DISCLAIMER: gli esempi di scrittura sono tutti fatti su carta Tomoe River Sanzen. Gli swatch a pennello sono fatti su carta Tomoe River Sanzen e/o su carta Impression di Wearingeul.
Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
IL BRAND:
Robert Oster è una compagnia australiana relativamente recente. Fondata nel 1989 da Robert Oster, si è imposta sul mercato per l'ampiezza della sua gamma cromatica di inchiostri per penne stilografiche.
Robert Oster è un appassionato di stilografiche, da qui l'idea di fondare questa compagnia.
Robert Oster negli anni ha prodotto numerose collezioni e intavolato parecchie collaborazioni con retailer nel mondo.
L'INCHIOSTRO:
Viola fa parte della linea standard dei Robert Oster Signature Inks.
Da come dovrebbe suggerire il nome, è un viola... o no? Eh, dipende da cosa ci si aspetta da un viola.
Diciamo che, sì, rientra nella famiglia dei viola ma si tratta di un viola molto fangoso, "muddy", di shade medio, tono caldo, desaturato da un tocco di marrone.
In inglese potrebbe venire definito un "dusky purple", un viola crepuscolare, sebbene manchi di un po' di blu per essere crepuscolare quanto basta. E' un crepuscolo di una sera nuvolosa e inquinata (si capisce che non sono una fan di questo viola?)
Nelle spennellate, emerge del chromashading, una separazione tra una componente blu scura/grigia e un magenta attutito da del beige.
Nella scrittura con pennini generosi, si può ottenere lo stesso chromashading. Meno con pennini sottili, come ci si può aspettare.
Tra i colori in mio possesso, ha qualcosa in comune con due inchiostri di Diamine: Harmony e Frosted Orchid. La cosa in comune è che sono tutti e tre inchiostri in cui la componente marrone uccide il colore di base.
Sono inchiostri che mi sono trovata a comprare dopo aver visto swatch online, che si sono rivelati molto ingannevoli.
Consapevole che quello che si vede a schermo può essere diverso per ognuno, lo scrivo bello chiaro: Robert Oster Viola è, sì, un viola ma è un viola fangoso, sporco, spento: non il tipo di viola che, di solito, mi piace.
Nonostante sia un colore desaturato e sottomesso, è ben leggibile sulla pagina.
E' molto molto lubrificato, sbrodola dai pennini a intinzione e rende un tratto EF giapponese alla stregua di un F occidentale: anche meno, andava bene, signor Oster.
Una cosa curiosa che ho notato è che, lasciando la penna aperta un paio di minuti, la componente magenta evapora. Quando si riprende a scrivere, le prime parole escono blue/grigie

A chi lo consiglio: a chi ama i colori terrosi e discreti; a chi cerca un inchiostro molto lubrificato e cromaticamente sottomesso, dalla tonalità naturale.
A chi non lo consiglio: a chi cerca un colore vivace; a chi si sta lasciando convincere dopo aver visto gli swatch di Mountain Of Ink: no, non è quel colore che vedete lì. Viola è un inchiostro marroncino che vira al viola.
Poi, alla fine, ho deciso di caricarlo in una penna perché voglio dargli una chance... ma sto già pensando di cambiarlo


