Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
IL BRAND:
Riporto il link alla recensione del Sailor Ink Studio 435 dove ci sono cenni di storia di Sailor: viewtopic.php?t=32828
LA LINEA YURAMEKU:
L'idea per la linea Yurameku è sorta tra i muri dell'headquarter di Sailor in seguito all'hype nata intorno agli inchiostri chromashading della linea Ink Studio. Hanno deciso di creare una lineup che fosse popolata esclusivamente da inchiostri con comportamenti particolari.
Dal loro sito:
“The color changes depending on the length of time and the paper. A mysterious ink that shows glimpses of different colors in shades and streaks.”
Molto bello sulla carta (ah!) ma all'atto pratico?
L'INCHIOSTRO:
Sailor Yurameku Date Gokoro è, senza ombra di dubbio, uno degli inchiostri (per me) più difficili da descrivere e anche da fotografare. E' una bestia strana, cromaticamente parlando.
Si può individuare un colore di base: un blu scuro caldo.
Un colore intermedio: un viola freddo medio-scuro con un tocco di grigio a desaturarlo
Un colore di superficie: uno sheening ramato-arancio non frequente a incontrarsi
Ho sentito la necessità, per questo inchiostro, di mettere anche un sample su carta standard, quella di bassa qualità per fotocopie, per intenderci, perché fornisce un'idea dell'inchiostro di base, dato che sulla Tomoe River l'aspetto del colore sottostante è completamente rimpiazzato da un mix di sheen e chromashading.
Su carta da fotocopie, si vede solo il blu anche se è un blu borderline: basta la luce giusta ed è subito un viola.
Nello swatch a pennello emergono molto meglio le caratteristiche sfaccettate di questo inchiostro: il blu, il viola e quello sheen caldissimo, un rame intenso aranciato che è un grande piacere vedere su una carta in grado di farlo emergere.
E' difficile confrontare Date Gokoro con altri inchiostri. Nella mia collezione è un colore unico, non assimilabile ad altri.
La base viola/blu/fumè ha qualcosa in comune con Ferris Wheel Press Aurorealis che, tuttavia, è molto più scuro, quasi nero. Date Gokoro non arriva mai a essere così tanto "buio".
Non ho nulla che possa essere messo a confronto con il tipo di sheen di questo inchiostro.
Nonostante la base sia un inchiostro scuro, è molto ben visibile la tonalità di blu/viola alla scrittura. Le foto non gli rendono davvero giustizia (con il mio apparato non professionale).
A chi consiglio Date Gokoro: a chi ama avere un tocco di imprevedibilità quando usa un inchiostro. A seconda della carta su cui lo si stende, il risultato può essere differente. A chi ama gli inchiostri sheening ma odia appoggiarci sopra un dito 10 minuti dopo scoprendo che, ancora, non sono davvero asciutti: questo asciuga come un normale inchiostro.
A chi ama stare al confine tra il blu e il viola ma vuole un poco più di blu senza dover rinunciare al viola del tutto.
A chi ama i contrasti cromatici: blu/viola e arancio (lo sheen) sono colori complementari, danno un effettone insieme.
A chi non lo raccomando: a chi sta cercando un colore istituzionale, adatto alla formalità. Questo inchiostro non è formale per niente; a chi non ama gli inchiostri sheening; a chi vuole un blu che sia davvero blu o un viola che sia davvero viola.