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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Inchiostro e calamaio: info!
Inchiostro e calamaio: info!
Per le penne a serbatoio ci sono inchiostri e calamai specifici per brand? O tutto sommato, un inchiostro vale l’altro? Esistono inchiostri “buoni” e vanno evitati quelli scadenti? Attendo info, grazie mille.
- MatteoM
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Inchiostro e calamaio: info!
Domanda all'apparenza semplice ma in realta' molto complicata.
Semplificando al massimo:
Se invece chiedi se i produttori di penne abbiano la loro linea di inchiostri e calamai, la risposta e': quasi certamente si.
Tendenzialemte gli inchiostri prodotti dai brand piu' riconosciuti (Pelikan, Montblanc, Sailor...) sono tutti buoni.
Poi ce ne sono altri di case che fanno solo inchiostri (Diamine, KWZ...) che sono altrettanto buoni.
Semplificando al massimo:
Se per specifici intendi che ogni penna DEVE usare solo il calamaio della stessa marca, la risposta e' no.
Se invece chiedi se i produttori di penne abbiano la loro linea di inchiostri e calamai, la risposta e': quasi certamente si.
Certo che no.
Non lasciare mai che prodotti scadenti entrino in contatto con le tue penne. E' un reato severamente punito dal forum.
Tendenzialemte gli inchiostri prodotti dai brand piu' riconosciuti (Pelikan, Montblanc, Sailor...) sono tutti buoni.
Poi ce ne sono altri di case che fanno solo inchiostri (Diamine, KWZ...) che sono altrettanto buoni.
- RisottoPensa
- Crescent Filler
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Inchiostro e calamaio: info!
Puoi usare quello che vuoi di inchiostro a patto che ci sia scritto per stilografiche, quindi niente indian ink, pigmented ink che non menziona fountain pen ( stilografiche ), calligraphy ink, acrylic ink e per un novizio vanno evitati anche gli inchiostri shimmer.
Per una questione di guadagno, garanzia e marketing, molti brand che dispongono di inchiostri di produzione propria o affidato a terzi, consigliano solo di usare tali inchiostri.
Non è detto infatti che un inchiostro della propria marca vada meglio di quella di un'altra, e spesso per carenza di colori ci affidiamo a brand diversi o brand che producono solo inchiostri come diamine.
La natura di un inchiostro è importante a capire se va bene o meno per la propria penna, per ottenere il risultato della scrittura che desideriamo o per il colore della linea ottenuta.
Questa viene anche influenzata dalla carta e dal tratto del pennino.
Quindi non serve molto sapere se un determinato inchiostro è più o meno buono, ma bisogna focalizzare l'attenzione sulle sue proprietà.
Riguardo agli inchiostri scadenti, l'unica cosa che posso dire è che eccetto prodotti cinesi, indiani e produzioni poco conosciute che trovi online sui siti come amazon , tutti gli inchiostri che si trovano nei negozi per le stilografiche sono assolutamente sicuri per le penne. Le normative europee inoltre non permettono l'uso di sostanze dannosi per la salute come solventi speciali, quindi anche se ti macchi le mani, puoi solo rischiare di essere sfortunatamente allergo a uno dei componenti, tutto qui.
Le problematiche che derivano all'utilizzo di questi inchiostri sono per lo più legati ad un uso sbagliato; come lasciar seccare l'inchiostro all'interno della penna, lasciarlo in macchina sotto il sole, vicino a una fonte di calore, posto umido, gatti , ecc...
Come l'utente che ti ha risposto prima di me, non è facile dare una risposta sicura perché le variabili in gioco non sono chiare.
Ad esempio un inchiostro sailor, uno dei migliori al mercato, non è completamente sicuro da usare dentro i sacchi in lattice di certe penne vintage e moderne.
Mentre un inchiostro "scadente" per il costo e il colore slavato come il royal blue 4001 della pelikan, può rivelarsi uno dei migliori con determinate penne.
Quando avrai trovato un colore di tuo interesse, puoi chiedere informazioni o cercarli online, magari chiarendo anche la penna che stai usando.
Per una questione di guadagno, garanzia e marketing, molti brand che dispongono di inchiostri di produzione propria o affidato a terzi, consigliano solo di usare tali inchiostri.
Non è detto infatti che un inchiostro della propria marca vada meglio di quella di un'altra, e spesso per carenza di colori ci affidiamo a brand diversi o brand che producono solo inchiostri come diamine.
La natura di un inchiostro è importante a capire se va bene o meno per la propria penna, per ottenere il risultato della scrittura che desideriamo o per il colore della linea ottenuta.
Questa viene anche influenzata dalla carta e dal tratto del pennino.
Quindi non serve molto sapere se un determinato inchiostro è più o meno buono, ma bisogna focalizzare l'attenzione sulle sue proprietà.
Riguardo agli inchiostri scadenti, l'unica cosa che posso dire è che eccetto prodotti cinesi, indiani e produzioni poco conosciute che trovi online sui siti come amazon , tutti gli inchiostri che si trovano nei negozi per le stilografiche sono assolutamente sicuri per le penne. Le normative europee inoltre non permettono l'uso di sostanze dannosi per la salute come solventi speciali, quindi anche se ti macchi le mani, puoi solo rischiare di essere sfortunatamente allergo a uno dei componenti, tutto qui.
Le problematiche che derivano all'utilizzo di questi inchiostri sono per lo più legati ad un uso sbagliato; come lasciar seccare l'inchiostro all'interno della penna, lasciarlo in macchina sotto il sole, vicino a una fonte di calore, posto umido, gatti , ecc...
Come l'utente che ti ha risposto prima di me, non è facile dare una risposta sicura perché le variabili in gioco non sono chiare.
Ad esempio un inchiostro sailor, uno dei migliori al mercato, non è completamente sicuro da usare dentro i sacchi in lattice di certe penne vintage e moderne.
Mentre un inchiostro "scadente" per il costo e il colore slavato come il royal blue 4001 della pelikan, può rivelarsi uno dei migliori con determinate penne.
Quando avrai trovato un colore di tuo interesse, puoi chiedere informazioni o cercarli online, magari chiarendo anche la penna che stai usando.
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Inchiostro e calamaio: info!
Oddio, "brand" che devono essere evitati in toto non ce ne sono, ci sono tuttavia alcuni specifici prodotti che , diciamo, in media non riscuotono un particolare apprezzamento dagli appassionati, questo per vari motivi.
Tendenzialmente gli inchiostri della linea "base" dei produttori più famosi sono sicuri e non danno nessun problema.
Giusto per fare nomi:
La linea Quink di Parker
I 4001 dí Pelikan
Lamy (non i crystal)
Waterman
Skrip ink di Sheaffer
Rohrer & Klingner (non i dokumentus e SketchInk)
J. Herbin linea base
Standard ink di Diamine
Pilot-Namiki base
Aurora
Etc..
Sono economici, spesso progettati per uso scolastico/lavorativo e per tutti.
Se invece si va sulle linee "premium" spesso si paga il marketing e il vetro del calamaio "di design" più che l'inchiostro in sé.
Ovviamente le varianti di colore aumentano come anche le caratteristiche "speciali ", ma questo porta anche a imbattersi in prodotti che possono dare problemi (di solito di intasamento dovuto alla elevata saturazione, o ai glitter mescolati nel fluido).
Altra storia sono gli inchiostri "indelebili ", io sono abbastanza d'accordo con l'idea che siano un male necessario, e quindi li uso SOLO se veramente serve la loro particolarità, altrimenti sto sereno con gli inchiostri normali.
Un discorso generale di inchiostro "migliore " non esiste, esistono inchiostri con diverse caratteristiche, che ovviamente vanno accompagnati alla penna e alla carta, la combinazione di penna X , carta Y può rendere l'inchiostro Z una pena da usare, mentre lo stesso inchiostro cambiando penna o carta può diventare bellissimo.
Faccio un esempio pratico.
Inchiostro Pelikan 4001 Royal Blue, il più scolastico degli inchiostri.
Su una penna giapponese EF dal flusso molto controllato, ad esempio una Pilot sarà stitico, secco e slavato, la penna gratterà parecchio sul foglio e ti sembrerà un prodotto pessimo.
Su una Pelikan M1000 pennino B, risulterà un bel blu ametista scorrevole, con belle sfumature e dal flusso generoso ma ben calibrato, insomma un ottimo prodotto.
Viceversa, stesse due penna ma inchiostro Diamine Sargasso Sea.
Sulla giapponese sarà bellissimo, blu elettrico intenso, con un tratto netto e ben definito seppur sottile, scorrevole e fluido, e il pennino scivolerà come sull'olio
Sulla Pelikan il flusso sarà talmente esagerato che ti sembrerà di scrivere con un pennello da imbianchino, spiumerà tantissimo e forse trapasserà anche il foglio dall'altra parte.
Eppure è sempre lo stesso inchiostro...
È un casino?
Si!
Tendenzialmente gli inchiostri della linea "base" dei produttori più famosi sono sicuri e non danno nessun problema.
Giusto per fare nomi:
La linea Quink di Parker
I 4001 dí Pelikan
Lamy (non i crystal)
Waterman
Skrip ink di Sheaffer
Rohrer & Klingner (non i dokumentus e SketchInk)
J. Herbin linea base
Standard ink di Diamine
Pilot-Namiki base
Aurora
Etc..
Sono economici, spesso progettati per uso scolastico/lavorativo e per tutti.
Se invece si va sulle linee "premium" spesso si paga il marketing e il vetro del calamaio "di design" più che l'inchiostro in sé.
Ovviamente le varianti di colore aumentano come anche le caratteristiche "speciali ", ma questo porta anche a imbattersi in prodotti che possono dare problemi (di solito di intasamento dovuto alla elevata saturazione, o ai glitter mescolati nel fluido).
Altra storia sono gli inchiostri "indelebili ", io sono abbastanza d'accordo con l'idea che siano un male necessario, e quindi li uso SOLO se veramente serve la loro particolarità, altrimenti sto sereno con gli inchiostri normali.
Un discorso generale di inchiostro "migliore " non esiste, esistono inchiostri con diverse caratteristiche, che ovviamente vanno accompagnati alla penna e alla carta, la combinazione di penna X , carta Y può rendere l'inchiostro Z una pena da usare, mentre lo stesso inchiostro cambiando penna o carta può diventare bellissimo.
Faccio un esempio pratico.
Inchiostro Pelikan 4001 Royal Blue, il più scolastico degli inchiostri.
Su una penna giapponese EF dal flusso molto controllato, ad esempio una Pilot sarà stitico, secco e slavato, la penna gratterà parecchio sul foglio e ti sembrerà un prodotto pessimo.
Su una Pelikan M1000 pennino B, risulterà un bel blu ametista scorrevole, con belle sfumature e dal flusso generoso ma ben calibrato, insomma un ottimo prodotto.
Viceversa, stesse due penna ma inchiostro Diamine Sargasso Sea.
Sulla giapponese sarà bellissimo, blu elettrico intenso, con un tratto netto e ben definito seppur sottile, scorrevole e fluido, e il pennino scivolerà come sull'olio
Sulla Pelikan il flusso sarà talmente esagerato che ti sembrerà di scrivere con un pennello da imbianchino, spiumerà tantissimo e forse trapasserà anche il foglio dall'altra parte.
Eppure è sempre lo stesso inchiostro...
È un casino?
Si!
- Esme
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TEORICAMENTE le case che producono sia penne che inchiostri (o se li fanno produrre) dovrebbero testare le proprie penne con quegli inchiostri.
Lamy testa tutte le sue penne con il suo blu, anche le Safari.
Credo che Aurora faccia lo stesso.
Quindi, TEORICAMENTE, in questo caso le penne dovrebbero comportarsi come si deve quando caricate con gli inchiostri proprietari.
Ma è, appunto, teoria.
Anche perché ognuno di noi ha un suo modo di usare la penna, che spesso è differente da quello standard.
E anche la carta usata fa parte dell'equazione.
Quindi:
Lamy testa tutte le sue penne con il suo blu, anche le Safari.
Credo che Aurora faccia lo stesso.
Quindi, TEORICAMENTE, in questo caso le penne dovrebbero comportarsi come si deve quando caricate con gli inchiostri proprietari.
Ma è, appunto, teoria.
Anche perché ognuno di noi ha un suo modo di usare la penna, che spesso è differente da quello standard.
E anche la carta usata fa parte dell'equazione.
Quindi:
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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- Koten90
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Non tralasciamo il gusto personale: nella ricerca del perfetto feeling con una penna in particolare, si possono sfruttare a proprio vantaggio i pregi e accettare i difetti di un inchiostro in particolare:
I Noodler’s Polar, per fare un esempio estremo, sono inchiostri che spiumano e trapassano tantissimo la carta, hanno flusso abbondante e lubrificano benissimo il pennino; a patto di usare una carta buona, non ho ancora trovato un inchiostro migliore per far scivolare i miei pennini quasi senza attrito.
Sono indelebili, anzi bulletproof, se si asciugano nella penna sarà un disastro pulire a dovere tutto. E chi se ne importa?! Nelle Pilot, come nelle Pelikan e in altre penne buone, l’inchiostro non si asciuga nemmeno in settimane di fermo.
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Inchiostro e calamaio: info!
Grazie mille per tutte le info!
Come sapete sono una neofita delle stilografiche. Mi sto facendo una cultura e trovo tutto molto interessante!
(anche se non so ancora cosa fare delle penne ricevute). Per il momento, imparo!
Come sapete sono una neofita delle stilografiche. Mi sto facendo una cultura e trovo tutto molto interessante!
(anche se non so ancora cosa fare delle penne ricevute). Per il momento, imparo!
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dopo i consigli, il passaggio successivo è l'esperienza personale.
Compra alcuni degli inchiostri citati tra i classici/più apprezzati e provali. Solo tu a quel punto puoi decidere quali siano i migliori, per te.
Compra alcuni degli inchiostri citati tra i classici/più apprezzati e provali. Solo tu a quel punto puoi decidere quali siano i migliori, per te.
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- Vacumatic
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- Iscritto il: lunedì 20 maggio 2019, 17:20
- La mia penna preferita: penna Astoria (tour Eiffel)
- Misura preferita del pennino: Extra Fine
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scrivici!
prendi un paio di inchiostri di quelli banali e che funzionano sempre, e scrivici!
la lista della spesa, una pagina di ghirigori, gli appunti al lavoro, o se quando hai tempo di farlo ne sei in grado¹ magari anche dei pensieri coerenti
ma prendi uno o due inchiostri di quelli banali e che funzionano sempre (c'è l'elenco sopra), caricaci almeno² una penna per volta e usala
sono strumenti che sono stati progettati per essere usati per scrivere, a lasciarli lì fermi si sentono abbandonati e si intristiscono
¹ sono le troppopresto di mattina, io al momento non ne sarei in grado
² col tempo comunque si finisce col caricarle tutte. non ti preoccupare né di sforzarlo né di prevenirlo quando poi succede
-
- Snorkel
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Per quale motivo i lamy crystal non sono consigliati ? graziemastrogigino ha scritto: ↑venerdì 14 giugno 2024, 12:53 Oddio, "brand" che devono essere evitati in toto non ce ne sono, ci sono tuttavia alcuni specifici prodotti che , diciamo, in media non riscuotono un particolare apprezzamento dagli appassionati, questo per vari motivi.
Tendenzialmente gli inchiostri della linea "base" dei produttori più famosi sono sicuri e non danno nessun problema.
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Ovviamente le varianti di colore aumentano come anche le caratteristiche "speciali ", ma questo porta anche a imbattersi in prodotti che possono dare problemi (di solito di intasamento dovuto alla elevata saturazione, o ai glitter mescolati nel fluido).
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Inchiostro Pelikan 4001 Royal Blue, il più scolastico degli inchiostri.
Su una penna giapponese EF dal flusso molto controllato, ad esempio una Pilot sarà stitico, secco e slavato, la penna gratterà parecchio sul foglio e ti sembrerà un prodotto pessimo.
Su una Pelikan M1000 pennino B, risulterà un bel blu ametista scorrevole, con belle sfumature e dal flusso generoso ma ben calibrato, insomma un ottimo prodotto.
Viceversa, stesse due penna ma inchiostro Diamine Sargasso Sea.
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Non è che non sono consigliabili, anzi sono ottimi inchiostri, ma visto che l'elenco che stavo scrivendo era relativo ai soli inchiostri delle linee "base" (quelle economiche si intende) i Crystal li avevo esclusi perché fanno parte della linea "premium ".
Siccome gli inchiostri Lamy "base" non hanno un nome per la loro linea (a differenza dei Pelikan che per la linea base usano la dicitura 4001) ho scritto "esclusi i Crystal " per differenziarli dalla linea premium.
Siccome gli inchiostri Lamy "base" non hanno un nome per la loro linea (a differenza dei Pelikan che per la linea base usano la dicitura 4001) ho scritto "esclusi i Crystal " per differenziarli dalla linea premium.
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- Vacumatic
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mi pare anche utile precisare che le linee “premium” non sono inchiostri migliori, sono inchiostri particolari. Magari hanno sfumature di colore diverse dalle solite classiche, magari hanno caratteristiche specifiche di resistenza all'acqua, magari effetti speciali tipo sheen o brillantini dentro.mastrogigino ha scritto: ↑martedì 18 giugno 2024, 16:20 Siccome gli inchiostri Lamy "base" non hanno un nome per la loro linea (a differenza dei Pelikan che per la linea base usano la dicitura 4001) ho scritto "esclusi i Crystal " per differenziarli dalla linea premium.
A parte la resistenza all'acqua, che in qualche contesto potrebbe servire, il resto, onestamente, sono fisse da feticisti, i produttori di inchiostro lo sanno e ne approfittano per alzare i prezzi, e per di più in alcuni casi le caratteristiche premium sono anche quelle che rendono più problematico l'inchiostro (macchie sulle plastiche, intasamenti, ecc.).
Ora, qui dentro non facciamo kink shaming, anzi, questa sezione è il covo dei feticisti dei colori (e non è un caso che sia una delle prime sezioni che leggo quando apro il forum ), ma a volte è il caso di ricordare che non è neanche il caso di fare vanilla shaming: se scopri che tutto sommato a te piace scrivere col Pelikan 4001 blu (o addirittura inchiostro blu delle bottiglie da 100 cartucce dei supermercati tedeschi, che costa ancora meno) è una scelta più che legittima e come qualità dell'inchiostro non hanno niente da invidiare agli inchiostri a prezzi da contagocce.
Certo che il piacere di vedere un'inchiostro che sberluccica mentre muovi il foglio! O di avere l'inchiostro in tinta precisa col vestito! O di scrivere pagine e pagine di prove inchiostro sulle varie carte con le varie penne!