Io invidio
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Sei confuso, è parecchio più piccolaRoland ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 0:33 Bella lo è senza alcun dubbio, ma è grande anzi oversize. Ha la stessa lunghezza della momento magico ma lo spessore (sia della sezione che del barile) è maggiore. Non capisco come uno possa usarla calzata dove supera i 17 cm di lunghezza. E un tantino ridicolo a meno di non essere alto 2 metri e pesare oltre 100 kg.![]()
Pensavo ne avessero fatte 10 invece ne hanno fatte 40 , di cui 30 sicuramente vendute agli americani e i pochi pezzi restanti a qualche fortunato italiano.
a parte che se a Francesco piace usarla con il cappuccio saranno anche fatti suiRoland ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 0:33Bella lo è senza alcun dubbio, ma è grande anzi oversize. Ha la stessa lunghezza della momento magico ma lo spessore (sia della sezione che del barile) è maggiore. Non capisco come uno possa usarla calzata dove supera i 17 cm di lunghezza. E un tantino ridicolo a meno di non essere alto 2 metri e pesare oltre 100 kg.Automedonte ha scritto: ↑martedì 21 maggio 2024, 20:30 Proprio bella e da aperta neanche tanto grande![]()
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Si un vero peccato che sia in edizione limitata, decisione dettata dalla mancanza di materiale. Tuttavia, e' questa specifica versione in celluloide Mazzuchelli ad essere stata prodotta in soli 40 esemplari. Leonardo ne produce anche una in resina nera, attualmente non disponibile in quanto la Gioiellino non viene prodotta regolarmente, reputo proprio per le remore dei piu' ad avere a che fare con questo tipo di caricamento. Basta attendere o contattarli per capire come averne una.Cex71 ha scritto: ↑martedì 21 maggio 2024, 22:52 Congratulazioni per l’acquisto, superba.
Anche un appassionato di penne vintage può apprezzare la linea assolutamente classica, il sistema di carica a levetta, la celluloide favolosa… sembra veramente una penna prodotta non oggi ma da un secolo. Complimenti anche a Leonardo.
Peccato siano in edizioni così limitate, anche se immagino che a parte qualche collezionista o patito di penne come molti di noi, non sia un prodotto per la massa, anche solo per il caricamento a levetta.
Se consideriamo una Waterman 58 con i suoi 152.5mm di lunghezza da chiusa una oversize, piuttosto che una 149 con i suoi 15mm di diametro, direi che qui siamo su una taglia medio grande. Poi c'e' chi predilige penne di taglia piccola e magari vede questa come una oversize, ma in termini assoluti non la vedo tale.Roland ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 0:33 Bella lo è senza alcun dubbio, ma è grande anzi oversize. Ha la stessa lunghezza della momento magico ma lo spessore (sia della sezione che del barile) è maggiore. Non capisco come uno possa usarla calzata dove supera i 17 cm di lunghezza. E un tantino ridicolo a meno di non essere alto 2 metri e pesare oltre 100 kg.![]()
Pensavo ne avessero fatte 10 invece ne hanno fatte 40 , di cui 30 sicuramente vendute agli americani e i pochi pezzi restanti a qualche fortunato italiano.
non sei il solo italianofrancoiacc ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 13:26Se consideriamo una Waterman 58 con i suoi 152.5mm di lunghezza da chiusa una oversize, piuttosto che una 149 con i suoi 15mm di diametro, direi che qui siamo su una taglia medio grande. Poi c'e' chi predilige penne di taglia piccola e magari vede questa come una oversize, ma in termini assoluti non la vedo tale.Roland ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 0:33
Bella lo è senza alcun dubbio, ma è grande anzi oversize. Ha la stessa lunghezza della momento magico ma lo spessore (sia della sezione che del barile) è maggiore. Non capisco come uno possa usarla calzata dove supera i 17 cm di lunghezza. E un tantino ridicolo a meno di non essere alto 2 metri e pesare oltre 100 kg.![]()
Pensavo ne avessero fatte 10 invece ne hanno fatte 40 , di cui 30 sicuramente vendute agli americani e i pochi pezzi restanti a qualche fortunato italiano.
Per il resto, faccio fatica a capire la relazione tra taglia della penna e altezza dell'utente, direi che i rapporti sono tali da non creare problemi di equilibrio a chi tiene in mano 17cm di penna. Io sono 178cm di altezza, riesco a non perdere l'equilibrio né sbilanciarmi in avanti con i miei 80kg di peso, e in generale poco mi curo del giudizio altrui; comunque, non mi sento ridicolo con 17cm e pasa di penna in mano e non mi privo della sua estetica quando calzata.
Sul chi ha comprato le 40 penne poi non saprei, magari ci saranno anche un paio di australiani...Io mi reputo un fortunato possessore, (magari il solo italiano??) perché come notavi e' una bella penna e non ne avevo alcun dubbio.
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Strategia adottata da molte aziende e in larga scala da tempo, alla gente piace l'esclusivita' e le aziende si fanno pagare. Ma, a loro volta le aziende pagano di piu' per materiali esclusivi per assecondare questa richiesta. Una volta son incappato in un rivenditore di barre di celluloide, tra cui alcune barre molto ma molto ricercate da alcuni di noi collezionisti, le vendeva (e le ha vendute) a 2000 Eurozzi a barra.
Infatti non la definirei una penna indirizzata alla massa. È stata una scelta precisa quella di voler realizzare un oggetto dal sapore vintage, ed in tale ottica credo che un sistema di ricarica a levetta assolva molto bene allo scopo. Del resto, Leonardo Officina Italiana offre anche penne con ricarica a cartuccia e a pistone, molto ben realizzate e indirizzate a chi vuole dotarsi di una bella penna funzionale e ben funzionante. La vita e' bella perché e' varia
Mi sento davvero lusingato da quanto scrivi in quanto fortunato possessore di questa penna. Leonardo l'ha prodotta anche in resina nera, ma come potrai immaginare, una azienda non produce a fronte di scarsa richiesta. Reputo che sia la sola motivazione per cui la Gioiellino in resina nera non sia attualmente disponibile. Tuttavia, io proverei a contattarli, Leonardo e' un produttore che tende ad accontentare le richieste degli appassionati.Roland ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 10:15 Che questa penna esista in pochissimi esemplari causa particolare celluloide usata e non più prodotta è normale. Quello che io critico però è il fatto che la Leonardo non voglia fare la stessa penna ma in materiale diverso (tipo resina nera o ebanite) che non soffre di scarsità di materiale.
Io invidio il possessore di questo gioiellino, ma se Leonardo le facesse anche in resina nera (o ebanite) con tutte le minuterie in argento beh come dire mi accontenterei lo stesso.
Ok quindi 2 italiani ci sono di sicuro
Sono d'accordo con Cesare, prima di dare giudizi su una penna bisogna averla usata. Io ad esempio ero straconvinta che avrei trovato scomoda la Pilot Custom Hurushi ma dopo aver provato quella di Koten ho dovuto ricredermi.Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 12:17
Detto questo io non capisco da dove prendi i dati e su cosa ti basi per emettere certe "sentenze" la Gioiellino è più corta della MZG che può essere considerata la oversize di Leonardo ed è più sottile della Audace, in pratica ha forme e dimensioni molto simili alla Momento Magico che è una media a tutti gli effetti. Ha dimensioni simili alla 146 che infatti è una media e non alla 149 che è una oversize.
Per parlare di oversize si devono superare almeno i 135 mm , meglio i 140 mm altrimenti sono medie.
Non fa una piega, molte aziende, troppe, ormai fanno così, Aurora docet. Ma io preferirei una stellina, banale, scontata, triste nel suo nero serioso, ma che ricicla da 100 anni solo le sue idee, non quelle di altre aziende morte e sepolte. Ma non andiamo fuori tema, per carità! L’importante che la penna ti piaccia e te la goda com’è giusto che sia!francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 13:40Strategia adottata da molte aziende e in larga scala da tempo, alla gente piace l'esclusivita' e le aziende si fanno pagare. Ma, a loro volta le aziende pagano di piu' per materiali esclusivi per assecondare questa richiesta. Una volta son incappato in un rivenditore di barre di celluloide, tra cui alcune barre molto ma molto ricercate da alcuni di noi collezionisti, le vendeva (e le ha vendute) a 2000 Eurozzi a barra.
Ora senza andare in discorsi di gestione aziendale, credo che sia poco criticabile il fatto che una impresa debba fare profitti; tuttavia, nel caso specifico direi che siamo ampiamente nei costi di una penna alquanto esclusiva e ben realizzata, ovvero 765Eur. Magari se le confrontiamo ad altre penne che di esclusivo hanno giusto una stellina...
Infatti non la definirei una penna indirizzata alla massa. È stata una scelta precisa quella di voler realizzare un oggetto dal sapore vintage, ed in tale ottica credo che un sistema di ricarica a levetta assolva molto bene allo scopo. Del resto, Leonardo Officina Italiana offre anche penne con ricarica a cartuccia e a pistone, molto ben realizzate e indirizzate a chi vuole dotarsi di una bella penna funzionale e ben funzionante. La vita e' bella perché e' varia![]()
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Le aziende cercano nicchie di mercato e quindi esplorano varie direzioni, alcune prendono chi la pensa come te ed altre prendono chi la pensa in modo diverso e così sono tutte contenteAutomedonte ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 16:32 Non fa una piega, molte aziende, troppe, ormai fanno così, Aurora docet. Ma io preferirei una stellina, banale, scontata, triste nel suo nero serioso, ma che ricicla da 100 anni solo le sue idee, non quelle di altre aziende morte e sepolte. Ma non andiamo fuori tema, per carità! L’importante che la penna ti piaccia e te la goda com’è giusto che sia!
Ste003 ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 16:18Non fa una piega, molte aziende, troppe, ormai fanno così, Aurora docet. Ma io preferirei una stellina, banale, scontata, triste nel suo nero serioso, ma che ricicla da 100 anni solo le sue idee, non quelle di altre aziende morte e sepolte. Ma non andiamo fuori tema, per carità! L’importante che la penna ti piaccia e te la goda com’è giusto che sia!francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 13:40
Strategia adottata da molte aziende e in larga scala da tempo, alla gente piace l'esclusivita' e le aziende si fanno pagare. Ma, a loro volta le aziende pagano di piu' per materiali esclusivi per assecondare questa richiesta. Una volta son incappato in un rivenditore di barre di celluloide, tra cui alcune barre molto ma molto ricercate da alcuni di noi collezionisti, le vendeva (e le ha vendute) a 2000 Eurozzi a barra.
Ora senza andare in discorsi di gestione aziendale, credo che sia poco criticabile il fatto che una impresa debba fare profitti; tuttavia, nel caso specifico direi che siamo ampiamente nei costi di una penna alquanto esclusiva e ben realizzata, ovvero 765Eur. Magari se le confrontiamo ad altre penne che di esclusivo hanno giusto una stellina...
Infatti non la definirei una penna indirizzata alla massa. È stata una scelta precisa quella di voler realizzare un oggetto dal sapore vintage, ed in tale ottica credo che un sistema di ricarica a levetta assolva molto bene allo scopo. Del resto, Leonardo Officina Italiana offre anche penne con ricarica a cartuccia e a pistone, molto ben realizzate e indirizzate a chi vuole dotarsi di una bella penna funzionale e ben funzionante. La vita e' bella perché e' varia![]()
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Credo ci sia poco da inventarsi e sono assolutamente d’accordo con quel che scrivi, quando ci provano vengono fuori cose molto discutibili.Tribbo ha scritto: ↑mercoledì 22 maggio 2024, 20:49 Bellissima penna Francesco e stupenda e coinvolgente recensione, che in alcuni punti raggiunge anche delle punte poetiche da vero romanzo d'amore...
Condivido pienamente la tua ammirazione e stima per chi ha tali capacità tecniche e riesce a pensare e produrre delle penne simili, dotate di un'eleganza senza tempo, a fronte di tanti spettacoli ed esercizi di "stile" dell'attualità che spesso, diciamo, lasciano un poco interdetti