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Il peggiore inchiostro/i nella vostra collezione? 2024

I colori preferiti, le miscele sperimentate, le misture autoprodotte. Tutto sull'inchiostro che utilizzate nella vostra fedelissima stilografica!
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

fufluns ha scritto: domenica 21 gennaio 2024, 20:34 Mi permetto, garbatamente, di dissentire dal tema di questo argomento e dal modo con il quale é trattato. ...
Idem.

Io continuo a dire che quello tra penna e inchiostro è un matrimonio.
Se poi ci mettiamo anche la carta, lo stile di scrittura, i gusti e le esigenze individuali... non ne usciamo più.

Io che scrivo molto per lavoro, in questo momento ho quattro "cavalli di battaglia", dove per cavallo di battaglia intendo almeno un calamaio l'anno, a volte uno ogni tre-sei mesi, tranne che per l'Octopus che compro nel flacone da 250 ml e travaso in calamaio TWSBI.

Cartucce anonime di Blu (vari marchi, le us
Pelikan Royal Blue o Waterman Serenity Blue e altri inchiostri blu cancellabili (in cartucce, uso itinerante e nel flacone da litro in ufficio, condiviso con i colleghi)
Diamine Presidential Blue + quantità oeopatica di Leipsicher Schwartz per scurirlo un pelo
Rohrer & Klkingner Permanent Blau
Octopus Ultramarinenblau

A questi si aggiungono gli inchiostri di uso più o meno occasionale.

Di R&K ho usato e uso il Salix perchè ferrogallico e il Vergris perchè mi piace il colore. Mai avuto un problema, anche quando causa pandemia mi è rimasta una penna inchiostrata di Salix in ufficio per mesi. Mai avuto problemi di muffe, ma io ho l'abitudine di lavare bene la punta della penna sotto il rubinetto prima di intingerla nel calamaio. Non ho avuto problemi di muffe nemmeno con gli Herbin di qualche anno fa, nonostante il problema sia stato riconosciuto (e risolto) dalla casa stessa.

Detta così sembra semplice, ma questi inchiostri sono perfetti per il mio uso, si abbinano alle classiche penne europee con il pennino fine o medio (che scelgo a seconda del marchio), alla carta Clairefontaine/Oxford dei miei blocchi ed al fatto che scrivo molto, velocemente e non posso aspettare trenta secondi che l'inchiostro asciughi prima di girare pagina. Vanno bene anche per ricaricare le Pilot Techpoint.
Aggiungiamo che non amo molto gli inchiostri troppo carichi (mi danno quella sensazione come di ...pennarello) ma nemmeno le troppe sfumature (mi serve una buona fotocopiabilità), per cui sono arrivato alle soluzioni che funzionano per me.

Detto questo, gli inchiostri che per il mio uso, le mie esigenze ed i miei gusti non mi hanno esaltato sono stati:

Diamine Majestic Blue. Sulla carta Clairefontaine non asciugava mai. Tempi biblici per poter girare pagina (o carta assorbente) e anche dopo una settimana toccando la carta con le dita, mi succedeva che sbavasse. Di questo inchiostro so che molti apprezzano le bellissime sfumature e il blu intenso.

Diamine Blue-Black. Preso in cartucce, bellissimo colore ma intasava le penne che uso io e, caratteristica comune con il Salamander, faticava a scendere dalla cartuccia. Risultato: flusso irregolare e necessità di scuotere la penna o schiacciare la cartuccia. Sono riuscito a finire le cartucce utilizzando una vecchia stilografica scolastica, nella quale, stranamente, non dava questi problemi.

Lamy Erasable Blue. Quantunque io ami gli inchiostri che si possono cancellare con l'eradicatore (che mi permettono di tenere ordine nei miei appunti), nella categoria lo considero il più slavato, pari merito con le cartucce anonime da supermercato tedesco e delle Schneider (che immagino essere la stessa cosa). Il Pelikan Royal Blue ha giusto quel pelo di saturazione in più che mi serve. Risente di quantità omeopatiche di acqua, per cui bisogna asciugare bene la penna. Conosco chi la pensa esattamente all'opposto e lo compra apposta perchè secondo lui il Pelikan è troppo carico.

Pelikan Blue-Black. Lo uso, mi piace, ma a volte mi è capitato di trovare una scatola di cartucce o un calamaio con il colore completamente deteriorato, al posto del blu-nero, un grigino verdastro che uso lo stesso in penne dal flusso abbondante, ma che non è quello che volevo comprare.

A questa lista potrei aggiungere tanti altri inchiostri che ho provato, non mi hanno esaltato o non si sono rivelati all'altezza delle mie aspettative e che invece altri qui considerano ottimi inchiostri. Uso regolarmente il Waterman Mysterious Blue, ma so che devo prendere penne dal flusso un po' abbondante, perchè in una penna dal flusso controllato il blu diventa un verdognolo. Oppure il Pelikan Edlestein Tanzanite, che va invece benissimo su una penna che non abbia un gran flusso.

Del resto, se un inchiostro fosse davvero problematico, non lo comprerebbe nessuno e la casa o lo ritirerebbe dal mercato o cambierebbe la formulazione per risolvere il problema, vedi appunto il caso degli Herbin che avevano problemi di stabilità. Se continua ad essere venduto, significa che a qualcuno piace e lo usa. Ci sono centinaia di produttori e migliaia di inchiostri e c'è anche la possibilità di farsi le miscele in casa, a ciascuno i suoi.
E' scientificamente provato. Acquistare penne stilografiche e scrivere con la penna stilografica sono due hobbies distinti.
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Messaggio da McGarett »

Normie ha scritto: sabato 20 gennaio 2024, 21:12
RisottoPensa ha scritto: sabato 20 gennaio 2024, 21:10 Un marroncino particolare :mrgreen:



Strano, a me sembra molto buono ( Su una EF :lol: )
spiuma spiuma spiuma, va diluito col 20% di acqua minimo
Concordo, personalmente lo uso in una penna con punta in fibra come marker indelebile, sui post-it a rotolo funziona a meraviglia, nelle stilografiche ho rinunciato.

Però non è solo, insieme a lui riposa il #41 Brown che mi da le stesse problematiche (anche se il colore mi piace tanto.. :silent: )

Nota a parte per il Baystate blue che riesco ad usare (poco) previa diluizione....
Essere originale è un pregio; volerlo essere è un difetto. (Antoine Chauvilliers)
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Phormula
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Messaggio da Phormula »

mastrogigino ha scritto: lunedì 22 gennaio 2024, 8:18 Schneider Bermuda Blue, in cartucce.
Sul forum ho comprato un Kit Schneider Callissima, all'interno c'era la scatolina di cartucce abbinata.
Carina e divertente la penna.
L'inchiostro?
Colore : un verdino pallido tendente leggermente al verde acqua, in effetti assomiglia al colore della penna abbinata, non mi piace ma questi sono gusti personali.
Fa parte della serie "Pastel" di Schneider.
Colori pastello molto slavati, utilizzabili per disegnare e per evidenziare più che per scrivere.
Non credo fosse avariato, ho provato un paio di scatole di cartucce miste di questa serie che mi aveva regalato un negozio.
Caricato in una penna dal flusso generoso e tratto abbondante, l'ho usato per sottolineare testi (spiaceva buttarle).
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Messaggio da sansenri »

è vero che quello tra penna e inchiostro è un matrimonio, e restando sui classici si riesce a trovare l'accoppiata perfetta.
Io però ho l'impressione che la nostra (nel senso di quella di tutti gli appassionati) smania di provare inchiostri nuovi e diversi abbia portato parecchie case produttrici a produrre formule più complicate e a volte improbabili.
Sono capitato su alcuni inchiostri davvero saturi, che non ne vogliono sapere di uscire dalla penna, e quando lo fanno poi non asciugano mai o sbavano, e su inchiostri talmente lubrificati da formare rigoni di spiumaggio attorno al tratto una volta sulla carta, o talmente diluiti da riuscire a malapena a vedere quel che si è scritto.
In quei casi ci vogliono accortezze in più nella scelta della penna e della carta e quindi non trovo del tutto sbagliato segnalarli (anche a non volerli chiamare "peggiori" ma magari solamente problematici).
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Messaggio da Phormula »

Che il numero di inchiostri disponibili si stia allargando a dismisura, con la comparsa di nuovi produttori sempre più di nicchia, è evidente. In passato il mercato era fatto di persone che compravano un inchiostro stilografico per uso quotidiano, adesso ci sono molti appassionati che sono alla ricerca del colore o della sfumatura particolari. I grandi cavalli di battaglia del secolo scorso, per molti oggi sono inchiostri "banali".

Così come è evidente il contributo del commercio online, che permette di aumentare l'offerta. Un negozio fisico tiene a scaffale quello che vende, la cartoleria sotto casa mia ha il Pelikan in calamaio nelle due tonalità Royal Blue e Brillant Black, e le cartucce Pelikan e Waterman nei classici colori base. Parallelamente si vede il passaggio dai classici nomi "blu, nero, rosso, ..." a nomi esotici che spesso poco o nulla hanno a che vedere con il colore ma che aiutano a giustificare prezzi ben oltre il centinaio di Euro per litro.

E' chiaro che i produttori cerchino di distinguersi ed andare ad occupare tutte le nicchie di mercato e il rovescio della medaglia sono inchiostri sempre meno adatti alla maggioranza delle penne e degli usi. Il che impone un lavoro maggiore di affinamento tra inchiostro, penna, carta e tipo di impiego.
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Messaggio da Kelly71 »

Non mi trovo d'accordo con queste ultime affermazioni almeno dalla mia esperienza mi verrebbe da dire esattamente l'opposto

molti anni fa (tanti purtroppo... :( ) mi ero rassegnata al fatto che le stilografiche avessero piu' o meno il loro problemi , col tempo mi sono dovuta ricredere proprio grazie all'avvento di nuovi inchiostri che invece a mio avviso tendono a migliorarsi di giorno in giorno e aiutano notevolmente tutto il sistema/gruppo scrittura della penna

è ovvio che ogni penna vuole il suo inchiostro e che soggettivamente tendiamo a preferire i piu' fluidi o i meno fluidi
io per esempio adoro le fontane e non disdegno di correggere sovente con microgocce di detersivo

cosi per rispondere al post originale
mi sento di mettere agli ultimi posti tra i classici
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tra i moderni Ferris (una delusione) anche Leonardo e Montegrappa e Lazzaroni non li comprerei di nuovo
adoro i Giapponesi in tutti i brand in commercio
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Messaggio da mastrogigino »

Phormula ha scritto: lunedì 22 gennaio 2024, 9:33
mastrogigino ha scritto: lunedì 22 gennaio 2024, 8:18 Schneider Bermuda Blue, in cartucce.
Sul forum ho comprato un Kit Schneider Callissima, all'interno c'era la scatolina di cartucce abbinata.
Carina e divertente la penna.
L'inchiostro?
Colore : un verdino pallido tendente leggermente al verde acqua, in effetti assomiglia al colore della penna abbinata, non mi piace ma questi sono gusti personali.
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Colori pastello molto slavati, utilizzabili per disegnare e per evidenziare più che per scrivere.
Non credo fosse avariato, ho provato un paio di scatole di cartucce miste di questa serie che mi aveva regalato un negozio.
Caricato in una penna dal flusso generoso e tratto abbondante, l'ho usato per sottolineare testi (spiaceva buttarle).
Vero, in effetti il colore è voluto in quanto abbinato anche alla plastica della penna con cui è venduto, a me non piacciono i "verdini acqua " ma è solo un gusto personale.

Il problema è il comportamento tremendo con qualsiasi penna l'abbia provato, l'unica con cui era utilizzabile , ma con fatica data la secchezza estrema, era una Pelikano degli anni 80, ma quella non fa testo in quanto digerisce qualsiasi cosa, scommetto che scriverebbe anche con la Nutella... :)
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Messaggio da Phormula »

A me hanno ricordato molto un inchiostro Delta giallo che mi è stato regalato anni fa e che per ora giace intonso oppure un analogo Pelikan che mi era arrivato con una 205. Inchiostri impossibili o quasi da usare per scriverci, se non con una Pelikan M1000 e pennino dal B in su... Le cartucce le ho usate appunto per sottolineare, non ricordo più che penna ho usato, credo una Monteverde.

Gli inchiostri Schneider in genere sono poco fluidi e non molto saturi. Mi ricordano molto alcuni "no name" che trovo nei supermercati tedeschi in cartuccia, il che mi fa pensare che il produttore sia lo stesso e sia solo una questione di branding, anche perchè il contenitore in vetro in passato e adesso in plastica è lo stesso. Del resto è noto che i produttori di inchiostri (inteso quelli che li fanno) e quelli che producono i pigmenti di base non sono tantissimi.
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Messaggio da Raffaele977 »

Noodler's Baystate Blue.....bellissimo ma inutilizzabile se non con carte davvero eccellenti.

fufluns ha scritto: domenica 21 gennaio 2024, 20:34 Mi permetto, garbatamente, di dissentire dal tema di questo argomento e dal modo con il quale é trattato.

Inevitabilmente, per il lettore, le "stroncature" presentate qui suonano come qualcosa di oggettivo e inerente alla qualità propria degli inchiostri. Ma é davvero cosí?

Quale é il difetto degli inchiostri Permanent di Montblanc? Beh, da quel che leggo direi che é quello di essere dei permanenti e, come tali, più difficili da lavare dalla penna. Ovviamente un inchiostro non permanente non crea questi problemi ma, appunto, non é permanente. Forse, se giudicati per quel che sono e per quello a cui sono intesi, il parere su questi inchiostri potrebbe essere molto differente.

Gli inchiostri Rohrer & Klingner, un'azienda che li produce da oltre 130 anni sono, in toto, da evitare? Sembra onestamente un giudizio molto severo.

E quale sarebbe la colpa del Diamine Tobacco Sunburst (per citare solo un esempio)? Io, con certe penne, non lo trovo per nulla scialbo e noto anzi che, tra i bruni, offre una bella gamma di sfumature.


Montblanc 149 Calligraphy and Tobacco Sunburst ©FP-Recovered.jpg



Dico questo per richiamare la nostra attenzione sul fatto che una "condanna", anche quando espressa senza asprezza, può avere effetti difficili da dissipare, soprattutto tra i nostri lettori con meno esperienza.
Beh, sono d'accordo silo in parte con quanto dici, anche a me capita che un inchiostro possa essere ottimale su una determinata penna e fare letteralmente pena su un'altra, ho riportato per il mio gusto solo il Baystate perche indipendentemente da tutto se non lo usi su una carta davvero eccellente riesce a passare attraverso tutto. Volevo però dirti che è davvero un piacere leggerti :D sia nel modo di come sono scritti i tui commenti sia i bellissimi biglietti che post di tanto in tanto :D
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Messaggio da RisottoPensa »

La resa dell'inchiostro è soggettiva e limitata alle penne e carte in possesso, resta comunque la possibilità di trovare caratteristiche in comune tra le tante opinioni che si hanno di quell'inchiostro. Più ce ne sono, e più ci si avvicina alla realtà di cosa aspettarsi.

Sono sicuro che neanche le opinioni più morbose su un certo inchiostro riescono a smuovere chi pensa di aver trovato quella tonalità di colore definitiva :lol:
Il fatto che qualcuno compra il Baystate pur sapendo che sia uno degli inchiostri peggiori in quanto a manutenzione e danno agli strumenti di scrittura ( sia penna che accessori annessi ) , la dice tutta sul fatto che anche l'occhio vuole la sua parte :mrgreen: .
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Messaggio da Maruska »

il peggio del peggio è stato il Nero Miseria della Stipula, provato una volta e finito nella spazzatura: brutto, non scrive, una cosa terribile :thumbdown: certo che già il nome mi doveva far capire... pazienza!
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Messaggio da RisottoPensa »

Maruska ha scritto: mercoledì 24 gennaio 2024, 19:08spazzatura
bhè oddio, €40 di inchiostro me lo farei piacere anche se fosse scrivere sull'asfalto :lol:
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Messaggio da Maruska »

RisottoPensa ha scritto: mercoledì 24 gennaio 2024, 19:32
Maruska ha scritto: mercoledì 24 gennaio 2024, 19:08spazzatura
bhè oddio, €40 di inchiostro me lo farei piacere anche se fosse scrivere sull'asfalto :lol:
no guarda, una vera schifezza, sapessi che nervi!
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Messaggio da Nepgdamn »

Maruska ha scritto: mercoledì 24 gennaio 2024, 19:08 il peggio del peggio è stato il Nero Miseria della Stipula, provato una volta e finito nella spazzatura: brutto, non scrive, una cosa terribile :thumbdown: certo che già il nome mi doveva far capire... pazienza!
quello te l'avrei comprato subito io :lol: vorrei provarlo da un sacco visto che mi piacciono i ferrogallici, ma vorrei che costasse pure una miseria
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Messaggio da Maruska »

Nepgdamn ha scritto: mercoledì 24 gennaio 2024, 20:45
Maruska ha scritto: mercoledì 24 gennaio 2024, 19:08 il peggio del peggio è stato il Nero Miseria della Stipula, provato una volta e finito nella spazzatura: brutto, non scrive, una cosa terribile :thumbdown: certo che già il nome mi doveva far capire... pazienza!
quello te l'avrei comprato subito io :lol: vorrei provarlo da un sacco visto che mi piacciono i ferrogallici, ma vorrei che costasse pure una miseria
Lascia perdere, non buttare via i soldi come ho fatto io :cry:
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