Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Sailor King of Pens (King Profit)
- MatteoM
- Vacumatic
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- Iscritto il: lunedì 17 febbraio 2020, 19:18
- La mia penna preferita: 149 14C
- Località: Modena
- Gender:
Sailor King of Pens (King Profit)
Prologo
Le Sailor sono tra le mie penne preferite. Penso che il loro punto forte sia sempre stato la qualità dei pennini, e la particolare sensazione tattile di scrittura.
La maggior parte dei modelli utilizza plastiche ad iniezione, e pur avendo il pregio della sobrietà, il design non è certo di quelli che cattura l’occhio.
Da qui la massima (da me coniata) “le Sailor si comprano per il pennino”.
La King of Pens è stata per molto tempo la mia “grail pen”, proprio per il desiderio di provare il top di gamma di questo marchio che stimo.
Ho avuto il piacere di provarla in un negozio di Firenze qualche tempo fa, ma il problema per me è sempre stato il prezzo. Il listino Italiano è troppo, troppo, troppo, troppo alto.
Con gli ultimi aumenti è giunto alla astronomica cifra di 1200 euro. Immorale.
Quindi mi ero messo il cuore in pace…fino a che non ho visto che in Giappone il prezzo era decisamente più basso. Sfrontatamente più basso.
Non mi ero mai avventurato in acquisti da venditori giapponesi, ma complice la vendita di un paio di penne che non utilizzavo ho voluto provare.
Ed eccola qui sulla mia scrivania.
Design e forma
Senza stare qui ad annoiarvi, è una 149.
Più lunga di qualche mm, magari con una veretta in meno, ma siamo lì.
E questa è decisamente una cosa buona, perché la KOP si tiene bene in mano ed è comoda.
Ricade ovviamente nella categoria “pennoni importanti” ma, come la 149, è uno strumento che abbina eleganza e funzionalità.
Da notare che la parte sopra la sezione, in cui si innesta il conveter, è in metallo. A mio avviso gioca un ruolo fondamentale nel bilanciamento della penna.
Ho sempre considerato le Sailor troppo leggere, soprattutto a livello della sezione. In questo caso la presenza di questa parte in metallo conferisce una sensazione completamente diversa e, a mio avviso, migliore.
Altra cosa che ho notato quando ho ricevuto la penna: all'interno del cappuccio c'è un sistema simile allo "slip & seal" della Platinum per non far seccare il pennino.
Sistema di caricamento
Qui in molti si lamentano. È il solito sistema cartuccia converter Sailor.
Per me sanza ‘nfamia e sanza lodo, ma funziona bene quindi non me la sento di criticarlo.
Pennino
Il pezzo forte.
Normalmente i pennini Sailor 14 e 21kt sono rigidi, hanno flusso misurato e il loro caratteristico feedback, che alcuni descrivono come la sensazione di scrivere una una matita a cui hai appena fatto la punta.
Questo ha lo stesso feedback su carta dei suoi fratelli, ma non è rigido. È molleggiato, morbido, ma non flessibile.
Il flusso è molto più generoso rispetto ai pennini più piccoli. L’alimentatore è in ABS e si comporta molto bene con qualsiasi inchiostro, non facendo rimpiangere l’ebanite.
Il pennino è qualitativamente perfetto: non gratta, ha esattamente lo stesso feedback in tutte le direzioni, è perfettamente allineato. Scrive anche solo con il suo peso e non salta mai.
Difetti
A livello della filettatura, sopra la sezione, si vede chiaramente una linea longitudinale.
Potrebbe essere il segno dello stampo. Non è bellissimo.
A differenza della serie 1911 large o Pro Gear, la scelta sulla gradazione del pennino è abbastanza limitata.
Tralasciando i pennini speciali (e.g. Naginata Togi), si può scegliere solamente tra M e B.
Conclusioni
Le Sailor si comprano per il pennino. E questo non delude neanche un po`.
Resta il fatto che non avrei mai comprato questa penna al prezzo di listino ufficiale, anche se scrive così bene.
Adesso non mi resta che scriverci.
Le Sailor sono tra le mie penne preferite. Penso che il loro punto forte sia sempre stato la qualità dei pennini, e la particolare sensazione tattile di scrittura.
La maggior parte dei modelli utilizza plastiche ad iniezione, e pur avendo il pregio della sobrietà, il design non è certo di quelli che cattura l’occhio.
Da qui la massima (da me coniata) “le Sailor si comprano per il pennino”.
La King of Pens è stata per molto tempo la mia “grail pen”, proprio per il desiderio di provare il top di gamma di questo marchio che stimo.
Ho avuto il piacere di provarla in un negozio di Firenze qualche tempo fa, ma il problema per me è sempre stato il prezzo. Il listino Italiano è troppo, troppo, troppo, troppo alto.
Con gli ultimi aumenti è giunto alla astronomica cifra di 1200 euro. Immorale.
Quindi mi ero messo il cuore in pace…fino a che non ho visto che in Giappone il prezzo era decisamente più basso. Sfrontatamente più basso.
Non mi ero mai avventurato in acquisti da venditori giapponesi, ma complice la vendita di un paio di penne che non utilizzavo ho voluto provare.
Ed eccola qui sulla mia scrivania.
Design e forma
Senza stare qui ad annoiarvi, è una 149.
Più lunga di qualche mm, magari con una veretta in meno, ma siamo lì.
E questa è decisamente una cosa buona, perché la KOP si tiene bene in mano ed è comoda.
Ricade ovviamente nella categoria “pennoni importanti” ma, come la 149, è uno strumento che abbina eleganza e funzionalità.
Da notare che la parte sopra la sezione, in cui si innesta il conveter, è in metallo. A mio avviso gioca un ruolo fondamentale nel bilanciamento della penna.
Ho sempre considerato le Sailor troppo leggere, soprattutto a livello della sezione. In questo caso la presenza di questa parte in metallo conferisce una sensazione completamente diversa e, a mio avviso, migliore.
Altra cosa che ho notato quando ho ricevuto la penna: all'interno del cappuccio c'è un sistema simile allo "slip & seal" della Platinum per non far seccare il pennino.
Sistema di caricamento
Qui in molti si lamentano. È il solito sistema cartuccia converter Sailor.
Per me sanza ‘nfamia e sanza lodo, ma funziona bene quindi non me la sento di criticarlo.
Pennino
Il pezzo forte.
Normalmente i pennini Sailor 14 e 21kt sono rigidi, hanno flusso misurato e il loro caratteristico feedback, che alcuni descrivono come la sensazione di scrivere una una matita a cui hai appena fatto la punta.
Questo ha lo stesso feedback su carta dei suoi fratelli, ma non è rigido. È molleggiato, morbido, ma non flessibile.
Il flusso è molto più generoso rispetto ai pennini più piccoli. L’alimentatore è in ABS e si comporta molto bene con qualsiasi inchiostro, non facendo rimpiangere l’ebanite.
Il pennino è qualitativamente perfetto: non gratta, ha esattamente lo stesso feedback in tutte le direzioni, è perfettamente allineato. Scrive anche solo con il suo peso e non salta mai.
Difetti
A livello della filettatura, sopra la sezione, si vede chiaramente una linea longitudinale.
Potrebbe essere il segno dello stampo. Non è bellissimo.
A differenza della serie 1911 large o Pro Gear, la scelta sulla gradazione del pennino è abbastanza limitata.
Tralasciando i pennini speciali (e.g. Naginata Togi), si può scegliere solamente tra M e B.
Conclusioni
Le Sailor si comprano per il pennino. E questo non delude neanche un po`.
Resta il fatto che non avrei mai comprato questa penna al prezzo di listino ufficiale, anche se scrive così bene.
Adesso non mi resta che scriverci.
- Pierre
- Vacumatic
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Sailor King of Pens (King Profit)
I miei più calorosi complimenti, Matteo: hai nelle tue mani un vero Must.
Io posseggo una 1911 Large Ringless Simply Black... all'inizio ho litigato un po' con il pennino (un M h), ora lo apprezzo, anche se non lo uso molto.
Io posseggo una 1911 Large Ringless Simply Black... all'inizio ho litigato un po' con il pennino (un M h), ora lo apprezzo, anche se non lo uso molto.
- RisottoPensa
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Fantastica penna 
Però ti devo correggere, è il Re di Una penna, non di tante
Sailor King of Pen

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- JohnDT10
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Veramente molto bella! Complimenti per l'acquisto!! 

Renato.
"Docendo discitur"
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- Silvia1974
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Complimenti e sono felice che ti trovi così bene con il pennino! Buona scrittura 

Silvia
If you have help, it becomes someone else’s garden
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purtroppo non so il giapponese ma mi son sempre chiesto se in Giappone questa penna ha un nome giapponese che vuol dire "re delle penne" o si chiama King of Pen (in inglese), oppure nella lingua locale il genitivo si fa in modo diverso che da noi (re di penna).RisottoPensa ha scritto: ↑sabato 10 febbraio 2024, 22:17 Fantastica penna
Però ti devo correggere, è il Re di Una penna, non di tante
Sailor King of Pen
Ho sempre immaginato che magari nella traduzione o nel volergli dare un nome inglese (che fa figo) si siano persi per strada una s...
mi incuriosisce in effetti... (Enbi dove sei?)
bella penna non c'è dubbio
PS grazie Matteo per la interessante recensione, se non mi piangesse il cuore (e il portafoglio) per la spesa da affrontare, la mia desiderabile sarebbe la rossa in Urushi, o anche la Iro Miyabi Suou con quella sua finitura pazzescamente granulosa...
- RisottoPensa
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Gira voce su alcune recensioni che King of pen sia effettivamente un'errore di traduzione , ma data la sua ambiguità che si poteva trattare sia di King of pen della linea sailor che king of pen in senso generale, è stato lasciato così come è.
Di recente comunque sul loro sito hanno cominciato a cambiare il nome a King Of Pens, ma se si fa una rapida ricerca in giappone alcuni siti ( compreso quello ufficiale ) rimane o la sigla KOP oppure King of Profit
Tipo "meisterstück " della Montblanc che significa capolavoro
Di recente comunque sul loro sito hanno cominciato a cambiare il nome a King Of Pens, ma se si fa una rapida ricerca in giappone alcuni siti ( compreso quello ufficiale ) rimane o la sigla KOP oppure King of Profit
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Con quello che costa propendo decisamente per King Of PROFITRisottoPensa ha scritto: ↑sabato 10 febbraio 2024, 23:13 Gira voce su alcune recensioni che King of pen sia effettivamente un'errore di traduzione , ma data la sua ambiguità che si poteva trattare sia di King of pen della linea sailor che king of pen in senso generale, è stato lasciato così come è.
Di recente comunque sul loro sito hanno cominciato a cambiare il nome a King Of Pens, ma se si fa una rapida ricerca in giappone alcuni siti ( compreso quello ufficiale ) rimane o la sigla KOP oppure King of Profit
Tipo "meisterstück " della Montblanc che significa capolavoro

- Koten90
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Sailor King of Pens (King Profit)
Le prime penne si acquistano per capire quale sia la grail pen, poi si fa l’acquisto definitivo. Se funziona come per me, la soddisfazione sarà tale da fermare la ricerca di nuove penne.
Congratulazioni
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Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Sui pennini 14K concordo che siano rigidi (chiodi), il 21k personalmente lo trovo meno rigido. In generale i pennini della Sailor li ritengo ottimi, anche quelli in acciaio hanno il loro perchè. Il sistema di caricamento a cartuccia/converter da un po' di tempo lo sto preferendo soprattutto in ottica di manutenzione.
Confesso che ho lasciato pezzi di cuore di fronte ad alcune KOP in ebanite, ebanite rivestite in urushi dei piccoli capolavori, ma i prezzi definirli impegnativi è un eufemismo anche dal sol levante.
Dall'entusiasmo della tua recensione goditi questo "piccolo" gioiello!!!
Confesso che ho lasciato pezzi di cuore di fronte ad alcune KOP in ebanite, ebanite rivestite in urushi dei piccoli capolavori, ma i prezzi definirli impegnativi è un eufemismo anche dal sol levante.
Dall'entusiasmo della tua recensione goditi questo "piccolo" gioiello!!!
Massimo
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Sailor King of Pens (King Profit)
Ormai è un anno che ci conosciamo e ricordo da subito che era la tua “penna dei desideri”, sono stra-contento tu sia riuscito a prenderla.
Tra l’altro sono certo che uno 0,02% di merito è mio che ti ho fatto capire che la scimmia va sempre nutrita (meglio prima che poi)
Goditela!
Più di 25 anni di esperienza nell’accontentare scimmie. Per consulenze e preventivi contattatemi.
Caricatore di scimmie presso: Salumeria Stilografica Emiliana
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- Crescent Filler
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Scusate ma io non ho capito di cosa è fatta la penna, è ebanite o è resina?
- RisottoPensa
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Sailor King of Pens (King Profit)
Questa è in resina, ma c'è anche la versione in ebanite.
La versione in ebanite non ha le decorazioni, per questo si può distinguere anche se la lacca è rifinito talmente bene da essere indistinguibile con il nero della resina che è brillante di suo.
L'unica pecca è che nella versione in ebanite la sezione rimane di resina, quindi sostanzialmente non c'è tanta differenza se non di prezzo e rarità.
❄️ 🐻❄️ ❄️
- alfredop
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Sailor King of Pens (King Profit)
Complimenti, io ne ho una in ebanite con pennino Naginata Togi, ed è effettivamente una penna definitiva, una delle poche che mantengo anche se ha il pennino che scrive un po’ largo per i miei gusti.
Alfredo
Alfredo
“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
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- Crescent Filler
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Sailor King of Pens (King Profit)
Allora davvero faccio fatica ad apprezzare il valore aggiunto di questa penna. Si vede la linea di giunzione, il pennino è nella misura o F o M e, magari mi sbaglio ma questo è indicativo delle penne concepite come "segnature". L' iridio è tondissimo e il flusso è abbondante. Le Sailor, invece, a mio parere sono belle perché sono spilli che i giapponesi riescono a lavorare e il tratto ha una sua caratteristica "forma". Il flusso è miracolosamente contenuto ma scrive costante su tutte le carte e non si interrompe mai.RisottoPensa ha scritto: ↑domenica 11 febbraio 2024, 11:10
Questa è in resina, ma c'è anche la versione in ebanite.
La versione in ebanite non ha le decorazioni, per questo si può distinguere anche se la lacca è rifinito talmente bene da essere indistinguibile con il nero della resina che è brillante di suo.
Se un oggetto piace è indiscutibile, ma io in questa versione in resina non riesco a vedere il valore aggiunto, se si parla di Sailor.
Ultima modifica di edis il domenica 11 febbraio 2024, 11:43, modificato 2 volte in totale.