Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Duro lavoro, ma con stile: la Pelikan MK10
- A Casirati
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- Iscritto il: giovedì 23 agosto 2012, 16:39
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Duro lavoro, ma con stile: la Pelikan MK10
1965:
- 24 gennaio: muore Sir Winston Churchill.
- 7 marzo: entra in vigore la istruzione ecumenica Sacrosanctum Concilium, che autorizza l'uso della lingua italiana in diverse parti della S. Messa. - 8 marzo: Đà Nẵng, Viet Nam: con lo sbarco dei primi Marines inizia ufficialmente la guerra del Vietnam.
- 18 marzo: il cosmonauta Aleksej Archipovič Leonov, uscito dalla Voschod 2 per 12 minuti, effettua la prima passeggiata spaziale.
- 20 marzo: Martin Luther King guida 3.200 attivisti per i diritti civili nella terza marcia da Selma a Montgomery, in Alabama. - 9 maggio: a Torino il chirurgo Luigi Solerio, l'anestesista Enrico Ciocatto e un'équipe di 22 chirurghi e anestesisti separano con un difficile intervento le due sorelle siamesi Giuseppina e Santina Foglia.
- 14 luglio: la sonda americana Mariner 4 raggiunge per la prima volta Marte; invierà alla Terra un totale di 21 foto.
- 16 luglio: con una solenne cerimonia, i presidenti Giuseppe Saragat e Charles De Gaulle inaugurano il Traforo del Monte Bianco.
E’ in quest’anno che viene offerta per la prima volta la stilografica Pelikan MK10.
Si tratta di una penna certamente non di pregio, ma alla quale spetta una certa dignità storica, perché fu la prima rappresentante del nuovo stile estetico che il famoso produttore tedesco diede ai suoi strumenti di scrittura in risposta alla moda introdotta dalla Parker 45, una stilografica sottile e molto slanciata, con pennino quasi integralmente coperto e con una linea praticamente ininterrotta dalla punta alla coda.
Uno stile che la fece da padrone per decenni e che, affermando la penna sottile, in un certo senso spianò anche la strada alla Aurora Hastil disegnata da Zanuso ed alle sue innumerevoli imitatrici.
Da quanto apprendo (http://dirck.delint.ca/beta/?page_id=7452), il modello MK10 (nel quale la M identifica il sistema di caricamento a stantuffo e la K descrive il materiale plastico del cappuccio) fu introdotto nel 1965 e venne prodotto fino al 1970. Il costo della penna nel suo paese natale sembra s’aggirasse intorno ai 18 marchi tedeschi.
La versione verde e nera, una combinazione di colori che, sin dagli anni Trenta, costituisce una sorta di marchio di fabbrica per Pelikan, potrebbe essere stata destinata solo all’esportazione.
La MK10 rientra nel novero delle Pelikan prodotte anche per Taylorix, una società fondata a Stoccarda nel 1921, dedita allo studio di soluzioni efficienti per le attività aziendali e che aveva sviluppato un metodo di gestione documentale che richiedeva l’uso della loro speciale carta copiativa, che a sua volta necessitava di pennini speciali. Le MK10 prodotte per la Taylorix erano marchiate con il nome del cliente.
La penna chi vi presento oggi mi è stata regalata.
Era un “caso d’ospedale” e richiedeva una riparazione, circa la quale, se siete curiosi, potete andare a vedere qui: viewtopic.php?f=12&t=26168
Basta effettivamente un’occhiata per percepire distintamente l’influenza stilistica della Parker 45, anche se, altrettanto evidentemente, qui siamo di fronte ad un’interpretazione tipicamente “teutonica” del tema stilistico, con linee più segmentate e tecnologia d’alimentazione più sofisticata e tradizionale.
Ma veniamo alle caratteristiche morfologiche principali:
- Lunghezza chiusa: 133 mm
- Lunghezza aperta: 126 mm
- Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 143 mm
- Lunghezza del cappuccio: 63 mm
- Lunghezza della sezione: 37 mm
- Diametro massimo del fusto: 11 mm
- Diametro massimo del cappuccio: 12,5 mm
- Diametro medio della sezione: 9,5 mm
- Peso: 14 gr (scarica)
- Peso del cappuccio: 6 gr.
- Materiali: pennino d’acciaio dorato, corpo, cappuccio ed elementi dello stantuffo in plastica, fermaglio in metallo dorato.
Si tratta d’una stilografica aggraziata, sottile ma piuttosto lunga e leggera, adatta a lunghe sessioni di scrittura. Ottimo il bilanciamento, forse migliore a cappuccio calzato, e buona la scorrevolezza del pennino. Il fermaglio, che richiama in modo estremamente stilizzato il becco del pellicano, un altro elemento caratteristico di Pelikan, è ben elastico ma deciso nel fermare la penna nel taschino.
Molto comoda, come sempre, la finestra d’ispezione della quantità d’inchiostro ancora presente nella penna.
Il cappuccio si chiude a pressione in modo fermo, senza la necessità di serrarlo eccessivamente. In ogni caso, l’anello metallico inserito sul labbro di questo componente ne contrasta la fessurazione.
La sezione, così lunga, consente un’ampia variabilità di posizioni ed asseconda ogni gusto.
Ed ecco una prova di scrittura: Il flusso è molto buono, non eccessivo ma neppure magro, e la regolarità di scrittura, anche su carte scadenti, è del tutto soddisfacente. Il pennino scorre molto bene e, nonostante sia d’acciaio e di dimensioni ridotte, è anche dotato d’una certa morbidezza. Nel complesso, la scrittura è molto piacevole: s’avverte immediatamente che questa stilografica è stata concepita innanzi tutto per scrivere, per farlo bene e per rendere agevole in ogni senso il compito all’utilizzatore. In sintesi, siamo di fronte ad una penna di buona qualità, destinata ad un uso quotidiano e frequente e rivolta ad un mercato vasto, certamente non facoltoso; un vero strumento di lavoro, adatto sia all’impiegato sia allo studente.
Non era una stilografica di prestigio, ma senza dubbio consentì a molte persone di svolgere bene il loro lavoro, accompagnandole nella fatica di quelle giornate “normali” delle quali è fatta, in massima parte, la vita dell’uomo occidentale.
Almeno fino ad oggi…
- 24 gennaio: muore Sir Winston Churchill.
- 7 marzo: entra in vigore la istruzione ecumenica Sacrosanctum Concilium, che autorizza l'uso della lingua italiana in diverse parti della S. Messa. - 8 marzo: Đà Nẵng, Viet Nam: con lo sbarco dei primi Marines inizia ufficialmente la guerra del Vietnam.
- 18 marzo: il cosmonauta Aleksej Archipovič Leonov, uscito dalla Voschod 2 per 12 minuti, effettua la prima passeggiata spaziale.
- 20 marzo: Martin Luther King guida 3.200 attivisti per i diritti civili nella terza marcia da Selma a Montgomery, in Alabama. - 9 maggio: a Torino il chirurgo Luigi Solerio, l'anestesista Enrico Ciocatto e un'équipe di 22 chirurghi e anestesisti separano con un difficile intervento le due sorelle siamesi Giuseppina e Santina Foglia.
- 14 luglio: la sonda americana Mariner 4 raggiunge per la prima volta Marte; invierà alla Terra un totale di 21 foto.
- 16 luglio: con una solenne cerimonia, i presidenti Giuseppe Saragat e Charles De Gaulle inaugurano il Traforo del Monte Bianco.
E’ in quest’anno che viene offerta per la prima volta la stilografica Pelikan MK10.
Si tratta di una penna certamente non di pregio, ma alla quale spetta una certa dignità storica, perché fu la prima rappresentante del nuovo stile estetico che il famoso produttore tedesco diede ai suoi strumenti di scrittura in risposta alla moda introdotta dalla Parker 45, una stilografica sottile e molto slanciata, con pennino quasi integralmente coperto e con una linea praticamente ininterrotta dalla punta alla coda.
Uno stile che la fece da padrone per decenni e che, affermando la penna sottile, in un certo senso spianò anche la strada alla Aurora Hastil disegnata da Zanuso ed alle sue innumerevoli imitatrici.
Da quanto apprendo (http://dirck.delint.ca/beta/?page_id=7452), il modello MK10 (nel quale la M identifica il sistema di caricamento a stantuffo e la K descrive il materiale plastico del cappuccio) fu introdotto nel 1965 e venne prodotto fino al 1970. Il costo della penna nel suo paese natale sembra s’aggirasse intorno ai 18 marchi tedeschi.
La versione verde e nera, una combinazione di colori che, sin dagli anni Trenta, costituisce una sorta di marchio di fabbrica per Pelikan, potrebbe essere stata destinata solo all’esportazione.
La MK10 rientra nel novero delle Pelikan prodotte anche per Taylorix, una società fondata a Stoccarda nel 1921, dedita allo studio di soluzioni efficienti per le attività aziendali e che aveva sviluppato un metodo di gestione documentale che richiedeva l’uso della loro speciale carta copiativa, che a sua volta necessitava di pennini speciali. Le MK10 prodotte per la Taylorix erano marchiate con il nome del cliente.
La penna chi vi presento oggi mi è stata regalata.
Era un “caso d’ospedale” e richiedeva una riparazione, circa la quale, se siete curiosi, potete andare a vedere qui: viewtopic.php?f=12&t=26168
Basta effettivamente un’occhiata per percepire distintamente l’influenza stilistica della Parker 45, anche se, altrettanto evidentemente, qui siamo di fronte ad un’interpretazione tipicamente “teutonica” del tema stilistico, con linee più segmentate e tecnologia d’alimentazione più sofisticata e tradizionale.
Ma veniamo alle caratteristiche morfologiche principali:
- Lunghezza chiusa: 133 mm
- Lunghezza aperta: 126 mm
- Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 143 mm
- Lunghezza del cappuccio: 63 mm
- Lunghezza della sezione: 37 mm
- Diametro massimo del fusto: 11 mm
- Diametro massimo del cappuccio: 12,5 mm
- Diametro medio della sezione: 9,5 mm
- Peso: 14 gr (scarica)
- Peso del cappuccio: 6 gr.
- Materiali: pennino d’acciaio dorato, corpo, cappuccio ed elementi dello stantuffo in plastica, fermaglio in metallo dorato.
Si tratta d’una stilografica aggraziata, sottile ma piuttosto lunga e leggera, adatta a lunghe sessioni di scrittura. Ottimo il bilanciamento, forse migliore a cappuccio calzato, e buona la scorrevolezza del pennino. Il fermaglio, che richiama in modo estremamente stilizzato il becco del pellicano, un altro elemento caratteristico di Pelikan, è ben elastico ma deciso nel fermare la penna nel taschino.
Molto comoda, come sempre, la finestra d’ispezione della quantità d’inchiostro ancora presente nella penna.
Il cappuccio si chiude a pressione in modo fermo, senza la necessità di serrarlo eccessivamente. In ogni caso, l’anello metallico inserito sul labbro di questo componente ne contrasta la fessurazione.
La sezione, così lunga, consente un’ampia variabilità di posizioni ed asseconda ogni gusto.
Ed ecco una prova di scrittura: Il flusso è molto buono, non eccessivo ma neppure magro, e la regolarità di scrittura, anche su carte scadenti, è del tutto soddisfacente. Il pennino scorre molto bene e, nonostante sia d’acciaio e di dimensioni ridotte, è anche dotato d’una certa morbidezza. Nel complesso, la scrittura è molto piacevole: s’avverte immediatamente che questa stilografica è stata concepita innanzi tutto per scrivere, per farlo bene e per rendere agevole in ogni senso il compito all’utilizzatore. In sintesi, siamo di fronte ad una penna di buona qualità, destinata ad un uso quotidiano e frequente e rivolta ad un mercato vasto, certamente non facoltoso; un vero strumento di lavoro, adatto sia all’impiegato sia allo studente.
Non era una stilografica di prestigio, ma senza dubbio consentì a molte persone di svolgere bene il loro lavoro, accompagnandole nella fatica di quelle giornate “normali” delle quali è fatta, in massima parte, la vita dell’uomo occidentale.
Almeno fino ad oggi…
Ultima modifica di A Casirati il sabato 15 gennaio 2022, 22:25, modificato 1 volta in totale.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Complimentissimi, Alberto, per una rassegna curata, che mette la penna “in un contesto”, ricchissima di informazioni e piacevolissima da leggere.
Si nota il lavoro non improvvisato, ma eseguito con dedizione.
Belle anche le fotografie di corredo, ampiamente illustrative. Davvero bravo.
Si nota il lavoro non improvvisato, ma eseguito con dedizione.
Belle anche le fotografie di corredo, ampiamente illustrative. Davvero bravo.
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Grazie per la bella e "polposa" recensione.
Ho avuto questa penna un po' di tempo fa e l'ho usata con soddisfazione.
L'unica nota stonata, per me, è la non completa sovrapposizione di cappuccio e fusto quando chiusa: rimane una fessura sulla finestra d'ispezione, troppo piccola per riuscire a vedere il livello dell'inchiostro e troppo grande da risultare antiestetica.
Per la riparazione, chapeau!
Ho avuto questa penna un po' di tempo fa e l'ho usata con soddisfazione.
L'unica nota stonata, per me, è la non completa sovrapposizione di cappuccio e fusto quando chiusa: rimane una fessura sulla finestra d'ispezione, troppo piccola per riuscire a vedere il livello dell'inchiostro e troppo grande da risultare antiestetica.
Per la riparazione, chapeau!
Ultima modifica di geko il sabato 15 gennaio 2022, 15:48, modificato 1 volta in totale.
Bastano poche gocce di polonio per avvelenare i pozzi, e molte persone, a esclusivo danno della loro intelligenza, si abbeverano a quell’acqua. [M.Serra]
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Grazie per aver condiviso questa piacevole e interessante recensione, complimenti



Stefano
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Grazie a tutti per le parole gentili.
Concordo con te. Oltretutto, quella lieve mancanza di copertura della finestra dell'inchiostro porta istintivamente a forzare l'inastamento del cappuccio, causandone facilmente la rottura.geko ha scritto: ↑sabato 15 gennaio 2022, 15:46 ...L'unica nota stonata, per me, è la non completa sovrapposizione di cappuccio e fusto quando chiusa: rimane una fessura sulla finestra d'ispezione, troppo piccola per riuscire a vedere il livello dell'inchiostro e troppo grande da risultare antiestetica.
Alberto Casirati
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Grazie Alberto!
Grazie a questo post sono riuscito a far ripartire una MK10 di colore nero trovata per caso da un rigattiere.
Putroppo ha perso il gioiello con il simbolo del pellicano sul cappuccio, ma onestamente non si nota granché, magari ne troverò uno da qualche parte.
Con sopresa trovato un pennino Comit 585 di tipo EF/F, scrive molto bene.
Fabio
Grazie a questo post sono riuscito a far ripartire una MK10 di colore nero trovata per caso da un rigattiere.
Putroppo ha perso il gioiello con il simbolo del pellicano sul cappuccio, ma onestamente non si nota granché, magari ne troverò uno da qualche parte.
Con sopresa trovato un pennino Comit 585 di tipo EF/F, scrive molto bene.
Fabio
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Seneca
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Benissimo, sono lieto d'esserti stato d'aiuto in qualche modo! Congratulazioni.fabiol ha scritto: ↑sabato 30 settembre 2023, 18:34 Grazie Alberto!
Grazie a questo post sono riuscito a far ripartire una MK10 di colore nero trovata per caso da un rigattiere.
Putroppo ha perso il gioiello con il simbolo del pellicano sul cappuccio, ma onestamente non si nota granché, magari ne troverò uno da qualche parte.
Con sopresa trovato un pennino Comit 585 di tipo EF/F, scrive molto bene.
Fabio
Alberto Casirati
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Mi associo, avendomi tu tolto le parole di bocca!fufluns ha scritto: ↑sabato 15 gennaio 2022, 15:36 Complimentissimi, Alberto, per una rassegna curata, che mette la penna “in un contesto”, ricchissima di informazioni e piacevolissima da leggere.
Si nota il lavoro non improvvisato, ma eseguito con dedizione.
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Grazie per le parole gentili.Pierre ha scritto: ↑domenica 8 ottobre 2023, 8:10Mi associo, avendomi tu tolto le parole di bocca!fufluns ha scritto: ↑sabato 15 gennaio 2022, 15:36 Complimentissimi, Alberto, per una rassegna curata, che mette la penna “in un contesto”, ricchissima di informazioni e piacevolissima da leggere.
Si nota il lavoro non improvvisato, ma eseguito con dedizione.
Belle anche le fotografie di corredo, ampiamente illustrative. Davvero bravo.

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Trovo la MK10 perfetta sia per la scrittura quotidiana che per le mie velleità di “Urban sketching”
Forse proprio per la sua leggerezza, la continuità ed affidabilità del suo tratto ed il suo bilanciamento in mano che la rende simile ad una matita, sia per ingombro che per la presa, che può essere effettuata molto in alto
Veramente uno strumento ad elevate prestazioni che si può trovare ad un costo veramente contenuto in molti mercatini… da provare!
Forse proprio per la sua leggerezza, la continuità ed affidabilità del suo tratto ed il suo bilanciamento in mano che la rende simile ad una matita, sia per ingombro che per la presa, che può essere effettuata molto in alto
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Bellissima e godibilissima recensione 

Silvia
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Grazie per contributo, molto interessante.Tribbo ha scritto: ↑domenica 8 ottobre 2023, 11:59 Trovo la MK10 perfetta sia per la scrittura quotidiana che per le mie velleità di “Urban sketching”
Forse proprio per la sua leggerezza, la continuità ed affidabilità del suo tratto ed il suo bilanciamento in mano che la rende simile ad una matita, sia per ingombro che per la presa, che può essere effettuata molto in alto
Veramente uno strumento ad elevate prestazioni che si può trovare ad un costo veramente contenuto in molti mercatini… da provare!
Grazie!

Alberto Casirati
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Oltre alla MK10 è quella chiosa sibillina "almeno fino ad oggi" che mi incuriosisce... dovresti spiegarmela, anche solo per MP! Interessante.