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22 febbraio 2025 - Hotel Hilton, via Galvani 12
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Sailor BG33 Lifetime - eyedropper
- Mir70
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- La mia penna preferita: Auretta
- Il mio inchiostro preferito: Sailor Black Kiwaguro
- Misura preferita del pennino: Fine
- Località: Settimo T.
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Sailor BG33 Lifetime - eyedropper
e informazioni circa le stilografiche prodotte dalla giapponese Sailor prima dell’ultima guerra mondiale sono molto scarne, e quella poca documentazione che si trova è archiviata principalmente su siti internet giapponesi e, ovviamente, è scritta in lingua giapponese come d’altronde la documentazione stessa ; una difficoltà in più per chi, di origine occidentale, vuole accedere a questo tipo di informazione.
I vari servizi di traduzione online presenti in rete un poco aiutano , ma ancora di più mi ha aiutato il nostro forumista Enbi , che pubblicamente ringrazio.
Sul Wiki del forum ( https://www.fountainpen.it/Sailor ) sono riportate le poche informazioni disponibili circa la produzione prebellica di Sailor, che sostanzialmente consisteva nelle repliche delle più famose penne americane dell’epoca.
In questa pagina estratta da un catalogo Sailor datato 1935 è possibile osservare stilografiche in stile streamlined , di ispirazione Sheaffer’s Balance.
Osservando l’immagine sembrerebbe esserci solo una penna con il caricamento a levetta (l’ultima a destra) , e le altre ? Le altre illustrate sono a carica con contagocce. Quella linea di penne , infatti , era disponibile nelle due versioni : a sacchetto d’inchiostro con levetta oppure di tipo eyedropper a contagocce , con un sistema di arresto del flusso d’inchiostro (in effetti in Giappone le penne eyedropper ebbero una vita relativamente lunga, probabilmente proprio fino alla metà degli anni trenta).
Il catalogo ne riporta l’informazione.
Una piccola osservazione: il codice prodotto delle penne è sostanzialmente composto da due lettere seguite da un numero a una o due cifre (codifica che generalmente era usata all’epoca da Sailor anche per altre penne); ebbene, mi sembra di capire che la seconda lettera stia ad indicare il tipo di caricamento, una “G” per contagocce e la “C” per il caricamento a levetta , cosa che ho potuto verificare anche su altri cataloghi della casa del marinaio.
Curioso anche il fatto che le due penne a destra fossero dotate di uno speciale pennino in grado di scrivere sia sul lato bagnato (quello “normale”, per intenderci) sia su lato secco (con il pennino tenuto al contrario, in “reverse”).
Le penne con questo speciale pennino, per così dire double face, permettevano una scrittura con tratto fine sul lato bagnato ed una scrittura con tratto più largo sul lato secco, sicuramente una bella comodità per chi necessitava di volta in volta solo prendere appunti e poi apporre una firma, oppure evidenziare qualcosa di importante con un tratto più visibile.
Non solo il pennino era particolare, ma anche la penna stessa visto la presenza , sopra il fermaglio del cappuccio , di un piccolo bollino dorato : il sigillo della garanzia a vita Lifetime , al pari del White Dot di Sheaffer’s o al Gold Seal di Wahl Eversharp.
Commento (in giapponese) preso da un sito blog giapponese . La traduzione in italiano dice poco e poco di comprensibile, quella in inglese ha molto più senso ed è molto più aderente al contesto : si tratta di una penna in stile Balance (di Sheaffer's) con la garanzia a vita (Lifetime); tra l'altro anche la traduzione di Enbi potrebbe adattarsi al contesto.
Esistono anche versioni Lifetime con un bollino di colore rosso poste sulla sommità del cappuccio di tipo Flat Top
E’ anche probabile che le penne con la garanzia Lifetime montassero i pennini con incisa la parola WARRANTED in luogo alla comune dicitura 14CRT.GOLD sempre presente nei pennini in oro di Sailor del periodo. Ma questa è una mia speculazione basata sulle diverse immagini visionate in giro.
Continua...
I vari servizi di traduzione online presenti in rete un poco aiutano , ma ancora di più mi ha aiutato il nostro forumista Enbi , che pubblicamente ringrazio.
Sul Wiki del forum ( https://www.fountainpen.it/Sailor ) sono riportate le poche informazioni disponibili circa la produzione prebellica di Sailor, che sostanzialmente consisteva nelle repliche delle più famose penne americane dell’epoca.
In questa pagina estratta da un catalogo Sailor datato 1935 è possibile osservare stilografiche in stile streamlined , di ispirazione Sheaffer’s Balance.
Osservando l’immagine sembrerebbe esserci solo una penna con il caricamento a levetta (l’ultima a destra) , e le altre ? Le altre illustrate sono a carica con contagocce. Quella linea di penne , infatti , era disponibile nelle due versioni : a sacchetto d’inchiostro con levetta oppure di tipo eyedropper a contagocce , con un sistema di arresto del flusso d’inchiostro (in effetti in Giappone le penne eyedropper ebbero una vita relativamente lunga, probabilmente proprio fino alla metà degli anni trenta).
Il catalogo ne riporta l’informazione.
Una piccola osservazione: il codice prodotto delle penne è sostanzialmente composto da due lettere seguite da un numero a una o due cifre (codifica che generalmente era usata all’epoca da Sailor anche per altre penne); ebbene, mi sembra di capire che la seconda lettera stia ad indicare il tipo di caricamento, una “G” per contagocce e la “C” per il caricamento a levetta , cosa che ho potuto verificare anche su altri cataloghi della casa del marinaio.
Curioso anche il fatto che le due penne a destra fossero dotate di uno speciale pennino in grado di scrivere sia sul lato bagnato (quello “normale”, per intenderci) sia su lato secco (con il pennino tenuto al contrario, in “reverse”).
Le penne con questo speciale pennino, per così dire double face, permettevano una scrittura con tratto fine sul lato bagnato ed una scrittura con tratto più largo sul lato secco, sicuramente una bella comodità per chi necessitava di volta in volta solo prendere appunti e poi apporre una firma, oppure evidenziare qualcosa di importante con un tratto più visibile.
Non solo il pennino era particolare, ma anche la penna stessa visto la presenza , sopra il fermaglio del cappuccio , di un piccolo bollino dorato : il sigillo della garanzia a vita Lifetime , al pari del White Dot di Sheaffer’s o al Gold Seal di Wahl Eversharp.
Commento (in giapponese) preso da un sito blog giapponese . La traduzione in italiano dice poco e poco di comprensibile, quella in inglese ha molto più senso ed è molto più aderente al contesto : si tratta di una penna in stile Balance (di Sheaffer's) con la garanzia a vita (Lifetime); tra l'altro anche la traduzione di Enbi potrebbe adattarsi al contesto.
Esistono anche versioni Lifetime con un bollino di colore rosso poste sulla sommità del cappuccio di tipo Flat Top
E’ anche probabile che le penne con la garanzia Lifetime montassero i pennini con incisa la parola WARRANTED in luogo alla comune dicitura 14CRT.GOLD sempre presente nei pennini in oro di Sailor del periodo. Ma questa è una mia speculazione basata sulle diverse immagini visionate in giro.
Continua...
Ultima modifica di Mir70 il mercoledì 29 novembre 2023, 18:13, modificato 1 volta in totale.
Mirko
- Mir70
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Sailor BG33 Lifetime - eyedropper
...continuazione
Terminata la lunga premessa , vado a presentare la
SAILOR modello BG33
La penna con caricamento a contagocce, è dotata di un sistema di arresto del flusso d’inchiostro , manovrabile dal pomello posto sul codale
lunghezza 13,5 cm
lunghezza 15,0 cm
lunghezza 11,5 cm
Il sigillo Lifetime sul cappuccio
lo speciale pennino che consente la scrittura su ambo i lati, un tratto fine ed uno più spesso
Sul fusto è presente il vecchio logo con un marinaio seduto di spalle su un'ancora, la scritta Sailor Fountain Pen ed il numero di brevetto (molto probabilmente riferito al sistema di arresto dell'inchiostro)
il sistema di arresto dell'inchiostro
si tratta di un innesto a spillo conico che va a fare battuta sulla parte concava dell'alimentatore , bloccandone i canali di alimentazione dell'inchiostro
Ultimo , ma non ultimo , il pennino speciale . Non si tratta di un pennino con una bella palla di lega d'iridio in grado di scrivere in qualunque angolazione e posizione; entrambi i lati solo lavorati a dovere, per consentire un tratto fine da una parte ed uno più spesso dall'altra.
Pennino scorrevole, senza alcun feedback, non sembra un Sailor dei tempi odierni.
Terminata la lunga premessa , vado a presentare la
SAILOR modello BG33
La penna con caricamento a contagocce, è dotata di un sistema di arresto del flusso d’inchiostro , manovrabile dal pomello posto sul codale
lunghezza 13,5 cm
lunghezza 15,0 cm
lunghezza 11,5 cm
Il sigillo Lifetime sul cappuccio
lo speciale pennino che consente la scrittura su ambo i lati, un tratto fine ed uno più spesso
Sul fusto è presente il vecchio logo con un marinaio seduto di spalle su un'ancora, la scritta Sailor Fountain Pen ed il numero di brevetto (molto probabilmente riferito al sistema di arresto dell'inchiostro)
il sistema di arresto dell'inchiostro
si tratta di un innesto a spillo conico che va a fare battuta sulla parte concava dell'alimentatore , bloccandone i canali di alimentazione dell'inchiostro
Ultimo , ma non ultimo , il pennino speciale . Non si tratta di un pennino con una bella palla di lega d'iridio in grado di scrivere in qualunque angolazione e posizione; entrambi i lati solo lavorati a dovere, per consentire un tratto fine da una parte ed uno più spesso dall'altra.
Pennino scorrevole, senza alcun feedback, non sembra un Sailor dei tempi odierni.
Mirko
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Interessantissima. Grazie per la condivisione.
Alfredo
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“Andare all’inferno è facile . C’è una scala. Scendi il primo gradino. Poi scendi il secondo. Poi scivoli." (Leo Ortolani, Rat-Man n. 91)
- Mir70
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Grazie Alfredo.
Il materiale della penna rimane per me un piccolo mistero.
Sembrerebbe ebanite ma non è , non ne ha l'odore ( proprio non ha odore ! ) e neanche la tatto ; non è celluloide, non mi pare (se lo è, è davvero molto particolare) .
Presenta delle striature strane che in fotografia non vengono .
Però è un materiale caldo e liscio .
So per certo (nel senso che sono certo di averlo letto da qualche parte) che forse Pilot , o qualche altro produttore giapponese , era solito su alcune penne in ebanite , dare una mano di lacca , tipo Urushi , al fine di preservare l'ebanite dal particolare clima del Giappone (e dall'ossidazione). Questa lavorazione ha un nome o termine specifico, che purtroppo non ricordo (nulla di particolare comunque, non una vera urushi).
Ecco, questa penna potrebbe aver subito un trattamento di questo genere, perchè sembra propio essere in ebanite e poi laccata.
Il materiale della penna rimane per me un piccolo mistero.
Sembrerebbe ebanite ma non è , non ne ha l'odore ( proprio non ha odore ! ) e neanche la tatto ; non è celluloide, non mi pare (se lo è, è davvero molto particolare) .
Presenta delle striature strane che in fotografia non vengono .
Però è un materiale caldo e liscio .
So per certo (nel senso che sono certo di averlo letto da qualche parte) che forse Pilot , o qualche altro produttore giapponese , era solito su alcune penne in ebanite , dare una mano di lacca , tipo Urushi , al fine di preservare l'ebanite dal particolare clima del Giappone (e dall'ossidazione). Questa lavorazione ha un nome o termine specifico, che purtroppo non ricordo (nulla di particolare comunque, non una vera urushi).
Ecco, questa penna potrebbe aver subito un trattamento di questo genere, perchè sembra propio essere in ebanite e poi laccata.
Mirko
- balthazar
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- Iscritto il: giovedì 28 febbraio 2019, 19:20
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- Località: Foggia
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Sailor BG33 Lifetime - eyedropper
Penna molto bella, ma il pennino ... è da fare follie
Grazie per averla mostrata

-
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- Iscritto il: mercoledì 27 gennaio 2016, 0:43
- Fp.it Vera: 032
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Sailor BG33 Lifetime - eyedropper
Davvero molto interessante!
Nell’uso come regoli il blocco dell’inchiostro?
Devi aprire per farla scrivere? Ed è solo un effetto on/off o lo regoli e modifichi il flusso?
Nell’uso come regoli il blocco dell’inchiostro?
Devi aprire per farla scrivere? Ed è solo un effetto on/off o lo regoli e modifichi il flusso?
- piccardi
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- Iscritto il: domenica 23 novembre 2008, 18:17
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- Arte Italiana FP.IT M: 001
- Fp.it ℵ: 001
- Fp.it 霊気: 001
- Località: Firenze
- Contatta:
Sailor BG33 Lifetime - eyedropper
Wow, bellissima ricerca, ed interessantissima ricostruzione storica. Grazie per averla condivisa, porta qualche informazioni in più riguardo a penne che per me sono di estremo interesse, ma per le quali non riesco a trovare informazioni adeguate.
Per il materiale cui accennavi: quello di Pilot era chiamato Laccanite (almeno nel brevetto inglese), ma non so quanto la Sailor usasse la stessa tecnica o qualcosa di simile.
Simone
Per il materiale cui accennavi: quello di Pilot era chiamato Laccanite (almeno nel brevetto inglese), ma non so quanto la Sailor usasse la stessa tecnica o qualcosa di simile.
Simone
Questo è un forum in italiano, per pietà evitiamo certi obbrobri linguistici:
viewtopic.php?f=19&t=3123
e per aiutare chi non trova un termine:
viewtopic.php?f=19&t=1758
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- Mir70
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Sailor BG33 Lifetime - eyedropper
Grazie a voi per la pazienza nel aver letto tutto.
@Sensenri : non ho ancora provato a caricare inchiostro, ma immagino che 1/4 di giro del pomello sia sufficiente a permettere all'inchiostro di fluire. Il fatto che l'asta sia così estensibile, immagino possa essere stata studiata per facilitare la ricarica , facendo arretrare il cono che blocca il flusso fino al fondo del fusto.
Anche se non ho ancora affettato una pulizia a fondo , la penna mostra comunque una lucentezza che non è propria né dell'ebanite né della celluloide, ed al tatto è davvero particolare; quindi ci può stare che Sailor abbia tentato la strada della Laccanite , o qualcosa di simile . Questa convinzione è supportata anche da questo estratto pubblicato da una casa di antiquariato e d'aste :
(qui la fonte originale https://issuu.com/antiquorumgenevesa/do ... sterpieces )
@Sensenri : non ho ancora provato a caricare inchiostro, ma immagino che 1/4 di giro del pomello sia sufficiente a permettere all'inchiostro di fluire. Il fatto che l'asta sia così estensibile, immagino possa essere stata studiata per facilitare la ricarica , facendo arretrare il cono che blocca il flusso fino al fondo del fusto.
Sì, è lei, la Laccanite.
Anche se non ho ancora affettato una pulizia a fondo , la penna mostra comunque una lucentezza che non è propria né dell'ebanite né della celluloide, ed al tatto è davvero particolare; quindi ci può stare che Sailor abbia tentato la strada della Laccanite , o qualcosa di simile . Questa convinzione è supportata anche da questo estratto pubblicato da una casa di antiquariato e d'aste :
…in 1925 , Namiki Manufacturing Co Ltd developed and patented a new process, creating a new material know as Laccanite, by which a chemical solution containing urushi is applied to protect ebonite…
…Many major corporations attempted to buy Namiki’s patent but he turned then all down…
…Many competitors , such as The Platinum Pen Society and Sailor, tried to imitate Namiki pens, but never succeeded in equaling their quality or reputation…
…nel 1925, Namiki Manufacturing Co Ltd sviluppò e brevettò un nuovo processo, creando un nuovo materiale noto come Laccanite, mediante il quale una soluzione chimica contenente urushi viene applicata per proteggere l’ebanite…
…Molte grandi aziende hanno tentato di acquistare il brevetto di Namiki ma (Namiki) ha rifiutato…
…Molti concorrenti, come The Platinum Pen Society e Sailor, hanno provato ad imitare le penne Namiki, ma non sono mai riusciti ad eguagliarne la qualità o la reputazione…
(qui la fonte originale https://issuu.com/antiquorumgenevesa/do ... sterpieces )
Mirko
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Molto interessante, affascinante ed intrigante nello stesso tempo. Grazie!
Renato.
"Docendo discitur"
"Docendo discitur"
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Veramente molto interessante! Bella penna peraltro con parecchie soluzioni particolari rispetto alla produzione attuale e comunque rispetto alla produzione europea e americana.
- Enbi
- Vacumatic
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- La mia penna preferita: Bella domanda...
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Sailor BG33 Lifetime - eyedropper
Davvero bellissima!
. Felice di aver potuto contribuire, anche se in misura minima, a questa accurata ricostruzione. Il pennino in grado di scrivere su entrambi i lati è veramente bello, immagino sia molto comodo per le diverse esigenze quotidiane dell'epoca.
Secondo me è molto interessante il caricamento a contagocce di sicurezza, veramente una bella invenzione. Lo conoscevo già perché la Opus 88 l'ha reintrodotto nelle sue penne: ho una Demonstrator e non ho mai avuto problemi.
Avendo adesso le informazioni sulla copia del White Dot della Sheaffer's, sono più convinto che quello che c'era scritto sulle pubblicità dell'epoca, che letteralmente è: "propugniamo una penna per una vita", si riferisse a una garanzia a vita.
Un giorno o l'altro andrò anch'io a caccia di giapponesi vintage
.

Secondo me è molto interessante il caricamento a contagocce di sicurezza, veramente una bella invenzione. Lo conoscevo già perché la Opus 88 l'ha reintrodotto nelle sue penne: ho una Demonstrator e non ho mai avuto problemi.
Avendo adesso le informazioni sulla copia del White Dot della Sheaffer's, sono più convinto che quello che c'era scritto sulle pubblicità dell'epoca, che letteralmente è: "propugniamo una penna per una vita", si riferisse a una garanzia a vita.
Un giorno o l'altro andrò anch'io a caccia di giapponesi vintage
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Enrico
"刃を持った者をそのふところに抱き込まねば、愛の世は来ません。刃を手から離させようとするから、やっぱり争いとなるのです。「平和のために戦う」というようなちぐはぐな心がけでは、いつまでたっても戦いはやみますまい"。永井隆、『如己堂随筆』
"刃を持った者をそのふところに抱き込まねば、愛の世は来ません。刃を手から離させようとするから、やっぱり争いとなるのです。「平和のために戦う」というようなちぐはぐな心がけでは、いつまでたっても戦いはやみますまい"。永井隆、『如己堂随筆』
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Grazie, e grazie ancora Enrico .
Lascio qui qualche immagine di dettaglio.
Con la luce odierna (giornata nuvolosa) la penna ha un bel colore castano scurissimo.
Quello che sembra essere un anello a ridosso del pomello , è semplicemente una abrasione della superficie dovuta all'azione di calzare il cappuccio , che ha via via asportato il materiale superficiale (che a questo punto sembra essere davvero una sorta di laccatura).
Lascio qui qualche immagine di dettaglio.
Con la luce odierna (giornata nuvolosa) la penna ha un bel colore castano scurissimo.
Quello che sembra essere un anello a ridosso del pomello , è semplicemente una abrasione della superficie dovuta all'azione di calzare il cappuccio , che ha via via asportato il materiale superficiale (che a questo punto sembra essere davvero una sorta di laccatura).
Mirko
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Grazie della condivisione. Come sempre veramente molto interessante 

„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“
Giuseppe
Giuseppe
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La penna è veramente molto bella sia per la splendida estetica che per il suo interessante pennino
Grazie Mirko per la ricerca dettagliata e per la condivisione
Grazie Mirko per la ricerca dettagliata e per la condivisione