Senza nulla togliere al ritrovamento (anzi, complimenti Mikils !) , anche a me pare che il cappuccio della Doric sia messo molto male, la metà superiore è completamente crepata (microcrepe, oltre al viraggio del colore) e il codale della penna sembra avere delle linee di crepa/frattura della celluloide (magari è solo un effetto sulla foto...). Inoltre nella prima foto si vede una brutta e lunga fessura sulla filettatura ed oltre , dove si avvita il cappuccio e si innesta la sezione in ebanite.
Anche la Extra 130 non è messa meglio, la testa del cappuccio ha crepe da cristallizzazione (e la veretta sembra iniziare a staccarsi o sollevarsi dal corpo del cappuccio) , e nella parte terminale del fusto sono presenti altri segni di cristallizzazione.
Questo non per sminuire il colpo di fortuna (come dice giustamente Musicus, solo il penino #10 vale una bella somma), ma per dire a Mikils di fare attenzione a queste penne e dove le riporrà (lontano dalle altre, è meglio).
Saluti
p.s. E concordo, non sono da 'cannibalizzare' , almeno al momento .
Colpo grosso al mercatino
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Ultima modifica di Mir70 il martedì 2 aprile 2024, 15:29, modificato 1 volta in totale.
Mirko
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Beh, dai, il ritrovamento è sicuramente da festeggiare. 
Mir ti ha fatto una disamina completa e necessaria per gestire al meglio queste penne, ma immagino che fossi ben cosciente anche tu dei problemi, soprattutto della Columbus.
I colori beige sono quasi sempre cristallizzati, quindi non penso ci si debba rammaricare troppo.
Forse le due penne sono state assieme nella scatolina per troppo tempo, e i vapori della arco hanno provocato la cristallizzazione della morocco (che mi pare di ricordare sia molto più stabile).
Visto come sono state trattate queste penne, non mi sentirei più di tanto in colpa.
So che alcuni restauratori lo sconsigliano, ma io ho verificato come un velo di cera, data anche all'interno, blocchi molto bene l'esalazione dei vapori canforati, evitando l'ossidazione dei metalli.
Mir ti ha fatto una disamina completa e necessaria per gestire al meglio queste penne, ma immagino che fossi ben cosciente anche tu dei problemi, soprattutto della Columbus.
I colori beige sono quasi sempre cristallizzati, quindi non penso ci si debba rammaricare troppo.
Forse le due penne sono state assieme nella scatolina per troppo tempo, e i vapori della arco hanno provocato la cristallizzazione della morocco (che mi pare di ricordare sia molto più stabile).
Visto come sono state trattate queste penne, non mi sentirei più di tanto in colpa.
So che alcuni restauratori lo sconsigliano, ma io ho verificato come un velo di cera, data anche all'interno, blocchi molto bene l'esalazione dei vapori canforati, evitando l'ossidazione dei metalli.
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Innnanzitutto voglio ringraziare per i generosi complimenti! è stato solo un bel colpo di... fortuna.
Sono ben cosciente delle condizioni di cristallizzazione della Columbus, le avevo anzi già citate nella descrizione, credo. Per quanto riguarda la Doric le cose stanno come ha detto Mir 70 per quanto riguarda il cappuccio e la crepa sulla filettatura. La coda della penna non mi pare abbia linee di crepa. in ogni caso, è certo che non è una penna da sottoporre a stress, da mettere nel taschino o da chiudere in un cassetto con le altre celluloidi. le troverò un posto areato, al riparo dalla luce diretta, e me la godrò finché dura. Anche se probabilmente le condizioni della celluloide peggioreranno, non è detto avvenga nel giro di poche ore. Spero di avere tempo di ammirarla e magari di usarla di tanto in tanto.
Vorrei per lo meno riportarla in condizioni di scrivere, per godermi quel famoso pennino, quindi la studierò per vedere cosa si può e cosa non si può fare.
Essendo di Firenze, non mi mancano le possibilità di ricorrere ad expertise di appassionati ben più competenti di me. Quindi aspetterò a chiudere lo spacco sulla filettatura con l'attak
Lo stesso discorso riguarda la columbus 130 - per ora mi soffermo a contemplare l'iridescenza della celluloide arco.
Al momento la cristallizzazione è limitata alle estremità, non ci sono pezzi mancanti, vedremo. Nulla è eterno a questo mondo.
Di nuovo grazie per le gentili risposte! passare in questo forum è come entrare in una piacevole conversazione con un gruppo di amici
Sono ben cosciente delle condizioni di cristallizzazione della Columbus, le avevo anzi già citate nella descrizione, credo. Per quanto riguarda la Doric le cose stanno come ha detto Mir 70 per quanto riguarda il cappuccio e la crepa sulla filettatura. La coda della penna non mi pare abbia linee di crepa. in ogni caso, è certo che non è una penna da sottoporre a stress, da mettere nel taschino o da chiudere in un cassetto con le altre celluloidi. le troverò un posto areato, al riparo dalla luce diretta, e me la godrò finché dura. Anche se probabilmente le condizioni della celluloide peggioreranno, non è detto avvenga nel giro di poche ore. Spero di avere tempo di ammirarla e magari di usarla di tanto in tanto.
Vorrei per lo meno riportarla in condizioni di scrivere, per godermi quel famoso pennino, quindi la studierò per vedere cosa si può e cosa non si può fare.
Essendo di Firenze, non mi mancano le possibilità di ricorrere ad expertise di appassionati ben più competenti di me. Quindi aspetterò a chiudere lo spacco sulla filettatura con l'attak
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Lo stesso discorso riguarda la columbus 130 - per ora mi soffermo a contemplare l'iridescenza della celluloide arco.
Al momento la cristallizzazione è limitata alle estremità, non ci sono pezzi mancanti, vedremo. Nulla è eterno a questo mondo.
Di nuovo grazie per le gentili risposte! passare in questo forum è come entrare in una piacevole conversazione con un gruppo di amici
Nulla calamo agilior est Sarcina, nulla iucundior; […]calamus et in manus sumptus mulcet, et depositus delectat, ac prodest non domino suo tantum sed Aliis multis…
Padova, 28 aprile 1362
Francesco Petrarca a Giovanni Boccaccio, Seniles, XVII, 2
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Colpo grosso al mercatino
Cos'ha di speciale il pennino della Doric
E forse simile al pennino della stilografica giapponese in cui si può settarne il grado di morbidezza?
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Concordo in pieno.francoiacc ha scritto: ↑martedì 2 aprile 2024, 7:13![]()
Che le celluloidi tendano all’ autodistruzione è tristemente vero, che poi si suggerisca un espianto d’organo ad una bellezza del genere ancora in ottima forma mi sembra una idea a dir poco bizzarra!!
Io ho diverse, ma diverse decine di penne in celluloide e quando è "ferma" come per ora sembra nella maggior parte dei casi, si può stare sereni. Per lo stesso motivo allora dovremmo espiantare tutti i pennini dalle Omas, Parker ecc. vintage che molti qui nel mercatino nascondono nei loro portapenne.
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s
Si chiama penna. È come una stampante, collegata direttamente al mio cervello.
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si, all'incirca; ma il pennino della Doric è di quasi 90 anni precedente.....
Adjustable_Point
EDIT
Il successivo "self fitting point" è esteticamente più simile a quello montato sulla Justus.
Giorgio
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
la penna perfetta non esiste, quindi per essere felici bisogna avere tante penne (cit.)
&...
I don't want to belong to any club that will accept people like me as a member (cit)