Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
Penna di lusso, di marca o anche no
- Automedonte
- Siringa Rovesciata
- Messaggi: 3928
- Iscritto il: martedì 25 febbraio 2020, 16:33
- La mia penna preferita: Aurora 88 big
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Milano
- Gender:
Penna di lusso, di marca o anche no
Tralasciando gli estremismi di destra e di sinistra che sono sempre deleteri mi incuriosisce il rapporto che ognuno ha con le penne stilografiche ed anche non stilografiche.
Provo a spiegarmi, molti di noi hanno belle penne moderne o vintage costose e di marca con pennini particolari che giustificano il possesso di varie penne sia per la differenza estetica che per quella di scrittura. Al tempo stesso spesso siamo attirati da penne a basso costo di materiali ovviamente meno pregiati ma comunque carine e che scrivono anche bene seppur spesso senza una propria personalità avendo pennini potremmo dire standard.
Io mi chiedo, con quale criterio poi si sceglie la penna da usare? Personalmente quando devo decidere quale caricare vedendo tante belle penne finisce che quelle più “umili” non le carico mai (tranne che non mi serva una penna da battaglia da portare in giro).
Mi piange il cuore non caricare “quella” Aurora Internazionale che non uso da tempo per caricare una Majohn o anche una Aurora Ipsilon che alla fine mi gratificano meno. Il risultato è che faccio ruotare sempre le migliori (secondo il mio punto di vista ovvio) e le altre acquistate comunque con curiosità giacciono abbandonate. Io non scrivo tantissimo ed avendo sempre almeno 6/7 penne inchiostrate una ricarica mi dura almeno 15/20 giorni, quella caricata in rosso anche di più e quindi le mie rotazioni sono lunghe.
Risultato ho tante penne comprate per curiosità che scrivono anche bene e che ho caricato una volta e poi basta
Voi come vi regolate?
Provo a spiegarmi, molti di noi hanno belle penne moderne o vintage costose e di marca con pennini particolari che giustificano il possesso di varie penne sia per la differenza estetica che per quella di scrittura. Al tempo stesso spesso siamo attirati da penne a basso costo di materiali ovviamente meno pregiati ma comunque carine e che scrivono anche bene seppur spesso senza una propria personalità avendo pennini potremmo dire standard.
Io mi chiedo, con quale criterio poi si sceglie la penna da usare? Personalmente quando devo decidere quale caricare vedendo tante belle penne finisce che quelle più “umili” non le carico mai (tranne che non mi serva una penna da battaglia da portare in giro).
Mi piange il cuore non caricare “quella” Aurora Internazionale che non uso da tempo per caricare una Majohn o anche una Aurora Ipsilon che alla fine mi gratificano meno. Il risultato è che faccio ruotare sempre le migliori (secondo il mio punto di vista ovvio) e le altre acquistate comunque con curiosità giacciono abbandonate. Io non scrivo tantissimo ed avendo sempre almeno 6/7 penne inchiostrate una ricarica mi dura almeno 15/20 giorni, quella caricata in rosso anche di più e quindi le mie rotazioni sono lunghe.
Risultato ho tante penne comprate per curiosità che scrivono anche bene e che ho caricato una volta e poi basta
Voi come vi regolate?
Cesare Augusto
- RisottoPensa
- Crescent Filler
- Messaggi: 1720
- Iscritto il: mercoledì 19 aprile 2023, 20:26
- La mia penna preferita: Sailor Pro Gear Natsu-hanabi F
- Il mio inchiostro preferito: G.V. Faber Castell Cobalt Blue
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Roma
- Gender:
Penna di lusso, di marca o anche no
Per correttezza lascio ogni penna in mio possesso ( una ventina ) tutte cariche.
Non do particolare peso alla caratteristica materiale della penna, come costo o materiali.
Principalmente se scrive bene viene usata di più.
Ovviamente finisce che mediamente le penne migliori scrivono meglio ma non è sempre così.
Possiedo penne anche di un certo rilievo che uso poco o mai, ma sempre cariche.
Le considero ormai come una decorazione e un accompagno alle altre che uso di più anche per confermare spesso la mia metrica di giudizio per le qualità che cerco in una penna.
Ormai non mi da più fastidio non usare determinate penne.
Finché mi piace averle in giro le tengo, anche se non li uso.
Come un libro che non hai mai letto, non hai finito di leggere o lo hai completato ma mai rivisto sullo scaffale di casa perché ti piace così.
Non do particolare peso alla caratteristica materiale della penna, come costo o materiali.
Principalmente se scrive bene viene usata di più.
Ovviamente finisce che mediamente le penne migliori scrivono meglio ma non è sempre così.
Possiedo penne anche di un certo rilievo che uso poco o mai, ma sempre cariche.
Le considero ormai come una decorazione e un accompagno alle altre che uso di più anche per confermare spesso la mia metrica di giudizio per le qualità che cerco in una penna.
Ormai non mi da più fastidio non usare determinate penne.
Finché mi piace averle in giro le tengo, anche se non li uso.
Come un libro che non hai mai letto, non hai finito di leggere o lo hai completato ma mai rivisto sullo scaffale di casa perché ti piace così.
❄️ 🐻❄️ ❄️
- Esme
- Collaboratore
- Messaggi: 4171
- Iscritto il: lunedì 31 maggio 2021, 16:33
- La mia penna preferita: Aurora 98
- Il mio inchiostro preferito: Herbin Poussièr de Lune
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Varese
Penna di lusso, di marca o anche no
Ogni penna mi trasmette sensazioni diverse. Eppoi a me piacciono le penne con qualche dettaglio particolare, e livree colorate.
Quindi alla fine scelgo le penne che in quel momento si accordano al mio stato d'animo, indipendentemente dal loro valore o da quanto siano ferme.
Anche per questo ne tengo inchiostrate parecchie, e quando scelgo una penna precisa e scopro che l'inchiostro è finito, o ha un colore che in quel momento non mi ispira, mi girano un po' le scatole. Ma a questo servono le penne doppie...
Quelle che uso poco sono quelle che, evidentemente, si accordano a stati d'animo rari.
Quindi alla fine scelgo le penne che in quel momento si accordano al mio stato d'animo, indipendentemente dal loro valore o da quanto siano ferme.
Anche per questo ne tengo inchiostrate parecchie, e quando scelgo una penna precisa e scopro che l'inchiostro è finito, o ha un colore che in quel momento non mi ispira, mi girano un po' le scatole. Ma a questo servono le penne doppie...
Quelle che uso poco sono quelle che, evidentemente, si accordano a stati d'animo rari.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
-
- Crescent Filler
- Messaggi: 1466
- Iscritto il: domenica 10 ottobre 2021, 18:16
- Misura preferita del pennino: Medio
- Località: Suffolk, GB
- Gender:
Penna di lusso, di marca o anche no
Cesare, ti capisco. Ho molte penne, specialmente 'vintage', perché mi affascina la storia dello strumento. Poi compero molto in base a quello che leggo sui vari forum, bricconi. Ho varie cinesi comperate 'per curiosità' e basta. Inchiostrate, finita la carica e messe via. Lo stesso dicasi per le 'vintage'. Una Conklin Crescent Filler la devo avere, le Sheaffer's con lo snorkel mica devono mancare, le Parker dalla Duofold Big Red in poi mica devono mancare, Waterman 42, 52, 58 idem come sopra. E le MB dove le mettiamo? Insomma a me piace la storia dei marchi, non avrò tutti i modelli che hanno prodotto ma alcuni storici di sicuro si. Le uso tutte? E come faccio! Ho in mente di usare la 'Crescent Filler' da un paio di mesi, ma non posso ne ho ancora quattro cariche e mi viene l'angoscia che devo scrivere con tutte, una per giorno, e se non ho nulla da scrivere che faccio? Insomma, una lotta. Devo ancora finire la carica sull Majohn 139 e fremo dall'impazienza. Vedremo come va a finire.
Se non si va, non si vede
Marco
Marco
- Ghiandaia
- Crescent Filler
- Messaggi: 1242
- Iscritto il: domenica 12 maggio 2019, 10:43
- La mia penna preferita: Cambia costantemente
- Il mio inchiostro preferito: Vedi sopra
- Misura preferita del pennino: Medio
- Gender:
Penna di lusso, di marca o anche no
Io scelgo quasi a caso: ho un app di generazione casuale di numeri e un elenco (numerato) delle penne. Quando ho necessità/voglia di inchiostrare una penna mi faccio fare un numero sull'app, trovo la penna corrispondente sull'elenco, mi faccio la domanda "mi va questa penna?", se sì scelgo l'inchiostro (stesso metodo) se no mi faccio fare un altro numero. In genere non servono più di 5-6 iterazioni.
Talvolta succede che ho voglia di inchiostrare proprio quella penna e allora va così.
Talvolta succede che ho voglia di inchiostrare proprio quella penna e allora va così.
Penna di lusso, di marca o anche no
Io scelgo in base ai seguenti criteri: deve essere di colore nero. Se possibile voglio finitura ruvida, tipo "matte" o se è liscia mi piace se ha comunque una buona salda presa. Mi piace con svasatura sull'impugnatura. Apprezzo di più le penne con cartuccia siccome posso stampare cartuccie enormi da 2ml.
Opzionale: vorrei che ci fosse un inserto dentro il tappo che mi consenta di tenere la penna umida più a lungo, se non disponibile mi accontento di un tappo decente.
Io ho comperato varie penne, ma ho iniziato a preferire quelle con la filettatura jowo. Perché ci sono in giro varie opzioni di alimentatori e pennini tutti disponibili per la filettatura jowo.
Quindi penna ideale per me è opus 88, ma non l'ho comprata, dato che quella che uso ora funziona uguale.
Mi piacerebbe ad un certo punto testare alcune idee che ho avuto, magari produco una penna. Penso sarebbe fico fare un alimentatore con flusso regolabile. Altra cosa che penso potrebbe portare migliorie sarebbe forgiare un pennino con strati di metallo per farlo flettere veramente tanto sopra i 3mm. Mi piacerebbe avere più tempo per ricercare l'argomento, mi sono convinto che è possibile migliorare la penna stilografica in una maniera enorme siccome stiamo usando tecnologia vecchia di 100 anni,
Opzionale: vorrei che ci fosse un inserto dentro il tappo che mi consenta di tenere la penna umida più a lungo, se non disponibile mi accontento di un tappo decente.
Io ho comperato varie penne, ma ho iniziato a preferire quelle con la filettatura jowo. Perché ci sono in giro varie opzioni di alimentatori e pennini tutti disponibili per la filettatura jowo.
Quindi penna ideale per me è opus 88, ma non l'ho comprata, dato che quella che uso ora funziona uguale.
Mi piacerebbe ad un certo punto testare alcune idee che ho avuto, magari produco una penna. Penso sarebbe fico fare un alimentatore con flusso regolabile. Altra cosa che penso potrebbe portare migliorie sarebbe forgiare un pennino con strati di metallo per farlo flettere veramente tanto sopra i 3mm. Mi piacerebbe avere più tempo per ricercare l'argomento, mi sono convinto che è possibile migliorare la penna stilografica in una maniera enorme siccome stiamo usando tecnologia vecchia di 100 anni,
- Koten90
- Siringa Rovesciata
- Messaggi: 3574
- Iscritto il: domenica 11 aprile 2021, 13:25
- La mia penna preferita: Una per ogni utilizzo
- Il mio inchiostro preferito: Noodler’s Eel X-Cactus
- Misura preferita del pennino: Flessibile
- Località: Busto Arsizio
- Gender:
- Contatta:
Penna di lusso, di marca o anche no
Capita anche a me di sentirmi in colpa verso una penna lasciata in panchina… ogni volta penso di averne troppe.
Come Risotto, anche le mie penne sono sempre inchiostrate (se non tutte, quasi) in modo che ogni tanto posso far fare un giro senza troppe cerimonie.
Al momento ho una regola:
• 3 penne sono dedicate allo studio (sto imparando Python per la programmazione) e sono 823 FA, Justus e Leonardo MZG2.0; ognuna con colore diverso per appunti generali, codice e titoli/parole chiave
• 2 sono dedicate alla calligrafia (912 FA per il Copperplate e Omas Extra per lo Spencerian) ma può capitare che usi anche qui 823 FA e la MZG2.0 con pennino flessibile
• le 2 TWSBI VAC700 si offrono per trapianti e test di personalizzazione dei pennini economici
• la Custom Urushi resta la mia scrittrice di diari
• la Majohn A2 fissa per il lavoro
Come Risotto, anche le mie penne sono sempre inchiostrate (se non tutte, quasi) in modo che ogni tanto posso far fare un giro senza troppe cerimonie.
Al momento ho una regola:
• 3 penne sono dedicate allo studio (sto imparando Python per la programmazione) e sono 823 FA, Justus e Leonardo MZG2.0; ognuna con colore diverso per appunti generali, codice e titoli/parole chiave
• 2 sono dedicate alla calligrafia (912 FA per il Copperplate e Omas Extra per lo Spencerian) ma può capitare che usi anche qui 823 FA e la MZG2.0 con pennino flessibile
• le 2 TWSBI VAC700 si offrono per trapianti e test di personalizzazione dei pennini economici
• la Custom Urushi resta la mia scrittrice di diari
• la Majohn A2 fissa per il lavoro
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
-
- Pulsante di Fondo
- Messaggi: 273
- Iscritto il: giovedì 5 ottobre 2023, 23:36
- La mia penna preferita: Montblanc Bohème -Kaweko Sport
- Il mio inchiostro preferito: Lamy
- Misura preferita del pennino: Medio
Penna di lusso, di marca o anche no
La prima grande distinzione che faccio è : casa/fuori casa.
Fuori casa utilizzo solo penne per cui ho speso poco, per paura di perderle o rovinarle, quindi le "economiche" sono quelle che uso più spesso, ogni penna con colore diverso.
Dopo una fase iniziale in cui volevo tenere tutte le penne sempre cariche, sia le costose che le economiche, mi sono resa conto che mi era impossibile utilizzarle tutte, quindi per casa inchiostro "a sentimento" e alcune inevitabilmente rimangono ferme per un po'.
Fuori casa utilizzo solo penne per cui ho speso poco, per paura di perderle o rovinarle, quindi le "economiche" sono quelle che uso più spesso, ogni penna con colore diverso.
Dopo una fase iniziale in cui volevo tenere tutte le penne sempre cariche, sia le costose che le economiche, mi sono resa conto che mi era impossibile utilizzarle tutte, quindi per casa inchiostro "a sentimento" e alcune inevitabilmente rimangono ferme per un po'.
- Vito68
- Snorkel
- Messaggi: 146
- Iscritto il: domenica 23 giugno 2019, 19:12
- La mia penna preferita: Sono diventate troppe...
- Il mio inchiostro preferito: Asa-Gao & Baystate Blue
- Misura preferita del pennino: Medio
- Località: Asti
- Gender:
Penna di lusso, di marca o anche no
Anche io fuori casa mi comporto così. A casa dipende da cosa sto scrivendo. Tendo ad abbinare il colore della penna con l'inchiostro quando è possibile. Le faccio comunque ruotareBetz ha scritto: ↑domenica 9 giugno 2024, 17:16 La prima grande distinzione che faccio è : casa/fuori casa.
Fuori casa utilizzo solo penne per cui ho speso poco, per paura di perderle o rovinarle, quindi le "economiche" sono quelle che uso più spesso, ogni penna con colore diverso.
Dopo una fase iniziale in cui volevo tenere tutte le penne sempre cariche, sia le costose che le economiche, mi sono resa conto che mi era impossibile utilizzarle tutte, quindi per casa inchiostro "a sentimento" e alcune inevitabilmente rimangono ferme per un po'.
Penna di lusso, di marca o anche no
Io non faccio distinzioni fuori /dentro casa. Ho 3 penne sempre inchiostrate (una penna da firma, una per la scrittura normale e una che fa da riserva alla penna da firma). Il resto delle penne sono conservate. L'accessorio indispensabile per me è un portapenna a 2/3 posti per non rovinare le penne in uso.
La rotazione quando c'è è molto lenta perché sono uno molto abitudinario. Quindi le penne che uso tendo a usarle ad oltranza prima di cambiarne una.
La rotazione quando c'è è molto lenta perché sono uno molto abitudinario. Quindi le penne che uso tendo a usarle ad oltranza prima di cambiarne una.