Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Vuoi scoprire che alla fine non c'è tanta differenza tra oro e acciaio ( punta iridio), che le penne in metallo non sono migliori di quelle in resina ( come pregiatezza di materiali (?)), che la penna che avete comprato a €300 scrive come una da €3....
Quale è stato il vostro o i vostri momenti perplessità? Anche positivi!
Il mio è stato scoprire che è la punta di iridio che tocca la penna e che alla fine un pennino in acciaio rifinito bene può scrivere meglio di una in oro a seconda delle proprie preferenze.
Essenso passato subito a penne costose ( 40-60€), sono rimasto stupito dalla qualità di penne come le Pilot kakuno e preppy.
Quale è stato il vostro o i vostri momenti perplessità? Anche positivi!
Il mio è stato scoprire che è la punta di iridio che tocca la penna e che alla fine un pennino in acciaio rifinito bene può scrivere meglio di una in oro a seconda delle proprie preferenze.
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- Koten90
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Sono parecchie le perplessità che mi sono venute in questi 3 anni e mezzo.
La prima in assoluto è che non ho ancora trovato un pennino flessibile migliore del FA della Pilot 912: il Montblanc Calligraphy è altrettanto flessibile, ma è meno elastico; gli Omas Extra, a patto di trovarli in condizioni decenti, hanno lo stesso problema; il pennino Crown montato sulla mia Osmia potrebbe essere pari o anche superiore, ma è così usato che scrive bene soltanto su un piccolissimo sweet spot e tende a impuntarsi; il pennino Tabo S è un altro pari o superiore, ma la penna tende a seccarsi… insomma, di moderno non c’è nulla, i vintage hanno sempre un problema.
La seconda riguarda le penne occidentali: trovo che ormai si guardi solo all’estetica della penna e poco alla qualità del pennino. Ci sono pennini europei che sembrano carta vetrata, tantissimi altri che faticano a scrivere per i rebbi troppo serrati, altri che dichiarano un tratto F e poi equivalgono a un B o viceversa. Quello che hanno in comune i pennini occidentali è che si basano su un flusso di inchiostro molto abbondante per scorrere in modo appena accettabile. Per quanto mi riguarda, non ha senso che si perda di vista la funzionalità della penna e si punti solo all’estetica o al materiale. Così le penne rischiano di diventare soltanto dei soprammobili.
Dall’altra parte del mondo, in compenso, si producono pennini che sono meravigliosi in una serie di varianti imbarazzante, rigidi, morbidi, architect, stub, flessibili… qui il 60% almeno monta Jowo (e ringraziamo tutti Jowo per aver introdotto gli Elastic!), molti degli altri usano Bock o Schmidt…
La prima in assoluto è che non ho ancora trovato un pennino flessibile migliore del FA della Pilot 912: il Montblanc Calligraphy è altrettanto flessibile, ma è meno elastico; gli Omas Extra, a patto di trovarli in condizioni decenti, hanno lo stesso problema; il pennino Crown montato sulla mia Osmia potrebbe essere pari o anche superiore, ma è così usato che scrive bene soltanto su un piccolissimo sweet spot e tende a impuntarsi; il pennino Tabo S è un altro pari o superiore, ma la penna tende a seccarsi… insomma, di moderno non c’è nulla, i vintage hanno sempre un problema.
La seconda riguarda le penne occidentali: trovo che ormai si guardi solo all’estetica della penna e poco alla qualità del pennino. Ci sono pennini europei che sembrano carta vetrata, tantissimi altri che faticano a scrivere per i rebbi troppo serrati, altri che dichiarano un tratto F e poi equivalgono a un B o viceversa. Quello che hanno in comune i pennini occidentali è che si basano su un flusso di inchiostro molto abbondante per scorrere in modo appena accettabile. Per quanto mi riguarda, non ha senso che si perda di vista la funzionalità della penna e si punti solo all’estetica o al materiale. Così le penne rischiano di diventare soltanto dei soprammobili.
Dall’altra parte del mondo, in compenso, si producono pennini che sono meravigliosi in una serie di varianti imbarazzante, rigidi, morbidi, architect, stub, flessibili… qui il 60% almeno monta Jowo (e ringraziamo tutti Jowo per aver introdotto gli Elastic!), molti degli altri usano Bock o Schmidt…
Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Da ragazzina mi regalarono l'Aurora 98 a cartucce.
Per me le stilografiche erano lei, corpo metallico e caricamento a cartuccia, da riempire con la siringa perché da me era difficile trovare le cartucce.
Un po' più grandicella lessi un racconto, non mi ricordo quale, in cui il protagonista si difendeva sparando inchiostro in faccia a un aggressore, e lo faceva azionando la pompetta della sua stilografica.
Sulle prime non riuscivo a capire di cosa stessero parlando.
Poi ho scoperto l'esistenza di stilografiche con cariche differenti dalle cartucce.
Mi sono chiesta perché mai mi avessero regalato una noiosa stilografica a cartucce.
Adesso lo so, e avevano fatto bene, ma è da lì che ha iniziato a germinare la mia curiosità per le penne vintage.
Per me le stilografiche erano lei, corpo metallico e caricamento a cartuccia, da riempire con la siringa perché da me era difficile trovare le cartucce.
Un po' più grandicella lessi un racconto, non mi ricordo quale, in cui il protagonista si difendeva sparando inchiostro in faccia a un aggressore, e lo faceva azionando la pompetta della sua stilografica.
Sulle prime non riuscivo a capire di cosa stessero parlando.
Poi ho scoperto l'esistenza di stilografiche con cariche differenti dalle cartucce.
Mi sono chiesta perché mai mi avessero regalato una noiosa stilografica a cartucce.
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Quando ho scoperto che avendo una scrittura molto interrotta chiudere e aprire la penna in continuazione è un incubo.
Ora attendo la Majohn A2 per provare a basso costo una capless. Spero sia la soluzione al mio problema.
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Oh certo, le stilografiche scolastiche non ti abbandonano mai, non posso dire lo stesso di altre stilografiche anche da 500,00 o 600,00 euro. Le penne in metallo non le sopporto, preferisco la resina, più calda e più leggera, in quanto al pennino in oro, eh be' insomma preferisco alcuni di questi a tanti in acciaio.
Ultima modifica di Maruska il lunedì 11 dicembre 2023, 0:11, modificato 1 volta in totale.
Maruska
Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Sì dai Ormai Jowo è l'Apple del mondo stilografico: bene o male copre una bella fetta di mercato
❄️ 🐻❄️ ❄️
C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
al riguardo posso raccontare un aneddoto , un mio vecchio zio ormai ultra 90enne mi ha regalato un po di stilografiche dei suoi tempi
le ho portate ad Ottorino e lui alcune me le ha stimate non poco e me le sono fatte restaurare dalla sua abile mano
quando l ho detto allo zio anche un po fiera lui c'è rimasto male perchè ha ritenuto che avevo speso dei soldi inutili per un semplice strumento di scrittura
ecco la differenza una preppy è un semplice strumento di scrittura una penna, quando hai nella mano una imperial black o una Custom Urushi o una 149. hai tutto un mondo che è fatto di equilibri - artigianalità, che è bello tutelare, mantenere bene, pulire, custodire, avere paura che te la rubino, che se ti cade sono guai
questo è una stilografica, non una semplice penna,
sarò talebana, ma se non apprezzi questo, se la stilografica è solo un pezzo di latta attaccato ad una plastica allora non ami le stilografiche
le ho portate ad Ottorino e lui alcune me le ha stimate non poco e me le sono fatte restaurare dalla sua abile mano
quando l ho detto allo zio anche un po fiera lui c'è rimasto male perchè ha ritenuto che avevo speso dei soldi inutili per un semplice strumento di scrittura
ecco la differenza una preppy è un semplice strumento di scrittura una penna, quando hai nella mano una imperial black o una Custom Urushi o una 149. hai tutto un mondo che è fatto di equilibri - artigianalità, che è bello tutelare, mantenere bene, pulire, custodire, avere paura che te la rubino, che se ti cade sono guai
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Più che altro Android, visto che sviluppa solo una parte del prodotto ed è universale se sono rispettati i requisiti minimi.RisottoPensa ha scritto: ↑domenica 10 dicembre 2023, 21:59 Sì dai Ormai Jowo è l'Apple del mondo stilografico: bene o male copre una bella fetta di mercato
Apple è completamente all’opposto e sta iniziando a farsi in casa anche i processori (almeno per la progettazione), la paragonerei più a Montblanc che a Jowo (produzione totale in house, qualità medio-alta, prezzi alti, prodotti di corredo e tanto marketing).
Alessio Pariani
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Il mio momento di perplessità e sconforto è stato quando ho provato le penne vintage
Esteticamente le trovavo molto belle ed accattivanti e dopo aver letto tanti commenti entusiasti sul Forum di come fossero le sole vere penne perché le moderne erano solo pietose imitazioni, sui pennini miracolosi, sui materiali usati di qualità eccelsa e sulla qualità di costruzione magnifica mi sono avventurato nell'acquisto e mal me ne colse.
Avessi trovato una penna di mio gradimento molte esteticamente piacevoli le ho trovate troppo sottili per un uso prolungato, i sistemi di caricamento delicati e spesso malfunzionanti, abbisognasse di cure ed attenzioni non necessarie sulle penne più recenti (dal 1970 in avanti)
Le ho eliminate tutte tranne qualcuna che ho tenuto non certo per usarla ma solo per "tradizione" (Aurora 88 Nizzoli ed Hastil, Paker 51 ed una Parker Duofold junior de luxe in celluloide.)
Ora acquisto ed uso solo penne relativamente recenti e vivo felice
Esteticamente le trovavo molto belle ed accattivanti e dopo aver letto tanti commenti entusiasti sul Forum di come fossero le sole vere penne perché le moderne erano solo pietose imitazioni, sui pennini miracolosi, sui materiali usati di qualità eccelsa e sulla qualità di costruzione magnifica mi sono avventurato nell'acquisto e mal me ne colse.
Avessi trovato una penna di mio gradimento molte esteticamente piacevoli le ho trovate troppo sottili per un uso prolungato, i sistemi di caricamento delicati e spesso malfunzionanti, abbisognasse di cure ed attenzioni non necessarie sulle penne più recenti (dal 1970 in avanti)
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Cesare Augusto
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Correlare qualità di scrittura con il costo della penna è vano. I costi sono proporzionali in parte ai materiali ed alla lavorazione, ma soprattutto al richiamo del brand.
Una Pilot V7 scrive benissimo, ma non appaga il mio ego... purtroppo.
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Fa più rumore un albero che cade che un'intera foresta che cresce.
Lao Tsu
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Caro amico, hai espresso perfettamente qullo che sento anche io...e di vintage ne ho pure un bel po'!! Ma fra caricamenti malfunzionanti, crepe, crepette, fragilità, sacchetti, levette, pulsanti e varie altre cose sono giunto alla conclusione che non siano proprio il mio paneAutomedonte ha scritto: ↑lunedì 11 dicembre 2023, 15:11 Il mio momento di perplessità e sconforto è stato quando ho provato le penne vintage
Esteticamente le trovavo molto belle ed accattivanti e dopo aver letto tanti commenti entusiasti sul Forum di come fossero le sole vere penne perché le moderne erano solo pietose imitazioni, sui pennini miracolosi, sui materiali usati di qualità eccelsa e sulla qualità di costruzione magnifica mi sono avventurato nell'acquisto e mal me ne colse.
Avessi trovato una penna di mio gradimento molte esteticamente piacevoli le ho trovate troppo sottili per un uso prolungato, i sistemi di caricamento delicati e spesso malfunzionanti, abbisognasse di cure ed attenzioni non necessarie sulle penne più recenti (dal 1970 in avanti)
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Siamo in tre. Ho sempre avuto e finora usato penne diciamo di una certa età: in particolare una Pelikan 120 mia coetanea a cui da poco ho dovuto solo sostituire il collarino (si chiama così?) ma nel momento in cui mi sono avvicinato, colto da pulsione possessiva, a penne degli anno '30 e '40 ho avuto anch'io momenti di sconforto da una parte benevolo perchè mi ha decisamente frenato nella smisurata voglia di ricercare la "vintage". Tutte hanno avuto bisogno di interventi manifestando, alcune, segni di incontrollabile decadimento. Non le ho cedute perchè poi io mi affeziono e cerco di dare una possibilità a qualunque cosa .JetMcQuack ha scritto: ↑lunedì 11 dicembre 2023, 15:18Caro amico, hai espresso perfettamente qullo che sento anche io...e di vintage ne ho pure un bel po'!! Ma fra caricamenti malfunzionanti, crepe, crepette, fragilità, sacchetti, levette, pulsanti e varie altre cose sono giunto alla conclusione che non siano proprio il mio paneAutomedonte ha scritto: ↑lunedì 11 dicembre 2023, 15:11 Il mio momento di perplessità e sconforto è stato quando ho provato le penne vintage
Esteticamente le trovavo molto belle ed accattivanti e dopo aver letto tanti commenti entusiasti sul Forum di come fossero le sole vere penne perché le moderne erano solo pietose imitazioni, sui pennini miracolosi, sui materiali usati di qualità eccelsa e sulla qualità di costruzione magnifica mi sono avventurato nell'acquisto e mal me ne colse.
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Ultima modifica di novainvicta il lunedì 11 dicembre 2023, 18:43, modificato 1 volta in totale.
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“
Giuseppe
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assolutamente si', quando alla ricerca di pennini fini mi sono imbattuto negli extrafini (inesistenti) delle marche europee
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C'è stato un vostro momento perplessità nell'uso delle stilografiche?
Ogni volta che compro una stilo costosa, resto perplesso per il fatto che i cinesi fanno la stessa cosa vendendola a un decimo di meno. La cazzonicanite si trova anche nelle stilo di marche blasonate... e allora mi chiedo che senso ha spendere tanto.
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Gargaros ha scritto: ↑lunedì 11 dicembre 2023, 23:47 Ogni volta che compro una stilo costosa, resto perplesso per il fatto che i cinesi fanno la stessa cosa vendendola a un decimo di meno. La cazzonicanite si trova anche nelle stilo di marche blasonate... e allora mi chiedo che senso ha spendere tanto.
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