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19-20 ottobre 2024 - Hotel Palazzo Alabardieri, via Alabardieri n. 9

Document ink: suggerimenti e curiosità che ho trovato sugli inchiostri indelebili per stilografiche - Per Voi™

I colori preferiti, le miscele sperimentate, le misture autoprodotte. Tutto sull'inchiostro che utilizzate nella vostra fedelissima stilografica!
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RisottoPensa
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Document ink: suggerimenti e curiosità che ho trovato sugli inchiostri indelebili per stilografiche - Per Voi™

Messaggio da RisottoPensa »

Un inchiostro per poter essere chiamato un " Document Ink " , chiamato in italiano anche inchiostro indelebile , deve possedere almeno l' International Standard ISO 12757-2 o DIN ISO 14145-2 , anche se tuttavia non esiste lo standard ufficiale per quelli stilografici.
Un inchiostro Document si può usare per redigere documenti ufficiali.

A prescindere poi dal contesto , solitamente i colori accettati sono solo di colore blu, nero.
Se non siete sicuri di poter usare un colore diverso , chiedete a chi di competenza, altrimenti usate solo il blu o il nero. I colori disponibili per gli inchiostri document sono solitamente pensati per essere usati in tutti i contesti e idonei alla stampa.

Alcuni produttori che non possono ottenere la certificazione a causa di uno o più lacune nelle resistenze , evidenziano comunque le altre proprietà di interesse questi inchiostri come resistenza alle cancellature, all'acqua e allo schiarimento ( che si collega in parte alla resistenza alla luce ) .
Spesso viene sintetizzata con la dicitura " Inchiostro permanente ".

Una cosa importante da tenere in mente è che composizioni di carte differenti hanno influenza su caratteristiche dell'inchiostro, come ad esempio la resistenza all'acqua, che è influenzata da quanto inchiostro si lega alla carta. Un inchiostro sarà più resistente all'acqua su una carta assorbente, una carta più spessa e chiara offrirà una maggior resistenza alla luce.
Carte acide di anni passati dureranno meno di carte moderne senza acidi ( acid free ) , così come carte da archivio ( come pergamene e diplomi ) sono di tutt'altro livello rispetto a quelle normalmente in commercio.

Non terrò in considerazione gli inchiostri ferrogallici per via della loro natura di inchiostri permanenti per composizione.

Le certificazioni
ISO-12757-2-1998.pdf
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ISO-14145-2-1998.pdf
(176.52 KiB) Scaricato 82 volte

Le prove da superare per ottenere la qualifica sono:

1) Resistenza a cancellature
- La carta in cui è presente l'inchiostro deve avere chiari segni di manomissione prima di rendere illeggibile o cancellare completamente il testo scritto. Non deve sbavare ( smear ) dopo l'asciugatura.

2) Resistenza agli alcoli / alcol etilico / spirito ( incolore )

- L'alcol è il solvente per eccellenza. Uno dei primi rimedi per cancellare una scritta ( il più delle volte dai vestiti ) in quanto è efficace per la maggior parte degli inchiostri usati per la scrittura ( penne, pennarelli ) senza danneggiare particolarmente la carta e tessuti di origini vegetali. Alcuni inchiostri per stilografiche contengono di per se alcol per velocizzare il processo di asciugatura, ma è sconsigliato farlo con soluzioni fai da te.
Un composto che svolge una funzione simile è la triellina, un tempo comunemente usato per smacchiare a secco i capi.

3) Resistenza all'acido cloridrico / acido muriatico

- L'acido cloridrico è una soluzione acida in acqua che reagisce con tante sostanze quotidiane , "sgrassando" e staccandoli dalla superficie in cui sono depositati. È usato sia in ambienti casalinghi che industriali.
Sugli inchiostri svolge tecnicamente la stessa funzione di solvente degli alcol, che si concentrano più nella loro dissoluzione "mangiandoli".
Le carte usate per i documenti importanti sono resistenti agli acidi. Si pensi a quelli firmati durante l'incoronazione del Re Carlo III di Inghilterra.

4) Resistenza all'idrossido di ammonio / ammoniaca

- Così come l'acido cloridrico, anche l'ammoniaca viene usato in ambienti casalinghi, per sgrassare, e poi di vitale importanza in quelli industriali . E' una sostanza basica in soluzione acquosa ed è usato comunemente come detergente. A differenza degli alcoli e degli acidi , è una sostanza meno aggressiva. Tant'è che oltre ad essere usato nei cosmetici ( come tinture dei capelli ) , è anche indicato per togliere residui di inchiostro dalle penne con opportune miscele di acqua distillata/ammoniaca. Si trovano spesso sotto forma di prodotti già preparati come pen flush o pulitore di penne.

5) Resistenza al cloro / candeggina

- Il cloro è un potente ossidante e sbiancante. Come avrete capito , serve per far sparire una sostanza , grazie a speciali reazioni chimiche di riduzione. L'alcol mangia, l'acido stacca, l'ammoniaca frammenta e infine la candeggina attacca: I Quattro cavalieri dell'apocalisse di un inchiostro :shifty: . Anche questa comunque è una sostanza meno aggressiva delle prime due nelle sue formulazioni commerciali , e anch'essa è usata per togliere residui di un inchiostro dalle penne con le opportune miscele acqua distillata/candeggina .
Attenzione a non unire nessuna di queste quattro sostanze in nessuna dose!

6) Resistenza all'acqua

- Può sembrare banale, ma l'acqua è anch'esso un solvente la cui potenza è direttamente proporzionale al tempo dato. Non per altro è una delle prime cose da fare per pulire una penna dall'inchiostro . Pur essendo all'apparenza innocua , l'acqua può danneggiare una penna se usata senza cautela. I problemi più comuni sono la sommersione di resine e materiali particolari , come caseina , celluloide , micarta , ebonite , e prodotti lavorati come maki-e e raden , che ne rovina irreversibilmente l'aspetto. Anche un contatto prolungato con penne metalliche o loro parti metalliche può portare alla formazione di sostanze indesiderate come patine, ossidazioni e ruggine. Solo i pennini e il feed sono predisposti al contatto con i liquidi senza particolari problemi ! Per pulire il resto basta un panno umido e tanta pazienza.

7) Resistenza alla luce / raggi UV del sole

- Come l'acqua, anche la luce , specialmente quelli del sole e i suoi raggi UV , può togliere l'inchiostro dalla carta con il tempo. Li vaporizza lentamente bombardandoli con micro proiettili di energia. La maggior parte degli inchiostri non resiste bene all'esposizione alla luce del sole perché accelera esponenzialmente la loro naturale degradazione nel tempo, che porta allo schiarimento del colore e all'eventuale sparizione. Solitamente si pensano ai documenti esposti ( certificati , attestati , diplomi ... ) come principali oggetti di considerazione e uso.

_________________________________________________________

Una cosa che molta gente non capisce di questi inchiostri certificati è che sono resistenti a tali stress , non immuni.
Così come la resistenza all'acqua di orologi e telefoni si riferisce per lo più a brevi contatti involontari, anche questi sono da considerarsi tali.

Anche se esistono inchiostri con proprietà simili , come il ferrogallico per la caratteristica di resistenza all'acqua, gli inchiostri certificati sono per la maggior parte formulati con dei compromessi ridotti per poter dare il massimo dei risultati con pochi lati negativi.

Ad esempio un inchiostro che è più resistente all'acqua sarà anche più difficile da lavare, un inchiostro che resiste di più allo sbiadimento potrebbe avere un odore sgradevole e così via.

Tuttavia si trovano facilmente in commercio prodotti appositamente creati per i propri campi di interesse, massimizzando alcune qualità a discapito di altre. Bisogna sempre capire che cosa si cerca come inchiostro, e non puntare direttamente su proprietà esagerati. Ad esempio se una persona scrive poco , avere un inchiostro estremamente resistente all'acqua e alle sostanze detergenti , può rivelarsi un problema nella fase di pulizia, cosa che un inchiostro con caratteristiche simili ma ridotte può rivelarsi più semplice.

Le situazioni in cui è opportuno usare un inchiostro certificato quando si usa la stilografica sono :

- Esami universitari
- Documenti da notai
- Documenti da archiviare o da conservare per tot tempo , come cartelle cliniche ( anche se spesso hai anche il timbro di sicurezza )
- Certificati emessi
- Firme in generale su documenti da conservare
- Diari che si intendono conservare nel tempo
- Lettere ( nel 2024, per le raccomandate A/R :clap: )
- Assegni

Ci saranno anche altri casi specifici , ma la regola principale è che se è un documento, va usato un inchiostro almeno resistente all'acqua come i document ink per non rischiare situazioni spiacevoli.

_________________________________________________________

Gli inchiostri in commercio che offrono tali proprietà sono molteplici , ma qui metto un elenco di ordine casuale di quelle certificate che conosco

Graf von Faber- Castell Ink collection - dove scritto indelebile
DIN ISO 12757-2
https://www.graf-von-faber-castell.com/ink

De Atramentis - Document Ink
DIN ISO 12757-2
https://www.de-atramentis.com/en/document-ink--84/

Octopus fluids Certified Document Ink
DIN ISO 12757-2
https://www.octopus-office.de/shop/it/i ... documento/

Rohrer & Klingner - Dokumentus
DIN ISO 12757-2
https://www.rohrer-klingner.de/en/dokumentus/

Montblanc - Permanent ink
DIN ISO 14145-2
https://www.montblanc.com/it-it/boccett ... 06050.html ( nero )
https://www.montblanc.com/it-it/boccett ... 69516.html ( blu )

Diamine - Registrars ink
DIN ISO 12757-2 ( Non ufficiale , potrebbe essere un iron gall)
https://www.registrarsink.co.uk/registrars_ink.html

Koh-I-Noor - fountain pen ink document
DIN ISO 14145-2
https://eshop.koh-i-noor.eu/catalogue_c ... lue_p80337 ( blu )
https://eshop.koh-i-noor.eu/catalogue_c ... ack_p18461 ( nero )

_________________________________________________________

Qui invece inchiostri non certificati che comunque sono di simili caratteristiche.
Solitamente sono inchiostri che hanno pigmenti e solventi speciali che si depositano e si legano alla carta in modo permanente diversamente da quelli document.
Non metto gli inchiostri ferrogallici di cui è nota la loro resistenza all'acqua.
Non metto neanche gli inchiostri nero, blu nero e blu permanenti che comunque non sono all'altezza in termini di resistenza.

Noodlers - Bulletproof series - Polar series - X-feather series
https://noodlersink.com/about-us/noodle ... ification/
( Quasi tutti gli inchiostri che contengono archive , forge resistant ( anti frode ) sono comunque resistenti )

Sailor - Storia - storia mix - Nano pigment ( da scuotere per un uso migliore )
https://en.sailor.co.jp/product/13-1503/ ( colorati)
https://en.sailor.co.jp/product/13-2002-242/ ( seiboku , blu nero )
https://en.sailor.co.jp/product/13-2002-220/ ( kiwaguro, nero )
https://en.sailor.co.jp/product/13-2002-244/ ( souboku , blu nero )

Platinum - Carbon ink - chou kuro ( da scuotere per un uso migliore )
https://www.platinum-pen.co.jp/en/produ ... /?pid=6848 ( Carbon ink, nero )
https://www.platinum-pen.co.jp/cms/wp-c ... 86be5a.pdf ( Chou kuro, nero)

Platinum- Twuwairo ( da scuotere per un uso migliore )
https://www.pilot.co.jp/products/pen/fo ... /tsuwairo/ ( nero , blu e blu nero )
_________________________________________________________

Considerazioni finali:

Per quanto riguarda la sicurezza degli inchiostri nelle penne, vige sempre una semplice regola:

Non. Fate. Seccare. L'inchiostro. Nella. Penna.

Questi inchiostri inoltre potrebbero macchiare penne in resina trasparente e non essere adatti a penne vintage ( specialmente con sacchi di lattice o gomma ). Per la pulizia comunque basta 8-) sciacquare con acqua corrente ( tranne per il platinum chou kuro , che deve essere demineralizzata ).
Se vi serve aiuto su un particolare inchiostro o consigli, usate il tasto cerca o creare un nuovo post, ogni inchiostro è diverso così come ogni penna usata.

Infine non è assolutamente obbligatorio possedere questi inchiostri document , potete tranquillamente scrivere con una penna a sfera quando serve.
Ma quando capite che con la penna a sfera non riuscite a dare carattere alle vostre parole o firme , è tempo di procurarsi una bella boccetta di inchiostro POTENTE :wave: .
Ultima modifica di RisottoPensa il domenica 16 giugno 2024, 8:16, modificato 2 volte in totale.
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Messaggio da alfredop »

Grazie per l’interessante disanima.

Alfredo
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Messaggio da Silvia1974 »

Grazie per la ricerca svolta. Ho anche imparato qualcosa sui detergenti per casa :D
Silvia

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Messaggio da win67 »

Grazie per la spiegazione, quindi per come di si dice non saper nè leggere nè scrivere conviene usare una stilografica da poco per l'eventualità di non riuscire a pulirla bene.
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balthazar
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Messaggio da balthazar »

Grazie per aver raggruppato informazioni e marchi di questi prodotti che suscitano spesso molto interesse :clap:
win67 ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 9:56 Grazie per la spiegazione, quindi per come di si dice non saper nè leggere nè scrivere conviene usare una stilografica da poco per l'eventualità di non riuscire a pulirla bene.
Dipende ... sono mesi che ho inchiostrato una 78G con pennino B (in effetti uno Stub) con l'Octopus Dark Blue (certificato DIN ISO 12757-2) e scrive con immediatezza, sinora non ho avuto necessità di pulizie a causa di "inceppamenti".
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Messaggio da novainvicta »

Grazie. Molto interessante, disanima ampia.
Ho fatto delle prove con alcuni inchiostri in mio possesso (immersione in acqua per 5' e contatto con candeggina) e quello che mi ha stupito più di tutti, non essendo un document ink tantomeno certificato, è il Pilot Blue Black: ottima resistenza . Considerato, almeno per mia esperienza, non essere affatto problematico diventa un inchiostro da tenere in conto tra gli "indelebili" sicuri .
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“

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Messaggio da Nepgdamn »

Anche se hanno la dicitura ISO, io ci tengo sempre a sottolineare che i graf von faber castell (almeno quelli che ho provato, cobalt blue e stone grey) sono tutt'altro che indelebili
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Messaggio da RisottoPensa »

La pulizia delle penne deve essere fatto in questi casi :


Quando la penna scrive male anche dopo le prime righe
Quando si vuole cambiare colore dell'inchiostro
Quando si fa una pulizia di routine, almeno tre volte l'anno o quando ci si accorge che l'inchiostro era sul punto di seccare

Non c'è bisogno di pulire ogni volta una penna quando finisce l'inchiostro, ma una regolare manutenzione, anche semplicemente intingendo il pennino dentro l'acqua ogni tanto, riduce drasticamente la formazione di problemi ( e in situazioni più selvagge, di muffa ).
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Messaggio da stanzarichi »

Bellissimo intervento, grazie!!
Riccardo
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Messaggio da Spiller84 »

Ottima disamina, grazie della raccolta di info. Io porto sempre con me a lavoro almeno una penna carica con un inchiostro indelebile, blu o nero. Devo dire che per il momento il mio nero preferito è il Noodler's X-feather, sia per comportamento meccanico, sia come colore. È proprio un bel nero. Per il blu anche il suo gemello X-feather lo trovo molto valido, ma forse mi oiacerebbe fosse un poco più scuro e un pochino meno tendente al viola. Un X-feather color Oxford Blue non mi dispiacerebbe proprio :D
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Messaggio da Sealion »

Grazie per le informazioni, mi hai chiarito le idee su questo argomento complesso.
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Messaggio da Cris1976 »

Kivwaguro su tomoe river non è completamente indelebile (effetto più marcato su tomoegawa e leggermente meno su sanzen), mi serviva per disegnare e poi colorare con acquerello ma il risultato non è stato soddisfacente.
immagino comunque che assegni e documenti importanti non siano redatti su carta tomoe river :D
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Messaggio da RisottoPensa »

Bisogna comunque considerare che né la tomoe river ( e simili ) né la kiwaguro sono pensati per gli acquerelli, ti conviene provare con la platinum carbon black
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Jaconib
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Messaggio da Jaconib »

RisottoPensa ha scritto: sabato 13 luglio 2024, 16:06 Bisogna comunque considerare che né la tomoe river ( e simili ) né la kiwaguro sono pensati per gli acquerelli, ti conviene provare con la platinum carbon black
No RisottoPensa, la verità non è questa.
Questo è un topic che hai postato SENZA provare gli inchiostri citati e reperendo le informazioni sul web. Non li hai provati. O perlomeno pochi, troppo pochi.
E per quanto tu mi sia molto simpatico per i tuoi post e i tuoi interventi, su questo topic -che speravo fosse ormai abbandonato-, le informazioni sono fuorvianti, per lo meno una volta che gli inchiostri te li procuri e li usi DAVVERO.
Non uso inchiostri tranne indelebili, non uso inchiostri tranne il nero (con la sola eccezione dello tsuwairo blue black) e, tranne dell'octopus di quelli che citi, li ho provati TUTTI: posso dire che (beh) bisogna provarli, perchè tanti sono deludenti alla resistenza all'acqua, allo sfregamento, alla gomma, all'evidenziatore o rilasciano pulviscoli persistenti che ti imbratteranno i fogli e la casa.
In conclusione: gli inchiostri NON rispecchiano molto spesso quanto i produttori dicono e sopratutto, le variabili di carta, penna e materiali costituiscono una combinazione che genera ulteriori variabili.
Perdona Risotto la mia intrusione, ma tenevo a intervenire: ho speso troppi soldi in inchiostri sbagliati, magari qualcuno si salva.
Sopratutto dal permanent black.
Jacopo

"...Siamo circondati da oggetti depositari di un segno o da una serie di segni, dallo studio di questa serie di segni nasce la matematica del segno e cioè il disegno”
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Messaggio da RisottoPensa »

Jaconib ha scritto: sabato 13 luglio 2024, 17:08 Non uso inchiostri tranne indelebili, non uso inchiostri tranne il nero (con la sola eccezione dello tsuwairo blue black) e, tranne dell'octopus di quelli che citi, li ho provati TUTTI: posso dire che (beh) bisogna provarli, perchè tanti sono deludenti alla resistenza all'acqua, allo sfregamento, alla gomma, all'evidenziatore o rilasciano pulviscoli persistenti che ti imbratteranno i fogli e la casa.
Non mi sembra di aver detto che gli inchiostri citati siano impermeabili all'acqua, ma che siano indelebili, il cui termine stesso significa solamente che rimane la traccia.
RisottoPensa ha scritto: domenica 16 giugno 2024, 0:07 Una cosa che molta gente non capisce di questi inchiostri certificati è che sono resistenti a tali stress , non immuni.
Così come la resistenza all'acqua di orologi e telefoni si riferisce per lo più a brevi contatti involontari, anche questi sono da considerarsi tali.
Oltre che ho aggiunto un disclaimer di dover agitare tali inchiostri , anche se avrei dovuto anche aggiungere durante la fase di caricamento dell'inchiostro, perché essendo polveri in sospensione hanno tendenze a precipitare riducendo la loro resistenza all'acqua.


Per rispondere invece al perché ho detto di usare il platinum carbon ink invece che del sailor, elenco il video di chi ha fatto le prove e un canale dove chi vuole può addentrarsi di più sul mondo degli inchiostri stilografici impermeabili.

https://www.youtube.com/user/teohyc/sea ... rproof+ink
( per chi vuole vedere altre prove sulla resistenza all'acqua degli inchiostri )

Immagine 2024-07-13 184933.png
Immagine 2024-07-13 184933.png (65.65 KiB) Visto 933 volte
Jaconib ha scritto: sabato 13 luglio 2024, 17:08 Perdona Risotto la mia intrusione, ma tenevo a intervenire: ho speso troppi soldi in inchiostri sbagliati, magari qualcuno si salva.
Mi dispiace che tu abbia speso soldi inutilmente per andare alla ricerca dell'inchiostro perfetto, però questo topic l'ho aperto per gli inchiostri per l'uso nella redazione di documenti, non per disegnare. Fissarsi in questo caso solo sulla resistenza all'acqua , o nel tuo caso , alla sua impermeabilità , è una proprietà fuorviante.
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