Tutto dipende dalle tue priorità.
Se quello che ti preme è l'uso scrittorio della penna, secondo me faresti bene a tenerti il bene che hai testato e approvato.
Se invece il tuo è un desiderio di possesso (altrettanto legittimo) penso che comincerai a provare fastidio verso la penna comprata controvoglia, al punto di usarla poco volentieri, o (è capitato) perderla. O magari solo accantonarla.
In questo caso al cuore non si comanda, i soldi sono secondari.
Buona scelta, qualunque cosa tu decida! Facci sapere.
Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Un parere: dovrei, non dovrei.. questo è il dilemma
Un parere: dovrei, non dovrei.. questo è il dilemma
Compra il tuo primo amore. Solo così anche l’altra (quella che hai già) potrebbe divenirti grata. E avresti due penne che apprezzi, ognuna bella a modo suo, entrambe senza colpe.
Molti anni fa, durante una visita da Brunori a Milano (credo dI poterlo citare, perché il negozio non esiste più), volevo acquistare una Omas Grand Paragon in celluloide Arco Marrone. Brunori me ne mostrò una con finiture in argento, bellissima, ma non ne aveva con finiture dorate. Non volli acquistare una penna costosa senza poter vedere entrambe le versioni per decidere quale fosse la mia preferita, e lasciai perdere. Tempo dopo acquistai la penna con finiture dorate. Stupenda. Ma la penna di Brunori non mi usciva dalla testa e, con il passare del tempo, mi convinsi che avrei fatto meglio ad acquistare quella con le finiture d’argento. Ogni volta che usavo la mia splendida dorata, mi sembrava il frutto di un errore. Comprai quella in argento. Oggi, non mi separerei da nessuna delle due. Entrambe fantastiche, diverse e uguali, con il piacere di usare l’una o l’altra e che la loro vicinanza ne faccia risplendere le doti uniche, le bellezze incomparabili.
Compra il tuo primo amore. E se l’altra non diventerà amore anch’essa, potrai sempre rivenderla. Ma senza il tuo primo amore temo che l’altra non sarà mai amore. e allora non ne vale la pena.
Molti anni fa, durante una visita da Brunori a Milano (credo dI poterlo citare, perché il negozio non esiste più), volevo acquistare una Omas Grand Paragon in celluloide Arco Marrone. Brunori me ne mostrò una con finiture in argento, bellissima, ma non ne aveva con finiture dorate. Non volli acquistare una penna costosa senza poter vedere entrambe le versioni per decidere quale fosse la mia preferita, e lasciai perdere. Tempo dopo acquistai la penna con finiture dorate. Stupenda. Ma la penna di Brunori non mi usciva dalla testa e, con il passare del tempo, mi convinsi che avrei fatto meglio ad acquistare quella con le finiture d’argento. Ogni volta che usavo la mia splendida dorata, mi sembrava il frutto di un errore. Comprai quella in argento. Oggi, non mi separerei da nessuna delle due. Entrambe fantastiche, diverse e uguali, con il piacere di usare l’una o l’altra e che la loro vicinanza ne faccia risplendere le doti uniche, le bellezze incomparabili.
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Un parere: dovrei, non dovrei.. questo è il dilemma
A fine 2020 volevo acquistare una giapponese in ebanite di cui avevo letto, anche qui, molte belle cose soprattutto in merito al pennino. Fatto l'ordine il consueto venditore giapponese, da cui acquistavo da anni, mi ha avvisato che quel modello non era più ordinabile presso il produttore. Disponibile a restituire quanto già versato suggeriva di prendere il modello in resina, che a causa della vera dorata non mi allettava, oppure scegliere una versione sempre in ebanite ma rivestita di lacca Urushi nuri iromiyabi. Ho optato per la versione ... Ahimé ... più costosa ma quando è arrivata l'ho trovata bellissima ma con un pennino che grattava, a mio parere, troppo. Scaricato, con grande delusione, dal venditore ho spedito la stilografica a Los Angeles da un giapponese che l'ha restituita in forma smagliante. Oltre ad essere bella scrive benissimo ma quest'estate ho acquistato il precedente modello tornato in produzione. Anche questo pennino subito grattava, per il mio gusto, troppo ma ho scoperto che deve essere una sua caratteristica. Da quando è entrata nella mia vita non l'ho più mollata ed è sempre carica sulla scivania a riempirmi di gioia. L'Amore è un virus se Ti becca non puoi far altro che viverlo anche se cerchi di combatterne i sintomi. Io prenderei la penna del cuore prima che aumenti ancora. Crescendo cambiano i giocattoli ma non la voglia di giuocare e l'attuale penna nera saprà rendere felice chi se ne innamorerà. Mario
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Un parere: dovrei, non dovrei.. questo è il dilemma
Grazie per i vostri pensieri. Leggendovi, ho compreso che in effetti mi spiacerebbe dar via la penna attuale, rinunciando ad un bello (anche esteticamente) strumento, pur non essendo il primo amore. Amore.. so bene ahimè cosa significa non poter comandare al cuore, Spero un giorno di poterla prendere, la mia preferita, da affiancare all’altra, ma al momento rimane un desiderio. Grazie ancora a tutti voi
Silvia
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Un parere: dovrei, non dovrei.. questo è il dilemma
ti dirò, alla teoria del "usa bene ciò che hai acquisito anche se malamente", che tutto sommato nel caso specifico ritengo giusta, aggiungerei la teoria del "non l'ha mica detto il dottore che non puoi avere ANCHE l'altra"...Silvia1974 ha scritto: ↑mercoledì 4 ottobre 2023, 20:48 Buonasera a tutti, passo per un saluto e per una discussione leggera, per un vostro parere, se avete voglia Tempo fa, avevo acquistato una penna (non faccio nomi, perché l’importante è lo stato d’animo e non marca/modello); tale meraviglia ai miei occhi si era ahimè rivelata una triste delusione per via di grattamento evidente di pennino, sfociato in giramento di scatole. Giramento tuttavia presto sostituito dalla speranza di farmi cambiare tal penna con una gemella di migliore prestazione. Purtroppo in quel periodo i rifornimenti dall’estero arrivavano con grande ritardo, così il venditore mi ha proposto, per non attendere troppo, di optare per un altro colore che fosse di mio gradimento. Deciso per la variante (anche più costosa) della tal penna, quella acquistai. Lo strumento funziona benissimo, è di gran soddisfazione, ma quando mi ricapita di vedere la mia bella in un negozio online, sospiro e penso. Penso e mi domando: dovrei vendere la mia, ricomprando la mia prima fiamma? Il cuore dice si, il conto corrente dice: ma che gli è preso ai giapponesi di alzare così tanto il prezzo proprio di quella tra tante che vendono?? Ma tu guarda la sfi… sfortuna Mi affido alla corte per un verdetto. O per qualunque consiglio vogliate darmi, se vi va Grazie
Se considerato nel suo complesso, e superando qualche senso di colpa per la spesa economica aggiuntiva, che tutto sommato con un po' di economia domestica (risparmio su altre cose per te meno importanti) puoi affrontare serenamente nei tempi giusti, non sempre è così ingiustificabile avere due penne quasi uguali, sia che tu le voglia proprio uguali anche nella scelta del pennino, o che tu le voglia magari diverse nel pennino.
Io personalmente tendo a considerare penna e pennino come entità separate all'origine (un tutt'uno solo quando in uso), la penna in sè ha caratteristiche di ergonomia ed estetiche proprie che giustificano averne più d'una (ad esempio se la penna è molto comoda, non è sbagliato averne due, magari differenti per estetica - colore/finitura - e magari differenti per pennino, ma anche con lo stesso pennino!).
Citando la citazione di Francesco (meglio avere rimorsi che rimpianti ) a conti fatti avere due penne quasi uguali causa un po' di rimorso ma annulla i rimpianti, e poi mal che vada c'è sempre il mercatino!
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Grazie Penserò bene al da farsi
Silvia
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