
E' vero che Bexley è una marca americana moderna, priva di particolare blasone, ma come raccontavo già a proposito della mia Americana Sierra Silver, Bexley, nel tempo, è uscita anche con qualche penna carina, che può valer la pena considerare, o eventualmente cercare, dato che Bexley, l'azienda originaria ha chiuso già diversi anni fa, vendendo il marchio a The Pen Family (e la nuova produzione, senza il suo fondatore originario, non ispira troppo).
Ho già tentato un po' di inquadrare l'azienda (nel precedente 3d) ma mi è sembrato interessante cogliere un po' meglio l'origine storica, perché abbastanza peculiare.
Come spesso è accaduto in US, molti dei nomi delle città originano nella vecchia Inghilterra (viene ovviamente subito in mente NY, giustamente nominata "nuova" York). Bexley, cittadina nella contea di Franklin, in Ohio, è sorta come sobborgo di Columbus, nel Midwest Americano, e prende il nome da Bexley, nella contea di Kent in Inghilterra.
Bexley, in una zona originariamente colonizzata dai nativi americani molto prima che l'Ohio diventasse uno stato e Columbus la sua capitale, fu fondata nel 1908 (mi fa sempre specie pensare quanto siano giovani certe cittadine americane a confronto con molte delle nostre...)
Bexley, tuttavia, distinguendosi parecchio da molte altre realtà americane di inizio secolo scorso, vanta una storia di diversità e inclusione, accogliendo persone di ogni fede ed etnia.
La Bexley attuale (la cittadina) Quello che mi è parso interessante (principalmente perché le origini di Howard Levy, il fondatore di Bexley, già dal nome risultano ovvie), è che appunto il rapido sviluppo della cittadina di Bexley pare sia anche legato a questa inusuale (per l'epoca) accoglienza soprattutto nei confronti della comunità ebraica.
Il Professor Jason Reece, Ohio State professor, specializzato nella pianificazione urbana, parla di "Jews allowed" (come vantaggio economico derivante dal permettere l'accesso a persone di fede ebraica nella comunità cittadina).
https://stories.wosu.org/chasingthedrea ... sland/#nav
La comunità ebraica si sviluppa e supera i 5000 abitanti (dato del 2013) contro i quasi 14.000 abitanti complessivi odierni.
All'interno di questo tessuto cittadino "favorevole", la Bexley nasce come azienda nel 1993 (vi rimando alla precedente breve recensione).
https://forum.fountainpen.it/viewtopic. ... 7&start=15
Veniamo ora alla penna, la Owner's Club 2009.
Bexley non molto dopo la sua fondazione inizia a proporre ogni anno una penna "speciale", solitamente attingendo a modelli già esistenti del suo listino, ma in versione diversa e spesso nobilitata, utilizzando materiali come l'ebanite, celluloide o resine particolari. Tale versione speciale è accessibile soltanto a chi si "iscrive" al Bexley Owner's Club. Le penne prodotte sono 100 più il numero dell'anno dalla fondazione.
Il 2009 era il 16mo anno dalla fondazione, Bexley produce quindi 116 di queste penne (nel 2010, 17mo anno dalla fondazione Bexley produce 117 Owner's Club 2010, e così via).
La Owner's Club 2009 è una penna di dimensioni medio/grandi, leggermente più grande di una MB 146, molto simile in dimensioni a una Pelikan M800.
Il materiale utilizzato è l'ebanite, in un colore marroncino/verde biondo, con screziature più chiare e più scure, che le conferiscono un "aspetto legno".
Essendo in ebanite è piuttosto leggera (23.7 grammi, e 14,6 grammi senza cappuccio).
Il cappuccio può essere calzato, ma onestamente non calza a fondo, e la penna sarebbe piuttosto sproporzionata e sbilanciata in tal caso. Peraltro con i suoi 13 cm di lunghezza, pennino incluso, senza cappuccio, non si sente minimamente bisogno di lunghezza maggiore.
Il bilanciamento è già ottimo così, anzi il peso è appena (ma davvero appena) percettibilmente verso la pare posteriore, per cui calzare il cappuccio peggiorerebbe la situazione.
Le decorazioni sono in oro, una fascia lavorata con zigrinatura sul cappuccio, e due anellini, uno in cima al cappuccio ed uno in fondo al fondello, dove sono fermate da due "juwel" in resina nera, a forma leggermente conica.
La clip è piuttosto corta e ha una pallina girevole in punta. La forma è molto Bexley (probabilmente attinge da qualche modello vintage americano, ma data la mia inesperienza in tal campo non saprei dire da dove tragga ispirazione...). Da dire che la clip è innestata parecchio in basso sul cappuccio, che svetta oltre l'innesto, dando una forma piuttosto riconoscibile (vedere le foto per intenderci).
La sezione è in ebanite nera con un labbro appena accennato e perfettamente a filo con la filettatura sul fusto. Niente gradini... il cappuccio si avvita sopra e si raccorda con una smussatura al corpo della penna. La forma risultante a mio parere non è per niente sgraziata.
Il pennino è un bellissimo Bexley 18k S (stub) con una decorazione two-tone, con in mezzo una ghirigorata B di Bexley, e mi risulta prodotto a suo tempo per Bexley da Bock.
Lo stub è dotato di tipping (non è, per capirci, uno di quegli stub odierni ottenuti tranciando la punta del pennino e levigando il metallo...)
Se c'è un aspetto di cui lamentarsi, è che l'alimentatore è un ubiquitario alimentatore in plastica (Stipula-like) come ne abbiamo visti a centinaia. Non che non faccia il suo mestiere, ma mi sarebbe piaciuto un alimentatore in ebanite (pensierino che mi tormenta, perché so per certo che Flexible Nibs Factory faccia gli alimentatori in ebanite apposta versione per Bexley...).
Il riempimento è il solito riempimento a cartuccia/converter.
Nell'uso la penna è molto piacevole. Lo stub è uno stub piuttosto affilato, quasi prossimo ad un italico seppure i suoi spigoli arrotondati perdonano.
Non è comunque uno di quegli stub che ingolfano la scrittura, anche il flusso è corretto, non eccessivo, ma nemmeno trattenuto.
Scrive subito, senza impuntature, ed è piacevolmente scorrevole, anche su carte più ruvide.
Da aggiungere che la OC2009 in ebanite fu fatta in 3 colori diversi, oltre la suddetta verde/marrone, anche in ebanite rossiccia e in ebanite blu