Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Un breve resoconto dell’International Pen Show di Tokyo
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Un breve resoconto dell’International Pen Show di Tokyo
Perfettamente d'accordo. Al di là della passione giapponese per il "kawaii" (=carino/puccioso) che può essere condivisibile o meno (io personalmente non la condivido e sono molto rattristato dalla direzione che sta prendendo la cosiddetta "cultura pop" giapponese), è molto bello vedere un Penshow molto frequentato da giovani che possono così avvicinarsi al mondo stilografico. In generale dalle fonti giapponesi che ho consultato è emersa quasi sempre la visione della stilografica come strumento di scrittura ancora prima di e più che oggetto di pregio, pezzo da collezione o "status symbol".
Enrico
"刃を持った者をそのふところに巻き込まねば、愛の世は来ません。刃を手から離させようとするから、やっぱり争いとなるのです。「平和のために戦う」というようなちぐはぐな心がけでは、いつまでたっても戦いはやみますまい"。永井隆、『如己堂随筆』
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Un breve resoconto dell’International Pen Show di Tokyo
Interessante, bel reportage, ma contando il 10% di tasse che dicevi , i prezzi sono migliori che da noi o in linea?
Un breve resoconto dell’International Pen Show di Tokyo
Se vogliamo essere sinceri fino in fondo c'è una sorta di snobismo nei confronti del moderno che secondo me non aiuta. Fa eccezione la mostra di Napoli ma per il resto è cosi. Mi sono trovata presso un "noto" mercante a Firenze a trattare una sailor che aveva sul banco e lui con aria quasi schifata mi fa non so neanche perchè ce l'ho e non so dirti nulla perchè non la conosco .... Credo che le due anime possano invece convivere tranquillamente.maylota ha scritto: ↑martedì 7 novembre 2023, 11:34E' il gatto che si morde la coda.jebstuart ha scritto: ↑martedì 7 novembre 2023, 10:32
E' vero, Ottorino, ed il motivo non può che essere la presenza del "non vintage".
I nostri PenShow sono veri Giardini dell'Eden per i collezionisti adulti, disposti a svenarsi per uno o più pezzi particolari. Ma restano del tutto inutili ed infrequentabili per i giovani che vogliano avvicinarsi alla stilografica.
Senza il pubblico adatto i venditori e negozianti di "non-vintage" come li fai venire?
A Madrid ma anche a Londra (tra quelli che ho frequentato io) c'è un pubblico più eterogeneo e tantissima gente e quindi trovi ampia scelta di penne moderne (e inchiostri ed accessori). Così come sembra in Giappone dal bel reportage di Alfredo.
Ma sono paesi dove la stilografica è ancora usata a scuola, dove nei grandi magazzini trovi vasti reparti con penne di ogni tipo, dove negli uffici e nelle università vedi persone vere prendere note ed appunti con la stilo.
Da noi è purtroppo un pochino diverso e questo si riflette nei penshow?
(PS. Al Penshow di Napoli il mese scorso ho comperato Carta Amalfi, una Kaweco sport nuova e un inchiostro, quindi non è che ci siano solo cimeli da Giardino dell'Eden... )
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Ma, se anche ci fossero le penne moderne, a un pen show italiano le persone più giovani verrebbero?
Non si limiterebbero comunque a cercare quello che desiderano nei negozi (fisici o online)?
Mi spiego meglio: non è che forse la modalità pen show è intesa in modo differente, anche dal punto di vista culturale, tra Italia (Europa?) e Giappone?
Non si limiterebbero comunque a cercare quello che desiderano nei negozi (fisici o online)?
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Gli stolti hanno il privilegio di riuscire a ridere anche di fronte al dramma.
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Non solo i giovani amano le penne nuove confesso che non amo particolarmente le vintage, ho provato ad acquistarne qualcuna ma in buona parte le ho rivendute perché nessuno mi ha soddisfatto.
Sono molto dispiaciuto di non essere stato a Napoli per motivi di salute perché da quanto ho sentito è stato l’unico dove si trovava qualcosa di nuovo e particolare, agli altri penshow vado più per rivedere gli amici che per le penne visto che difficilmente trovo qualcosa che mi interessa.
Sono molto dispiaciuto di non essere stato a Napoli per motivi di salute perché da quanto ho sentito è stato l’unico dove si trovava qualcosa di nuovo e particolare, agli altri penshow vado più per rivedere gli amici che per le penne visto che difficilmente trovo qualcosa che mi interessa.
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Credo che la quantità di prodotti che puoi prendere è diversa, in Giappone il lavoro in ufficio è talmente diffuso che la domanda per prodotti particolari è sempre costante. Sicuramente si tratta per lo più di multi penne e penne a sfera per il lavoro, ma non bisogna sottovalutare anche l'aspetto casalingo di questi strumenti.
Anche al penshow di Londra penso c'erano tanti giovani, ma credo che sia più per la presenza di pezzi grossi a fare la differenza nei Pen show. Credo che se facessero in Italia un penshow più serio con la partecipazione di più produttrici la presenza di giovani potrebbe aumentare.
In europa sono praticamente Germania Italia e Francia a tirare avanti la produzione di stilografiche
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Al penshow di Napoli abbiamo invitato quasi tutti i produttori italiani, purtroppo alla fine ha partecipato solo Leonardo, inoltre abbiamo invitato anche molti negozi (sicuramente i più noti) ed anche in questo caso abbiamo avuto una sola partecipazione (un negozio storico di Salerno) che ha portato con se il distributore italiano di Kaweco (ed infatti credo che la maggior parte dei partecipanti, visto anche il prezzo scontato e la possibilità di montarsi la penna, abbiano portato a casa almeno una Kaweco).
Ci riproveremo di nuovo l’anno prossimo, correggendo anche alcuni errori nell’approccio.
Alfredo
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Questo è il focus a Napoli, allargare a una fascia di persone diversa dal puro collezionista. Lo sforzo è stato di avere negozi e produttori che potessero creare l’interesse anche di appassionati utenti di stilografiche e accessori, purtroppo solo una azienda ed un negozio hanno accettato il nostro invito su un discreto numero di produttori e negozi contattati. La cosa interessante è che a prescindere da età e fascia di interesse, sono stati i tavoli che hanno ricevuto l’interesse maggiore.Esme ha scritto: ↑martedì 7 novembre 2023, 20:59 Ma, se anche ci fossero le penne moderne, a un pen show italiano le persone più giovani verrebbero?
Non si limiterebbero comunque a cercare quello che desiderano nei negozi (fisici o online)?
Mi spiego meglio: non è che forse la modalità pen show è intesa in modo differente, anche dal punto di vista culturale, tra Italia (Europa?) e Giappone?
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E' da diverso tempo che con Simone proviamo a coinvolgere "altro" da entrambe le parti dei banchetti, non è il solo focus di Napoli.
E lo stesso è il risultato: tanto lavoro e poca lana.
Talvolta c'e' riuscito, ma di solito succede che "altro" viene un paio di volte e poi smette.
Oppure è successo che chi amava venire ha avuto dei problemi di natura personale e non viene piu'.
E' piu' facile che arrivi qualche "vagrant" USA o francese da Madrid o altri penshow europei, che si rifacciano vivi i nostrani.
Motivi del mancato ritorno ?
In genere ho sempre sentito motivazioni di natura prettamente economica.
E penso che per quanto riguarda negozi e cartolerie, le vendite online abbiano ancora di più affossato la partecipazione a queste manifestazioni. Sia da parte dei negozi, che da parte degli acquirenti.
E lo stesso è il risultato: tanto lavoro e poca lana.
Talvolta c'e' riuscito, ma di solito succede che "altro" viene un paio di volte e poi smette.
Oppure è successo che chi amava venire ha avuto dei problemi di natura personale e non viene piu'.
E' piu' facile che arrivi qualche "vagrant" USA o francese da Madrid o altri penshow europei, che si rifacciano vivi i nostrani.
Motivi del mancato ritorno ?
In genere ho sempre sentito motivazioni di natura prettamente economica.
E penso che per quanto riguarda negozi e cartolerie, le vendite online abbiano ancora di più affossato la partecipazione a queste manifestazioni. Sia da parte dei negozi, che da parte degli acquirenti.
C'è rimedio ? Perché preoccuparsi ? Non c'è rimedio ? Perché preoccuparsi ?
Un bel panorama si vede dopo una bella salita
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Organizzare una raccolta fondi volontaria per i prossimi penshow è qualcosa di fattibile? Anche €1 extra a testa potrebbe fare comodo per farla meglio?
Non saprei quanto costi pianificare un Pen Show, ma qualche contributo anche minimo in modo da alleggerire le tasche o un rimborso spese per premiare la qualità dell'organizzazione stessa mi sembra una fantastica idea.
In modo da ampliare la presenza , anche di qualche persona in più.
Promozioni varie o rappresentati e sponsor potrebbero essere più invogliati dietro pagamento sotto forma di rimborso spese.
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Grazie mille per l'interessantissimo resoconto del Pen Show in Tokyo.
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francoiacc ha scritto: ↑mercoledì 8 novembre 2023, 15:13 Questo è il focus a Napoli, allargare a una fascia di persone diversa dal puro collezionista.
Riformulo il mio interrogativo, perché rileggendomi mi sa che non ho saputo trasmettere quello che volevo dire.
Non è che in Giappone un pen show è così ampio e frequentato perché di base ai giapponesi piacciono molto le penne e amano questo genere di eventi?
Cioè, buttando uno stereotipo, in Italia se organizzi una sagra della salamella con cotiche fai il pieno anche se sei a Bugliano sul Terga di Lupo.
In Giappone invece, magari la considererebbero una cosa assurda e se ne terrebbero lontani.
E, domanda conseguente, non è che un pen show mirato ai collezionisti sia, da noi, giusto così?
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Esme, io avevo capito quel che volevi dire, ma non ti saprei rispondere. Certo è che a Madrid (mai stato, viste foto e sentito racconti) la partecipazione è molto piu' ampia, ma è opinione comune che in Europa ci possa essere un solo penshow di quelle dimensioni.
Poi: i penshow nostrani non hanno la forza economica e umana di manifestazioni tipo quella di Madrid appunto.
Per il venticiquennale dell' ACPS, fummo sponsorizzati da MB:
tre giorni in centro a Firenze
fondazione Zeffirelli, ex tribunale in chiesa barocca,
dietro Palazzo Vecchio in primavera.
Manifestazione compresa di:
soliti banchetti di penne
corsi di stilografica alle scuole con regalo di penne e carta,
corso di calligrafia,
decoratore ad aerografo
cena sociale
flash mob con la banda e il corpo di ballo
comunicazioni sui social etc
buttafuori gentile per fare in modo che non ci fossero banchetti e trattative esterne
(grande b di c di lavoro gratis di una decina di persone per tre giorni + 6 mesi di preparazione)
Risultato affluenza: non statisticamente significativo rispetto al solito.
PS
la prossima volta associamo il penshow a una tre giorni di "lesso rifatto con cipolle (e poi citrato Brioschi)" e vediamo come va !
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Credo che sia una questione di quanto sono disposti a spendere per una penna: i produttori italiani e quelli vintage non hanno per nulla prodotti di fascia economica ( né più le risorse per produrne ormai ) e questo impatta un penshow per collezionisti che diventa o è sempre stato qualcosa di inaccessibile per chi magari non vuole o non può spendere più di una certa cifra.
Credo quindi sia una strada non a lungo termine...
Sinceramente mi ha colpito la mancanza di inchiostri e accessori nel penshow di napoli , salvo qualche eccezione erano tutte penne ( ma ci sta pure )
Mancavano roba economica ( oddio, cioè qualcosina c'era )...ho speso €60 euro per andare a Napoli da Roma, soldi ben spesi a mio parere per l'esperienza che sono riuscito a fare, ma nei panni di un'altra persona giovane ( e attratto dalle stilografiche ) sicuramente non sarebbero stati tirati fuori.
Roba come London penshow o il dutch penshow appaiono tutt'altra cosa con tutti quei brand ( Visconti, Aurora ecc... tanto per citarne due italiani ) e soprattutto negozi partecipanti...mah, non c'è proprio passione neanche tra i rivenditori di tale cose qua in Italia
Una grande delusione e un vero peccato
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L'anno scorso ero a Madrid e ho chiesto ai venditori (perlomeno a quelli simpatici) perchè non venissero ai penshow in Italia.
Qualcuno c'era stato ma non aveva avuto riscontro, altri mi han detto che con gli Italiani lavoravano ma via Internet, altri che siamo molto conservatori come gusti e che è un mercato difficile.
Uno (produttore Indiano) mi disse che sarebbe venuto la settimana dopo (c'era Bologna): temo ci abbia venduto una sola penna. Ultimamente ha preso come rivenditore USA il ragazzo giovane famoso per i suoi video accattivanti e lo vedo sempre più spesso negli articoli sui penshow USA. Ma dubito che tornerà da noi
Venceremos.