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fotografia analogica nel 2024

Consigli e dritte su come rendere al meglio con la fotografia.
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Messaggio da maylota »

Barone ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 21:52 Un qualunque proiettore per computer può essere utilizzato per esporre una carta fotocromatica ( le “carte chimiche” non é un termine propriamente corretto. Le vecchie inford, kodak o agfa sono carte con pigmenti metallici che reagiscono a reagenti chimici, rilevatore, imbibente e fissaggio).
Sul mercato qualunque proiettore ottico (ad emissione luminosa) appositamente tarato, può esporre una carta agli alogenuri, e convertire al computer una immagine digitale da positivo a negativo é un attimo.
Io per alcune mostre lo ho fatto, anche se ovviamente per stampe sopra il formato A3 mi rivolgo a service professionali.
Basta provare ;)
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Messaggio da sansenri »

maylota ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 20:51
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 20:49 Le cose pee sviluppare le foto mi pare siano tossiche
Con MAGA in arrivo questo non è un problema :lol:
(A parte gli scherzi, vengono ancora usati immagino siano cambiate le formulazioni)
ma penso proprio di no, anche se è da molto che non mi interesso più, le formule del B/N sono immutate da parecchi decenni.
Perlomeno per il bianco e nero, sul colore sì, qualche prodotto era un po' meno sicuro (nel bianco e nero si usano principalmente prodotti inorganici, sali, acidi, basi, ma le diluizioni sono elevate).

Il mio fotoricettario preferito era il Ghedina edizioni Hoepli, la quarta edizione è del 1976 e costava 16.000 lire.
Il bagno di sviluppo solitamente contiene un prodotto organico che agisce da sviluppatore, e riduce il bromuro d'argento in argento metallico.
Gli altri elementi sono in genere sali inorganici, sodio solfito, acido borico, potassio metabisolfito, etc.
Questi sali in genere regolano il pH della soluzione e possono regolare la velocità dello sviluppo e rallentano anche l'ammollimento della gelatina.
Un bagno di sviluppo molto noto è il D76 di Kodak:
Metolo 2g (metil-p-amminofenolo)
Sodio solfito anidro 100g
Idrochinone 5g
Sodio tetraborato 2g

Per comodità i bagni di sviluppo si compravano già pronti o in bustine da diluire in acqua.

I bagni di fissaggio erano addirittura più semplici (iposolfito di sodio, metabisolfito di sodio, solfito di sodio) e avendo a disposizione i sali era senz'altro convenente farseli sempre da sè.
(una volta in via Circo, dietro via Torino, c'era un negozio fornitissimo di prodotti chimici e attrezzature da laboratorio, temo che abbia chiuso molti anni fa - là vicino, btw, c'era anche "la ferramenta dei Milanesi" il noto Fratelli Meazza)
Ultima modifica di sansenri il martedì 16 luglio 2024, 23:25, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da Barone »

maylota ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:10
Barone ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 21:52 Un qualunque proiettore per computer può essere utilizzato per esporre una carta fotocromatica ( le “carte chimiche” non é un termine propriamente corretto. Le vecchie inford, kodak o agfa sono carte con pigmenti metallici che reagiscono a reagenti chimici, rilevatore, imbibente e fissaggio).
Sul mercato qualunque proiettore ottico (ad emissione luminosa) appositamente tarato, può esporre una carta agli alogenuri, e convertire al computer una immagine digitale da positivo a negativo é un attimo.
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Messaggio da RisottoPensa »

Diciamo che ogni tossicità non mortale dipende sempre dalla costanza all'esposizione , bere qualche bicchiere di l'alcol e fumare non ha mai fatto danni subito

In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto, almeno con i cd in vinile tornati in voga si ha una qualità audio e collezionismo differente , però le foto si possono benissimo modificare o lenti appositi creano effetti pari a quelle che escono dalla camera oscura ( già come le prime ere di instagram una decina di anni fa )
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Messaggio da maylota »

RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto
Mileage varies, ma in realtà io sto cercando un modo per STAMPARE analogicamente files digitali, quindi la pellicola è una variabile indipendente in questo specifico caso.
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Messaggio da RisottoPensa »

maylota ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 23:07
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto
Milage varies, ma in realtà io sto cercando un modo per STAMPARE analogicamente files digitali, quindi la pellicola è una variabile indipendente in questo specifico caso.
Intendi una stampante di foto portatile?
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Messaggio da sansenri »

Barone ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56
maylota ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:10
Interessante. Intendi i proiettori per sala riunioni vero?
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RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 Diciamo che ogni tossicità non mortale dipende sempre dalla costanza all'esposizione , bere qualche bicchiere di l'alcol e fumare non ha mai fatto danni subito

In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto, almeno con i cd in vinile tornati in voga si ha una qualità audio e collezionismo differente , però le foto si possono benissimo modificare o lenti appositi creano effetti pari a quelle che escono dalla camera oscura ( già come le prime ere di instagram una decina di anni fa )
lascia stare... bere alcol e fumare fa molto più male (anche perché le sostanze si ingeriscono e si fa molto più spesso) che sviluppare le foto...
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sansenri ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 23:16
Barone ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56
Esatto, passando tutto dal computer si possono fare prove per saturazioni tonali e tempi di esposizione.

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Io avevo uno Schneider...chissà dove è finito
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Messaggio da sansenri »

eh, sì, quelle lunghe notti in camera oscura a luce rossa non sono minimamente confrontabili ad una photoshoppata e via...
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Messaggio da Sliceman »

Modalità vecchio palloso ON

RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 In ogni caso non penso ci sia neanche un motivo per usare le pellicole fotografiche per le foto
Immagino tu non abbia mai usato una pellicola in maniera ragionata. La qualità espressa da una pellicola 35mm, dietro a una lente decente e in mano a qualcuno che sappia cosa sta facendo, è di assoluto rilievo ancora oggi.
Ho volutamente scritto "35mm" perchè se entriamo nel mondo del medio o grande formato pratiacamente non c'è gara.
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 almeno con i cd in vinile tornati in voga si ha una qualità audio e collezionismo differente
Pensi che sia diverso con le pellicole?
Una Kodak Tri-x 400, una ILFORD FP4, una Adox hr-50, per non parlare delle ortocromatiche, sono mondi interi da esplorare, tutti diversi... e stiamo solo parlando di bianco e nero.
Figurati a colori...

E prima che tu risponda: no, i sensori digitali tranne in rare e specifiche realizzazioni, non raggiungono la profondità di una pellicola B/N out of the box, ti tocca lavorare parecchio in post produzione per avvicinarti.
RisottoPensa ha scritto: martedì 16 luglio 2024, 22:56 però le foto si possono benissimo modificare o lenti appositi creano effetti pari a quelle che escono dalla camera oscura ( già come le prime ere di instagram una decina di anni fa )
Bisogna innanzitutto capire che Instagram è monnezza. La qualità di una fotografia puoi forse intuirla guardandola su Instagram, ma finchè non ce l'hai stampata davanti parliamo di niente. Mi spiego meglio: non è che una foto caricata su instagram sia spazzatura, magari è un capolavoro dell'immagine, ma è proprio la piattaforma Instagram e il modo di fruire della fotografia lì sopra che è ridicolo. La qualità che può esprimere lo schermo di un cellulare che ti mostra una foto ultracompressa su un social network non ha niente da spartire con la reale qualità di quella fotografia.
Ti basta andare a vedere una mostra fotografica prodotta decentemente per lasciarti a bocca aperta.
Leggo che sei di Roma, fino al 25 Agosto c'è la mostra di Mario Testino a Palazzo Bonaparte: vai a visitarla e mentre hai la foto davanti guardala anche sul profilo Instagram di Testino... poi mi dici qual'è la più bella delle due.

La post-produzione, che in alcuni casi può essere benissimo pre-produzione, è parte integrante della capacità espressiva di uno strumento, ne più ne meno di quanto lo sia un pennino flessibile rispetto a uno rigido, o un architect confrontato con un posting: sta a te decidere cosa usare, come usarlo e perchè usarlo... o addirittura NON usarlo.
Mentre tornando a Instagram è lui che ha scimmiottato la resa tonale di certe pellicole o i difetti/caratteristiche di certe ottiche (e.g. i pastello della Kodak Portra, la vignettatura o le sfocature alla Pertzval), ma parliamo di sciocchezzuole... giocattoli.

L'analogico ha tanto da dire, è un falso mito che sia qualcosa di superato e il fatto che abbia intrinsecamente dei limiti ti obbliga a fare la cosa più bella del mondo: imparare.
Quello che putroppo rilevo è che in linea generale ci hanno abituato alla scarsa qualità: quindi le foto scattate e fruite col cellulare vanno alla grande, la musica in streaming ascoltata nelle cuffiette è il top, l'Apple Watch con lo sfondo e il cinturino di Hermes vale i €1500 che costa, etc...

Siamo mammiferi stilografici, se andasse bene tutto useremmo le BIC.


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Messaggio da Sliceman »

@Risotto rileggo il mio post che per coerenza non volglio modificare, ma ritengo corretto aggiungere due righe.

Ci tengo a precisare, perchè per iscritto i toni delle parole posso facilmente venire travisati, che tutti i concetti che ho espresso non sono contro di te, ma hanno solo l'intenzione di confrontarci e argomentare su questioni, a mio avviso, molto interessanti e avvincenti.

Mi rendo conto che sono apparentemente stato un pò brusco e il disclaimer del vecchio palloso potrebbe non essere sufficiente :thumbup:
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Messaggio da Monet63 »

Sliceman ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 11:53 Mi rendo conto che sono apparentemente stato un pò brusco e il disclaimer del vecchio palloso potrebbe non essere sufficiente :thumbup:
Mi limito a riportare solo questo periodo, per non appesantire citando per intero i tuoi due interventi, ma mi riferisco a entrambi nella loro interezza.
Senza entrare nel merito (fa caldo, oggi non sto bene e il mio cuore ha deciso di farmi passare bruttissime giornate), sono d'accordo con te su tutta la linea. Oggi, ormai, non scatto più, non stampo più né per me né per altri, ma ho avuto l'onore di lavorare con e per artisti che ammiravo moltissimo, con il 35mm, col medio formato e con il grande formato.
Grazie per il tuo intervento.
:wave:
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Monet63 ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 12:43 fa caldo, oggi non sto bene e il mio cuore ha deciso di farmi passare bruttissime giornate
Io ti auguro di ritrovare un pò di ristoro e che le giornate a venire tornino ad essere splendide
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Sliceman ha scritto: mercoledì 17 luglio 2024, 11:53 @Risotto rileggo il mio post che per coerenza non volglio modificare, ma ritengo corretto aggiungere due righe.

Ci tengo a precisare, perchè per iscritto i toni delle parole posso facilmente venire travisati, che tutti i concetti che ho espresso non sono contro di te, ma hanno solo l'intenzione di confrontarci e argomentare su questioni, a mio avviso, molto interessanti e avvincenti.

Mi rendo conto che sono apparentemente stato un pò brusco e il disclaimer del vecchio palloso potrebbe non essere sufficiente :thumbup:
Ma figurati, è piuttosto un onore farsi educare da chi è un intenditore.

Il mio riferimento era più su un ampio spettro dell'uso quotidiano, per cui una pellicola è al più superfluo per delle foto magari dell'amico mario che mangia un hamburger così come una stilografica lo è per compilare un bollettino alle poste.

La ricchezza di dettagli e luce di una fotocamera analogica ( o digitale professionale ) è qualcosa che non tutti riescono a sfruttare o vogliono/possono imparare ad usare, è per quello che intendo che non ci sia motivo per doverle usare anziché affidarsi a una semplice smartphone.

Grazie per le delucidazioni.
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