Perdonami ma preferisco il Geko (o geco ) sulla caviglia di una donna, sono fatto all’antica.AntonioBove ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 12:20Io ho una splendida taranta sul deltoide...Automedonte ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 9:49Che poi un geko su una bella caviglia ha un suo perchè
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Se il deltoide è bello , c'è chi apprezzerà...AntonioBove ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 12:20Io ho una splendida taranta sul deltoide...Automedonte ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 9:49Che poi un geko su una bella caviglia ha un suo perchè
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Lo costume delle pulzelle nel palesar le caviglie è invero in uso dalli remoti tempi, il cui fine par sempre esser quello ddi attirar lo sguardo delli homini poscia augmentar la loro valenza nelli instrumenti sociali in uso del tempo. Ancor vero è che lo basilisco acchiappa zanzare con la sua natura di rettile possa, col potere del dimonio, ancor più il senno dell'homini far fuggire...maylota ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 10:10In quanto rettile, ha una certa reminiscenza biblica …Automedonte ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 9:49 Che poi un geko su una bella caviglia ha un suo perchè![]()
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Ultima modifica di mastrogigino il domenica 21 aprile 2024, 13:29, modificato 1 volta in totale.
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Per tornare ai nostri montoni, devo precisare che i pupetti citati avevano sostituito sia l'orologio che i codici con i cellulari.
Per gli orologi nessun problema.
Per il cellulare ho fatto loro presente che la lettura diventava "aedica" nel senso che potevano leggere un solo articolo per volta e perdevano di vista il tutto, con il codice in cartaceo avevano una visione più vasta e, a volte, incappavano in articoli sconosciuti.
Penso che sia questa la differenza tra un forum e i social.
I secondi offrono parzialità superficiali e rapidissime.
Tutti elementi che entrano in contrasto con la necessità di pensare e approfondire, possibilmente seduti.
"Questo è il mio codice. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio. Il mio codice è il mio migliore amico, è la mia vita. Io debbo dominarlo come domino la mia vita. Senza di me il mio codice non è niente; senza il mio codice io sono niente."
Sergente Hartman
Per gli orologi nessun problema.
Per il cellulare ho fatto loro presente che la lettura diventava "aedica" nel senso che potevano leggere un solo articolo per volta e perdevano di vista il tutto, con il codice in cartaceo avevano una visione più vasta e, a volte, incappavano in articoli sconosciuti.
Penso che sia questa la differenza tra un forum e i social.
I secondi offrono parzialità superficiali e rapidissime.
Tutti elementi che entrano in contrasto con la necessità di pensare e approfondire, possibilmente seduti.
"Questo è il mio codice. Ce ne sono tanti come lui, ma questo è il mio. Il mio codice è il mio migliore amico, è la mia vita. Io debbo dominarlo come domino la mia vita. Senza di me il mio codice non è niente; senza il mio codice io sono niente."
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Nessun problemaAutomedonte ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 12:21
Perdonami ma preferisco il Geko (o geco ) sulla caviglia di una donna, sono fatto all’antica.
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Penso tu abbia colto il punto.Polemarco ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 13:23
Per il cellulare ho fatto loro presente che la lettura diventava "aedica" nel senso che potevano leggere un solo articolo per volta e perdevano di vista il tutto, con il codice in cartaceo avevano una visione più vasta e, a volte, incappavano in articoli sconosciuti.
Penso che sia questa la differenza tra un forum e i social.
I secondi offrono parzialità superficiali e rapidissime.
Tutti elementi che entrano in contrasto con la necessità di pensare e approfondire, possibilmente seduti.
E non è solo questione di approfondire, ma di avere il fisico adatto a interagire con quello che non ti è familiare o non ti piace: sui social vivi nella bolla dell'algoritmo, nel mondo reale - cui i forum assomigliano molto di più - ci trovi anche i "brutti sporchi e cattivi" e l'inaspettato, con cui devi imparare a convivere gomito a gomito.
(Oppure ridurti a parlare solo con chi ti sta simpatico o la pensa come te...
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ecco, ammetto che un po' l'avevo pensato anche io
e come fai a saperlo? non avrai mica guardato la caviglia di una donna? scandalo!Automedonte ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 9:49 Che poi un geko su una bella caviglia ha un suo perchè![]()
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Io guardo tutto quello che mi mostranovalhalla ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 17:56ecco, ammetto che un po' l'avevo pensato anche io
e come fai a saperlo? non avrai mica guardato la caviglia di una donna? scandalo!Automedonte ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 9:49 Che poi un geko su una bella caviglia ha un suo perchè![]()
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Ma voi come lo pronuncereste " geko " e " geco " ?
Io abitualmente uso " gieco " , ma si dovrebbe pronunciare " ghiecou " no?
Anche ora K e C risultano foneticamente identiche, la storia della sua adozione fino alla lingua moderna è piuttosto curiosa.
La k fa parte dell'alfabeto greco, a cui in seguito fu adottato anche nella lingua latina , seppur abbandonata a favore della lettera C.
Difatti, pur posto l'uso della lettera k per distinguerne la docilità di suono quando anteposto a vocali, risultò necessario razionalizzare il suo uso con suoni simili quali C e Q. Risultò necessario adottare anche l'uso diacritico della lettera H per distinguere il suono dolce da quello duro , componendo dei digrammi in uso anche oggi.
A causa dell'influenza nel tempo di paesi stranieri nel territorio oggi italiano, di lingue non-neo latine come lingue germaniche nel nord e arabiche nel sud , si assistette a un progressivo ritorno dell'uso della lettera K , sia per l'assenza di una vera lingua tra gli abitanti delle regioni limitrofe sia per la scarsa scolarizzazione che ne impedì una distinzione nel parlato comune.
Nel tempo poi , con la formazione di parole sempre più complesse e la solidificazione di imperi, lingue e culture nel bacino mediterraneo e oltre oceano , l'uso della k fece un ritorno ufficiale.
Grazie alla globalizzazione delle comunicazioni dopo l'invenzione delle trasmissioni radio e radio televisive, l'uso della k fu necessario anche per aumentare il repertorio vocale per l'uso sempre più graduale di prestiti linguistici ( si pensi alla parola ok , diffusasi in Italia dagli stati Uniti a partire dallo sbarco della seconda guerra mondiale ).
Un esempio più recente della intercambiabilità della K e della C può risalire all'era della comunicazione digitale di massa sottoforma di messaggi sms:
La ancor nuova tecnologia di servizi telefonici, che risultò molto più semplice e accessibile dei cerca persone in uso dal 1950, permetteva di mandare brevi testi da un telefono cellulare a un altro. La limitazione dei caratteri alla creazione rendeva necessario l'adozione di abbreviazioni per l'esorbitante costo della trasmissione dei dati.
Sì usò la K al posto della C dura in parole abbreviate come:
Pk ( Perché )
K ( Che )
KMQ ( Anche CMQ, Comunque )
L'adozione della parola Ok per sostituire parole di consenso ( Certo, Accetto,Sicuro)
Ki ( Chi )
Siamo quindi giunti in un'era in cui la presenza sia della lettera K che della C risulta informalmente identica, pur avendo ancora una distinzione lessica nella parte scritta.
L'associazione del suono C Duro è ormai semplificato nella lettera K , così come l'adozione dell'alfabeto fonetico internazionale ( IPA ) che lo categorizza come un suono C Duro sorda.
La K viene inoltre usata per classificare parole con raddoppio di una consonante.
Per coincidenza l'uso della geminazione appare direttamente nella classificazione nel regno animale dei gechi :
I Gekkonidi infatti sono la famiglia di rettili a cui appartengolo i gechi.
Si può quindi concludere che sia geko che geco siano corretti nell'uso italiano, ma personalmente preferisco l'uso della C che offre una rappresentazione grafica dalle forme meno spigolose.
Fine.
( che comunque cavolo vuol dire rappresentazione nella letteratura storica
)
Io abitualmente uso " gieco " , ma si dovrebbe pronunciare " ghiecou " no?
A prima vista, le due parole geko e geco hanno per distinzione solamente l'uso della lettera K e C.Esme ha scritto: ↑domenica 21 aprile 2024, 10:30 "Il candidato esamini la grafia "geko", paragonandola a "geco". Ipotizzi quale delle due sia più corretta in italiano, esaminandone l'etimologia e considerando la composizione dell'alfabeto italico.
Si richiede anche una disamina del termine presente nella letteratura storica, individuando l'eventuale metamorfosi ortografica dovuta a influenze linguistiche rafforzate dal web."
Anche ora K e C risultano foneticamente identiche, la storia della sua adozione fino alla lingua moderna è piuttosto curiosa.
La k fa parte dell'alfabeto greco, a cui in seguito fu adottato anche nella lingua latina , seppur abbandonata a favore della lettera C.
Difatti, pur posto l'uso della lettera k per distinguerne la docilità di suono quando anteposto a vocali, risultò necessario razionalizzare il suo uso con suoni simili quali C e Q. Risultò necessario adottare anche l'uso diacritico della lettera H per distinguere il suono dolce da quello duro , componendo dei digrammi in uso anche oggi.
A causa dell'influenza nel tempo di paesi stranieri nel territorio oggi italiano, di lingue non-neo latine come lingue germaniche nel nord e arabiche nel sud , si assistette a un progressivo ritorno dell'uso della lettera K , sia per l'assenza di una vera lingua tra gli abitanti delle regioni limitrofe sia per la scarsa scolarizzazione che ne impedì una distinzione nel parlato comune.
Nel tempo poi , con la formazione di parole sempre più complesse e la solidificazione di imperi, lingue e culture nel bacino mediterraneo e oltre oceano , l'uso della k fece un ritorno ufficiale.
Grazie alla globalizzazione delle comunicazioni dopo l'invenzione delle trasmissioni radio e radio televisive, l'uso della k fu necessario anche per aumentare il repertorio vocale per l'uso sempre più graduale di prestiti linguistici ( si pensi alla parola ok , diffusasi in Italia dagli stati Uniti a partire dallo sbarco della seconda guerra mondiale ).
Un esempio più recente della intercambiabilità della K e della C può risalire all'era della comunicazione digitale di massa sottoforma di messaggi sms:
La ancor nuova tecnologia di servizi telefonici, che risultò molto più semplice e accessibile dei cerca persone in uso dal 1950, permetteva di mandare brevi testi da un telefono cellulare a un altro. La limitazione dei caratteri alla creazione rendeva necessario l'adozione di abbreviazioni per l'esorbitante costo della trasmissione dei dati.
Sì usò la K al posto della C dura in parole abbreviate come:
Pk ( Perché )
K ( Che )
KMQ ( Anche CMQ, Comunque )
L'adozione della parola Ok per sostituire parole di consenso ( Certo, Accetto,Sicuro)
Ki ( Chi )
Siamo quindi giunti in un'era in cui la presenza sia della lettera K che della C risulta informalmente identica, pur avendo ancora una distinzione lessica nella parte scritta.
L'associazione del suono C Duro è ormai semplificato nella lettera K , così come l'adozione dell'alfabeto fonetico internazionale ( IPA ) che lo categorizza come un suono C Duro sorda.
La K viene inoltre usata per classificare parole con raddoppio di una consonante.
Per coincidenza l'uso della geminazione appare direttamente nella classificazione nel regno animale dei gechi :
I Gekkonidi infatti sono la famiglia di rettili a cui appartengolo i gechi.
Si può quindi concludere che sia geko che geco siano corretti nell'uso italiano, ma personalmente preferisco l'uso della C che offre una rappresentazione grafica dalle forme meno spigolose.
Fine.
( che comunque cavolo vuol dire rappresentazione nella letteratura storica
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Pragmaticamente nel resto del mondo lo chiamano Gecko, così non fanno torto a nessuna lettera dell'alfabetoRisottoPensa ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 19:44 Si può quindi concludere che sia geko che geco siano corretti nell'uso italiano, ma personalmente preferisco l'uso della C che offre una rappresentazione grafica dalle forme meno spigolose.
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Tanto per cambiare il mio soprannome era/è Geckimaylota ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 20:21Pragmaticamente gli anglosassoni lo chiamano Gecko, così non fanno torto a nessuna lettera dell'alfabetoRisottoPensa ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 19:44 Si può quindi concludere che sia geko che geco siano corretti nell'uso italiano, ma personalmente preferisco l'uso della C che offre una rappresentazione grafica dalle forme meno spigolose.![]()
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