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Secondo voi il costo di una penna è giustificata dalla sua qualità?

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RisottoPensa
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Secondo voi il costo di una penna è giustificata dalla sua qualità?

Messaggio da RisottoPensa »

Colgo l'occasione per deviare la discussione che sta nascendo nel thread di Abulafia ( viewtopic.php?t=32883 ) senza andare off topic.

Per scrivere con una stilografica , pur essendo ormai un hobby di nicchia , si ha davvero tanta scelta tra prodotti del passato e quelli del presente.
Le penne ormai posso partire da meno di un euro fino spropositati listini di mille euro e passa.

Vale la pena spingersi tanto più in la nel podio dei prezzi e aspettarsi una penna, come si dice in giro , da grail ?
Ossia la ricerca della (La Penna Migliore™) è influenzata dalla qualità della stessa e del prezzo secondo voi?

Molte persone sostengono che le stilografiche siano tutte uguali , basta che scrivono bene , che non c'è il bisogno di comprare penne oltre un certo costo. Io personalmente non sono d'accordo.
E' vero che tra edizioni limitate, speciali o commemorativi , il prezzo supera di gran lunga il costo effettivo della penna, ma questo è una cosa comune a tanti settori del collezionismo e non. Ma che esistano prodotti sovraprezzati anche nel mondo delle stilografiche non è difficile capirlo.

Comunque per come la vedo io , non è tanto che le penne economiche , che sono per la maggior parte attribuite a penne di origine cinese e poi quelle scolastiche, non siano all'altezza di quelle più importanti.
Piuttosto le penne con un costo più elevato siano progettati con l'intenzione di essere migliori ; una conseguenza del costo di manifattura che nella fase di progettazione ha richiesto standard più elevati.

Perciò sono dell'idea che esistono penne fatte meglio e penne fatte peggio, e la qualità è solo uno dei tanti fattori a deciderne il costo.
Avere una penna costosa può aumentare la probabilità che tra tutte le penne in proprio possesso sia effettivamente migliore.

Sto quindi dicendo che avere una stilografica fatta per essere economica implica che sia categoricamente inferiore a quelle costose? O che bisogna spendere soldi per avere un prodotto migliore?
No , niente del genere. Avere una stilografica adeguata al proprio budget o necessità , che quindi può riflettersi in una penna di basso costo, non significa che si sta usando una penna di serie B.
Che le penne migliori siano anche le più costose è possibile , ma non è detto che una penna costosa sia anche migliore.
Ogni persona ha gusti differenti , e non c'è nulla di male a trovarsi meglio con una penna meno costosa.
Una penna stilografica che scrive è sta alla base del giudizio, una penna difettosa è una penna di serie B, una penna migliore può solo essere fatto con materiali migliori o con una forma ergonomica eccellente.

E' come una pizza. Se mi mangio la margherita di Mario sotto casa mia quando ho fame è logico che non cambia molto da quello di Luigi nel ristorante a 2 michelin a 20 kilometri da casa mia. Sempre una pizza è , e sempre cibo rimane quando ho fame. Però la differenza sostanziale è che il servizio del ristorante sarà migliore, l'ambiente migliore, la presentazione migliore e la pizza sarà più uniforme, il sapore sarà omogeneo tra tutte le parti e i prodotti saranno freschi. Insomma , tra due oggetti con la stessa funzione , il cambiamento risiede nei piccoli dettagli. E se non si ha avuto la prova di tutti e due, non è facile dire se vale la pena mangiare una pizza da €50 di Luigi o la tagliata da €2.5 di Mario.

Le penne economiche sono create per scrivere, il taglio del costo è implicato nell'uso di materiali e placcature di qualità inferiore.
Se poi si è riusciti a rendere economica una penna che potrebbe costare molto di più è un pregio di quella compagnia, non tanto una lacuna di quella azienda che ha creato una penna che dovrebbe valere di meno, ma che costa di più.

Ognuno poi può attribuire il valore della penna secondo i loro canoni estetici: io potrei trovare una penna come una montblanc disgustosa nella forma come potrei innamorarmi del colore di una resina acrilica di una penna da una decina di euro.

Una penna economica quindi può reggere il confronto con penne più costose ed essere migliore soggettivamente nella scrittura , ma con un confronto obiettivo finisce comunque per essere peggiore.

Insomma, ok la tua Gingiao x1111 può pure scrivere meglio della tua Pelikan 3000 costata 100 volte di più , ma tolto quello , non puoi dire bellamente che una penna creata in mente per essere peggiore , sia sostanzialmente uguale a una creata per essere meglio.

Sono del parere che quindi , levato la parte soggettiva del pennino , la qualità della costruzione della penna ne giustifica il costo e che sia legittimo cercare , ma non strettamente necessario , la prova di penne in una fascia di prezzo più elevata.
Tuttavia tenendo in mente che l'aumento della qualità non è lineare: la differenza tra una penna da 5 euro e 100 è percepibile , ma per il confronto tra una da 100 a 200 o da 300 a 600 senza l'esperienza o sapere cosa ha generato quella differenza di prezzo è una cosa ardua.

Bisogna fare piccoli passi nelle cose, ma tanti passi piccoli non sono un passo gigante.
Ultima modifica di RisottoPensa il lunedì 15 luglio 2024, 17:56, modificato 2 volte in totale.
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Tra stilografiche economiche , costose , sottovalutate e sopravalutate: cosa dovrebbe influire il giudizio su una penna?

Messaggio da Ste003 »

Il titolo poco chiaro mi ha fatto leggere fino all’ undicesima riga, poi ho smesso di leggere.
Era già troppo lungo.
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Messaggio da RisottoPensa »

Ste003 ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 17:36 Il titolo poco chiaro mi ha fatto leggere fino all’ undicesima riga, poi ho smesso di leggere.
Era già troppo lungo.
Cambiato il titolo :thumbup: , mi dispiace che sia stato lungo , ma non è un argomento da poche righe , finisco per essere frainteso
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Tra stilografiche economiche , costose , sottovalutate e sopravalutate: cosa dovrebbe influire il giudizio su una penna?

Messaggio da mastrogigino »

Ste003 ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 17:36 Il titolo poco chiaro mi ha fatto leggere fino all’ undicesima riga, poi ho smesso di leggere.
Era già troppo lungo.
:lol:
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Secondo voi la qualità di una penna è giustificata dal suo costo?

Messaggio da Esme »

La metterei al contrario: il costo può essere giustificato dalla qualità.

Ma qualità, usabilità, comodità e piacere non sono per forza coincidenti.
Quindi alla fin fine penso di essere d'accordo con la tua disamina.
Ste003 ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 17:36 poi ho smesso di leggere.
Era già troppo lungo.
Ahi ahi ahi! Qui si va su livelli di attenzione di un genZ! :lol:
Perdonami, sto scherzando bonariamente.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]

Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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Secondo voi la qualità di una penna è giustificata dal suo costo?

Messaggio da Simy »

Direi che hai esposto un po' tutti i punti. Il punto finale è, quindi: dipende.

Credo che il solo punto che non hai coperto è quello relativo alle aspettative personali: se spendo tanto, mi aspetto tanto, se spendo poco, non mi contraria ricevere poco.

In qualunque fascia di prezzo ci sono penne che non valgono qualunque prezzo abbiano, perché i fattori coinvolti sono molteplici.

Quello che, personalmente, mi aspetto è che un determinato progetto abbia costi differenti di produzione rispetto all'altro.

Colare resina in uno stampo è qualcosa che può essere fatta in serie, tornire le resine va fatto a mano da qualcuno che abbia quella specifica capacità. il costo, quindi, ci si aspetta che sia più alto nel secondo caso. Anche qui, tuttavia, non è sempre vero. Sailor e Platinum colano le loro resine ma producono ugualmente penne di fascia media o medio-alta.
Quindi, dovremmo parlare dei pennini, dei feeder: come sono prodotti, come vengono assemblati, se c'è un controllo di produzione, una taratura.

Tante volte la "qualità" è, appunto, fatta più da altri servizi rispetto al costo grezzo dei materiali.

La mia opinione è che non serve alcuna "giustificazione". Se dovessimo guardare cosa è "giusto" spendere, allora la spesa più sensata e logica sarebbe quella dei 3 euro. Non c'è alcun bisogno di altro: una penna che scrive.

Più che parlare di giustificazione, quindi, parlerei di cosa, ciascuno, valorizza. Perché le penne premium non vengono fatte perché scrivono meglio, vengono fatte perché si punta a immettere sul mercato un prodotto che crea uno "status". Per gli utenti può - anche - creare un'esperienza ma non è quello che il produttore davvero cerca. Il produttore cerca di vendere e si adatta al mercato in cui si trova, alle richieste, alle tendenze e a quanto sa che viene visto come "di valore" dal consumatore.
Montblanc ci tiene a che le sue penne continuino a essere viste come le più prestigiose, fornisce servizi a questo scopo, servizi che hanno dei costi, poi aggiunge ulteriore rialzo perché, per dirla brevemente, non si crea uno status con qualcosa di economico.

Dire di avere una Montblanc (o altre penne prestigiose) comunica in modo automatico una "postura", una situazione economica (che può non essere realistica, magari c'è chi risparmia una vita per una penna costosa), un determinato gusto, una "categoria" di affinità. Questo rende possibile chiedere tanti soldi per una penna.
E' tutto lì.
Niente giustificazioni, solo quanto ogni singolo è disposto a pagare, solo valore che si dà personalmente.

Poi, ha senso che penne che includono tutti questi servizi in più abbiano costi più alti? Certamente ha senso ma, come hai detto, non fanno automaticamente la qualità, fanno una percezione di qualità.
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Messaggio da Monet63 »

Per me la questione è di una semplicità disarmante.
Una stilografica nasce per scrivere; a prescindere dal valore/prezzo/costo, deve farlo in modo impeccabile.
Una stilografica da 3 euro che scrive male, equivale a 3 euro buttati, con i quali preferisco farci colazione.
Una stilografica da 1000 euro che scrive male, equivale a 1000 euro buttati, con i quali avrei potuto comprare una combinata per il mio hobby.
Non ho mai compreso il discorso dell'hobby (credo che gli hobby siano un'altra cosa), o del collezionismo (ho un animo lontanissimo da esso): io con la stilografica semplicemente ci scrivo, molto, e quindi deve avere caratteristiche ben precise; se non le ha, tiro dritto senza patemi.
Posseggo stilografiche dai 5 euro ai 500 euro; questo range è determinato dal personale limite di denaro che sono disposto a spendere per una penna. Non entro nel merito dei gusti estetici, ma un buon materiale si nota, così come una buona costruzione. Poi c'è il mercato del lusso, ma quello è un altro discorso ancora.
Quindi, per quanto mi riguarda, la mia risposta al quesito principale è "dipende", perché attribuisco valore massimo, quasi assoluto, alla pura qualità di scrittura (o meglio, alla mia idea di qualità di scrittura); poi, se una stilografica è anche particolarmente bella, o preziosa, o iconica, entro certi limiti posso essere disposto a spendere di più.
L’opera d’arte è sempre una confessione.
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Messaggio da Roland »

Io credo che fino a un certo punto il prezzo è proporzionale alla qualità; superata una certa soglia il prezzo diventa slegato dalla qualità effettiva della penna perché entrano in gioco altri parametri imponderabili (compri uno stile di vita e altre stronzate del genere create dai reparti marketing) .

Dai listini pelikan, la Toledo m700 alla fine degli novanta inizio anni duemila costava sui 600 €, mentre oggi ha un prezzo di listino di 1300€ o giù di lì. La stilografica è esattamente la stessa e l'inflazione da sola non giustifica un raddoppio del prezzo. Quindi la penna vale 1300€? Scrive come una penna di 1300 €? No e no. Questo è un esempio in cui il prezzo è diventato completamente slegato dal valore oggettivo/effettivo dell'oggetto.
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Messaggio da mastrogigino »

Ci hanno provato fior di economisti a cercare di enunciare una legge "scientifica " su come si forma il prezzo di un oggetto e a cosa è legato, anche lo stesso Marx , e una risposta chiara, completa e definitiva non l'hanno mai trovata...

Il prezzo di un oggetto è giustificato da persona a persona, se la persona X ritiene a parer suo che l'oggetto Y abbia un prezzo Z adeguato/eccessivo/conveniente , ha sempre ragione.
Per la persona X il prezzo "giusto " di Y è Z.
Per un'altra persona K invece no.
Anche K ha ragione.

Poi ovviamente, essendo una considerazione totalmente personale, magari X scopre che l'oggetto che ha pagato Z lo fanno con degli operai pagati a briciole di pane, con materiali che costano un logaritmo del prezzo finale e l'azienda ci guadagna uno sproposito, e allora cambia idea.
Ma avrà ancora ragione.
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Messaggio da Simy »

Roland ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:27 Io credo che fino a un certo punto il prezzo è proporzionale alla qualità; superata una certa soglia il prezzo diventa slegato dalla qualità effettiva della penna perché entrano in gioco altri parametri imponderabili (compri uno stile di vita e altre stronzate del genere create dai reparti marketing) .
Ma "qualità" è una parola che dipende dalla persona che la interpreta.

Faccio il mio esempio preferito: la Preppy è una penna di qualità?
Le plastiche sono a basso costo ma scrive alla grande, è affidabile, è un carrarmatino da 5 euro. Per me, questa è altissima qualità. Poi, lo so che potrebbe non durare a lungo perché i materiali sono più fragili ma, per lo scopo di scrivere, è un prodotto eccellente. Quindi, è personale anche la qualità.

Si torna sempre al punto: c'è ben poco di obiettivabile nella percezione di qualità di una penna. Quali sono le misure, le quantità, che la rendono di maggiore qualità?
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Messaggio da RisottoPensa »

Grazie per le risposte
Simy ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:00 Credo che il solo punto che non hai coperto è quello relativo alle aspettative personali: se spendo tanto, mi aspetto tanto, se spendo poco, non mi contraria ricevere poco.
Credo che il fatto di aver sul mercato penne con un range così estremo ( fino al 1000% del costo ) causa a chi spende 500 euro di penna un'aspettativa troppo maggiore a quella di una penna da €2. Spesso il malcontento porta ad alienarsi allo sperimentare con penne costose , e come ogni passione , i soldi sono il limite di ogni cosa, e ovviamente si cerca il rapporto qualità/prezzo migliore.
Simy ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:00 Poi, ha senso che penne che includono tutti questi servizi in più abbiano costi più alti?
Credo che c'è differenza tra un prodotto base, un prodotto buono, un prodotto ottimo e un prodotto status simbol.
Una t-shirt in cotone da decatlon può durare un paio di mesi perché magari è il cotone più scrauso con una striatura semplice, uno all'OVS magari sarà fatto con più cura e costerà almeno il doppio , si raggiunge poi quello alle magliette in cotone ralph lauren ( un tizio sul cavallo ) che costeranno 10-20 volte quella del cotone fino al quello magari della Gucci che raggiunge 100 volte tanto. Ecco , la differenza con il modello base è aprezzabile quando si va verso la fascia tra quello all'OVS e il Ralph Lauren, così se si cerca una penna buona, li offrono solo quelle che producono penne anche con pennini in oro. ( è solo un esempio, non voglio mettere la questione pennino oro-acciaio )

Lo status Symbol che offre montblanc è che comunque paghi la possibilità del servizio di assistenza direttamente presso una della tante botique o negozi affialiati che sono molti, cosa che magari per penne come la pelikan devi contattarli per avere assistenza.

Per quanto riguarda la questione del pomodoro che hai scritto nell'altro post, un pomodoro è migliore quando ha le proprietà che un coltivatore o il consumatore ritengono essenziali.

Un pomodoro che resiste di più al calore alle malattie sarà migliore per il coltivatore , ci sono pomodori che svolgono meglio la loro funzione rispetto ad altre ( come per l'insalata i pomodori piccoli .
Monet63 ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:11 Non ho mai compreso il discorso dell'hobby (credo che gli hobby siano un'altra cosa), o del collezionismo (ho un animo lontanissimo da esso)
Monet63 ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:11 Poi c'è il mercato del lusso, ma quello è un altro discorso ancora.
Per hobby nella stilografica si intende l'uso di un questo oggetto ( stilografica ) ormai obsoleto nella sua funzione di scrittura perché esistono prodotti che svolgono funzioni analoghi in modo più semplice ( esempio , penna , computer , dettati vocali ) , avendo la cura e la passione della sua manutenzione. La stessa analogia si può fare per la fotografia, una persona può essere appassionato di fotocamera facendo foto con fotocamere vecchie senza affidarsi ai programmi moderni come photoshop.

Fintanto che si possiede più copie di uno stesso strumento, quello può rientrare nel mondo del collezionismo, anche se una persona non cerca proprio di assiduamente scorta di tali oggetti.

Comunque una stilografica ora è già parte del mondo del lusso : la presenza dell'oro come oggetto di riferimento, che sia una placcatura o il pennino, lo eleva allo status di gioiello. Anche perché come detto sopra, è ormai uno strumento per pochi.
Monet63 ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:11 poi, se una stilografica è anche particolarmente bella, o preziosa, o iconica, entro certi limiti posso essere disposto a spendere di più.
Monet63 ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:11 Una stilografica nasce per scrivere; a prescindere dal valore/prezzo/costo, deve farlo in modo impeccabile.
Concordo, il punto proprio questo. La stilografica deve scrivere , ma certe stilografiche scrivono meglio. Ma molti ( non qui ) fanno come la volpe che quando non arriva all'uva dice che è acerba.
Riprendo l'esempio della fotocamera: il telefono fa già belle foto , ma in campo professionale( e dell'hobby ) non sono minimamente paragonabili a delle fotocamere professionali, per come è creato lo strumento. Anche le fotocamere sui telefoni da 1000 e passa euro non sono uguali a fotocamere di uguale prezzo.
Forse cambierà con l'aiuto dell'AI, ma resta comunque un campo differente.
Una stilografica da €5 euro scriverà sì bene , ma mica come una da €500.
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Messaggio da Simy »

RisottoPensa ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:58 Per quanto riguarda la questione del pomodoro che hai scritto nell'altro post, un pomodoro è migliore quando ha le proprietà che un coltivatore o il consumatore ritengono essenziali.

Un pomodoro che resiste di più al calore alle malattie sarà migliore per il coltivatore , ci sono pomodori che svolgono meglio la loro funzione rispetto ad altre ( come per l'insalata i pomodori piccoli .
Sì, esattamente: la qualità è in gran parte fatta da esigenze/opinioni/trend, non solo da cose davvero obiettive.
Il costo delle penne rientra in pieno in questo
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Messaggio da RisottoPensa »

Simy ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:46 Si torna sempre al punto: c'è ben poco di obiettivabile nella percezione di qualità di una penna. Quali sono le misure, le quantità, che la rendono di maggiore qualità?
L'aspetto come la finitura dei dettagli e la placcatura, (estetica), I materiali (durabilità), le funzioni come peso ed ergonomia (funzionalità) secondo me riassumono ciò che bisogna cercare di una penna.

Una penna in "resina preziosa" è lucidata così bene che al tocco escono le impronte, cosa che non c'è sulle penne di basso costo che risultano più grezze.

Una preppy rispetto a una 3776 è inferiore nel'aspetto di :

Controllo del flusso , controllo della linea, materiali, durabilità , funzionalità ( hanno entrambi il sigillo ma nel 3776 dura di più).
Il che comunque per me giustifica il fatto che costa 60 volte in più nel listino, complice il costo dell'oro.
mastrogigino ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 18:36 Ci hanno provato fior di economisti a cercare di enunciare una legge "scientifica " su come si forma il prezzo di un oggetto e a cosa è legato, anche lo stesso Marx , e una risposta chiara, completa e definitiva non l'hanno mai trovata...
La cosa è che le compagnie che producono oggetti che appaiono di lusso fanno solo cose migliori , manipolando leggermente la concezione di "brand di qualità". Se la montblanc producesse penne stilografiche con pennino in acciaio , nella comunità stilografica perderebbe lustro, così come se la pelikan facesse solo penne dalla M400 in su , sarebbe una compagnia più lussuosa ( che allo stesso tempo andrebbe in fallimento :lol: )
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Messaggio da sansenri »

per me il discorso è più ampio, ma altrettanto semplice.

Qualsiasi oggetto, che può essere comprato, ha uno scopo (che può essere il più disparato), un costo, e una qualità costruttiva/funzionale/estetica.
Se la qualità è idonea per il compratore, lo stabilisce il compratore, e se il prezzo è giustificato, idem (non per nulla la scelta di oggetti spesso simili è molto ampia).

Ogni giorno ci confrontiamo con una miriade di oggetti, vecchi e nuovi, per i quali (spesso inconsciamente) noi facciamo la valutazione di cui sopra.
Quando la valutazione è positiva, li teniamo, li usiamo, li esponiamo. Quando la valutazione è negativa (e può cambiare nel tempo, perché un oggetto, può deteriorarsi, o la nostra percezione cambiare) se possiamo permettercelo, li sostituiamo o ce ne disfiamo.

Ognuno dà la sua priorità nella valutazione, sulla qualità costruttiva, funzionale o estetica, e decide di conseguenza.
Non c'è molto altro da dire (seppure per ogni oggetto la valutazione sia complessa ed intervengono anche fattori diversi, di tipo affettivo, e anche relazionale - ho in casa degli oggetti che se fosse per me butterei dalla finestra oggi stesso, se lo facessi però poi dovrei vedermela con mia moglie...)
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Messaggio da mastrogigino »

RisottoPensa ha scritto: lunedì 15 luglio 2024, 19:09 . Se la montblanc producesse penne stilografiche con pennino in acciaio , nella comunità stilografica perderebbe lustro, così come se la pelikan facesse solo penne dalla M400 in su , sarebbe una compagnia più lussuosa ( che allo stesso tempo andrebbe in fallimento :lol: )
Lo fece...
Montblanc Carrera.
IMG_2510.jpeg
È che ormai non sono più un'azienda che produce (eccellenti) strumenti di scrittura, ma un "brand luxury" che vende di tutto , dai profumi alle borsette, a prezzi "esclusivi " nel senso che escludo di comprarli... :D
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