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RisottoPensa ha scritto: ↑martedì 16 luglio 2024, 22:56
In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto
Immagino tu non abbia mai usato una pellicola in maniera ragionata. La qualità espressa da una pellicola 35mm, dietro a una lente decente e in mano a qualcuno che sappia cosa sta facendo, è di assoluto rilievo ancora oggi.
Ho volutamente scritto "35mm" perchè se entriamo nel mondo del medio o grande formato pratiacamente non c'è gara.
RisottoPensa ha scritto: ↑martedì 16 luglio 2024, 22:56
almeno con i cd in vinile tornati in voga si ha una qualità audio e collezionismo differente
Pensi che sia diverso con le pellicole?
Una Kodak Tri-x 400, una ILFORD FP4, una Adox hr-50, per non parlare delle ortocromatiche, sono mondi interi da esplorare, tutti diversi... e stiamo solo parlando di bianco e nero.
Figurati a colori...
E prima che tu risponda: no, i sensori digitali tranne in rare e specifiche realizzazioni, non raggiungono la profondità di una pellicola B/N out of the box, ti tocca lavorare parecchio in post produzione per avvicinarti.
RisottoPensa ha scritto: ↑martedì 16 luglio 2024, 22:56
però le foto si possono benissimo modificare o lenti appositi creano effetti pari a quelle che escono dalla camera oscura ( già come le prime ere di instagram una decina di anni fa )
Bisogna innanzitutto capire che Instagram è monnezza. La qualità di una fotografia puoi forse intuirla guardandola su Instagram, ma finchè non ce l'hai stampata davanti parliamo di niente. Mi spiego meglio: non è che una foto caricata su instagram sia spazzatura, magari è un capolavoro dell'immagine, ma è proprio la piattaforma Instagram e il modo di fruire della fotografia lì sopra che è ridicolo. La qualità che può esprimere lo schermo di un cellulare che ti mostra una foto ultracompressa su un social network non ha niente da spartire con la reale qualità di quella fotografia.
Ti basta andare a vedere una mostra fotografica prodotta decentemente per lasciarti a bocca aperta.
Leggo che sei di Roma, fino al 25 Agosto c'è la mostra di Mario Testino a Palazzo Bonaparte: vai a visitarla e mentre hai la foto davanti guardala anche sul profilo Instagram di Testino... poi mi dici qual'è la più bella delle due.
La post-produzione, che in alcuni casi può essere benissimo pre-produzione, è parte integrante della capacità espressiva di uno strumento, ne più ne meno di quanto lo sia un pennino flessibile rispetto a uno rigido, o un architect confrontato con un posting: sta a te decidere cosa usare, come usarlo e perchè usarlo... o addirittura NON usarlo.
Mentre tornando a Instagram è lui che ha scimmiottato la resa tonale di certe pellicole o i difetti/caratteristiche di certe ottiche (e.g. i pastello della Kodak Portra, la vignettatura o le sfocature alla Pertzval), ma parliamo di sciocchezzuole... giocattoli.
L'analogico ha tanto da dire, è un falso mito che sia qualcosa di superato e il fatto che abbia intrinsecamente dei limiti ti obbliga a fare la cosa più bella del mondo: imparare.
Quello che putroppo rilevo è che in linea generale ci hanno abituato alla scarsa qualità: quindi le foto scattate e fruite col cellulare vanno alla grande, la musica in streaming ascoltata nelle cuffiette è il top, l'Apple Watch con lo sfondo e il cinturino di Hermes vale i €1500 che costa, etc...
Siamo mammiferi stilografici, se andasse bene tutto useremmo le BIC.
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