Però… questa scatola per Solitaire di Montblanc inizio secolo é davvero bella. Non che mi dispiaccia quella attuale con il finto goffrato e il vellutino bianco-crema, ma quel grigio scuro con la stella appena accennata del vecchio scatolo e il raso nero dell’interno che rimanda riflessi brillanti e aree di neri profondi tra i guizzi tortuosi di luce, era davvero la casa perfetta per una penna in metallo. Detto.
Ed ora, eccola!
Semplicissima, senza fronzoli a parte la pietra sintetica nera che sembra scomparire tra i riflessi dell’acciaio lucidato. É la Bohème Steel/Noir. Montblanc la presentó nel 2001, con la nuova linea Bohème, una delle quattro penne Solitaire che inaugurarono i modelli in metallo della nuova serie.
Ho scritto nell’altro messaggio che per i miei gusti questa è, tra tutte le Bohème, la più bella per un uomo molto maturo come me. Qui metto l’accento sulla parola uomo.
Quando Montblanc presentò la sua nuova linea di strumenti per la scrittura, confezionò una piccola brochure per illustrare i diversi modelli di penne, ognuno accompagnato, sulla pagina opposta, da una fotografia in bianco e nero di “giovani maturi” ritratti in una festa o in un locale notturno. L’abbinamento tra penne e immagini potrebbe essere casuale, ma non mi sembra. Una penna dorata con pietra rossa occupa la pagina opposta a tre ragazze che ridono tra loro. Una penna con una pietra a forma di cuore (Sterling silver/Rose) accompagna la foto di una ragazza che sembra reagire emozionata al regalo ricevuto dal giovane nella fotografia. Accanto a tre giovani uomini che si divertono insieme è ritratta la stilografica Steel/Noir. Davvero non credo si sia trattato di un caso, ma piuttosto di una libera associazione e di una sorta di “consiglio” per gli acquisti.
Nell’ordine, di quelle Solitaire originali, trovo che la Steel/Noir sia la più schiettamente maschile, seguita dalla Silver Crystal (con pietra trasparente) e dalla Silver/Bleu con pietra azzurra e corpo lavorato in grain d’orge.
Steel Noir è una piccola penna con una sua “presenza”. L’ho messa su una bilancia di precisione e pesa esattamente 40 grammi con la cartuccia inserita, piena. È quasi il doppio di una Bohème retrattile in resina, che la bilancia dice pesare 25 grammi. Quaranta grammi è nel rango di peso delle penne che prediligo. Una Montegrappa Extra 1930 , la penna che preferisco per il suo peso, è appena due grammi in meno. Per dare un’idea, una Meisterstück 149, piena di inchiostro, pesa 34 grammi. Una Omas Paragon in celluloide pesa 20 grammi, 13 senza cappuccio. Armando Simoni considerava che una buona penna dovesse essere leggera. Rispetto assolutamente la sua opinione, ma per il mio piacere di scrivere le bellissime penne di Simoni sono un po’ troppo leggere.
Il punto medio del pennino della mia Steel/Noir è, fortunatamente, sul lato stretto dello spettro, il che lo rende un perfetto pennino “da tutti giorni”. La differenza tra questo pennino in oro 18 carati e quelli in oro da 14 carati che ho montati sulle mie Bohème in resina mi è sembrata impercettibile. Al più questo, come quello della mia Big Size, potrebbe definirsi appena più rigido degli altri, ma si tratta di una sfumatura da cercare con il lanternino.
Anche nella Steel Noir il meccanismo di azionamento del pennino e della ricarica è favolosamente morbido e preciso. Steel/Noir è stata caricata con un inchiostro blu-nero, che sarà il suo colore di elezione. Per ora, sta usando un nuovo set di cartucce Midnight Blue di Montblanc, comprato per l’occasione. Più avanti vedrò sé questa è la sfumatura di blu che prediligo o se adotterò un’altra marca di inchiostro, ma il colore blu-nero è il suo. Non ho avuto nessun’altra penna che mi abbia richiesto, in forma così prepotente, di nutrirla con inchiostro blu-nero…
Sono davvero contento di avere aggiunto questa penna al gruppo delle mie Bohème. Per me, questa linea di stilografiche è al tempo stesso un potente richiamo al disegno decorativo degli anni ‘20 e ‘30 (comparatela con le linee di una Parker Duofold originale di quegli anni, soprattutto con i modelli streamlined più piccoli o altre flat top coeve), impreziosita dall’elegante meccanismo che governa il pennino retrattile, unita a un riferimento alla estetica industriale e funzionale che mi piace definire da “Città Gotica".
Nella sua veste in acciaio lucido e senza decorazioni, Steel/Noir propende per quest’ultimo polo nell’equilibrio del suo design e ne fa, contemporaneamente, la più fredda e funzionale delle mie Bohème e quella che maggiormente si avvicina a un “gioiello per uomo”.
L'acciaio sobrio, nitido, mi ha spinto a riprendere la mia Steel/Noir in alcune fotografie più ispirate. Anche se potrebbe non sembrare così, le fotografie sono a colori.
Chiudo questa orgogliosa presentazione con un paio di note.
La mia Steel/Noir è stata prodotta in Germania, ma ho visto in rete diverse fotografie di penne roller della stesa serie, e almeno una stilografica rientrante, che recano sulla vera della clip la indicazione di essere state prodotte in “FRANCE” . Da qualche parte ho letto, ma non so più dove, che l’involucro in acciaio di queste versioni francesi era prodotto da Cartier, che di fatto appartiene alla stessa multinazionale del lusso che controlla Montblanc.
Infine, per la sua linea Bohème Montblanc ha prodotto penne in resina di taglia media, con pennino fisso, accanto alle piccole rientranti. Le stilografiche Solitaire, però, furono prodotte esclusivamente nella taglia minore, con pennini retrattili da 18 carati. I modelli di taglia più grande, tra le Solitaire, sono esclusivamente penne roller. Il fatto però è che la filettatura del gruppo di scrittura roller e quella della stilografica Midsize sono identiche, e identica è anche la lunghezza del cappuccio di un roller Solitaire e di una stilografica Midsize in resina. Questo significa che, chi già abbia una Midsize, può acquistare un roller Solitaire e prodursi la sua versione non autorizzata di una stilografica Steel/Noir Midsize. Io ci sto facendo un pensierino…
Grazie di cuore a tutti quelli che hanno avuto la pazienza di leggere sin qui.