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Secondo voi il costo di una penna è giustificata dalla sua qualità?

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Roland
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Secondo voi il costo di una penna è giustificata dalla sua qualità?

Messaggio da Roland »

Io penso che per superare lo scoglio soggettivistico e tentare di dare una risposta oggettiva bisogna partire da fatti concreti. E quali sono questi dati non opinabili? I listini dei grandi produttori di stilografiche dall'inizio del novecento fino alla fine del novecento inizio anni duemila. Certo non è possibili cosiderarli tutti perché ce ne sono troppi, ma già una analisi fondata su una decina di produttori storici (waterman, Parker, pelikan, montblanc, onoto, wahl, conklin, omas, aurora, etc..) dovrebbe permettere di capire come il prezzo di vendita si comporti in relazione agli stipendi medi o al potere d'acquisto. Da qui si può vedere se la relazione rimane costante nel tempo oppure aumenta e di quanto in percentuale. Già questo permetterebbe di capire se il prezzo dell'oggetto segue l'economia reale oppure se c'è stato un allontanamento tra prezzo di vendita e potere effettivo d'acquisto. Se il divario è troppo grande è ovvio che intervengono altri fattori imponderabili. E a questo punto il costo /prezzo dell'oggetto diventa completamente slegato (e quindi non giustificabile) dall'economia reale ie siamo in campo speculativo.
rrfreak63
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Messaggio da rrfreak63 »

non è bello ciò che è bello ma è bello ciò che piace.
Ergo mi piace la Hemingway, ma costa troppo, mi compero la Majohn P139 che gli assomiglia e assolve allo stesso scopo, scrivere. Per me i materiali sono gli stessi.
Io preferisco il vintage, ci sono prezzi inflazionatissimi anche qui, vedesi una 100 Year Pen prima serie, o la Parker Mandarin, ma poi esiste un mondo di penne di ottima qualità a prezzi umani.
Non so se mi sono spiegato bene :crazy:
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Marco
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maylota
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Messaggio da maylota »

rrfreak63 ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 12:47 Non so se mi sono spiegato bene :crazy:
Per me è lapalissiano.
Il prezzo lo fa l'incrocio della domanda e dell'offerta.

Le penne da 1000 euro le venderebbero a 800 o a 600, se non incrociassero la curva di domanda (in un punto che generi volumi adeguati).
Se le penne da 5€ spedizione inclusa facessero volumi accettabili a 20€, sarebbe masochismo puro (o velato dumping) regalare la differenza.
Il prezzo lo fa anche chi compra (o non compra o compra altro)

Più complicato per le vintage...dove non hai una fabbrica, dei dipendenti o dei costi fissi e puoi con più facilità tenere prezzi troppo alti senza poi vendere molto. Ma credo che la domanda originaria del thread non fosse rivolta alle vintage.
Venceremos.
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Messaggio da rrfreak63 »

ed è per questo che mi tengo alla larga dalle penne moderne. Ormai sono un lusso e non più uno strumento quotidiano ed è per questo che ti vengono proposte a prezzi assurdi. Che poi dipende da quanto porti a casa a fine mese da cui poi deduci mutuo, macchina, vacanze, figli e quel che ti resta sopravvivi o meno.
Anche l'ultima 'arrivata' Delta mica parte con prezzi popolari, mi pare, e se le tengano. :mrgreen:
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Esme
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Messaggio da Esme »

Ci si può mettere dalla parte del produttore.

Caso 1
Io produttore leggendo fountainpen.it ho scoperto che ci sono alcuni impallinati, tra cui una certa Esme, che si sdilinquiscono per certe livree di celluloide.
Decido quindi di riproporne una delle più ricercate, ma con materiali moderni.
Devo procurarmi il materiale originario, studiarlo, cercare di capire una tecnica compositiva che nessuno sa più.
Progetto il modo di riprodurlo, faccio le varie prove. Se sono bravo magari ci azzecco subito, ma può essere che debba farne decine.
Arrivo al prototipo. Lo analizzo, lo testo, lo miglioro.
Quando sono arrivato al punto, magari devo progettare e far realizzare macchinari apposta per la produzione, sicuramente devo istruire le maestranze.

Giá tutto questo ha un costo. E dato che probabilmente venderò un migliaio di penne anziché un milione, la quota di ammortamento sarà rilevante.
Sicuramente la produzione sarà più costosa della medesima penna in resina monocolore.
Mi metto lì con il mio quadernetto e faccio l'estimo: tra tutto quanto calcolo che sia onesto mettere un sovrapprezzo di, ipotesi, +400€.

Caso 2
Io produttore ho scoperto che c'è chi si compiace di avere il pezzo unico. (Legittimo!)
Ho un'alzata di ingegno: se uso una resina colorata in modo randomico (in vulgata: a casaccio) ogni penna sarà diversa dalle altre.
C'è un tizio che butta in un tubo resine di vari RAL, gli dà una rugata con il filo di ferro, mette tutto in autoclave e va a farsi un giro.
Me ne faccio inviare un po' di barre, che utilizzo poi nel solito modo.

Mi metto lì con il solito quadernetto a fare l'estimo.
Scrivo "ma vuoi mettere? = +400€"

Conclusione
Oggettivamente una delle due penne ha un prezzo maggiormente giustificato.
Soggettivamente invece non è detto.
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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Secondo voi il costo di una penna è giustificata dalla sua qualità?

Messaggio da Roland »

Ci manca un dato cruciale (che non ci verrà mai dato) e cioè il costo di produzione della penna. Che è molto diverso dal prezzo a cui la pena viene venduta dai grossisti ai dettaglianti che è diverso dal prezzo a cui i dettaglianti vendono la pena al pubblico.

esempio :il prezzo di listino della pelikan m800 è mi pare sui 600-700€. Tutta via la pelikan lascia un margine di manovra molto ampio ai commercianti che possono proporre anche sconti rilevanti.
Il prezzo di listino della montblanc 146 è di 700-800€. La montblanc non permette che si facciano sconti quindi la penna ti costa 700-800€. Rammento che gli sconti non mandano mai in rosso un negozio ne tantomeno il produttore.
La stessa situazione si ha con la Aurora i cui prezzi di listino sono stellari ma cercando si possono trovare grossi sconti (e non perché la merce è caduta dal camion).
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Messaggio da maylota »

Roland ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 14:38 La stessa situazione si ha con la Aurora i cui prezzi di listino sono stellari ma cercando si possono trovare grossi sconti (e non perché la merce è caduta dal camion).
Aurora è costretta di fare margini da azienda del lusso per avere un valore, altrimenti è come Lamy o Pelikan che non è che le abbian poi vendute a molto. (insomma è il motivo per cui Ferrari ha una capitalizzazione di borsa maggiore di Stellantis)
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Messaggio da RisottoPensa »

Oggi mi è arrivata una TWSBI eco in F

Scrive in modo ottimo , scrive bene come la mia kakuno , anche meglio di penne più costose che ho avuto.

Unico problema? Essendo abituato a penne di fascia più alta ho sentito piccole lacune che mi hanno convinto ancora di più al fatto che esistono fasce di prodotti.

Come ha detto qualcuno, ora non ricordo bene dove, la stilografica serve per scrivere e quando fa di più oltre al suo lavoro allora è davvero una buona penna.

Ecco , preso la mia solita 3776 noto che ci sono piccoli cambiamenti che mi fanno apprezzare questa penna ancora di più.
Una di quelle è la sensazione della plastica in mano , la chiusura del cappuccio , e l'assenza di piccole resistenze durante la scrittura anche se parliamo di pennino d'oro vs acciaio.

Insomma, se vai da un dottore che ti cura dai tuoi mali stai bene così.
Ma se hai un dottore che oltre a non farti stare peggio, punta anche a farti stare meglio di prima , ecco che la differenza arriva.

Credo che per qualità si debbano sopra tutto guardare i piccoli dettagli che normalmente una persona ignora.

In fondo basta poco per far arrivare 0.9 a 1 , ma sono due cose molto diverse.

Sono del parere che per apprezzare le cose buone ci sia necessariamente bisogno di confrontarlo con roba peggiore.
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Monet63
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Messaggio da Monet63 »

RisottoPensa ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 16:51 Ecco , preso la mia solita 3776 noto che ci sono piccoli cambiamenti che mi fanno apprezzare questa penna ancora di più.
Una di quelle è la sensazione della plastica in mano , la chiusura del cappuccio , e l'assenza di piccole resistenze durante la scrittura anche se parliamo di pennino d'oro vs acciaio.
Anche perché a scrivere è sempre e solo l'iridio, oro o non oro.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da rrfreak63 »

e la conclusione di questo panegirico qual è? :twisted:
'abbiamo scherzato' :mrgreen:
volemose bene!
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Messaggio da alfredop »

rrfreak63 ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 18:31 e la conclusione di questo panegirico qual è? :twisted:
'abbiamo scherzato' :mrgreen:
volemose bene!
Ecco la conclusione:
1) Per x (generico utente del foro) una penna è di qualità se e soli egli decide che è di qualità.

2) Per ogni penna x esiste un utente y per cui la penna è dì qualità ed un utente z per cui la penna non è di qualità.

3) Corollario: Se la penna x è di qualità per l’utente y allora esiste un un utente z per cui quella penna non è di qualità.

4) Corollario: Non esiste una penna che è di qualità per tutti gli utenti del forum

5) Corollario: per ogni penna x esiste un utente y per cui quella penna è di qualità

6) Definizione: una penna è di qualità se e solo se è di qualità per tutti gli utenti del forum

7) Teorema: non esistono penne di qualità
Dimostrazione: (6)+(4)

8) Definizione alternativa: una penna è di qualità se lo è per almeno un utente del forum

9) Teorema: tutte le penne sono di qualità
Dimostrazione: (8)+(5)

Scegliete voi se usare la definizione (6) o la definizione (8) e traetene le conclusioni.

Si può chiudere il thread.
Grazie😂

Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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Messaggio da mastrogigino »

rrfreak63 ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 18:31 e la conclusione di questo panegirico qual è? :twisted:
'abbiamo scherzato' :mrgreen:
volemose bene!
Che il prezzo di un "oggetto " (o servizio) è un concetto psicologico umano e non una misura fisica dotata di oggettività.

La lunghezza la puoi misurare oggettivamente e dire che X è più lungo di Y.

Ma se X costa "tot" , nessun puó dire se è troppo, troppo poco o "giusto " in assoluto.

È il prezzo "giusto " se c'è abbastanza gente che se lo compra a quel prezzo, tanto da mantenere l'azienda produttrice a galla.

Per me "X" costa troppo, per un altro va bene.
Abbiamo entrambi ragione.
Il rapporto prezzo da pagare/ valore "percepito" è ASSOLUTAMENTE SOGGETTIVO, e quindi cambia totalmente da persona a persona.

Un bicchiere d'acqua per un uomo che muore di sete nel deserto vale quanto la vita di un altro , sarebbe disposto a uccidere per averlo.

Un bicchiere d'acqua al bar in piazza a Busto Arsizio (terra di Merdor) se mi chiedono 50 centesimi penso che sono dei ladri....

Ma è sempre lo stesso bicchiere d'acqua, è l'acquirente (e il suo contesto) che cambia.
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Messaggio da Esme »

mastrogigino ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 18:56 Un bicchiere d'acqua per un uomo che muore di sete nel deserto
Mode badessa ON
Se fai pagare un bicchiere d'acqua a chi sta morendo di sete sei una brutterrima persona.
Mode badessa OFF
🙂
mastrogigino ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 18:56 Si può chiudere il thread.
Ma hai dimenticato l'enunciato più importante!

Se una penna cade, cade sul pennino.
A meno che non abbia un codale molto fragile: allora cadrà sul codale.

Io comunque voto per l'enunciato 8.
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Messaggio da Mir70 »

Esme ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 19:23 Se una penna cade, cade sul pennino.
A meno che non abbia un codale molto fragile: allora cadrà sul codale.
alfredop ha scritto: giovedì 18 luglio 2024, 18:52 Si può chiudere il thread.

Assioma : Nessuna penna è di qualità.
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Conclusione del Professor Bellavista:
"Ogni stilografica è sia di qualità (in quanto è), che non di qualità (in quanto non è)."
:mrgreen:
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