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Ora, complice un inatteso regalo ”cartaceo” di mia moglie, mi sono cimentato nella moltiplicata complessità del solido a dodici facce pentagonali regolari, il famoso e “leonardiano” dodecaedro.
Della carta per questo lavoretto, quella della Fabriano Drawing Book da 30x30 cm, ho scritto già brevemente in un altro argomento, al quale rimando i più curiosi e interessati: viewtopic.php?p=386766#p386766
Qui aggiungo solo che per il disegno e il chiaroscuro ho usato la fidata Montblanc 149 Calligraphy, caricata con l’inchiostro Golden Brown di Diamine. Rivedendo il lavoro finito, avrei forse dovuto scegliere un inchiostro più rosso, come un Terracotta, ma non mi lamento del risultato anche se il marrone è un po’ spento.
Il dodecaedro solido è disegnato a sinistra. Giorgio (Musicus) ne ha scovato uno in vetro progettato negli anni ‘30 niente meno che come calamaio! Vi invito a vederlo nei commenti all’argomento citato più sopra dedicato al φ.
I dodecaedri del disegno, piú il piccolo testo scritto piú sopra su due colonne con la Stipula Etruria Miele Selvatico e pennino stub 1.1, sono iscritti a loro volta dentro un quadrato immaginario, che é collocato nel quadrato del foglio secondo la sezione aurea…