Grafologia: utilizzi pratici

Per fare due chiacchiere insieme su argomenti vari
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Koten90
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Grafologia: utilizzi pratici

Messaggio da Koten90 »

Spesso vediamo come la nostra grafia varia nel tempo, ci scusiamo per la "cacografia" e cerchiamo più o meno attivamente di migliorare il modo di scrivere prendendo spunto da stili calligrafici codificati o, più semplicemente, a gusto.

Mi chiedo se e quanto la grafia di una persona possa parlare del suo essere, del suo modo di fare e lavorare, della sua affidabilità o volubilità, per esempio in un colloquio di lavoro.
All'ultima selezione di un magazziniere, essendoci la necessità di fare alcuni semplici calcoli a mente per velocizzare il lavoro, ho sottoposto ai candidati una batteria di 14 operazioni da fare senza calcolatrice
90+16=
71+35=
57+49=
130-40=
140-75=
239-83=
75x2=
79x2=
75x3=
900:2=
975:3=
1056:2=
1058:2=
1174:2=

Nel test non veniva valutata solo l'abilità algebrica, ma anche come reagivano al test, la concentrazione sotto stress, l'impegno per risolvere tutte le operazioni, la capacità di non farsi ingannare e di essere sicuri del proprio lavoro (le 3 addizioni danno lo stesso risultato proprio per insinuare il dubbio)... Alcuni candidati hanno infatti rifatto l'addizione o addirittura cambiato le loro risposte (corrette) per il dubbio, altri hanno gettato la spugna sulle divisioni, altri sono andati in ansia e hanno passato i primi minuti a mangiarsi le dita e a sudare.
Ovviamente abbiamo anche sottoposto tutti a una prova pratica, ma è emerso che il migliore (che poi è stato assunto) nel test matematico era anche quello più ordinato in magazzino nella preparazione delle merci.

Mi piacerebbe sapere se, in ottica di futura nuova selezione, far mettere un testo per iscritto possa aiutarmi a scoprire un po' di più sulle persone che ho davanti.
Ad esempio: chi scrive in modo più ordinato è anche più ordinato (sia in senso mentale di rispetto di una procedura e ottimizzazione del lavoro, sia in senso fisico di non lasciare in giro merce sparsa)?
O ancora: chi ha una grafia più bella è propenso di più a impegnarsi per ottenere un risultato di chi si accontenta della sua cacografia?

Qualcuno ne ha fatto studi e/o usa questi concetti sul lavoro? Magari un manuale da consigliare?

Grazie
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Il test fenomenale di uno dei candidati
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Messaggio da chmiglio »

Secondo me serve a poco: mia sorella ha una calligrafia ordinata, ma in camera sua non ci entri dal casino, la mia è bella grande e cicciotta, ma le divisioni a mente non le faccio più, conosco persone geniali con calligrafia orribile, troppe variabili che non funzionano nel tuo contesto.
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Messaggio da lukogene »

mooolti anni fa
una mia collega aveva preso il diploma a Urbino
dove c'era (c'è?) una scuola dedicata

mi fece scrivere una pagina
e fu impressionante

intanto il lavoro che fece sulle parole e le lettere
e i diversi livelli di analisi
(ricordo linee tirate, e angoli misurati, e altri segni)

ma soprattutto
mi lesse in modo incredibile
(e eravamo colleghi alla lontana, diciamo così
non lavoravamo fianco a fianco)

quindi, per tornare al tuo punto

se qualcuno avesse denaro da investire
per assumere un professionista
ne ricaverebbe molte molte indicazioni
che aiuterebbero anche il lavoro delle persone
e a selezionare la persona migliore per quel posto
o per gestire quei rapporti

parlo solo per quel che ne ho visto, certo
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Messaggio da Esme »

Koten90 ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 13:06Il test fenomenale di uno dei candidati
Questo signore/a ha una grafia ordinata, eppure è andato in tilt.
Eppoi, non so, magari uno è precisissimo e scrupoloso, ma è discalculico.
Una delle donne più precise, risolute e competenti che conosco avrebbe avuto dei problemi seri a completarlo, proprio perché discalculica.

Che poi sei cattivo: gli hai messo le addizioni con uguale risultato come prime e lo hai fatto dubitare subito di se stesso. 🙂
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Messaggio da Automedonte »

Deve essere stato un caso il risultato, io anche per mestiere che faccio quelle operazioni le ho eseguite mentalmente senza difficoltà (tranne 289-83 su cui ho dovuto riflettere di più) ma riguardo all’ordine lasciamo perdere….
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Messaggio da Koten90 »

Esme ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 15:57 Che poi sei cattivo: gli hai messo le addizioni con uguale risultato come prime e lo hai fatto dubitare subito di se stesso. 🙂
:twisted:
Fatto di proposito, perché erano le uniche 3 di cui potevo essere sicuro del risultato… infatti di lì in poi è un disastro.

In realtà il foglio l’ho riscritto io raccontando come era andato il test, senza spoilerare i risultati. Il foglio originale è andato perso.

Il mio interesse è proprio per capire se si può integrare, anche se una persona discalculica, per quanto precisa, avrebbe serie difficoltà a tenere il passo: pesiamo 2-3-4 bancali per volta e scriviamo il peso medio sull’etichetta (per questo tante divisioni), dover usare la calcolatrice ogni volta o, peggio, pesarne 1 alla volta fa perdere un sacco di tempo.
lukogene ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 15:28 mi lesse in modo incredibile
Questo è molto interessante perché è proprio quello che intendevo. Sarebbe interessante capire quanto durano (e costano) corsi del genere, anche se Urbino è un po’ fuori mano
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Messaggio da lukogene »

non ho riscontri recenti, purtroppo

lei fece un corso triennale
(praticamente di livello universitario)

ma chissà oggi
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Messaggio da Polemarco »

lukogene ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 15:28 mooolti anni fa
una mia collega aveva preso il diploma a Urbino
dove c'era (c'è?) una scuola dedicata

mi fece scrivere una pagina
e fu impressionante

intanto il lavoro che fece sulle parole e le lettere
e i diversi livelli di analisi
(ricordo linee tirate, e angoli misurati, e altri segni)

ma soprattutto
mi lesse in modo incredibile
(e eravamo colleghi alla lontana, diciamo così
non lavoravamo fianco a fianco)

quindi, per tornare al tuo punto

se qualcuno avesse denaro da investire
per assumere un professionista
ne ricaverebbe molte molte indicazioni
che aiuterebbero anche il lavoro delle persone
e a selezionare la persona migliore per quel posto
o per gestire quei rapporti

parlo solo per quel che ne ho visto, certo
OT
La scuola di grafologia di Urbino ha una caratteristica: accanto ai criteri abitualmente usati (inclinazione delle lettere, collegamenti, punti di fuga, fluidità dello scritto etc) insegna (forse pretende, fate voi) a ricostruire la personalità dello scrittore. Tempo fa un giudice di un tribunale lì vicino affidò a un grafologo urbinate il compito di verificare se una sottoscrizione del sig. X fosse autentica. Di norma il consulente chiama il sig. X e si fa dare o fa eseguire le scritture di comparazione (la firma sulla carta di identità, la sottoscrizione della procura data all’avvocato, una serie di scritte sotto dettatura) Il consulente concluse che la sottoscrizione non era autentica perché completamente diversa da quelle di comparazione ma aggiunse che l’apparente sottoscrittore (di quella apocrifa) aveva pure qualche “problemino”. Soltanto che invece di prendere in esame la sottoscrizione contestata, si affaticò su quella del giudice che l’aveva nominato …
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Messaggio da Rodelinda »

Per buttarla sul ridere e senza offendere nessuno...

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:angel:

Scherzi a parte: sapevo che la grafologia non è considerata attendibile come indizio predittivo della psicologia di una persona, e che era considerata al livello delle discussioni astrologiche da bar.
Diversa è la perizia calligrafica, ma quella serve a distinguere se un documento olografo è apocrifo o meno, cioè se provenga dalla mano che lo ha redatto o da un parente desideroso di accaparrarsi la cospicua eredità qualcun altro...
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Per corrispondere con me, postate una presentazione nella sezione apposita del forum cliccando sul francobollo e mandatemi un MP!

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Messaggio da maylota »

Koten90 ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 13:06 Nel test non veniva valutata solo l'abilità algebrica, ma anche come reagivano al test, la concentrazione sotto stress, l'impegno per risolvere tutte le operazioni, la capacità di non farsi ingannare e di essere sicuri del proprio lavoro (le 3 addizioni danno lo stesso risultato proprio per insinuare il dubbio)... Alcuni candidati hanno infatti rifatto l'addizione o addirittura cambiato le loro risposte (corrette) per il dubbio, altri hanno gettato la spugna sulle divisioni, altri sono andati in ansia e hanno passato i primi minuti a mangiarsi le dita e a sudare.
Questo credo che possa aiutare a comprendere i candidati, anche se metà del lavoro è sapere interpretare le loro reazioni che secondo me non è poi così semplice come sembra. (Certo, a meno che uno non ti tiri dietro carta e penna dicendo che l'INVALSI lo vai a far fare a tua sorella o amenità del genere che purtroppo ahimè accadono).
Koten90 ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 13:06 Mi chiedo se e quanto la grafia di una persona possa parlare del suo essere, del suo modo di fare e lavorare, della sua affidabilità o volubilità, per esempio in un colloquio di lavoro.
Su questo ho qualche dubbio, ma ammetto di avere un bias: faccio fatica a trovare le differenze tra un grafologo, un aruspice ed un astrologo.
(ad esempio io faccio la g minuscola diversa a secondo che usi la matita o la stilografica e con le biro cambio inclinazione e lego meno le lettere...valutano il mio carattere a seconda dello strumenti di scrittura che mi danno?)
Venceremos.
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Messaggio da Polemarco »

maylota ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 18:24
Koten90 ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 13:06 Nel test non veniva valutata solo l'abilità algebrica, ma anche come reagivano al test, la concentrazione sotto stress, l'impegno per risolvere tutte le operazioni, la capacità di non farsi ingannare e di essere sicuri del proprio lavoro (le 3 addizioni danno lo stesso risultato proprio per insinuare il dubbio)... Alcuni candidati hanno infatti rifatto l'addizione o addirittura cambiato le loro risposte (corrette) per il dubbio, altri hanno gettato la spugna sulle divisioni, altri sono andati in ansia e hanno passato i primi minuti a mangiarsi le dita e a sudare.
Questo credo che possa aiutare a comprendere i candidati, anche se metà del lavoro è sapere interpretare le loro reazioni che secondo me non è poi così semplice come sembra. (Certo, a meno che uno non ti tiri dietro carta e penna dicendo che l'INVALSI lo vai a far fare a tua sorella o amenità del genere che purtroppo ahimè accadono).
Koten90 ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 13:06 Mi chiedo se e quanto la grafia di una persona possa parlare del suo essere, del suo modo di fare e lavorare, della sua affidabilità o volubilità, per esempio in un colloquio di lavoro.
Su questo ho qualche dubbio, ma ammetto di avere un bias: faccio fatica a trovare le differenze tra un grafologo, un aruspice ed un astrologo.
(ad esempio io faccio la g minuscola diversa a secondo che usi la matita o la stilografica e con le biro cambio inclinazione e lego meno le lettere...valutano il mio carattere a seconda dello strumenti di scrittura che mi danno?)
Sto parlando delle perizie grafologiche finalizzate a verificare non la personalità della scrittore ma la riferibilita dello scritto e della sottoscrizione al suo apparente autore.
Guardate che il livello è alto e non dipende dalle singole lettere ma da più criteri, certo un testamento olografo (scritto a mano) è una cosa e una sola firma un’altra.
Koten mi ha fatto ricordare la “prova dello specchio” che usano (tra le tante) nella Polizia di Stato per selezionare i funzionari. Il candidato ha una immagine e deve disegnarla al contrario. Quello che conta è resistere e non stracciare il foglio e spezzare la matita.
Io da giovane avevo una scrittura illeggibile ma ero ordinatissimo nel ragionamento. Ora, da vecchio bacucco, ho una scrittura ancora più illeggibile (sembra un tracciato medico) e sono sempre più ordinato.
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Messaggio da Roland »

Il confine tra scienza e pseudo scienza (o ciarlataneria) è molto labile in grafologia (e non solo qui). Non si può risalire alla personalità di una persona sulla base di come scrive. Se un grafologo afferma il contrario è un ciarlatano. Non bisogna chiedere a questa scienza più di quello che può dare.
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Messaggio da Esme »

Tutto ciò mi pone una domanda: ma Alex, che ci ha mostrato qui quanto incredibilmente è cambiata la sua scrittura, ha cambiato anche parte della sua personalità?
Oppure un grafologo individuerebbe in realtà dei tratti salienti che sono rimasti invariati, a testimonianza della invariata personalità?

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Messaggio da Koten90 »

Esme ha scritto: lunedì 6 maggio 2024, 20:00 Tutto ciò mi pone una domanda: ma Alex, che ci ha mostrato qui quanto incredibilmente è cambiata la sua scrittura, ha cambiato anche parte della sua personalità?
Oppure un grafologo individuerebbe in realtà dei tratti salienti che sono rimasti invariati, a testimonianza della invariata personalità?

Domande peregrine pre-cena... 🙂
Non so se sia cambiata la sua personalità nei 9 anni passati, ma proprio lui mi ha fatto pensare a una persona che si impegna per raggiungere l’obiettivo, anche se ci ha messo tanto.

Comunque, leggendo un po’ qui e là, mi pare di capire che ognuno interpreta a suo modo le stesse cose, un po’ come dei critici d’arte che leggono il tormento dell’artista nella pennellata
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Messaggio da Abulafia »

Il test "matematico", come detto sopra, non era finalizzato alla risoluzione delle operazioni, ma alla valutazione della reazione ad un quesito inaspettato e all'impegno mostrato per tentare di risolverlo.

Un eventuale test calligrafico dovrebbe essere dello stesso tenore: non per valutare la normale grafia di una persona (che oltretutto in molti individui è anche piuttosto variabile a seconda di infiniti fattori), ma per valutare le sue reazioni di fronte al dover intraprendere un qualche esercizio che presuppone la scrittura ed il successivo impegno per portarlo a termine.
Viceversa se si valutasse solo la grafia mostrata, sarebbe come valutare il calcolo algebrico nel test matematico: in entrambi i casi sarebbero test poco utili e anche parecchio fuorvianti, a mio parere.

Potresti pensare ad un test basato sulla copiatura di una o più frasi, magari scritte in caratteri e grafie diverse, per vedere se il candidato si limita a scrivere tutto con la propria grafia, o tenta di ricopiare quanto ha davanti, o chissà cosa si inventa; per me sarebbe già un dato più interessante per capire chi ho di fronte (nel primo caso una persona efficiente, veloce, ma anche più superficiale e tranchant; nel secondo caso qualcuno di meticoloso e preciso, ma anche meno pratico e con meno attitudine a pensare in proprio).
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