bella penna, non riesco a non continuare ad ammirare la profondità di queste resine. Qualche produttore (di resine) ad un certo punto è riuscito nell'impresa di creare una resina che come effetto di luci risultasse piuttosto simile alla celluoide. La celluloide in genere ti sorprende per la profondità dei colori che sembrano affondare nell'interno della penna (perché evidentemente è la luce che riesce a filtrare dentro e a creare i riflessi). inizialmente sono uscite le versioni striate di queste resine, ricordo tra le prime viste che mi avevano colpito, le resine delle Stipula Duetto.
Ancora adesso trovo che siano resine stupende, ho una stilo mia, la Cognac
e poi mi piaceva così tanto il materiale che ho regalato a mia figlia una ballpoint, la Rosso di Montalcino!
Molto belle anche le versioni verdi e blu.
Nel frattempo le ho viste usare anche ad altri produttori.
Ne ho una che cito sempre, una poco conosciuta Marlen 380 (di quando ancora Marlen faceva penne "semplici"), che ha un colore rosso arancio incredibile. (tra l'altro ditemi se quello strano ripple ondulato nel materiale - è dentro eh, non in rilievo! - non ricorda le ondine delle Esterbrook)
da lì in poi se ne sono viste diverse penne che hanno usato le versioni striate (dette spaghetti).
Bella ad esempio la versione Tibaldi della Bononia, sia in versione verde che arancione viola (ho posseduto la verde per poche ore... bellissima la resina, ma sono stato costretto a restituirla per un problema di filettatura e non l'ho più ricomprata).
poi queste resine sono arrivate a Leonardo, e non ce n'è stato più per nessuno... Leonardo ne ha fatte di tutti i colori (in senso letterale).
Non parco di aver usato tutte le versioni striate, si è fatto fare le versioni mosaico (una sorta di svolta cubista...)!
Bel pennino tra l'altro, ho da poco preso un CSI M, che mi ha sorpreso.
PS hai ragione, una volta si festeggiavano gli onomastici, al sud tanto, ma anche al nord, i genitori di mia moglie, nordici doc, sapevano gli onomastici di tutto il parentado...
I santi si son sempre festeggiati di più a sud, e alcuni erano santi importanti, di cui si portava il nome per tradizione e tramandati di generazione in generazione (ho tre nomi, quello del nonno paterno, quello del nonno materno e quello del fratello di mia madre, morto in guerra...) nella mia famiglia di orgine si portavano solo nomi che avesse già portato un precedente parente! in sostanza ricordare gli onomastici era fondamentale e facilitato dal fatto che i nomi erano sempre gli stessi.
Ricordo un amico di infanzia nella cui famiglia si chiamavano tutti Fedele, nella stessa generazione ce n'erano ben tre, per non confonderli li chiamavano Fedele, Fedeluccio e Fedelicchio!