Enbi ha scritto: ↑mercoledì 1 novembre 2023, 15:28
Mi associo anch'io alla voglia di provare l'ebanite! Fino ad ora ho avuto resina, metallo e celluloide. Guardando le resine moderne, soprattutto quelle italiane, non c'è molto da invidiare alla celluloide, al di là della "preziosità" o meno del materiale.
Però molti interventi in questo topic sulla celluloide che si "autodistrugge" hanno iniziato a farmi temere per la piccola collezione di vintage che ho appena messo in piedi

. Sapevo già del problema della cristallizzazione, spero che le mie penne durino abbastanza da farmi godere appieno i loro bellissimi pennini e i loro colori meravigliosi...
(Piccolo OT: mi pare ci fosse un argomento in cui si parlava del modo migliore in cui conservare le penne in celluloide; se qualcuno potesse inviarmi anche in privato il link gliene sarei grato).
piccolo OT
le celluloidi vintage tendono ad essere selezionate naturalmente, se hanno resistito finora è probabile che continuino a farlo (quelle che dovevano morire prematuramente sono già morte...). Diverso il discorso sulle celluloidi moderne, con quelle qualche rischio si corre (ne so qualcosa...).
La celluloide è fatta di nitrato di cellulosa, un materiale che per garantirne la migliore conservazione va tenuto in luogo fresco e areato.
Chiudere 10 penne in celluloide in una scatola ermetica, per dire, è una stupidata... E anche se le conservi in un cassetto, l'ideale è periodicamente fargli prendere aria. Un metodo che funziona è, ogni tanto rimirare la propria collezione... un altro che funziona ancora meglio è a turno usarle!
Consiglio importante: se una delle tue penne in celluloide mostra segni di degradazione evidenti, e che procede con il tempo, cambio di colore, deformazione, corrosione delle parti in metallo, separala dalle altre penne. La degradazione della celluloide è "contagiosa" per le altre celluloidi (e anche deleteria per le finiture metalliche di penne non in celluloide).