sempre sulle stesse carte? perché credo dipenda molto dalla carta quando l'inchiostro è "acquoso" come gli Herbin.Esme ha scritto: ↑giovedì 20 giugno 2024, 17:23In effetti questa diversa sensazione che danno gli Herbin ricorre sempre in questi confronti.
Probabilmente dipende molto dalle penne.
Ne avevo già parlato, ma ad esempio il verde edera selvaggia e il viola polvere di luna, due inchiostri che mi piacciono tantissimo, hanno una resa in colore completamente diversa a seconda delle penne.
In alcune penne il verde mi diventa slavato e con predominante blu, cosa che non succede in altre. Il viola in alcune penne è quasi nero, in altre invece emerge la sua bella componente violacea.
Il miosotide è un'altro camaleonte: in alcune penne è slavato, in altre ha ombreggiature molto interessanti.
Tutto sommato è quello che mi affascina di questi inchiostri.
Da quello che capisco io, in generale gli Herbin sono poco lubrificati (poco surfactante) e poco viscosi (poco umettante), in pratica sono quasi acqua.
L'acqua ha tensione superficiale elevata, e quindi gli inchiostri "acquosi" risultano secchi. Per contro, in teoria, l'acqua evapora in fretta senza additivi (soprattutto senza umettante) e quindi il colorante si asciuga in fretta creando shading (un po' come gli acquerelli).
In genere gli Herbin danno belle sfumature, io credo per questo motivo.
Ovviamente la carta più o meno assorbente incide su questa caratteristica, e poi ovviamente anche la penna, tratto più largo/flusso maggiore.