A parte (scusa la pedanteria da fisico) che il principio della termodinamica che dice che il calore si trasmette dai corpi caldi a quelli freddi è il secondo, il punto è chi scalderebbe l'oro di più rispetto all'acciaio (che è comunque anche lui un ottimo conduttore di calore)? Chi genererebbe lo squilibrio di calor, per di più localizzata su una superficie di così pochi millimetri? Il primo principio è quello che ci dice che che il calore non si genera dal nulla, lo ottieni solo se degradi energia nel sistema.lolnarcan ha scritto:L'oro è un ottimo conduttore elettrico e termico, l'unica idea che mi è venuta in mente per il fusion è che le variazioni di temperatura generate nella scrittura, seppur minime, sono captate dall'oro tramite le due propagini sul pennino che per la prima legge della termodinamica non possono far altro che assorbire questo calore all'inizio del processo e poi trasferirlo ad un corpo più freddo (probabilmente l'inchiostro), in maniera molto efficente (per proprietà intrinseca dell'oro stesso), fino all'equilibrio. In un microsistema capillare dovrebbe far parecchio poiché siccome la viscosità diminuisce all'aumentare della temperatura l'inchiostro teoricamente diverrebbe più fluido. Se fosse esatto è come se si preriscaldasse l'inchiostro (effetto che si avrebbe comunque dopo qualche riga iniziale). Inchiostro più fluido, esperienza di scrittura migliore.
Un Aurora Black ancora più fluido?!?
Francamente non vedo come l'acciaio possa trovarsi ad una temperatura inferiore rispetto all'oro dato che in condizioni normali entrambi, sono all'equilibrio termico con l'ambiente circostante. Se non scaldi tu (e l'unica cosa che potrebbe farlo forse è l'attrito del pennino, che scalderebbe la punta dell'acciaio, e solo quando hai iniziato a scrivere) non ci può essere squilibrio termico. Comunque visto l'estrema scorrevolezza del pennino, ho seri dubbi che l'attrito dello stesso sia capace di generare quantità di calore significative.
Simone