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Carta Moleskine

L'ultimo ma non meno importante elemento coinvolto nella scrittura è la carta. Parliamone. E raccontiamo anche degli altri accessori che affianchiamo alle nostre penne.
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Rodelinda
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Messaggio da Rodelinda »

RisottoPensa ha scritto: sabato 20 gennaio 2024, 10:39 Le "imitazioni" dei blocchi moleskin sono ironicamente migliori degli originali a una frazione del costo
Concordo: ho comprato in blocco tre confezioni da tre di blocchetti United Office del tutto simili alle Moleskine classiche per formato (non per colore: erano neri, beige e rosa cipria). Costo: 3,50 l'uno da Lidl.

Ragazzi, reggono persino la Kaweco BB, e ho speso in paragone forse un decimo del prezzo!
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Messaggio da Hologon »

C'è stato un periodo in cui, complice l'acquisto di uno stock, utilizzavo i quaderni Moleskine per gli appunti clinici, disprezzandone la qualità.
Recentemente ne ho dovuto consultare uno, per rinfrescarmi la memoria su un caso, e mi è capitato di rivedere qualcosa che mi aveva molto divertito: un appunto preso con la Duofold con il fantastico Extra extra broad che ha lasciato traccia nel foglio sotto e nel foglio sotto ancora!
Ma avevo problemi anche a usare i per me finissimi pennini M.
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Rodelinda
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Messaggio da Rodelinda »

Hologon ha scritto: venerdì 12 luglio 2024, 14:24 C'è stato un periodo in cui, complice l'acquisto di uno stock, utilizzavo i quaderni Moleskine per gli appunti clinici, disprezzandone la qualità.
Recentemente ne ho dovuto consultare uno, per rinfrescarmi la memoria su un caso, e mi è capitato di rivedere qualcosa che mi aveva molto divertito: un appunto preso con la Duofold con il fantastico Extra extra broad che ha lasciato traccia nel foglio sotto e nel foglio sotto ancora!
Ma avevo problemi anche a usare i per me finissimi pennini M.
Secondo me, l'unico modo per usare una Moleskine attuale è un pennino fine o extrafine con il Noodler's X Feather, l'unico che le carte esecrabili dei tribunali supportassero quando ancora esercitavo...
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Messaggio da sansenri »

non solo, se si vuole poter rileggere gli scritti senza sforzare la vista, quando si usa la stilografica, l'unica è scrivere su un solo lato del foglio... :roll:
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Messaggio da Koten90 »

Rodelinda ha scritto: venerdì 12 luglio 2024, 14:25 Secondo me, l'unico modo per usare una Moleskine attuale è un pennino fine o extrafine con il Noodler's X Feather, l'unico che le carte esecrabili dei tribunali supportassero quando ancora esercitavo...
sansenri ha scritto: venerdì 12 luglio 2024, 22:50 non solo, se si vuole poter rileggere gli scritti senza sforzare la vista, quando si usa la stilografica, l'unica è scrivere su un solo lato del foglio... :roll:
X-Feather non spiuma, ma sulla cartaccia passa dall’altro lato come una trivella
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Messaggio da mastrogigino »

Koten90 ha scritto: venerdì 12 luglio 2024, 22:59
Rodelinda ha scritto: venerdì 12 luglio 2024, 14:25 Secondo me, l'unico modo per usare una Moleskine attuale è un pennino fine o extrafine con il Noodler's X Feather, l'unico che le carte esecrabili dei tribunali supportassero quando ancora esercitavo...
sansenri ha scritto: venerdì 12 luglio 2024, 22:50 non solo, se si vuole poter rileggere gli scritti senza sforzare la vista, quando si usa la stilografica, l'unica è scrivere su un solo lato del foglio... :roll:
X-Feather non spiuma, ma sulla cartaccia passa dall’altro lato come una trivella
Sulla cartaccia il Pelikan 4001 blublack si comporta piuttosto bene, spiuma poco o niente e regge il trapasso abbastanza bene, ovviamente si devono anche accettare le sue caratteristiche "non proprio piacevoli "
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Messaggio da stanzarichi »

Anche i nanopigmenti di Sailor funzionano bene sulle carte meno di qualità, a mio parere.
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Messaggio da Monet63 »

stanzarichi ha scritto: domenica 14 luglio 2024, 12:04 Anche i nanopigmenti di Sailor funzionano bene sulle carte meno di qualità, a mio parere.
Sì, è vero.
Ciò succede perché negli inchiostri ai pigmenti il soluto non è più un colorante (solubile per sua natura), ma il legante (tipicamente una resina idrosolubile come gli Aquazol) nel quale si trova in sospensione un pigmento (insolubile). In questo modo ciò che passa dall'altra parte non è più il colore (che tende a restare legato con la resina sulla superficie), ma il solvente che veicola il legante, trasparente; a seconda del pigmento utilizzato possono esserci piccole percentuali di pigmento che sono solubili (non tutti i pigmenti sono insolubili al 100%), ancora in grado quindi di passare dall'altra parte. Quando capita un inchiostro ai pigmenti che, dopo essiccazione, resta sensibile all'azione meccanica (esempio, sbava passandoci un dito sopra, come capita con il Montblanc nero permanente e qualche altro), significa che la formulazione è in qualche modo squilibrata per uno o più motivi: a causa del pigmento rimasto in superficie che risulta non essere correttamente legato, o per la scelta di una resina che, una volta asciutta, mantiene una certa solubilità in acqua. L'uso di queste ultime tipologie di resine è un vantaggio per la stilografica, ma uno svantaggio per lo scritto. Un produttore cerca sempre di trovare il compromesso migliore; qualcuno ci riesce meglio di altri, ma le variabili in gioco sono molte.
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Messaggio da Polemarco »

Monet spiega sempre con garbo evitando di farti sembrare uno sprovveduto (anche se a me il dubbio viene)
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Messaggio da Esme »

Grazie Monet per la spiegazione.
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Messaggio da Koten90 »

Grazie mille a Monet per averci spiegato un’altra parte della chimica degli inchiostri, lo apprezzo sempre molto.
Monet63 ha scritto: domenica 14 luglio 2024, 12:43 Quando capita un inchiostro ai pigmenti che, dopo essiccazione, resta sensibile all'azione meccanica (esempio, sbava passandoci un dito sopra, come capita con il Montblanc nero permanente e qualche altro), significa che la formulazione è in qualche modo squilibrata per uno o più motivi: a causa del pigmento rimasto in superficie che risulta non essere correttamente legato, o per la scelta di una resina che, una volta asciutta, mantiene una certa solubilità in acqua. L'uso di queste ultime tipologie di resine è un vantaggio per la stilografica, ma uno svantaggio per lo scritto. Un produttore cerca sempre di trovare il compromesso migliore; qualcuno ci riesce meglio di altri, ma le variabili in gioco sono molte.
:wave:
Può essere quello che capita con il Polar Black di Noodler’s: resiste benone al passaggio del dito, ma non a quello della gomma per cancellare le linee guida a matita. Tutto sommato mi sembra un compromesso accettabile, basta evitare la gomma (lavagna luminosa sotto al foglio e falsariga stampata) e ci si può fare tutto.
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Messaggio da Monet63 »

Koten90 ha scritto: domenica 14 luglio 2024, 15:34 Grazie mille a Monet per averci spiegato un’altra parte della chimica degli inchiostri, lo apprezzo sempre molto.
Monet63 ha scritto: domenica 14 luglio 2024, 12:43 Quando capita un inchiostro ai pigmenti che, dopo essiccazione, resta sensibile all'azione meccanica (esempio, sbava passandoci un dito sopra, come capita con il Montblanc nero permanente e qualche altro), significa che la formulazione è in qualche modo squilibrata per uno o più motivi: a causa del pigmento rimasto in superficie che risulta non essere correttamente legato, o per la scelta di una resina che, una volta asciutta, mantiene una certa solubilità in acqua. L'uso di queste ultime tipologie di resine è un vantaggio per la stilografica, ma uno svantaggio per lo scritto. Un produttore cerca sempre di trovare il compromesso migliore; qualcuno ci riesce meglio di altri, ma le variabili in gioco sono molte.
:wave:
Può essere quello che capita con il Polar Black di Noodler’s: resiste benone al passaggio del dito, ma non a quello della gomma per cancellare le linee guida a matita. Tutto sommato mi sembra un compromesso accettabile, basta evitare la gomma (lavagna luminosa sotto al foglio e falsariga stampata) e ci si può fare tutto.
Se il Polar Black è un inchiostro ai pigmenti (non lo conosco) sì; se invece è un inchiostro dye i motivi sono da ricercare altrove.
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Messaggio da sansenri »

da quel che capisco (in genere non uso i Noodler's) il Polar Black è un inchiostro dye based, Noodler's ha ripetutamente affermato che i suoi inchiostri sono dye based mentre ha negato di produrre inchiostri basati su pigmenti.
La caratteristica Bulletproof (ossia la capacità di rimanere permanente) si basa sul fatto di usare cellulose-reactive dyes, ossia coloranti che si legano specificatamente alla cellulosa (e non ad altro).

Il Polar Black in particolare parte dalla base degli inchiostri Bulletproof, a cui si aggiungono le caratteristiche della linea EEL (anguilla=scivolosa... che contengono una sostanza lubrificante, del genere surfactante) al quale è stato inoltre aggiunto un umettante per dargli la caratteristica di essere usato in condizioni di temperatura molto bassa (Polar). In pratica gli è stato aggiunto un anti-freeze... immagino un glicole di qualche tipo.

In teoria l'uso non è consigliato, se non in quelle condizioni di freddo, perché per contro a causa del contenuto di "anti-gelo" spiuma di più dell'EEL normale. Non l'ho provato (anche se ne possiedo un campione) per cui non saprei quali altri vantaggi dia usarlo.

C'è una interessante discussione su FPN, che cerca di capire come Noodler's ottenga la caratteristica bulletproof, che però è ormai un po' datata (per cui forse oggi si sa di più?)
https://www.fountainpennetwork.com/foru ... /#comments

PS, pardon, mi accordo che stiamo andando parecchio OT... :angel:
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Monet63 ha scritto: domenica 14 luglio 2024, 12:43 Sì, è vero.
Ciò succede perché negli inchiostri ai pigmenti il soluto non è più un colorante (solubile per sua natura), ma il legante (tipicamente una resina idrosolubile come gli Aquazol) nel quale si trova in sospensione un pigmento (insolubile). In questo modo ciò che passa dall'altra parte non è più il colore (che tende a restare legato con la resina sulla superficie), ma il solvente che veicola il legante, trasparente; a seconda del pigmento utilizzato possono esserci piccole percentuali di pigmento che sono solubili (non tutti i pigmenti sono insolubili al 100%), ancora in grado quindi di passare dall'altra parte. Quando capita un inchiostro ai pigmenti che, dopo essiccazione, resta sensibile all'azione meccanica (esempio, sbava passandoci un dito sopra, come capita con il Montblanc nero permanente e qualche altro), significa che la formulazione è in qualche modo squilibrata per uno o più motivi: a causa del pigmento rimasto in superficie che risulta non essere correttamente legato, o per la scelta di una resina che, una volta asciutta, mantiene una certa solubilità in acqua. L'uso di queste ultime tipologie di resine è un vantaggio per la stilografica, ma uno svantaggio per lo scritto. Un produttore cerca sempre di trovare il compromesso migliore; qualcuno ci riesce meglio di altri, ma le variabili in gioco sono molte.
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Grazie della spiegazione!
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Messaggio da vexred »

Torno al thread originale (ringrazio anche io per la spiegazione di Monet63): anche io ho notato il cambio di carta di Moleskine, ma secondo me era cominciato (magari solo su alcuni formati) da qualche anno. Io me la cavavo con dei pennini EF, ma la sensazione è che da un po' il loro materiale non giustifichi più il prezzo.
Per chi ha parlato di United Office, ho sentimenti contrastanti per questi blocchi del Lidl. Ne presi parecchi (sono un po' compulsivo in queste cose) qualche anno fa (intendo quelli con copertina nera e quadretti da 0,4: io ho una scrittura molto piccola, per cui già i quadretti 0,5 mi piacciono meno). Non so se siano quelli citati (i miei sono neri, e non con copertina colorata, ma ricordo che costavano veramente poco, tipo 2,5 euro l'uno, ed hanno l'anello elastico per la penna sul fianco, oltre all'elastico di chiusura sul lato lungo), però - pur riconoscendo che quella carta non soffre tanto di see-through, si tratta di una carta ruvidina, su cui scrivere - specie con i miei nib EF - alla lunga stanca...).
Avete qualche marca di blocchi simili a prezzi popolari? Parlo di imitazioni dei formati Moleskine. Ogni tanto ne recupero qualcuno al lavoro, omaggi di qualche fornitore (quindi con loghi pubblicitari su copertina ecc...), però magari qualcuno ha qualche dritta...
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