, mi piace quando devo scrivere tanto e in velocità, per controllare meglio la scrittura.
Quando devo fare qualche decoro o prendere appunti al volo invece mi piace la scioglievolezza dei pennini burrosissimi.
Se invece si intende una resistenza allo scorrere sulla carta, mi piace quando devo scrivere tanto e in velocità, per controllare meglio la scrittura.
Quando devo fare qualche decoro o prendere appunti al volo invece mi piace la scioglievolezza dei pennini burrosissimi.
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Mi è capitato di dover sistemare un poco un pennino, ho usato il tipico metodo delle carte abrasive finissime. Ecco... quando ho finito mi sono trovata con un pennino scorrevolissimo, volava sulla carta come sci appena sciolinati sulla neve... l'ho messo da parte e mai più usato, lo sentivo innaturale

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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Mi piacciono un po' tutti, tranne quando danno quella stranissima sensazione che definirei di allappamento.
Cioè pennini lisci e senza feedback, ma che per qualche motivo sembra stiano andando senza inchiostro.
Per il resto, dipende da cosa devo scrivere.
Anche a me il pennino fine con feedback aiuta l'elaborazione del pensiero, quasi mi stesse leggendo a voce alta quello che scrivo.
La sensazione è amplificata se il pennino è lungo.
Mi restituisce anche una sorta di eleganza nel gesto, cosa che mi spinge a curare di più la mia grafia avicola.
Se sono arrabbiata è un buon calmante, come un mantra tattile-sonoro.
Se però sono di fretta e devo scrivere molto, preferisco un pennino volante.
La mia grafia diventa squinternata, ma amen.
Cioè pennini lisci e senza feedback, ma che per qualche motivo sembra stiano andando senza inchiostro.
Per il resto, dipende da cosa devo scrivere.
Anche a me il pennino fine con feedback aiuta l'elaborazione del pensiero, quasi mi stesse leggendo a voce alta quello che scrivo.
La sensazione è amplificata se il pennino è lungo.
Mi restituisce anche una sorta di eleganza nel gesto, cosa che mi spinge a curare di più la mia grafia avicola.
Se sono arrabbiata è un buon calmante, come un mantra tattile-sonoro.
Se però sono di fretta e devo scrivere molto, preferisco un pennino volante.
La mia grafia diventa squinternata, ma amen.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
È dovuto al taglio di alcuni tipi di pennini che offrono diverse sensazioni a seconda della posizione, alcuni volontariamente ( es grind speciali ) e altri involontariamente ( lamy 2000 ).Simy ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 10:25Questo è interessante: è feedback del pennino o possibile leggero disallineamento dei rebbi? Il secondo, è insopportabileRisottoPensa ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 9:33 Non mi piace però il feedback a neo, ossia quando una penna ha punti di sweet spot che fanno alternare la penna tra un ferdback attivo e una parte mrobida.
![]()
La sailor ad esempio ha un taglio tipo da amo da pesca, per cui esiste una determinata posizione in cui è possibile avere una sensazione di scrittura morbida ( ancora più evidente in pennini b o m kop) ma generalmente gli angoli toccano la carta e creano quel tipico feedback.
mente pennini che hanno un taglio tipo a ciotola, con un angolo ben evidente, tendono a soffrire di questo problema, nel senso che la pressione e l'angolazione di scrittura sono fattori che modificano drasticamente la sensazione
Io ho trovato i pennini tagliati a sezione di spicchio di mela sono più costanti nella sensazione, anche quelli tipo bordo di un piatto fondo. I pennini fatti a sezione di uovo sodo mi hanno sempre dato problemi di partenze.
Più tardi allego la foto così è più comprensibile
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Pennini: feedback sì, feedback no. Cosa preferite?
Invece a me piacciono i Sailor tagliati tipo buccia di ananas , che è poi il motivo per il quale presentano quel feedback caratteristicoRisottoPensa ha scritto: ↑sabato 20 luglio 2024, 12:42 La sailor ad esempio ha un taglio tipo da amo da pesca
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