8*) Sojuz AR - 25 (Союз АР-25).
Prima di tutto un po' di storia, considerato che sembra veramente difficile trovare informazioni (o anche solo curiosità poco verificabili) sulle penne sovietiche (nonostante abbia un po' di dimestichezza nell'ambito, collezionando anche obiettivi e orologi sovietici...).
Le penne marchiate Sojuz arrivavano da due stabilimenti diversi: La Завод «Союз» — Государственный завод «Союз», cioè la
"Fabbrica Sojuz - Fabbrica Statale Sojuz" e la ЗАО Закрытое акционерное общество «Объединение Союз» Ленинградский завод «Союз», e cioè ZAO - Società per azioni chiusa (CJSC). "Associazione Sojuz" Stabilimento di Leningrado "Sojuz".
A volte alcuni modelli Sojuz (e viceversa) venivano prodotti e rimarchiati anche nella fabbrica Sacco e Vanzetti, con lievi differenze estetiche.
La Sojuz AR-25, da quanto mi è dato di capire, dovrebbe essere un prodotto dell'opificio di Leningrado.
Mi è costata una decina di euro spedita dalla Germania, attraverso la nota baia online.
La plastica è poverissima e presenta diversi segni d'uso, nonché una vistosa crepa alla base del fusto che per ora non sembra provocare particolari problemi (e che ho già provveduto a "turare" con un po' di cianoacrilato, poi lucidato, in attesa di trovare una stuccatura migliore).
Va da sé che la penna è leggerissima, ma per fortuna non troppo piccola come altre che mi è capitato di comprare: la impugno bene con o senza cappuccio calzato e devo dire che inizio a preferire i pennini carenati rispetto a quelli liberi, mi viene più semplice mantenere "dritta" la scrittura.
Davvero strano, pensando che arrivo dalle Staedtler Noris Stick che sono tra le poche penne a sfera non coperte.
Sul pennino è ovviamente invisibile qualsiasi indicazione, confrontandolo con gli altri tratti direi che a occhio è un F/M.
Il sistema di caricamento finora (ricordatevi che sono un neofita) non l'avevo mai visto neanche in video: c'è un pulsantone (formato dalla coda del serbatoio stesso) di plastica in cima al fusto (posto sotto il "tappino" superiore) che va premuto più volte per permettere di caricare il serbatoio: sicuramente voi conoscerete il nome specifico, spero che qualcuno me lo comunichi nelle risposte
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Nonostante la penna mi abbia subito dato l'idea di non essere stata usata da anni, il tutto ha funzionato subito e il pennino ha scritto appena posato sul foglio.
Scrive bene e senza perdite sulla carta, ma ritrovo il tappo interno sempre sporco di inchiostro (appena inserisco la penna, non dopo minuti).
Tra tutte le penne provate finora è forse quella che ha più feedback, quella che gratta di più la carta, benché mi sia accorto che la sensazione mi piace o, quantomeno, mi permettere di scrivere in maniera più controllata.
In ogni caso ha un flusso abbondantissimo ad ogni angolazione, scrive perfettamente anche in reverse.
Il tratto che lascia mi sembra un po' "spigoloso", più "quadrato" rispetto ai segni più tondeggianti delle altre penne in mio possesso: non so cosa possa significare, ma graficamente è piacevole.
Dopo tante chiacchiere, qualche foto.
*Sto seguendo una numerazione legata all'ordine di arrivo a casa delle penne.
Lo scorso numero era il "6" della Hero 329, mentre ho saltato il "7" perché non ho ancora la cartuccia adatta al corrispondente arrivo.