Come si fa a paragonare l'appeal di un oggetto fascinoso come una penna stilografica a qualcosa che ha la parola flop nel suo nome?
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30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Faremo mai la fine del floppy?
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Faremo mai la fine del floppy?
Non essendo più di "primo pelo" ho passato tutte le fasi dei floppy, delle pizze, dei dat etc.
Ma sono delle evoluzioni nell'ambito del digitale, è come volere tornare ad usare (se non per piacere recondito) un commodore 64 che ancora posseggo e pretendere di usare i programmi di oggi, sono obsoleti e hanno segnato un'epoca, ma si sono necessariamente stoppati causa software e richiesta di nuove potenze di calcolo.
Le stilografiche le vedo un pò come i vinili o le canne da pesca in vetroresina, il vinile è tornato di moda, non tutti lo acquistano questo è ovvio, non ci sarà mai più una diffusione capillare come quando per sentire la musica era l'unico supporto possibile, ma comunque non è mai morto, anzi ha avuto una grande rinascita.
Le canne in vetroresina sono sparite quasi del tutto dal mercato con la fibra di carbonio, la graphite e i trattamenti nano compositi, ma... a sorpresa nella pesca a mosca, alcune case hanno riproposto l'azione della vetroresina che nulla ha a che vedere con il carbonio, sono riusciti ad alleggerirle e il piacere di pesca con queste canne come per il refendu (bamboo) non ha eguali.
La stilografica è questo secondo me, una pietra miliare che mai morirà, avrà numeri di vendita diversi, ma è proprio il piacere della scrittura e quello che restituisce che mai sarà eguagliato, perchè? perchè e unico nel suo genere, può piacere o meno ma non ha vie di mezzo. Cambieranno i materiali in futuro? forse si, ma quello che restituisce il pennino è unico nel suo genere.
A differenza di molti confido nelle nuove generazioni, la riscoperta del vintage in tutte le sue forme è ad oggi una realtà che spero colpirà anche questo settore.
Cordiali saluti a tutti
Ma sono delle evoluzioni nell'ambito del digitale, è come volere tornare ad usare (se non per piacere recondito) un commodore 64 che ancora posseggo e pretendere di usare i programmi di oggi, sono obsoleti e hanno segnato un'epoca, ma si sono necessariamente stoppati causa software e richiesta di nuove potenze di calcolo.
Le stilografiche le vedo un pò come i vinili o le canne da pesca in vetroresina, il vinile è tornato di moda, non tutti lo acquistano questo è ovvio, non ci sarà mai più una diffusione capillare come quando per sentire la musica era l'unico supporto possibile, ma comunque non è mai morto, anzi ha avuto una grande rinascita.
Le canne in vetroresina sono sparite quasi del tutto dal mercato con la fibra di carbonio, la graphite e i trattamenti nano compositi, ma... a sorpresa nella pesca a mosca, alcune case hanno riproposto l'azione della vetroresina che nulla ha a che vedere con il carbonio, sono riusciti ad alleggerirle e il piacere di pesca con queste canne come per il refendu (bamboo) non ha eguali.
La stilografica è questo secondo me, una pietra miliare che mai morirà, avrà numeri di vendita diversi, ma è proprio il piacere della scrittura e quello che restituisce che mai sarà eguagliato, perchè? perchè e unico nel suo genere, può piacere o meno ma non ha vie di mezzo. Cambieranno i materiali in futuro? forse si, ma quello che restituisce il pennino è unico nel suo genere.
A differenza di molti confido nelle nuove generazioni, la riscoperta del vintage in tutte le sue forme è ad oggi una realtà che spero colpirà anche questo settore.
Cordiali saluti a tutti
Faremo mai la fine del floppy?
Secondo me l'apprezzamento del vintage è già ben radicato in ambito stilografico, per motivi di equilibri di forme estetiche, qualità costruttiva che oggi si trova in prodotti di nicchia e per questo economicamente impegnativi, oltre al fascino che appartiene agli oggetti che per età hanno una storia da raccontare che il nuovo non non ha.
Le cose che il bambino ama rimangono nel regno del cuore fino alla vecchiaia.
La cosa più bella della vita è che la nostra anima rimanga ad aleggiare nei luoghi dove una volta giocavamo.
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Faremo mai la fine del floppy?
sarà quasi archeologia, ma il floppy si chiama così, quello originario da 8 pollici, (non quello da 3,5 che è stato inserito in una custodia rigida di plastica, ma ha mantenuto il nome) perché l'involucro esterno e il dischetto stesso erano flessibili (flop in inglese significa penzolare, ciondolare, flettersi, accasciarsi - è solo in senso figurativo che dopo è entrato in uso il senso di fare fiasco - tra l'altro anche noi usiamo una espressione figurativa!)
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Faremo mai la fine del floppy?
Il Floppy da 8''... Siamo quasi ai tempi delle stilografiche in bachelite
O forse no, c'è stato di peggio (ci giocavo alle elementari):
Venceremos.
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Sì sì, ricordo bene tutte le varie evoluzioni dei sistemi di archiviazione per averle - ahimè - vissute in prima persona.
- lillolix
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Il floppy 8"...vedo che ad essere ex-giovane non sono solo io
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- Crescent Filler
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Gli 8" non li ho a casa.. usavo il computer di mio zio..
Ma di 5 1/4 nei cassetti ce ne sono ancora....
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- solstizio71
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Faremo mai la fine del floppy?
Io ho ancora le riviste di informatica ai tempi del Vic20 e C64, nonché svariati numeri de "Papersoft" (mini rivista in cui dovevi digitare il programmino che ti offriva).mastrogigino ha scritto: ↑martedì 7 novembre 2023, 12:35 Gli 8" non li ho a casa.. usavo il computer di mio zio..
Ma di 5 1/4 nei cassetti ce ne sono ancora....
Quanti ricordi...
Marcello
"La verità è tutto ciò che si riesce a far credere" (cit.)
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- Crescent Filler
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Commodore Gazette e MC-Microcomputer...solstizio71 ha scritto: ↑venerdì 10 novembre 2023, 18:54Io ho ancora le riviste di informatica ai tempi del Vic20 e C64, nonché svariati numeri de "Papersoft" (mini rivista in cui dovevi digitare il programmino che ti offriva).mastrogigino ha scritto: ↑martedì 7 novembre 2023, 12:35 Gli 8" non li ho a casa.. usavo il computer di mio zio..
Ma di 5 1/4 nei cassetti ce ne sono ancora....
Quanti ricordi...
Quando si copiavano i listati di migliaia di righe trascrivendoli dalle pagine della rivista, e poi sbagliavi il numero di una poke, andando a scrivere roba a casaccio nella ram mandando a cozze tutto..
O con mio cugino che faceva l'elettricista manipolavamo i mangianastri per usarli come lettori dati per non comprare quelli originali che costavano..
Quante nottate a tirar moccoli..
- lillolix
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Faremo mai la fine del floppy?
MC-Microcomputer, quanti ricordi anni '80!
Ho visto ora su wikipedia che non viene più pubblicata dal 2001...
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Prima di salutarvi vorrei tanto lasciarvi un messaggio positivo. Ma non ce l'ho.
Sono la stessa cosa due messaggi negativi?
Woody Allen
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Faremo mai la fine del floppy?
Io , in un angolino del mio studio, qualcosa ho conservato.
Il resto è in cantina a prendere umidità. I floppony da 5 1/4 no, quelli non li ho mai sopportati e poco dopo fecero una brutta fine.
Per rimanere in tema, le stilografiche invecchiano meglio (molto meglio) degli home computers e relativi ammennicoli.
Peggio delle POKE c'erano sono le odiate DATA (che poi, in effetti, andavano quasi sempre a dar da mangiare alle poke)
Peggio ancora i listati in assembly: se sapevi cosa stavi scrivendo era un piacere, altrimenti una pena con delirio.
Il resto è in cantina a prendere umidità. I floppony da 5 1/4 no, quelli non li ho mai sopportati e poco dopo fecero una brutta fine.
Per rimanere in tema, le stilografiche invecchiano meglio (molto meglio) degli home computers e relativi ammennicoli.
Peggio delle POKE c'erano sono le odiate DATA (che poi, in effetti, andavano quasi sempre a dar da mangiare alle poke)
Peggio ancora i listati in assembly: se sapevi cosa stavi scrivendo era un piacere, altrimenti una pena con delirio.
Mirko
- lillolix
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Faremo mai la fine del floppy?
...e sempre che troveremo carta dove scrivere...
già adesso non ho una rubrica cartacea del telefono, e da 10 anni ormai. Ed è una vita che non vedo un elenco del telefono. In futuro forse scriveremo su tavolette digitali e forse virtuali. Anche in ufficio stampiamo molto meno che in passato. Schermi, shartphone, pdf e email hanno reso la stampa quasi inutile. E abbiamo clienti che non hanno sostituito una stampante dopo che si era rotta perché la usavano pochissimo. Le ricette del mio medico mi arrivano in pdf sul sistema informativo e le vedo sul cellulare e vengono automaticamente inviate alla farmacia. Ad un certo punto, chissà, forse la diminuzione della domanda causerà quella dell'offerta e cesserà la produzione di carta, almeno quella comune.
già adesso non ho una rubrica cartacea del telefono, e da 10 anni ormai. Ed è una vita che non vedo un elenco del telefono. In futuro forse scriveremo su tavolette digitali e forse virtuali. Anche in ufficio stampiamo molto meno che in passato. Schermi, shartphone, pdf e email hanno reso la stampa quasi inutile. E abbiamo clienti che non hanno sostituito una stampante dopo che si era rotta perché la usavano pochissimo. Le ricette del mio medico mi arrivano in pdf sul sistema informativo e le vedo sul cellulare e vengono automaticamente inviate alla farmacia. Ad un certo punto, chissà, forse la diminuzione della domanda causerà quella dell'offerta e cesserà la produzione di carta, almeno quella comune.
Prima di salutarvi vorrei tanto lasciarvi un messaggio positivo. Ma non ce l'ho.
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Woody Allen
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Faremo mai la fine del floppy?
Ti rispondo da insegnante che vorrebbe portare gli educandi proprio verso quella direzione. Hai il mondo intero contro. La famiglia come luogo dove si imparava il rispetto (e anche il timore, che per molti, fino a una certa età, è salutare e aiuta a crescere) dell'autorità. La scuola stessa (colleghi, dirigenti).
È un altro mondo in cui, anche se non ce ne si accorge in questi termini (per il momento), la scuola si avvia ad essere soppiantata dalle tecnologie digitali e l'Internet come fonti sia di informazioni che di istruzione (o «istruzione»).
Se nemmeno i genitori capiscono quanto sia importante l'educazione ed istruzione dei figli...
*****
La scrittura è già adesso quasi una cosa del passato: si scrive solo digitando (quasi sempre) e premendo tasti fisici di una tastiera (quasi una rarità anche questo oramai).
La scrittura con penna e su carta è un piacere, non una necessità. Possiamo ammetterlo, che gran parte di ciò che scriviamo con le nostre stilografiche, i nostri inchiostri, sulle nostre carte, è un diletto e non un bisogno?
Per me fra trent'anni le stilografiche saranno come i francobolli da collezione adesso.
Purtroppo assai.