Per cosa si distingue una penna Aurora?
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
E' da un po' che giro intorno a questo brand italiano dopo aver provato la maggior parte delle altre in commercio.
Vorrei sapere cosa ha di particolare o speciale questo brand rispetto ad altre penne; perché uno vorrebbe una penna Aurora.
Mi piacerebbe avere un quadro generale del marchio (non la storia) , magari soffermandosi sui punti salienti delle sue eventuali innovazioni o di una sua penna o gamma.
Ad esempio platinum ha lo slip and seal, la pilot ha gli urushi o il vacum filler, montegrappa produce roba di lusso,pelikan fa penne in acetato, twsbi fa penne a pistone trasparenti ed economiche , ecc....
Mi accontento anche solo di considerazioni sulla vostra esperienza con una penna Aurora ( rispetto ad altre ) o del perché lo avete comprato.
Vorrei sapere cosa ha di particolare o speciale questo brand rispetto ad altre penne; perché uno vorrebbe una penna Aurora.
Mi piacerebbe avere un quadro generale del marchio (non la storia) , magari soffermandosi sui punti salienti delle sue eventuali innovazioni o di una sua penna o gamma.
Ad esempio platinum ha lo slip and seal, la pilot ha gli urushi o il vacum filler, montegrappa produce roba di lusso,pelikan fa penne in acetato, twsbi fa penne a pistone trasparenti ed economiche , ecc....
Mi accontento anche solo di considerazioni sulla vostra esperienza con una penna Aurora ( rispetto ad altre ) o del perché lo avete comprato.
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- Pierre
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
I pennini.
Se parliamo di produzione moderna ho una Optima, una 88 big e una Ipsilon. Tutte e tre hanno ottimi pennini, con un feedback particolare e davvero gradevole. Scrivono meravigliosamente bene... è davvero una esperienza di vergatura notevole e difficile da ritrovare altrove.
Purtroppo sia la Optima sia la 88big si rivelano a volte, soprattutto alcune serie, penne strutturalmente fragili e, in alcuni casi, sono brutalmente collassate nelle mani del proprietario.
L'assistenza Aurora comunque, pur se con i suoi tempi, ha sempre risposto in questi casi.
La Aurora 88 storica è una delle penne più amate su questo forum, io però non riesco tanto ad innamorarmene, almeno per ora (ma ci riproverò).
Resta uno dei marchi da cui sono più affascinato... ahimè conosco poco la produzione ante Aurora 88.
Se parliamo di produzione moderna ho una Optima, una 88 big e una Ipsilon. Tutte e tre hanno ottimi pennini, con un feedback particolare e davvero gradevole. Scrivono meravigliosamente bene... è davvero una esperienza di vergatura notevole e difficile da ritrovare altrove.
Purtroppo sia la Optima sia la 88big si rivelano a volte, soprattutto alcune serie, penne strutturalmente fragili e, in alcuni casi, sono brutalmente collassate nelle mani del proprietario.
L'assistenza Aurora comunque, pur se con i suoi tempi, ha sempre risposto in questi casi.
La Aurora 88 storica è una delle penne più amate su questo forum, io però non riesco tanto ad innamorarmene, almeno per ora (ma ci riproverò).
Resta uno dei marchi da cui sono più affascinato... ahimè conosco poco la produzione ante Aurora 88.
Per cosa si distingue una penna Aurora?
Una stilografica è caratterizzata dalla sua ergonomia, la sua estetica e dal pennino.
A me piace la optima per la sua forma che trovo molto ergonomica, è lunga quanto la montblanc meisterstuck 146. Quindi non è una penna piccola. Sembra piccola perché il cappuccio si avvita molto profondamente sulla penna, è da lì che viene la differenza di lunghezza tra la optima chiusa e la 146 chiusa.
Mi piacciono certo colori, alcuni non più in produzione come il bordeaux (che però viene riproposto sulla talentum grande) e altri come le resine marmorizzata (auroloide).
La penna è molto ben bilanciata, è molto leggera però soffre a mio modo di vedere di un serbatoio assai piccolo per una stilografica a stantuffo.
Punto di forza sono i pennini, soprattutto quelli speciali che vanno dagli obliqui destro e sinistro nelle misure f, m, b, e bb. Ci sono anche lo stub, l'italico e i pennini goccia oltre al pennino bb (in variante non obliquo).
La scelta c'è però costicchiano. Al momento attuale solo la Parker offre più pennini della aurora ma solo sulla sua top di gamma (duofold).
Le penne aurora sono care, ma sui modelli optima/talentum grande e 88 grande il costo è parzialmente giustificato dalla scelta quasi sterminata di pennini disponibili e per i quali non bisogna fare il triplo salto mortale all'indietro per acquistarne uno (ogni riferimento implicito a pelikan è voluto).
A me piace la optima per la sua forma che trovo molto ergonomica, è lunga quanto la montblanc meisterstuck 146. Quindi non è una penna piccola. Sembra piccola perché il cappuccio si avvita molto profondamente sulla penna, è da lì che viene la differenza di lunghezza tra la optima chiusa e la 146 chiusa.
Mi piacciono certo colori, alcuni non più in produzione come il bordeaux (che però viene riproposto sulla talentum grande) e altri come le resine marmorizzata (auroloide).
La penna è molto ben bilanciata, è molto leggera però soffre a mio modo di vedere di un serbatoio assai piccolo per una stilografica a stantuffo.
Punto di forza sono i pennini, soprattutto quelli speciali che vanno dagli obliqui destro e sinistro nelle misure f, m, b, e bb. Ci sono anche lo stub, l'italico e i pennini goccia oltre al pennino bb (in variante non obliquo).
La scelta c'è però costicchiano. Al momento attuale solo la Parker offre più pennini della aurora ma solo sulla sua top di gamma (duofold).
Le penne aurora sono care, ma sui modelli optima/talentum grande e 88 grande il costo è parzialmente giustificato dalla scelta quasi sterminata di pennini disponibili e per i quali non bisogna fare il triplo salto mortale all'indietro per acquistarne uno (ogni riferimento implicito a pelikan è voluto).
- Automedonte
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
Se parliamo di caratteristiche, come ti hanno già detto, i pennini che sono fatti in casa, l’originalità della riserva di carica, l’auroloide che sostanzialmente è una resina ma di gran bellezza.
Inoltre per molti hanno un bilanciamento ed una forma che le fanno cadere in mano come nessun altra.
Poi ovviamente, come tutte le altre marche, c’è chi le apprezza e chi no.
Inoltre per molti hanno un bilanciamento ed una forma che le fanno cadere in mano come nessun altra.
Poi ovviamente, come tutte le altre marche, c’è chi le apprezza e chi no.
Cesare Augusto
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
Sembra interessante, grazie delle delucidazioni
Aspetto un'eventuale possibilità di provare il pennino
Al penshow avevo già maneggiato qualche optima e qualche penna che mi pare fosse l'88 con cappuccio di metallo
Al tempo non mi convinceva la resina, sembravano quelle laccature stampate dei cinesi, non avevano profondità.
Aspetto un'eventuale possibilità di provare il pennino
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Al penshow avevo già maneggiato qualche optima e qualche penna che mi pare fosse l'88 con cappuccio di metallo
Al tempo non mi convinceva la resina, sembravano quelle laccature stampate dei cinesi, non avevano profondità.
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
Le resine colorate /marmorizzata non potranno mai avere la profondità di quelle della celluloide. Quindi se il tuo metro di paragone è la celluloide colorata /marmorizzata /trasparente abbandona ogni speranza per quelle in resina.
Le stilografiche in acetato di cellulosa possono avvicinarsi alla profondità della celluloide ma senza eguagliarla.
Le prime optima sono state fatte in acetato di cellulosa ma per problemi di restringimento negli anni l'azienda cambio processo produttivo abbandonando l'acetato di cellulosa per andare sulle resine. Se fai il confronto tra i primi modelli (marmorizzata blu, marmorizzata verde) con le versioni moderne in resina la differenza c'è.
La pelikan nei modelli Souverän usa l'acetato di cellulosa per le striature colorate ma non per tutta la penna.
Prendi le delta dolcevita con la loro resina marmorizzata arancione, la profondità di colore è quella più o meno identica a quella che trovi sulle optima.
Le stilografiche in acetato di cellulosa possono avvicinarsi alla profondità della celluloide ma senza eguagliarla.
Le prime optima sono state fatte in acetato di cellulosa ma per problemi di restringimento negli anni l'azienda cambio processo produttivo abbandonando l'acetato di cellulosa per andare sulle resine. Se fai il confronto tra i primi modelli (marmorizzata blu, marmorizzata verde) con le versioni moderne in resina la differenza c'è.
La pelikan nei modelli Souverän usa l'acetato di cellulosa per le striature colorate ma non per tutta la penna.
Prendi le delta dolcevita con la loro resina marmorizzata arancione, la profondità di colore è quella più o meno identica a quella che trovi sulle optima.
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
La qualità delle penne Aurora è, per me, indiscussa (almeno per la fascia alta): ne possiedo diverse e le ho sempre trovate molto bilanciate e performanti senza troppa dipendenza da tipologia di inchiostro e carta (contate che un tempo sbagliai a caricare la mia 88 big con dell'inchiostro a china...non ebbe problemi se non la difficoltà nel lavaggio...ma nessun danno permanente).
I pennini sono tutti, almeno sulle mie, abbastanza duri: la scrittura ricorda quella data da una matita come feeling alla mano ma non al punto da dire che gratti o graffi il foglio.
L'azionamento del pistone: ecco, io personalmente reputo sia tra i migliori disponibili; anche comparato con quello della 149, l'azionamento risulta più soffice e "uniforme" in tutta la sua corsa. A proposito del caricamento, la già anticipata Riserva Magica è un piccolo tocco geniale e garantisce effettivamente una pagina circa di autonomia.
I pennini sono tutti, almeno sulle mie, abbastanza duri: la scrittura ricorda quella data da una matita come feeling alla mano ma non al punto da dire che gratti o graffi il foglio.
L'azionamento del pistone: ecco, io personalmente reputo sia tra i migliori disponibili; anche comparato con quello della 149, l'azionamento risulta più soffice e "uniforme" in tutta la sua corsa. A proposito del caricamento, la già anticipata Riserva Magica è un piccolo tocco geniale e garantisce effettivamente una pagina circa di autonomia.
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
domanda un po' ampia, ma te la restringo subito:
Aurora Moderna: considera seriamente Optima e 88 big, e subito appresso Talentum.
Non che le altre Aurora siano da meno (ad esempio la Ipsilon) ma partiamo dal top.
Il gruppo pennino di Optima, 88big e Talentum è lo stesso, montano gli stessi pennini, quindi dal punto di vista della esperienza di scrittura sono quasi comparabili.
I pennini Aurora sono noti per il feedback (segnatelo, e non fare come il nostro amico che l'ha levigato con la micromesh...
), ti fanno sentire la carta. Se non ti piace, prendi un'altra penna.
La dimensione dei pennini è corretta. L'F è fine, non largo come un Pelikan, non fine come un Pilot, è fine (europeo), punto.
L'alimentatore in ebanite è perfetto, sempre pronto, mai esitante, il tratto di una Aurora è riproducibile e costante.
La forma della Optima e della 88 big è quasi identica (eccetto per le code tronche della Optima). Ergonomicamente è una delle forme più comode in assoluto (la penna che mi porterei sull'isola deserta). La forma della Talentum è molto simile, ma leggermente più corposa in mano (va a gusti, comoda, ma le altre due sono più comode). Ovviamente la Talentum è a converter.
I pennini moderni sono rigidi, ma non dei chiodi, e sono sempre in oro.
Il rebbi lunghi è una eccezione, è un pennino leggermente più molleggiato, che vale la pena di provare. Il rebbi lunghi in genere si trovava sulle 88 big (non è più in produzione).
Ometto volutamente le serie speciali, ma le varianti sono moltissime, un numero davvero elevato di versioni in colori, materiali e finiture differenti, solitamente in serie a tema, principalmente su base Optima o 88 big.
Aurora Moderna: considera seriamente Optima e 88 big, e subito appresso Talentum.
Non che le altre Aurora siano da meno (ad esempio la Ipsilon) ma partiamo dal top.
Il gruppo pennino di Optima, 88big e Talentum è lo stesso, montano gli stessi pennini, quindi dal punto di vista della esperienza di scrittura sono quasi comparabili.
I pennini Aurora sono noti per il feedback (segnatelo, e non fare come il nostro amico che l'ha levigato con la micromesh...
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La dimensione dei pennini è corretta. L'F è fine, non largo come un Pelikan, non fine come un Pilot, è fine (europeo), punto.
L'alimentatore in ebanite è perfetto, sempre pronto, mai esitante, il tratto di una Aurora è riproducibile e costante.
La forma della Optima e della 88 big è quasi identica (eccetto per le code tronche della Optima). Ergonomicamente è una delle forme più comode in assoluto (la penna che mi porterei sull'isola deserta). La forma della Talentum è molto simile, ma leggermente più corposa in mano (va a gusti, comoda, ma le altre due sono più comode). Ovviamente la Talentum è a converter.
I pennini moderni sono rigidi, ma non dei chiodi, e sono sempre in oro.
Il rebbi lunghi è una eccezione, è un pennino leggermente più molleggiato, che vale la pena di provare. Il rebbi lunghi in genere si trovava sulle 88 big (non è più in produzione).
Ometto volutamente le serie speciali, ma le varianti sono moltissime, un numero davvero elevato di versioni in colori, materiali e finiture differenti, solitamente in serie a tema, principalmente su base Optima o 88 big.
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
Ammazza, manco avessi preso una delle tue per farlo! Ti ho proprio pugnalato al cuoresansenri ha scritto: ↑giovedì 4 gennaio 2024, 23:50 I pennini Aurora sono noti per il feedback (segnatelo, e non fare come il nostro amico che l'ha levigato con la micromesh...), ti fanno sentire la carta. Se non ti piace, prendi un'altra penna.
La dimensione dei pennini è corretta. L'F è fine, non largo come un Pelikan, non fine come un Pilot, è fine (europeo), punto.
L'alimentatore in ebanite è perfetto, sempre pronto, mai esitante, il tratto di una Aurora è riproducibile e costante.
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In realtà la levigatura a 12000 è stata fatta solo dopo il regrind, visto che è marchiata EF (almeno sulla scatola), ma il pennino sembrava quello di una Pelikan M1000 M… altro che feedback, era una palla da biliardo!
Il feedback è più accentuato di prima, nonostante tutto, perché ho lasciato che lo sweet spot fosse volutamente “piatto” e spigoloso (longitudinalmente, quindi Architect)
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
Il fattore che distingue realmente le penne Aurora sta nel fatto che hanno rilasciato penne piene di difetti negli anni. Resine che si deformano, sezioni che si spezzano, io stesso ho fatto sostituire il cappuccio crepato di una mia Optima (edizione pennino flessibile gialla) pagando profumatamente la riparazione (il negozio mi ha detto che non riconoscevano la garanzia, anche se al momento era una penna uscita sul mercato da meno di due anni) solo per vedermelo nuovamente crepato un paio di anni dopo.
Penne sovraprezzate inseguendo le edizioni limitate "esclusive". Poi non nego che sono attratto tremendamente dalle loro resine, che dal punto di vista del pennino scrivono sempre e scrivono bene, ma che il pennino spacciato come flex tutto era meno che flex, anzi, ha nel mio caso (nei miei casi, ne ho due! Potenza dell'illusione!) ha una spiacevole tendenza a mantenere la memoria di forma e e restare divaricato.
Personalmente mi guarderei bene dall'acquistare un'Aurora nuova, ma aspetterei un'occasione usata qui sul mercatino.
Parlo della produzione moderna, beninsteso, le vecchie 88 non mi fanno impazzire per il pennino carenato e nonostante ne abbia tre o quattro non le uso mai anche se scrivono benissimo.
Simone
Penne sovraprezzate inseguendo le edizioni limitate "esclusive". Poi non nego che sono attratto tremendamente dalle loro resine, che dal punto di vista del pennino scrivono sempre e scrivono bene, ma che il pennino spacciato come flex tutto era meno che flex, anzi, ha nel mio caso (nei miei casi, ne ho due! Potenza dell'illusione!) ha una spiacevole tendenza a mantenere la memoria di forma e e restare divaricato.
Personalmente mi guarderei bene dall'acquistare un'Aurora nuova, ma aspetterei un'occasione usata qui sul mercatino.
Parlo della produzione moderna, beninsteso, le vecchie 88 non mi fanno impazzire per il pennino carenato e nonostante ne abbia tre o quattro non le uso mai anche se scrivono benissimo.
Simone
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
So che non sei un patito delle vintage, quindi le lascio da parte. 
L'anno scorso ho acquistato una Aurora Style, quindi fascia media, senza troppe aspettative e solo perché era veramente un'occasione.
Ma devo dire che mi ha colpito.
È decisamente molto ben fatta e curata. Si percepisce subito una qualità costruttiva e un'attenzione ai particolari degni di un marchio storico.
Il gruppo scrittura, che condivide con la Ipsilon, funziona alla perfezione e il pennino, un M in acciaio, è molto bello e con un feedback gradevolissimo.
Chiaramente sono valutazioni personali, a me piacciono le penne di quelle dimensioni e con quel bilanciamento.
Sicuramente è una penna leggermente sovraprezzata, ma quando la uso non posso che riconoscerne la qualità.
Potrei metterla a confronto con la Pilot MR: le caratteristiche, le dimensioni e l'ergonomia sono quelle.
La MR è un'ottima penna e costa decisamente meno di una Style (oddio, essendo fuori produzione ho iniziato a vedere prezzi un po' folli...). Eppure l'Aurora mi restituisce una sensazione di penna di livello superiore.
Certamente il pennino M della MR e quello della Style sono due mondi differenti.
L'anno scorso ho acquistato una Aurora Style, quindi fascia media, senza troppe aspettative e solo perché era veramente un'occasione.
Ma devo dire che mi ha colpito.
È decisamente molto ben fatta e curata. Si percepisce subito una qualità costruttiva e un'attenzione ai particolari degni di un marchio storico.
Il gruppo scrittura, che condivide con la Ipsilon, funziona alla perfezione e il pennino, un M in acciaio, è molto bello e con un feedback gradevolissimo.
Chiaramente sono valutazioni personali, a me piacciono le penne di quelle dimensioni e con quel bilanciamento.
Sicuramente è una penna leggermente sovraprezzata, ma quando la uso non posso che riconoscerne la qualità.
Potrei metterla a confronto con la Pilot MR: le caratteristiche, le dimensioni e l'ergonomia sono quelle.
La MR è un'ottima penna e costa decisamente meno di una Style (oddio, essendo fuori produzione ho iniziato a vedere prezzi un po' folli...). Eppure l'Aurora mi restituisce una sensazione di penna di livello superiore.
Certamente il pennino M della MR e quello della Style sono due mondi differenti.
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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Per cosa si distingue una penna Aurora?
Io sono sempre molto attratta dalle penne Aurora che vedo nei negozi, esclusivamente per l'estetica, ma hanno prezzi troppo alti, mi sono sempre detta "eventualmente usata".
Adesso però, leggendo tutti gli interventi, mi viene un dubbio....per "feedback" si intende che il pennino gratta e fa rumore mentre si scrive? Perché allora per me sono solo belle
Adesso però, leggendo tutti gli interventi, mi viene un dubbio....per "feedback" si intende che il pennino gratta e fa rumore mentre si scrive? Perché allora per me sono solo belle

Per cosa si distingue una penna Aurora?
Il pennino flex non è altro che il vecchio pennino a rebbi lunghi che è springy per usare una terminologia americana ma che di flessibile non ha proprio niente.
La seconda optima che comprai la comprai proprio con questo pennino flex ma ne rimasi così deluso che chiesi a Ercolessi quando esisteva ancora se la Aurora me l'avrebbe sostituito in garanzia con un pennino italico. La risposta fu si, lasciai la penna da loro e dopo 6 mesi esatti la Aurora la rimando indietro con il pennino italico nuovo fiammante a costo zero. La Aurora di oggi non credo che farebbe una cosa del genere.
Il pennino aurora non gratta sulla carta. Se lo facesse sarebbe un pennino difettoso. Sono pennini che non scivolano sulla carta come se l'attrito fosse assente. La penna non scivola via, sai sempre dove si trova il pennino. È un esperienza diversa dai pennini super levigati. E si fanno un rumore caratteristico sulla carta tanto più evidente quanto sottile è il pennino.
La seconda optima che comprai la comprai proprio con questo pennino flex ma ne rimasi così deluso che chiesi a Ercolessi quando esisteva ancora se la Aurora me l'avrebbe sostituito in garanzia con un pennino italico. La risposta fu si, lasciai la penna da loro e dopo 6 mesi esatti la Aurora la rimando indietro con il pennino italico nuovo fiammante a costo zero. La Aurora di oggi non credo che farebbe una cosa del genere.
Il pennino aurora non gratta sulla carta. Se lo facesse sarebbe un pennino difettoso. Sono pennini che non scivolano sulla carta come se l'attrito fosse assente. La penna non scivola via, sai sempre dove si trova il pennino. È un esperienza diversa dai pennini super levigati. E si fanno un rumore caratteristico sulla carta tanto più evidente quanto sottile è il pennino.
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Ma allora è tipo pennino Sailor?Roland ha scritto: ↑venerdì 5 gennaio 2024, 11:06 Il pennino aurora non gratta sulla carta. Se lo facesse sarebbe un pennino difettoso. Sono pennini che non scivolano sulla carta come se l'attrito fosse assente. La penna non scivola via, sai sempre dove si trova il pennino. È un esperienza diversa dai pennini super levigati. E si fanno un rumore caratteristico sulla carta tanto più evidente quanto sottile è il pennino.