Ieri sera ho fotografato due pennini Omas, un EXTRA 585, diciamo un "top di gamma" degli anni '40, e quello di una Grand Paragon post 2005, a sua volta top di gamma per la Omas di quell'epoca.
Premetto, per non essere frainteso, che trovo bellissimi i pennini d'oro monocolore, per cui il mio discorso ha solo a che fare con le abitudini visive dei nostri tempi, il sistema di immagini che riceviamo soprattutto attraverso la pubblicità, ma più in generale con la gran quantità di fotografia di alta qualità alla quale siamo esposti quotidianamente. Questo definisce per noi alcuni inconsapevoli "standard" di qualità dei prodotti e delle lavorazioni, che ci sembrano del tutto normali, ma al di sotto dei quali un prodotto ci può sembrare non ben fatto, grossolano, e per questo meno pregiato.
Mi ha in qualche modo stupito vedere come le "aspettative visuali" di un cliente di Omas degli anni Quaranta fossero molto meno elevate. E' probabile che non esistesse tecnica in grado di ottenere le lavorazioni che si fanno oggi sui pennino d'oro, e per questa ragione nessuno si aspettava una simile perfezione. Oggi siamo invece abituati a livelli qualitativi delle lavorazioni che sono altissimi, e il nostro occhio forse troverebbe lo splendido pennino di una Omas Lucens piuttosto rozzo nelle sue incisioni. L'occhio moderno vuole la sua parte...