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Lo strumento con cui scriviamo influisce sul nostro stile di scrittura?

Recensioni, impressioni sull'uso, discussioni, sul più straordinario strumento di scrittura!
Archipat
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Lo strumento con cui scriviamo influisce sul nostro stile di scrittura?

Messaggio da Archipat »

Qualche tempo fa, una mia amica scrittrice mi ha raccontato che la sua editor, leggendo un capitolo del suo libro, le ha detto: la narrazione è troppo veloce, si capisce che è stato scritto al computer. Riscrivilo con la penna, vedrai che otterrai un ritmo più lento.

Mi diceva che un concetto simile lo ha trovato anche in un libro di Tiziano scarpa, la verità è la biro, che però non ho ancora letto.

Non ci avevo mai pensato, ma mi sembra una cosa ovvia.
Scrivere a mano coinvolge i sensi in modo più diretto, permettendo una connessione più intima con le parole e spesso favorisce una scrittura più lenta e riflessiva. Al contrario, digitare al computer offre la rapidità di modifica e revisione, incoraggiando a volte uno stile più diretto e conciso.Lo strumento utilizzato può quindi influenzare il flusso di pensiero e la connessione emotiva con ciò che si sta scrivendo, portando a differenze significative nello stile narrativo.

Focalizziamoci ora sulla sola scrittura a mano. Stavo pensando che questa differenza, in modo probabilmente più sfumato, la possiamo cogliere anche tra i diversi strumenti che possiamo utilizzare.
Ragionando per estremi, sicuramente una penna ad intinzione dava molto tempo per pensare al testo, anche perché fare troppe correzioni spesso voleva dire buttare via il foglio e ricominciare. Lo stesso testo scritto con una Frixion, super scorrevole e cancellabile, avrà probabilmente uno stile più rapido e diretto.

Ragioniamo al contrario che forse è più facile. Io mi sono reso conto che, inconsciamente, scelgo una stilografica diversa a seconda del testo che devo scrivere. Non lo faccio solo per questioni legate all’aspetto grafico e calligrafico che avrà il testo scritto a mano, ma per ragioni più ineffabili, legate ad alcune specificità della penna, che vanno dal pennino alla sensazione che provo avendola in mano.

Un pennino elastico mi porta a giocare con le parole e con i paragrafi, un extra fine giapponese a scrivere pensieri concisi e precisi, per questo lo uso spesso per lavoro. Se devo scrivere una lettera prendo una Omas, perché mi sembra che sia nata per far quello, per un biglietto ad effetto uno stub o un Italic.

Ora mi fermo perché questo testo sta diventando troppo lungo, avrei dovuto scriverlo con un telefonino invece che con la comodissima tastiera dell’iPad.
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Koten90
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Messaggio da Koten90 »

Archipat ha scritto: mercoledì 29 novembre 2023, 0:06 Ora mi fermo perché questo testo sta diventando troppo lungo, avrei dovuto scriverlo con un telefonino invece che con la comodissima tastiera dell’iPad.
Avresti dovuto scriverlo a penna per tenerci attaccati ancora un po’ alla lettura 😉

Effettivamente, la possibilità di cancellare e riscrivere una frase per spiegare meglio il concetto, dà la possibilità di scegliere le parole più adatte, cancellare la parte superflua già scritta di getto e mostrare un testo fin troppo perfetto, denso di significati, conciso all’essenziale e, proprio per questo, mancante di quel ragionamento fatto scrivendo che porta alla piena comprensione dei concetti, quindi difficile da leggere e pesante.
Ne viene fuori uno di questi testi che ogni paragrafo ti costa fatica, come l’avesse scritto Nietzsche, perché non essendoci un filo logico da seguire, tocca provare a pensare quali implicazioni nascoste ci siano dietro, i possibili significati alternativi, tutti i “e se volesse dire questo invece?”.
Cancellando una parte, si può arrivare a perdere anche quel coinvolgimento emotivo che si era provato durante la stesura e, rileggendolo, il testo diventa piatto e noioso.

Con la penna, una volta messo sul foglio, ti tocca darne conto, spiegare il perché di quelle parole oppure buttar giù le parole come una tempesta di idee fino ad arrivare a dare le giuste definizioni e giustapporre le parole.

Ovviamente, entrambi i risultati si possono ottenere con qualunque strumento, c’è solo meno predisposizione dello strumento a uno o all’altro.

In sostanza, la penna è la bacchetta magica che dà vita alle emozioni presenti nel testo.


Per arrivare ai pennini e alle differenze tra loro in questo senso, sono anche io convinto che ogni strumento abbia la sua giusta destinazione d’uso.
Più un pennino è facilmente governabile e ha un tratto monolinea fine, più è impersonale e rigoroso e, di conseguenza, adatto ad ambiti più professionali. Un pennino molto flessibile come il nostro amato Pilot FA, richiede una discreta concentrazione durante l’uso (anche non calligrafico) per ottenere qualcosa di diverso da un paciugo: obbliga a rallentare, a prendersi il tempo di ponderare le parole. Lo stesso vale per ogni pennino con variazione di tratto, fino a quello esagerato per scrittura delle Parallel Pen.

Giuro solennemente che nessuna frase è stata cancellata e riscritta
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Lo strumento con cui scriviamo influisce sul nostro stile di scrittura?

Messaggio da Roland »

La risposta è no, lo strumento con cui scriviamo non influisce sullo stile di scrittura.
Usare la matita, la biro, la stilografica, la macchina da scrivere o un word processor che cavolo può cambiare? :lol:
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Messaggio da Hologon »

Concordo: il mezzo scelto ha effetti sulla scrittura, che si sommano ad effetti derivanti da specifici aspetti soggettivi di ogni scrivente del suo rapporto con lo strumento di scrittura.

Se devo scrivere un articolo, una relazione o un intervento per un convegno scrivo sempre a mano la prima bozza e utilizzo sempre una stilografica con pennino medio che, per le mie abitudini, corrisponde al tratto più magro che uso e più diretto e veloce, per la scrittura personale preferisco usare tratti più grandi e pennini con variazione di tratto; sorprendentemente ho scoperto che prendere appunti con un italico mi permette una concentrazione maggiore e appunti migliori, come fossero in qualche modo già lavorati.
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Messaggio da Polemarco »

Io lavoro scrivendo e lo faccio “obbligatoriamente” sul computer con TNR 12 spazio 1,5.
Prendo appunti con la stilografica.
A mano i passi sono più sintetici e precisi.
Con il computer gli scritti aumentano di misura per il copia incolla e la possibilità di ripassarci
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Messaggio da maylota »

Io se devo scrivere concentrandomi solo su quello che scrivo, uso un portamine 0.7 con mina 2B.
Poi magari ricopio "in bella" con la stilo o al computer, ma il flusso delle mie idee e disegni lo segue solo la grafite (e la relativa gomma per cancellare)
Venceremos.
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Messaggio da Polemarco »

Capisco. Prova a dover rispondere a una richiesta di 120 pagine cui si contrappone una controrichiesta di pari ammontare. Anche io appunto con stilografica poi devi strtturare: A, A.1, A.1.1 etc.
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Messaggio da maylota »

Le correzioni, note ed integrazioni ad un contratto da rimandare alla controparte, sarebbe oggettivamente "diversamente astuto" farle con una stilografica nel XXI secolo...
Venceremos.
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Messaggio da Polemarco »

Sarebbe letalmente astruso: così non potrebbe semplicemente correggere in word utilizzando evidenziatori in rosso (passo rifiutato) e in verde (passo proposto in sostituzione)
😂👏😂
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Messaggio da RisottoPensa »

Scrivere con qualsiasi dispositivo elettronico è come stilizzare il proprio pensiero per essere il più breve e veloce possibile ( un po' come gli inglesi ) , mentre a mano le parole hanno più espressione. Non avendo poi la possibilità di correggere, si va più in fondo sul tema e il risultato è più personale.

Io scelgo la stilografica per scrivere in base alla sensazione di scrittura che mi offre, ci sono certe penne che sono piacevoli fino a un punto ( perché cominciano a diventare pesanti ) o certe penne che non sono un granché sulla mano ma alla lunga la sensazione non cambia e risultano migliori.

Credo che il motivo per cui mi piace usare un pennino fine è la capacità di scrivere senza peso e senza variazioni che mi distraggono durante la stesura di testi.
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Sliceman
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Messaggio da Sliceman »

Non ho ne l'esperienza, ne uno storico di scritture sufficientemente ampio per poter rispondere a questa domanda, però posso fare un'analogia con un campo dove sono maggiormente preparato: la fotografia.

Naturalmente uso il digitale con mirrorless dotate delle più recenti tecnologie, ma parallelamente scatto tantissimo in analogico in diversi formati, istantanee incluse.
Posso confermare che nelle mie mani ogni macchina mi direziona verso un diverso linguaggio fotografico, che non solo fa distinzione tra analogico e digitale, ma addirittura tra formato e formato all'interno del mondo della pellicola.

Anche a parità di contesto, mi scopro a ragionare con logiche diffenti in base a cosa ho in mano. La dimensione della macchina, la velocità operativa, la posizione del mirino o l'uso del pozzetto, il formato quadrato o rettangolare, la sensazione che hanno le mie mani nell'impugnarla e la posizione che deve assumere il mio corpo in relazione alla tipologia di macchina usata, sono tutti elementi che in un modo o nell'altro mi portano a fare foto diverse.

Non necessariamente migliori o peggiori: diverse.

Penso che lo stesso concetto si possa applicare anche alla scrittura.
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Messaggio da Silvia1974 »

Mi ritrovo in tutto quanto scritto nel primo messaggio, oltre che nei commenti riferiti alle attività al computer fatte per lavoro. L’abitudine ad un dato strumento per uno scopo ci condiziona ad usarlo al meglio per quello scopo: le mie procedure non sarebbero così pensate e redatte senza l’ausilio di Word, mentre il mio diario e le liste della spesa non sarebbero, almeno a mio parere, così personali senza le mie penne. E a ciascuna il suo “mood”
Silvia

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Messaggio da Jllsley »

Io per hobby e relax scrivo testi e qualche romanzo di media lunghezza. Nel tempo ho notato che il mio miglior set-up è scrivere a penna (stilografica) la prima stesura di ciò che ho in mente, con la penna creo anche degli schemi di intersezione della trama con gli interpreti etc.
Nonostante la prima stesura che normalmente se fatta su un word processor viene in seconda analisi tagliata in alcune parti perchè magari troppo prolissa, viceversa se fatto a penna mi accade l'esatto opposto, in pratica mi succede di scrivere le frasi con il nocciolo della questione, il pensiero per forza di cose rallenta per poter permettere alla mano di trasporre su carta ciò che si intende comunicare. Questo fa si che oltre a non perdermi nulla di ciò che voglio scrivere ho una sicurezza che il concetto è stato esplicato dato da una concentrazione maggiore.
Nella fase di seconda/terza stesura mi dedico a riscrivere al pc dopo una rilettura step by step dello scritto con il programma Scrivener, quindi aggiungo se necessario particolari, contesti etc.
Ma per un pensiero concentrato e fluido io riesco esclusivamente con la penna (ovviamente stilografica).
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Messaggio da lukogene »

argomento molto interessante, per me

nella mia esperienza, i miei piccoli libri li ho scritti sempre a mano
ma a matita, a penna, a gel, a stilografica...
e il computer solo per la stesura finale (salve le correzioni e le revisioni)

vero però che trovo differenza
ancora più fra diverse stilografiche (e pennini)
che fra diversi strumenti

così oggi
che scrivo esclusivamente a stilografica le mie scritture
però le scelgo a seconda di quel che so dovrò scrivere

così le mie risposte alla tua domanda sono
no
e
aferrarini
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Messaggio da aferrarini »

Lavoro al computer tutto il giorno occupandomi sia di documentazione che di scrittura di codice e analisi dati ma se devo fare un ragionamento mi è sempre stato di aiuto mettere i pensieri su carta con una penna, meglio se stilografica ma principalmente perché stanca meno la mano. Che poi è anche il motivo per cui ho sempre tenuto ad avere un quaderno e una matita/penna con me. Se devo revisionare un testo, leggerlo stampato su carta e annotarlo con un portamine mi consente di essere molto più preciso che farlo direttamente con Word. Ad ogni modo ho fatto dei tentativi di passare totalmente all'elettronico, perché poi è più comodo da cercare ecc... Ma alla fine torno sempre alla carta per appunti e per "pensare". Ora ho anche un indice elettronico ricercabile di tutti i quaderni prodotti per lavoro negli ultimi 7-8 anni che mi consente di unire i vantaggi della carta con la ricerca veloce del digitale.
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