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Mi ero un po' fermato dopo l'arrivo della Pineider, ma complici i cinesi, i ciclici sconti delle piattaforme di vendita e un giro fisico in un noto negozio di una regione che non esiste, sono arrivate a casa altre quattro penne, che come sempre non posso esimermi dal presentarvi.
Tra l'altro ho rotto anche il ghiaccio col mercato giapponese, in attesa di un secondo arrivo (per il terzo sono in altro mare e poi vi chiederò qualche parere in un apposito argomento).
Nel frattempo ho anche definitivamente abbracciato la gioia di scrivere con mille inchiostri diversi e quindi ormai sono irrimediabilmente perduto.
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Ciancio alle bande e via:
32) Anonima cinese pseudo-Lamy.
Questa penna mi è stata inviata come omaggio dal venditore da cui ho acquistato gli inchiostri Ostrich della serie "Sheen"; è una penna non marchiata, in versione demonstrator, evidente clone di una Lamy Safary. Pennino EF e converter inclusi nel non-prezzo.
Ammetto di aver gradito la gentilezza, soprattutto perché... sono due settimane che scrivo con questa penna (caricata con l'inchiostro Karkos nero) ed è di gran lunga la penna con cui scrivo "esteticamente meglio".
Non è la più comoda che ho, non è quella col pennino migliore, non è la più scorrevole, non è la più precisa, non è quella con cui ho più "feeling", non ha nulla di particolarmente buono, MA... ci scrivo preciso, regolare e in maniera che non pensavo fosse per me possibile, nonostante abbia mantenuto la mia solita (alta) velocità di scrittura.
Purtroppo dalla prova che allego non si vede, perché nelle prime prove tendo a scrivere (molto) male. In più la penna era veramente molto stitica, mentre in seguito ha recuperato flusso (passando dallo scrivere in grigio al nero reale dell'inchiostro caricato).
Considerando che non amo i tratti EF, che non amo il nero e che la penna è evidentemente economicissima, il risultato è per me strabiliante. Prima o poi capirò il perché con questa penna finisca a scrivere in maniera così omogenea e regolare.