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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Abbiamo a disposizione una comparazione scientifica tra materiali degli alimentatori?
Abbiamo a disposizione una comparazione scientifica tra materiali degli alimentatori?
Premetto che non sono esperto in questo ramo. Ho notato che online la tendenza è quella di sostenere che il materiale ebanite (che pare sia un sostituto economico per il legno ebano) sia "migliore" rispetto al materiale plastica.
Trovo online info che si contraddicono e opinioni che variano.
Ho anche sperimentato personalmente questi alimentatori, notando che talvolta la plastica funziona perfettamente altre volte no. A volte ebanite funziona altre volte è deficiente.
Allego qua una foto della sezione FAQ del produttore di penne bluedew che motiva la sua scelta di usare plastica invece di ebanite, a suo dire parrebbe che la scelta di usare plastica sia pratica dato che lui favorisce una ottimale regolazione del flusso che pare sia garantita dalla plastica. La sua opinione però è contraddetta dalle persone che hanno usato la penna e sostengono che la plastica non sia stata la scelta ottimale.
Nathan, creatore del marchio Noodler's ink, invece è di una opinione differente, lui preferisce ebanite siccome è più facile da modificare. La motivazione per cui inserisce questi alimentatori in ebanite nelle penne economiche che vende è che ciò le rende versatili e se l'utente lo desidera potrà in seguito modificarle.
Il produttore dell'alimentatore in ebanite che sostituisce quello della pilot 912 invece è convinto che ebanite sia necessario. Ed infatti lui usa alimentatori che hanno canali di inchiostro enormi e a voltre 2 o 3 di questi canali, tutti in ebanite. I suoi alimentatori sono eccellenti ed ottimamente recensiti dai consumatori. Pare che il suo approccio lasci le persone soddisfatte.
La mia opinione personale invece è che la forma dell'alimentatore sia più importante e altri materiali tra cui ceramica e nylon potrebbero essere validi sostituti. Ma c'è anche da dire che la mia esperienza nel settore è limitata ai semplici test che ho condotto e alle poche penne che ho usato e pertanto la mia opinione potrebbe cambiare se provassi altri prodotti.
Ora sono curioso di sapere se abbiamo a disposizione qualche misurazione scientifica per determinare quale materiale sarebbe ottimale. Io ho trovato solamete il blog di pen-engineer che mi ha spiegato qualcosa sulla tensione superficiale del liquido, e poco altro. Ci sono molte opinioni di utenti ma come ho detto prima sono contradditorie.
Voi ne sapete qualcosa? Vorrei capire se qusto materiale ebanite è veramente miracoloso oppure se lo si può rimpiazzare con qualcosa di diverso più semplice da manipolare. Il problema dell'ebanite è che è costoso da tagliare e gli strumenti vanno sostituiti e le punte si usurano. Invece la plastica mi pare più adatta se vuoi produrre qualcosa in serie ed in modo economico.
Che ne pensate ?
Trovo online info che si contraddicono e opinioni che variano.
Ho anche sperimentato personalmente questi alimentatori, notando che talvolta la plastica funziona perfettamente altre volte no. A volte ebanite funziona altre volte è deficiente.
Allego qua una foto della sezione FAQ del produttore di penne bluedew che motiva la sua scelta di usare plastica invece di ebanite, a suo dire parrebbe che la scelta di usare plastica sia pratica dato che lui favorisce una ottimale regolazione del flusso che pare sia garantita dalla plastica. La sua opinione però è contraddetta dalle persone che hanno usato la penna e sostengono che la plastica non sia stata la scelta ottimale.
Nathan, creatore del marchio Noodler's ink, invece è di una opinione differente, lui preferisce ebanite siccome è più facile da modificare. La motivazione per cui inserisce questi alimentatori in ebanite nelle penne economiche che vende è che ciò le rende versatili e se l'utente lo desidera potrà in seguito modificarle.
Il produttore dell'alimentatore in ebanite che sostituisce quello della pilot 912 invece è convinto che ebanite sia necessario. Ed infatti lui usa alimentatori che hanno canali di inchiostro enormi e a voltre 2 o 3 di questi canali, tutti in ebanite. I suoi alimentatori sono eccellenti ed ottimamente recensiti dai consumatori. Pare che il suo approccio lasci le persone soddisfatte.
La mia opinione personale invece è che la forma dell'alimentatore sia più importante e altri materiali tra cui ceramica e nylon potrebbero essere validi sostituti. Ma c'è anche da dire che la mia esperienza nel settore è limitata ai semplici test che ho condotto e alle poche penne che ho usato e pertanto la mia opinione potrebbe cambiare se provassi altri prodotti.
Ora sono curioso di sapere se abbiamo a disposizione qualche misurazione scientifica per determinare quale materiale sarebbe ottimale. Io ho trovato solamete il blog di pen-engineer che mi ha spiegato qualcosa sulla tensione superficiale del liquido, e poco altro. Ci sono molte opinioni di utenti ma come ho detto prima sono contradditorie.
Voi ne sapete qualcosa? Vorrei capire se qusto materiale ebanite è veramente miracoloso oppure se lo si può rimpiazzare con qualcosa di diverso più semplice da manipolare. Il problema dell'ebanite è che è costoso da tagliare e gli strumenti vanno sostituiti e le punte si usurano. Invece la plastica mi pare più adatta se vuoi produrre qualcosa in serie ed in modo economico.
Che ne pensate ?
- maylota
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Abbiamo a disposizione una comparazione scientifica tra materiali degli alimentatori?
Non so se una comparazione scientifica esista, ma bisogna anche intendersi su cosa vogliamo comparare.
Se sballotti la penna tutto il giorno, vai regolarmente in aereo, la porti ovunque, la cosa fondamentale è l'efficienza del compensatore. Che sicuramente è avvantaggiata della precisione e complessità consentite dallo stampaggio più che dalle tecniche semi artigianali dell'ebanite.
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Abbiamo a disposizione una comparazione scientifica tra materiali degli alimentatori?
L'alimentatore in ebanite rende la punta bagnata e sempre pronta all'uso, quella in plastica è prona ad asciugare e crra fenomeni di false partenze ( appunto perché l'inchiostro secca quando non in uso ).
L'unica differenza generale quindi è la quantità di inchiostro che esce e rimane nella sezione e a contatto con il pennino.
Però brand come Pelikan usano alimentatori in plastica eppure hanno un flusso molto abbondante, quindi non credo priorio che dipenda dal materiale ma più dalla forma e design.
Anche la sailor kop scrive bene, ma il flusso è più basso rispetto a quello in ebanite.
Credo che alla fine solamente nelle punte flex sia necessario usare il conduttore in ebanite perché quella in plastica offre un flusso costante e non reagisce bene a improvvisi cambiamenti di flusso, cosa che l'ebanite fa molto bene perché è spugnoso e trattiene più inchiostro.
L'unica differenza generale quindi è la quantità di inchiostro che esce e rimane nella sezione e a contatto con il pennino.
Però brand come Pelikan usano alimentatori in plastica eppure hanno un flusso molto abbondante, quindi non credo priorio che dipenda dal materiale ma più dalla forma e design.
Anche la sailor kop scrive bene, ma il flusso è più basso rispetto a quello in ebanite.
Credo che alla fine solamente nelle punte flex sia necessario usare il conduttore in ebanite perché quella in plastica offre un flusso costante e non reagisce bene a improvvisi cambiamenti di flusso, cosa che l'ebanite fa molto bene perché è spugnoso e trattiene più inchiostro.
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Abbiamo a disposizione una comparazione scientifica tra materiali degli alimentatori?
Credo che questo articolo di Amadeus W., l'ingegnere che ha creato il mitico alimentatore moderno Lamy (nonché nostro coforumista, anche se non lo sentiamo da tanto
) possa fornire interessanti e documentati spunti di riflessione.
Per quanto mi riguarda, il materiale è solo una delle variabili.
Che poi considerare il solo alimentatore per me non ha nemmeno più di tanto senso. Ogni penna ha caratterististiche peculiari, è l'insieme delle variabili che conta.
Per inciso, ci sono alimentatori in ebanite di notevole complessità, vedi ad esempio quello della Waterman cf.
Per quanto mi riguarda, il materiale è solo una delle variabili.
Che poi considerare il solo alimentatore per me non ha nemmeno più di tanto senso. Ogni penna ha caratterististiche peculiari, è l'insieme delle variabili che conta.
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"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
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RisottoPensa ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 13:17 L'alimentatore in ebanite rende la punta bagnata e sempre pronta all'uso, quella in plastica è prona ad asciugare e crra fenomeni di false partenze ( appunto perché l'inchiostro secca quando non in uso ).
Come amano dire gli americani è "urban legend".
Ho delle stilografiche che pur avendo un alimentatore in abs hanno prestazioni da essere alla pari di un pennino aurora con il suo alimentatore in ebanite.
L'unica differenza generale quindi è la quantità di inchiostro che esce e rimane nella sezione e a contatto con il pennino.
Il collettore in abs della Parker 51 riesce a ridicolizzare perfino i migliori alimentatori in ebanite artigianali. E parliamo di una penna progettata negli anni 40.
Pelikan, Montblanc, Parker, Sheaffer etc.. non sono proprio gli ultimi arrivati e avevano decenni di esperienza nel progettare alimentatori in ebanite prima di buttarsi nello sviluppo di quelli in abs. Credo che molti abbiano una visione distorta di questi alimentatori, il loro sviluppo è costosissimo e ci vogliono ingegneri con i controfiocchi per tirare fuori un prodotto di altissima qualità. Non sono mica progettati alla cazzo di cane scusate l'espressione.Però brand come Pelikan usano alimentatori in plastica eppure hanno un flusso molto abbondante, quindi non credo priorio che dipenda dal materiale ma più dalla forma e design.
Anche la sailor kop scrive bene, ma il flusso è più basso rispetto a quello in ebanite.
Il flusso dipende dalla quantità di canali e dalla loro ampiezza non certo se l'alimentatore è fatto di ebanite o in abs.
Sbagliato, basta citare il pennino flex della montblanc 149 che usa un alimentatore in abs.
Credo che alla fine solamente nelle punte flex sia necessario usare il conduttore in ebanite perché quella in plastica offre un flusso costante e non reagisce bene a improvvisi cambiamenti di flusso, cosa che l'ebanite fa molto bene perché è spugnoso e trattiene più inchiostro.
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
Pensavo si parlasse del 21 secolo coi suoi volumi di produzione/vendita diciamo così....confidenziali. Cina entry level a parte ma anche in questo caso, vogliamo paragonare la complessità di un alimentatore stampato cinese di oggi con quello di una entry level degli anni 80 tipo la Parker 25?

(non voglio fare l'elogio dei bei vecchi tempi, solo notare che quando target, modalità di utilizzo, sensibilità e volumi cambiano, cambiano anche le soluzioni tecniche adottate)
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Sì, certamente.
Era solo per ricordare che anche con l'ebanite sono stati realizzati alimentatori di elevata complessità, perché altrimenti magari ci si limita a valutare solo i classici alimentatori monolitici con qualche aletta intagliata e un canale di Panama come conduttore.
Però quando ti trovi a maneggiare il conduttore di una c/f hai il terrore di spezzare l'inserto a canalina, cosa che magari se fosse di un altro materiare ti lascerebbe più tranquillità...
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Non è un urban legend, penne con alimentatore in ebanite sono più reattivi quando si ricomincia a scrivere dopo averle lasciate a riposo, confrontando penne con sigillo nel cappuccio identiche.
Questo fenomeno si può osservare quando si riprende a scrivere con la penna ( dopo 1-2 settimane) , solitamente quelle con conduttore in abs rimangono scuri ma sono secchi nella scrittura e si riprendono solo dopo qualche riga, mentre in ebanite si riprendono quasi subito.
La superficie e natura dell'ebanite è come quella del legno, assorbe e trattiene liquidi meglio di uno in abs, e nell'uso realistico questa qualità si traduce in flusso maggiore e ritenzione dell'inchiostro.
Ma il flusso si nota solo con pennini abbondanti dalla B in su e flex, dove la differenza di flusso/riserva di inchiostro dell'ebanite rispetto all'abs assicura una scrittura confortevole.
Usare un pennino EF-M con conduttore in ebanite o non non cambia quasi nulla, solo la ripresa della scrittura.
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l'ebanite è una gomma vulcanizzata che la faceva da padrone quando la plastica non esisteva in quanto leggera, economica (o almeno lo era al tempo) e facile da lavorare in normali officine artigianali.pbon ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 12:48 ebanite (che pare sia un sostituto economico per il legno ebano) sia "migliore" rispetto al materiale plastica.
Il produttore dell'alimentatore in ebanite che sostituisce quello della pilot 912 invece è convinto che ebanite sia necessario. Ed infatti lui usa alimentatori che hanno canali di inchiostro enormi e a voltre 2 o 3 di questi canali, tutti in ebanite. I suoi alimentatori sono eccellenti ed ottimamente recensiti dai consumatori. Pare che il suo approccio lasci le persone soddisfatte.
la "plastica" utilizzata in genere è l'ABS (disponibile anche per stampanti 3d a filamento) e ha rivoluzionato il mercato nel momento in cui è stata introdotta la stampa per iniezione (impossibile con l'ebanite, per quanto ne so, visto che è termoindurente e non termoplastica).
Sul nylon (poliammide) ho qualche dubbio perché, se non ricordo male, infragilisce se sottoposta a umidità continuamente (è un materiale igroscopico).
La ceramica ha problemi di fragilità intrinseci, quindi direi di no anche a quella.
Per quanto riguarda gli alimentatori di FlexibleNib Factory, concordo nel dire che cambiano completamente il comportamento della penna, ma non è che il problema sia il materiale di quello originale (ABS): un pennino flessibile giapponese è progettato per i giapponesi che, scrivendo per ideogrammi, usano tratti molto corti e sollevano spessissimo il pennino; usato per il nostro corsivo quell'alimentatore risulta inadeguato perché non ha il tempo di rifornirsi tra un tratto lungo e l'altro. L'alimentatore in ebanite, oltre ad avere una maggiore bagnabilità, ha anche 2 o 3 canali invece di uno solo (le dimensioni del canale sono abbastanza standard per ottenere la capillarità necessaria al trasporto dell'inchiostro; al limite si può giocare sulla profondità del canale, ma credo abbia più che altro funzione di riserva di inchiostro)
Sono d'accordo con Roland: non mi viene in mente una Pilot che non abbia sempre il pennino pronto a scrivere e mi dicono lo stesso di Platinum e Sailor. Lo stesso vale per Pelikan, che ha flusso abbondante /abbondantissimo anche per gli alimentatori a 3 canali come standard per le penne dalla M400 in su (non ricordo se anche per la M200).Roland ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 14:34RisottoPensa ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 13:17 L'alimentatore in ebanite rende la punta bagnata e sempre pronta all'uso, quella in plastica è prona ad asciugare e crra fenomeni di false partenze ( appunto perché l'inchiostro secca quando non in uso ).
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Se il cappuccio fa il suo dovere, l'inchiostro non ha modo di evaporare e la penna arriva a un punto di stabilità nel giro di pochissimo tempo. Da quel momento in poi, se non ci sono grossi sbalzi di temperatura o pressione atmosferica, l'inchiostro non si asciuga oltre.
Da ricordare anche che rebbi più o meno serrati e lo spazio tra pennino e alimentatore contribuiscono tantissimo a modificare il flusso di inchiostro
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Però sulla 912 fa abbiamo dovuto mettere l’ebanite
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Si parla di a parità di sigillo, e tutte le penne giapponesi hanno un buon controcappuccio, per cui difficile fare la differenza. Anche se si può notare come la scrittura iniziale di una penna con alimentatore in plastica lasciata per un po' risulta comunque meno confortevole di quello a distanza di qualche riga, dove ricomincia il flusso tra serbatoio e alimentatore.
Se esistesse una penna giapponese con e senza alimentatore in ebanite si potrebbe anche discutere, ma escluso il namiki non mi pare ci siano modelli per fare un confronto, cosa invece che si può fare con due penne non giapponesi.
Certo che poi la tolleranza per un certo "difetto" varia da soggetto a soggetto, queste proprietà dell'ebanite potrebbero essere differibili per persone, come me , che usano pennini fini e non hanno problemi di aspettare qualche riga per avere un ottimo flusso di scrittura.
Preciso che falsa partenza non significa non scrivere, ma include anche quando per la densità dell'inchiostro in evaporazione il pennino risulta secco.
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Infatti, a detta di chi ha provato il pennino calligraphy sia con l'alimentatore in ABS che in ebanite pare non ci sia paragone a favore di quest'ultimo.
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Abbiamo dovuto mettere un alimentatore specifico. Perchè quello standard - buono per tutto dall'XXXXF allo stub - non andava bene.Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 15:45 Però sulla 912 fa abbiamo dovuto mettere l’ebanite
Avrebbe potuto essere di qualsiasi materiale, ma con l'ebanite è oggettivamente più facile farli in piccole tirature.
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Il bisogno di cambiare alimentatore l’ha sentito effettivamente chi usa la penna per farci della calligrafia corsiva e chi scrive tanto in corsivo con grafia piuttosto grande, ovvero chi prosciuga completamente l’alimentatore ad ogni tratto. Chi scrive in stampatello e stacca spesso la mano dal foglio oppure scrive in corsivo ma medio-piccolo, non arriva veramente a sentirne il bisogno.Automedonte ha scritto: ↑mercoledì 24 aprile 2024, 15:45 Però sulla 912 fa abbiamo dovuto mettere l’ebanite
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Info interessanti.
Pare che ebanite non sia così miracoloso. Ma in effetti io posso testimoniare che almeno sulla ahab il miracolo ebanite funziona. O mi è andata bene? Bah.
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