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Ero: enigmi e pettini d'avorio

Note storiche sulle penne stilografiche e sui loro produttori. Aneddoti e curiosità.
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ricart
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Messaggio da ricart »

Eccomi
01.jpg
La Ero Rodursal ha la guarnizione in sughero, non so come si toglie lo stantuffo, visto il tipo di la plastica non oso andare avanti
02.jpg
sul pennino in acciaio dorato sono presenti - IRIDIUM - Ero - Irkus - 7 su quattro righe, Ero entro rettangolo con angoli arrotondati
03.jpg
in prossimità del pomello la lettera F, riferita, penso, alla gradazione del pennino
04.jpg
la Ero Major con la guarnizione sintetica
05.jpg
sul pennino: Ero entro rettangolo con angoli arrotondati - IRIDIUM - POINT - 1 su quattro righe
06.jpg
07.jpg
Rodur a cartuccia
08.jpg
lettere FK riferite alla gradazione del pennino
09.jpg
sul pennino della Rodur: Rodur - IRKUS - IRIDIUM-POINT - 7 su quattro righe
:wave:
Riccardo

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Messaggio da ricart »

Per curiosità ho aperto al seconda scatoletta della Major, pennino diverso!
09.jpg
pennino in acciaio bicolore con: Ero entro rettangolo con bordi arrotondati - GOLDPL - GERMANY
10.jpg
punte del pennino sagomate
punte dell'altra Ero
11.jpg
:wave:
Riccardo

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Messaggio da Esme »

ricart ha scritto: domenica 24 marzo 2024, 15:06 La Ero Rodursal ha la guarnizione in sughero, non so come si toglie lo stantuffo, visto il tipo di la plastica non oso andare avanti
Grazie!
Dalle foto di dettaglio vedo che è proprio uguale alla mia, quindi ho una datazione anch'io.

Per rimuovere lo stantuffo, se ti servisse: la parte dove è incisa la "F" è la ghiera svitabile, anche in foto si vede la linea di giunzione.
Si svita in senso normale (destrorso).
La mia l'avevo messa a bagno brevemente e si era svitata con molta facilità.

L'alimentatore della mia è differente, quindi probabilmente è una conferma che sia stato sostituito con il pennino e il collarino.
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Messaggio da balthazar »

Bellissimo lavoro di ricerca storica. Grazie Esme.
Il marchio mi affascina da anni, soprattutto per le loro scolastiche (Mayor, ecc.) inarrestabili ed economiche (una di queste potrebbe per davvero essere una ottima prima penna seria). Ne ho regalate diverse ad amici che volevano avvicinarsi alla stilografica. Me ne restano un paio con le relative scatoline in cartone (una in bianco/rosso e l'altra in giallo/rosso), due modelli differenti con differenti pennini (uno bicolore e l'altro monocolore con scritta Iridium Point). La terza che posseggo è un modello simile ad uno di quelli presentati da Esme (stessa finestrella azzurrina, pistone in materiale plastico) ma con il corpo in (finta?) celluloide striata marrone tipo Pelikan (non vedo la giuntura del foglio ma potrebbe essere stata fata ad arte). Il pennino è originale in oro 14K marcato ERO nella classica finestrella e poi 14K-585 e sotto il n.4; conduttore in ebanite di foggia diversa da quello delle sorelline. Sul fusto in prossimità del pomello del pistone la scritta (pochissimo leggibile in quanto punzonata sulla parte a strisce) EF.
Datemi tempo per fare delle foto decenti :wave:
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Ero: enigmi e pettini d'avorio

Messaggio da Esme »

Da come la descrivi non credo sia uguale a quella con la pellicola di finta celluloide.
Secondo me è facile che sia più anziana e in vera celluloide.
Adesso sono curiosa di vedere le foto. 🙂
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Ero: enigmi e pettini d'avorio

Messaggio da kircher »

Che bella ricerca! grazie.
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Messaggio da sansenri »

pazzesco excursus industriale, Esme! in un certo senso meraviglia sapere che vi siano da qualche parte tutte queste informazioni archiviate!
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Messaggio da Esme »

🙂

Proprio a proposito della quantità incredibile di informazioni archiviate: nel marasma di documenti esaminati mi era sfuggito che la registrazione italiana del marchio EROS del 1949, a nome della Hardtmuth, era in realtà un rinnovo dell'originale del 1905.
L'originale non pare archiviato, ma ne ho trovato la pubblicazione sulla Gazzetta Ufficiale 104 del 1905, e anche quella era a nome Hardtmuth.

Sembra quindi plausibile che anche le due registrazioni tedesca e danese del 1904 siano state in origine della Hardtmuth.
Poco male, questa data precoce mi ha spinto ad approfondire la ricerca. 🙂

È anche un dato interessante.
La Hardtmuth aveva collaborazioni con molte ditte europee.
Peccato non sapere come mai la EROPLASTIC ha rilevato il marchio (in Italia nel 1964).
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Messaggio da Wall »

Ciao Esme,

grandissimo bel lavoro. Non smetterò mai di farti i complimenti, arrivi la dove in pochi arrivano! :clap:

Vorrei dare anch'io il mio contributo in quanto possessore di una ERO (credo sia 407 il modello). La mia è completa di scatoletta e brochure/garanzia in tedesco.
20240322_210829.jpg
Credo risalga agli anni '70 (per via del pennino, vedi sotto) molto carina la targhetta del prezzo: 1200 Lire
La clip è di chiara ispirazione Pelikan
20240322_210936.jpg
Per quanto riguarda il pennino (sperando non sia stato sostituito) credo sia Boch (il logo è quello della Boch??) iridium point
Forse ai tempi montavano ciò che era disponibile sul mercato ed essendo stilografiche "economiche" acquistare i pennini altrove contribuiva a tenere bassi i prezzi. Se fosse così magari potrebbero esserci dei legami ulteriori con altre aziende.
20240322_211159.jpg
Sul corpo è riportato: Made in Germany
20240322_211511.jpg
Purtroppo al momento non ho la stilografica sotto mano e non posso controllare, mi sembra di ricordare che lo stantuffo sia in plastica e non in sughero, stasera controllerò.
Potrebbe servire la scansione del foglietto/garanzia che c'è all'interno?
In caso potrei postarla qui.

Complimenti ancora!
Walter



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Messaggio da Esme »

Wall grazie per i complimenti, ma mi sa che è troppo. ☺️

Grazie per le foto, e sì, i foglietti di istruzione sono sempre utili/interessanti.
Il pennino, confermo, è un Bock. Normalmente hanno un pennino marchiato Ero (o Rodur), anche quelle più recenti, però in effetti è probabile fossero di produzione terza e Bock è un candidato molto plausibile.
Bella la scatolina pitonata.
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Messaggio da Wall »

No, no, i complimenti ci stanno sempre, tutti!

La scatolina pitonata è davvero carinissima
20240322_210746.jpg
20240322_210803.jpg
Il pennino Boch scrive molto bene (l'ho provata solo intingendola nell'inchiostro) infatti non lo sostituirò. Potrebbe essere un indizio che la penna sia allora più recente degli anni '70 ipotizzati?

Appena possibile ti girerò la scansione del foglietto.
Walter



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Messaggio da Tribbo »

Veramente complimenti Esme per l'approfondita ed interessante ricerca storica!

Sarà forse un caso che il nome ERO sembra coincidere con le prime lettere del nome di Ernst Rodenhäuser...?
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Messaggio da Esme »

Grazie anche a te Tribbo. 🙂
Tribbo ha scritto: lunedì 25 marzo 2024, 21:30 Sarà forse un caso che il nome ERO sembra coincidere con le prime lettere del nome di Ernst Rodenhäuser...?
In effetti l'interpretazione che viene data è proprio quella!
Wall ha scritto: lunedì 25 marzo 2024, 15:51 Potrebbe essere un indizio che la penna sia allora più recente degli anni '70 ipotizzati?
Una cosa che proprio non sono riuscita a scovare è qualcosa che aiuti per la datazione. Nemmeno una pubblicità o uno stralcio di catalogo!
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Messaggio da Wall »

Ciao, come promesso ecco il fogliettino all'interno della scatoletta della mia ERO
SCN_20240325_231305.jpg
SCN_20240325_231604.jpg
Credo possa essere interessante la firma...

Mentre sul retro della targhetta che reca il prezzo (1200Lire) c'è scritto UNIVERSAL
Walter



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Messaggio da Esme »

Wall ha scritto: lunedì 25 marzo 2024, 23:21 Mentre sul retro della targhetta che reca il prezzo (1200Lire) c'è scritto UNIVERSAL
Ma è fantastico!
"Universal" era anche un marchio tedesco, ma quel logo è della UNIVERSAL italiana.
È stato ristilizzato probabilmente negli anni 70, ma il rinnovo del 1978 non è visibile quindi non posso averne la certezza.
EDIT: sul wiki è presente una pubblicità del 1961 con il secondo logo.

loghi registrati: 1958 e rinnovo del 1998
loghi registrati: 1958 e rinnovo del 1998

Se si trattasse solo della tua penna penserei a uno scambio di fascetta/scatolina, ma in rete ci sono un numero di esempi tale da far pensare che invece sia proprio così.
Ne mostro tre.

Primo esempio.
Annuncio su sito di vendite, le foto sono sgranate, ma il marchio Universal è riconoscibile, e il cappuccio grida "Ero". Il proprietario scrive che c'è il marchio "made in Germany".
primo esempio di Universal probabilmente Ero
primo esempio di Universal probabilmente Ero

Secondo esempio.
L'annuncio non c'è più, ma google restituisce comunque le foto.
Con lo zoom si puo verificare la scritta "made in Germany" e il pennino Bock.
Questo fa pensare che anche quello sulla tua sia originale.
secondo esempio di Universal tedesca, probabilmente Ero
secondo esempio di Universal tedesca, probabilmente Ero

Terzo esempio.
Questa è una chicca per te. 🙂
La penna è molto kawaii. Il venditore dichiara il "made in Germany". Oltre a quello, la scatolina penso ti dirá qualcosa!
terzo esempio Universal tedesca
terzo esempio Universal tedesca

Senza la tua, con il foglietto Ero, non si potrebbero fare attribuzioni specifiche (potrebbero essere Geha ad esempio, che ha penne con linee molto simili) .

Quindi la UNIVERSAL, pur avendo la linea di stampaggio in casa, a un certo punto ha deciso di farsi produrre stilografiche a pistone in Germania dalla Ero.
Molto interessante.
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