un blu scorrevole come l'Aurora nero.
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prova di oggi, 2 ml di Diamine midnight con una goccina di detersivo dei piatti (esselunga) sulla punta di uno stecchino,
su una Sailor Pro Gear...
l'inchiostro diventa più scorrevole e il flusso aumenta leggermente, ma non siamo ancora paragonabili all'Aurora nero
(il nero sulla 88 big è finito, adesso la provo con il Midnight per capire con lo stesso pennino se la sensazione è diversa)
su una Sailor Pro Gear...
l'inchiostro diventa più scorrevole e il flusso aumenta leggermente, ma non siamo ancora paragonabili all'Aurora nero
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maylota ha scritto: ↑giovedì 7 marzo 2024, 15:39Su Mountain of Ink bisognerebbe un aprire un capitolo a parte: trova che abbia problemi di feathering e bleeding e cosa fa? La prova lunga con una Pelikan M800 Broad, nota penna e pennino con flussi controllati.![]()
(Io personalmente ho la versione "BL" del Berlin Notebook - quella dello stesso colore ma senza lo sheening - che usato con pennini F un po' anoressici non mi ha dato problemi tragici)
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non dico comunque che quanto sopra non sia vero, anche se a volte non sia facile attribuire tali diversi comportamenti ad inchiostri specifici.Nepgdamn ha scritto: ↑giovedì 7 marzo 2024, 15:35Secondo me un po' di differenza c'è, per come la vedo io se un inchiostro è fluido tende ad uscire più facilmente dalla penna (solitamente allargando anche il tratto), ma non è detto che sia più "burrosa" la scrittura. Per me gli l'iroshizuku che ho provato sono proprio così. Invece trovo che i sailor riescano proprio a rendere la scrittura più morbida, al di là del tratto che viene fuori dalla punta, per questo mi sentirei anche io di consigliare Sailor
Mi risulta che nelle formule degli inchiostri possano esserci sia i surfactanti/tensioattivi, sia la glicerina.
I tensioattivi, in teoria, aumentano la bagnabilità e quindi aumentano il flusso. Tuttavia hanno anche in parte un effetto lubrificante, perché se diminuisce la tensione superficiale aumenta anche la scorrevolezza. La glicerina, che a volte viene citata, invece probabilmente è più responsabile di quell'effetto "burroso" che descrivi. La glicerina (glicerolo, alcol trivalente) ha proprietà igroscopiche e probabilmente aumenta la viscosità dell'inchiostro. Questo lo rende meno "acquoso" e interpone uno strato più denso tra pennino e carta, facendolo scivolare.
Aggiungere la glicerina all'inchiostro è un po' meno semplice che aggiungere un tensioattivo.
La glicerina è parente degli zuccheri, e come minimo gradita ai batteri... per cui non la aggiungerei ad una boccetta di inchiostro a meno di non aggiungere anche ulteriore conservante, ma magari un goccino in un converter, sì.
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In realtà la glicerina è un alcool trivalente con proprietà batteriostatica e antimicrobica , quindi da questo punto di vista non ci sono problemi.
Mirko
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di questo non sono completamente convinto... so che viene usata come conservante, ma in genere le quantità usate sono elevate.
Tutti gli zuccheri sono conservanti se usati in dosi massicce, il motivo è che a dosi massicce i batteri muoiono per eccesso di concentrazione.
Infatti questa è la base di tutte le conservazioni di cibo a base di zucchero, le marmellate, le glasse, i canditi, i dolci con il miele che hanno ricette antichissime, etc.
Ma a concentrazioni piccolissime come in un inchiostro? hmm... non mi convince. Credo che il conservante debba essere altro.
Tutti gli zuccheri sono conservanti se usati in dosi massicce, il motivo è che a dosi massicce i batteri muoiono per eccesso di concentrazione.
Infatti questa è la base di tutte le conservazioni di cibo a base di zucchero, le marmellate, le glasse, i canditi, i dolci con il miele che hanno ricette antichissime, etc.
Ma a concentrazioni piccolissime come in un inchiostro? hmm... non mi convince. Credo che il conservante debba essere altro.
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Attenzione, non sto dicendo che la glicerina è usata negli inchiostro come conservante ! E infatti non viene usata tale scopo. Dico solo che , in generale, ha proprietà battericide e batteriosattiche.
La glicerina o glicerolo non è uno zucchero ...
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Mirko
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sì, scusa non volevo generare confusione, in realtà concordo, lo dicevo all'inizio che è un alcohol trivalente, però può essere attaccata da determinati tipi di batteri.
Inoltre la si usa come conservante, ma solo a concentrazioni elevate.
Ho saltato un passaggio nel ragionamento... gli zuccheri si usano come conservanti perché sono molto igroscopici, sottraggono l'acqua (se in concentrazioni elevate) e non permettono ai batteri di proliferare.
La glicerina funziona allo stesso modo (mi risulta), è fortemente igroscopica, per cui si usa anche lei come conservante se a concentrazioni elevate.
Inoltre la si usa come conservante, ma solo a concentrazioni elevate.
Ho saltato un passaggio nel ragionamento... gli zuccheri si usano come conservanti perché sono molto igroscopici, sottraggono l'acqua (se in concentrazioni elevate) e non permettono ai batteri di proliferare.
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Avrei consigliato l'iroshizuku Shin-kai, ma, ultimamente, caricato sulla mia Radius Superior 20, mi sta regalando grossi problemi di spiumaggio così come il Diamine Classic Green. Ma ad intuito dò la colpa alla penna e dunque al suo flusso generoso... perché con altre non succede.
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o alla carta?Pierre ha scritto: ↑domenica 10 marzo 2024, 11:11 Avrei consigliato l'iroshizuku Shin-kai, ma, ultimamente, caricato sulla mia Radius Superior 20, mi sta regalando grossi problemi di spiumaggio così come il Diamine Classic Green. Ma ad intuito dò la colpa alla penna e dunque al suo flusso generoso... perché con altre non succede.
una penna con flusso generoso di per se non dovrebbe a mio parere causare spiumaggio a meno che non siano particolarmente propensi a causarlo o la carta o l'inchiostro.
In genere mi piacciono molto i flussi generosi, e di sicuro alcune carte sono terribili nel permetterlo.
Di solito uso Clairefontaine quando voglio buoni risultati, ma molto spesso per divagazioni, note volanti e scarabocchi, che so che poi finiranno nel cestino, riutilizzo carta recuperata (sto facendo un gran lavoro per cercare di smaltire archivi amministrativi - banca, etc. - ormai vetusti e inutili), e una parte di questa sembra assorbente come una carta igienica!
Ultima modifica di sansenri il domenica 10 marzo 2024, 12:04, modificato 1 volta in totale.
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purtroppo il mio esperimento con il Diamine Midnight e la goccia di sapone per i piatti non è granché soddisfacente...
dopo un paio di giorni l'effetto sembra scemato, la pro gear che di suo non è generosa non pare aver avuto molto beneficio.
In compenso nel converter ci sono un bel po' di bollicine adesso che l'inchiostro è vicino a consumarsi.
Proverò altro.
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Anche alla carta, sicuramente. Quella del mio ufficio deve essere particolarmente balorda (anche se alcuni inchiostro riescono a gestirla certamente meglio di questo, soprattutto se accompagnati da penne parche, magari proprio nipponiche).sansenri ha scritto: ↑domenica 10 marzo 2024, 11:52o alla carta?Pierre ha scritto: ↑domenica 10 marzo 2024, 11:11 Avrei consigliato l'iroshizuku Shin-kai, ma, ultimamente, caricato sulla mia Radius Superior 20, mi sta regalando grossi problemi di spiumaggio così come il Diamine Classic Green. Ma ad intuito dò la colpa alla penna e dunque al suo flusso generoso... perché con altre non succede.
una penna con flusso generoso di per se non dovrebbe a mio parere causare spiumaggio a meno che non siano particolarmente propensi a causarlo o la carta o l'inchiostro.
In genere mi piacciono molto i flussi generosi, e di sicuro alcune carte sono terribili nel permetterlo.
Di solito uso Clairefontaine quando voglio buoni risultati, ma molto spesso per divagazioni, note volanti e scarabocchi, che so che poi finiranno nel cestino, riutilizzo carta recuperata (sto facendo un gran lavoro per cercare di smaltire archivi amministrativi - banca, etc. - ormai vetusti e inutili), e una parte di questa sembra assorbente come una carta igienica!
Ora con la Radius sto recensendo un verde Diamine su banale carta 80 gr. senza problemi di spiumaggio.
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Il flusso generoso può influire nel senso che fornisce più liquido con cui alimentare le spiumature.
Alla base però c'è l'interazione carta-inchiostro.
I tensioattivi utilizzati possono fare la differenza.
Tempo fa ho avuto la bella idea di inserire una miscela di inchiostro in una boccetta che aveva contenuto bagnoschiuma (una di quelle carine da albergo).
Ovviamente prima l'avevo risciacquata un migliaio di volte, fino a che aveva smesso di produrre anche una minima schiuma.
Avevo anche fatto dei risciacqui con ammoniaca.
Eppure l'inchiostro è diventato inutilizzabile: allagamento di tratto e spiumaggio terrificanti.
Nonostante questo, non lo avrei definito lubrificante in senso stretto. Certo, il flusso extra generoso creava un buon cuscinetto di scorrimento, ma la sensazione non era comunque per me quella di lubrificazione, che personalmente associo a qualcosa di più "corposo" e denso.
Alla base però c'è l'interazione carta-inchiostro.
I tensioattivi utilizzati possono fare la differenza.
Tempo fa ho avuto la bella idea di inserire una miscela di inchiostro in una boccetta che aveva contenuto bagnoschiuma (una di quelle carine da albergo).
Ovviamente prima l'avevo risciacquata un migliaio di volte, fino a che aveva smesso di produrre anche una minima schiuma.
Avevo anche fatto dei risciacqui con ammoniaca.
Eppure l'inchiostro è diventato inutilizzabile: allagamento di tratto e spiumaggio terrificanti.
Nonostante questo, non lo avrei definito lubrificante in senso stretto. Certo, il flusso extra generoso creava un buon cuscinetto di scorrimento, ma la sensazione non era comunque per me quella di lubrificazione, che personalmente associo a qualcosa di più "corposo" e denso.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
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A me è capitato di:
- avere lavato in acqua e sapone una penna e di non risciacquare bene i residui di sapone, che quindi faceva penetrare di più l'inchiostro nella carta spiumando;
- avere le punte dei rebbi molto affilate che graffiavano la carta, strappando le fibre e facendo lo stesso effetto di spiumaggio
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Grazie Alessio.Koten90 ha scritto: ↑domenica 10 marzo 2024, 13:50A me è capitato di:
- avere lavato in acqua e sapone una penna e di non risciacquare bene i residui di sapone, che quindi faceva penetrare di più l'inchiostro nella carta spiumando;
In entrambi i casi, la carta era assolutamente buonissima (Rhodia, Triomphe, carta da acquerello) e l'inchiostro non dava alcun problema usato in altra penna
- avere le punte dei rebbi molto affilate che graffiavano la carta, strappando le fibre e facendo lo stesso effetto di spiumaggio
Bah, sospettavo la prima. Ora con una carta normale (ma forse meno infame di quella che uso in ufficio) il problema è sparito.
Con altre penne gli stessi inchiostri (Iroshizuku Shin-kai e Diamine Classic Green) non spiumano nemmeno sulla cartaccia... probabile qualche residuo nel sacchetto o banalmente il maggior inchiostro depositato dalla penna (con il suo meraviglioso pennino Flex) si allarga di quella carta riciclata economica e snervata in uso al nostro ufficio.
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però il sapone ce lo devi mettere ok una micro- goccia ma che ci siasansenri ha scritto: ↑domenica 10 marzo 2024, 11:57 purtroppo il mio esperimento con il Diamine Midnight e la goccia di sapone per i piatti non è granché soddisfacente...
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dalla mia esperienza una goccia di svelto ha reso fluido pure il catrame mi pare strano che il tuo esperimento sia fallito in quel senso
in genere succede il contrario, che diventa troppo fluido
inoltre sempre dalla mia esperienza il midnight lavora bene (e anche molto bello)