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Quindi io la penna che mi verrà regalata la userò ogni giorno sperando che non le capiti nulla
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quoto tutte le tue parole ma seguendo il tuo ragionamento non dovrei prendere nulla o meglio prendere che non superino un certo livello e a me questa cosa non piace perchè sono dell'idea che l'acquisto di una determinata cosa lo si fa fatto bene non avrebbe senso spendere 50 euro per una penna ora e poi fra un mese prendere una Visconti per poi lasciare l'altra in un cassetto.Phormula ha scritto:Se di inciviltà si tratta, non è solo italiana, ho fulgidi esempi di penne che non sono rientrate dai miei viaggi all'estero.
Inoltre, più che di inciviltà, io penso che molto abbia a che vedere con la banalizzazione della penna come oggetto.
Per molte persone una penna è qualcosa che si prende, si usa e si abbandona. Del resto, una volta finita la scuola dell'obbligo, si può andare avanti a scrivere per una vita senza dover comprare una penna.
Io conosco fior di personaggi che se hanno bisogno di una penna, agguantano la prima che gli capita a tiro, a volte la usano e la rimettono a posto, a volte se la mettono in tasca, ma non perchè se ne vogliano impossessare, semplicemente perchè anni di biro omaggio hanno completato il lavaggio del cervello: nella loro testa una penna è un oggetto con valore prossimo allo zero, che si prende dove capita e si lascia dove capita, in balia del prossimo utilizzatore.
Probabilmente se a questa gente capitasse in mano una Visconti HS la tratterebbero come una bic pubblicitaria, tanto sono abituati a prendere le penne dove capita ed abbandonarle quando non gli servono più.
La mia provocazione di prima riguarda proprio questo aspetto "che mi porti fino alla fine".patas18 ha scritto: La Penna che sto cercando è qualcosa che mi porti fino alla fine e poi che resti con me come ricordo affettivo durante i lunghi anni lavorativi che mi aspettano
Infatti ho appena chiamato un rivenditore qui in zona per sentire se ha a disposizione i modelli che mi interessano mi ha detto che mi richiama nel pomeriggio e mi fa sapereOttorino ha scritto:La mia provocazione di prima riguarda proprio questo aspetto "che mi porti fino alla fine".patas18 ha scritto: La Penna che sto cercando è qualcosa che mi porti fino alla fine e poi che resti con me come ricordo affettivo durante i lunghi anni lavorativi che mi aspettano
Secondo me la dovresti scegliere "prima" in base alla comodità d'uso, e "poi" in base a fattori estetici.
Bellissima, meravigliosa, eccezionale ma magari per te è troppo pesante/leggera, troppo sottile/grossa, troppo corta/lunga, ti piace tenere il tappo sulla penna mentre scrivi e magari quella che hai scelto è fatta per non averlo e sbilancia il tutto.
Io l'università l'ho fatta tutta con una Nononsense Sheaffer e per di piu' marrone. Proprio anonima.
Quella è la penna che mi ricorda quel periodo. Ma me ne sono accorto solo dopo.
In quel periodo veniva fornita come muletto insieme a una meravigliosa, fantastica, eccezionale, mipiacevaunsacco Imperial con pennino a coda di rondine. Durata 2 settimane. Ancora non so come ho fatto a perderla. Se ci penso ...![]()
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Questo per dirti di non fasciarti troppo la testa. Meglio una con cui "ti trovi" che una che "ti piace".
Opinione personale, ovviamente.
Dipende dal senso che ognuno attribuisce alla parola "livello".patas18 ha scritto: quoto tutte le tue parole ma seguendo il tuo ragionamento non dovrei prendere nulla o meglio prendere che non superino un certo livello e a me questa cosa non piace perchè sono dell'idea che l'acquisto di una determinata cosa lo si fa fatto bene non avrebbe senso spendere 50 euro per una penna ora e poi fra un mese prendere una Visconti per poi lasciare l'altra in un cassetto.
Confermo. Non è cattiveria, ne' cupidigia.Phormula ha scritto:Se di inciviltà si tratta, non è solo italiana, ho fulgidi esempi di penne che non sono rientrate dai miei viaggi all'estero.
Inoltre, più che di inciviltà, io penso che molto abbia a che vedere con la banalizzazione della penna come oggetto.
Per molte persone una penna è qualcosa che si prende, si usa e si abbandona. Del resto, una volta finita la scuola dell'obbligo, si può andare avanti a scrivere per una vita senza dover comprare una penna.
Io conosco fior di personaggi che se hanno bisogno di una penna, agguantano la prima che gli capita a tiro, a volte la usano e la rimettono a posto, a volte se la mettono in tasca, ma non perchè se ne vogliano impossessare, semplicemente perchè anni di biro omaggio hanno completato il lavaggio del cervello: nella loro testa una penna è un oggetto con valore prossimo allo zero, che si prende dove capita e si lascia dove capita, in balia del prossimo utilizzatore.
Probabilmente se a questa gente capitasse in mano una Visconti HS la tratterebbero come una bic pubblicitaria, tanto sono abituati a prendere le penne dove capita ed abbandonarle quando non gli servono più.
In questo senso allora meglio la HS delle altre proposte nel thread in celluloide, almeno non rischi che si sbricioliPhormula ha scritto: non riuscirei a sopportare l'idea di vedere una Visconti HS che rotola per terra e si schianta sul pavimento ...
Credo però che le tue "disavventure" dipendano proprio dal poco valore delle penne che usi....io porto sempre con me le penne nel portapenne, sia durante la pausa caffè che durante qualsiasi altro spostamento anche se brevePhormula ha scritto:Nel corso degli anni ho perso/rovinato troppe penne per fare un ragionamento simile.patas18 ha scritto: Come già detto questo sarà un regalo e quindi non mi va di prendere una penna da battaglia e una per le occasioni speciali ne prendo una che mi accompagni tutti i giorni
L'ultima è stata una Pelikan Pura, lasciata sul tavolo di una riunione durante un coffee break e scomparsa nel nulla.
Io invece ho visto una Kaweco Student cadere di punta e rimbalzare verso l'alto di una ventina di centimetri, come una palla.Rogozin ha scritto: Ho come visto la scena al rallentatore, ogni impatto sull'asfalto era una crepa che mi si formava nel cuore. La prendo in mano, nemmeno un graffio(oppure sono morto in quell'istante e tutto ciò che è successo dopo me lo sto solo immaginando).
No, io prendo il portafogli e il cellulare, dovessi mettere la penna nel portapenne e prenderla con me ogni volta che mi chiedono di uscire da una riunione o questa si interrompe per una pausa, scivolerei nel paranoico e mi ritroverei le tasche gonfie di oggetti come i pantaloncini di Eta-beta. Preferisco abbassare un po' il livello (mantenendo la qualità di scrittura) e avere un pensiero in meno.rembrandt54 ha scritto:Phormula ha scritto: Credo però che le tue "disavventure" dipendano proprio dal poco valore delle penne che usi....io porto sempre con me le penne nel portapenne, sia durante la pausa caffè che durante qualsiasi altro spostamento anche se breve
Parole sante !!!!!!Phormula ha scritto: L'importante è star bene con sè stessi, sapere che gli incidenti fanno parte della vita e sapere di poterli in qualche modo gestire senza piangerci sopra.
Potresti fare una cosa, farti regalare una pennache ti piace veramente e che usi a casa (per ricopiare gli appunti, fare schemi e ripassare le lezioni) e per gli esami (come penna portafortuna, che non guasta maipatas18 ha scritto:Ringrazio tutti per le numerose risposte come detto provvederò a provare le varie penne per poi decidere se vale la pena prenderle oppure optare per qualcosa di minore ma che possa essere usato tutti i giorni.
Poi ovvio essendo un regalo non decido io