stanzarichi ha scritto: ↑venerdì 26 gennaio 2024, 12:04
Credo che uno dei grandi vantaggi delle stilografiche sia di poter avere un tratto variabile a seconda dei gusti, per cui ti direi che è comprensibile.
Confermo!
Il fatto di avere il tratto che si vuole, per motivi vari e indiscutibilmente leciti (si addice di più alla mia scrittura, mi permette di abbozzare/approcciare/eseguire uno stile calligrafico, mi fa vedere meglio le sfumature dell’inchiostro, mi permette di scrivere piccolo piccolo, etc.) è sicuramente uno dei vantaggi più grandi, se non il più grande. Oltre al gusto, c’è anche la situazione in cui è più conveniente un pennino o l’altro (un EF Hairline giapponese può essere il mio preferito, ma se devo scrivere su una carta ruvida può diventare uno strazio, idem per un B Pelikan che fa vedere shimmer anche con inchiostri che non ne hanno: non va certo bene su carta da fotocopie).
Per quanto mi riguarda, porto avanti 4 linee parallele:
- Pennino Flessibile per calligrafia (corsivo inglese, ma anche per rivisitazione onciale che vorrebbe un pennino tronco)
- Pennino Soft (massimo FM) per scrittura quotidiana rilassata (va bene anche per il corsivo americano, quasi privo di variazioni di tratto)
- Pennino Architect/Naginata che trovo si addica molto alla mia scrittura quotidiana (stampatello minuscolo tendente al corsivo, nel senso che lego alcune lettere insieme)allungandola verso l’alto, al contrario degli stub/italici che costringono ad allargare le lettere
- Pennino F europeo / M giapponese rigido o leggermente morbido, bello rotondo, liscio e veloce per prendere appunti o per lavoro
Scrivendo piccolo non mi trovo (dopo averli provati) tratti dal M europei in su se non tagliati come Architect