Il pennino usato è il Kakimori in acciaio a meno che diversamente specificato.
Dove non specificato, la lubrificazione dell'inchiostro (wetness/dryness) viene considerata nella media.
Dove non precisati comportamenti molto positivi o molto negativi dell'inchiostro, può essere considerato con un comportamento nella media.
IL BRAND:
Ferris Wheel Press è un brand molto giovane, canadese, una costola di Palettera, un marchio di prodotti di cartoleria e carte da lettere di alta fascia, volto a servire un mercato "su richiesta" per eventi importanti, proponendo design unici e avvalendosi di metodi classici tra cui le presse meccaniche di concezione più tradizionale.Palettera nasce nel 2010 e dà vita a Ferris Wheel Press nel 2017.
L'origine di Ferris Wheel Press da una direzione artistica orientata ad arte e decorazioni è ben visibile nell'estetica dei loro prodotti, dalle scatole in cui vengono distribuiti i flaconi di inchiostro, ai flaconi stessi, arrivando alle penne stilografiche, di lancio più recente.
La fondatrice è la sino-canadese Deborah Lau-Yu, direttrice artistica prima di Palettera e ora di Ferris Wheel Press.
Ferris Wheel Press si fa notare in bene, prima di tutto, per l'estetica, poi per la particolarità sia tematica che cromatica di molti dei loro inchiostri e l'uso per niente timido di glitter. Si fa notare in male per la scarsa praticità dei bellissimi flaconi in cui infila gli inchiostri e, non meno importante, per i prezzi, di fascia medio/alta.
No, davvero, quei flaconi sono splendidi ma una vera piaga: le penne non ci entrano nei loro flaconi, a meno che siano super-sottili.
L'INCHIOSTRO:
Ferris Wheel Press Aurorealis è un'edizione limitata per il 2024, purtroppo già sold-out quasi ovunque, al momento in cui scrivo.
E' un inchiostro viola freddo/nero, che rappresenta lo scuro cielo notturno del grande nord, dove si vede l'aurora boreale. E' un inchiostro shimmer, ricco di pagliuzze duo-cromatiche. A seconda dell'incidenza della luce, lo shimmer appare fucsia od oro. Diamine chiamerebbe questo inchiostro "chameleon".
In genere gli inchiostri shimmer sono portatori sani di grattacapo, con la tendenza a otturare i feeder delle penne e a scrivere "a volte, sì, a volte, no" con shimmer solo le prime parole per, poi, vedere scomparire il luccichio fino a che non si shakera un poco la penna.
Non è questo il caso con Aurorealis.
Io adoro gli shimmer, ne uso molti, spesso e volentieri, ed è davvero raro, per me, trovare un inchiostro così performante quanto lo è questo. Dalla prima all'ultima lettera, lo shimmer si sparge nel mio scritto in modo uniforme e costante. Un dump alle prime lettere è normale, dopo si ha un'ottima uniformità ed è sufficiente, ogni tanto, sollevare la penna dal foglio e rovesciarla un momento, senza dover stare a farle fare girotondi.
A oggi, insieme - incredibilmente - a Glacier di Diamine, Aurorealis è senza dubbio il meglio "educato" inchiostro shimmer che possiedo e ogni volta in cui poso il pennino sul foglio ho solo grandi soddisfazioni.
Alla scrittura, Aurorealis sembra nero ma non è un nero. Quando viene colpito dalla luce, si rivela la sua natura di viola scuro. E' un notturno, che cerca di tenere nascosto il suo segreto cromatico ma è in grado di rivelarlo nelle giuste condizioni.
La cangianza del glitter è un altro dei suoi punti di forza: lo illumina e lo rende interessante in questa mutevolezza, per niente banale.
Io, che non apprezzo i viola freddi, mi sono trovata - a sorpresa - ad amare moltissimo questo colore e a farlo diventare subito uno stabile tra le mie penne inchiostrate: l'ho già ricaricato multiple volte.
Come di frequente accade, è nelle spennellate ampie che si evidenziano meglio le caratteristiche dell'inchiostro: Aurorealis non fa eccezione.
Non sembra la foto dei pilastri della creazione fatta dal telescopio Hubble? Con nubi, cangianti e intense, sparse nel buio profondo.
Quando sono arrivata a dover fare confronti, non ho potuto che rivolgermi a un chameleon di Diamine: Deck The Halls.
Sono fratelli, questi due inchiostri, quei fratelli di cui uno nasce biondo e l'altro moro, no?
Il tipo di glitter è identico, stesso bicromatismo. L'inchiostro di base ha una profondità simile. Deck The Halls è più caldo, meno nero, ma lì si fermano le differenze.
Deck The Halls è stato uno dei primi inchiostri che ho comprato, mi avevano colpita la descrizione e gli swatch online ma, una volta avutolo in mano, l'ho usato molto poco. Forse perché è più borgogna che viola? Chissà, il mio cervello sta ancora elaborando.
Aurorealis, al contrario, mi ha stuzzicata nell'idea, poi conquistata nel concreto del suo utilizzo.
A chi lo consiglio: a chi non vuole scrivere in nero ma vuole - anche - scrivere in nero. Aurorealis si fa passare per un nero, sebbene sia molto subdolo in questo, perché basta guardarlo bene per vedere che sta mentendo. Se si preferisce poco o nullo shimmer, basta ricaricare la penna senza agitare il flacone. Trovo che sia, comunque, un inchiostro utilizzabile anche in ambito lavorativo, solo non su documenti ufficiali, anche perché non è resistente all'acqua... e, poi, forse è un po' troppo hipster firmare quel rogito con i glitter (io lo farei, eh, ma sospetto che il notaio pretenderebbe un inchiostro archiviabile... almeno quello).
Lo consiglio a chi cerca un'esperienza shimmer consistente e poco capricciosa.
Lo consiglio a chi ama il mood notturno perché si delizia nel vedere le stelle.
Non lo consiglio a chi cerca un inchiostro vivace nella sua tonalità. Non lo consiglio a chi comincia a grattarsi come se fosse colto da orticaria appena vede glitter. Non lo consiglio a chi cerca un "true black".