Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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La mia prova scrittura di una Scribo Flex - Fine
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Io ho rinunciato ai pennini flex, con grande dispiacere, non riesco a scriverci
- JohnDT10
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Non è facile, per me bisogna trovare il giusto compromesso tra "pressione" nei discendenti e "leggerezza" negli ascendenti.
Io sto ancora imparando, ma ho notato che scrivendo con la mia "normale velocità" e con una leggera inclinazione, mi riesce
meglio di quando rallentavo cercando di evidenziare la differenza di tratto, rendendo la scrittura "incerta"...
E molto dipende dal pennino!
Io sto ancora imparando, ma ho notato che scrivendo con la mia "normale velocità" e con una leggera inclinazione, mi riesce
meglio di quando rallentavo cercando di evidenziare la differenza di tratto, rendendo la scrittura "incerta"...
E molto dipende dal pennino!
Renato.
"Docendo discitur"
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La mia prova scrittura di una Scribo Flex - Fine
Se vuoi esercitarti con un flessibile, secondo me non hai scelto un buon pennino. Ho ripreso in mano ieri il mio Scribo flex broad per vedere se riuscussi a trovare una penna economica su cui montarlo, tanto per non tenerlo fermo, ma appena l'ho ripreso in mano mi sono arresa perché è "flaccido", la lamina sembra ritagliata dalla carta forno. Sulla Scribo ho avuto la fortuna di poter montare un calligraphy Montblanc, altra galassia rispetto al suo pennino originale.
I pennini flessibili che posseggo e che, da non calligrafa, giudico bellissimi scrivono con qualsiasi inchiostro usi, alcune penne hanno più di 70 anni e io ho solo inchiostri moderni.
Secondo me, ti conviene procurarti un altro flessibile e paragonare il risultato che ottieni. Non c'entrano, temo, le tue capacità con le prestazioni del pennino.
I pennini flessibili che posseggo e che, da non calligrafa, giudico bellissimi scrivono con qualsiasi inchiostro usi, alcune penne hanno più di 70 anni e io ho solo inchiostri moderni.
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Si è questo che cercavo di dire... Il pennino flessibile va a mio parere visto anche negli esempi di usi "di tutti i giorni" e non solo come stile calligrafico da copista o illustratore. Altrimenti bocciamo chiunque usi un tagliato ma non scriva in carolina minuscola, il che è palesemente ridicolo.sansenri ha scritto: ↑sabato 16 settembre 2023, 21:14
Sul fatto poi che il corsivo non debba sempre essere coricato, concordo, il corsivo inglese l'hanno "inventato loro" (copiando il nostro), ma da noi si sono usati a lungo corsivi molto meno coricati, come quello che si insegnava in tutte le scuole.
Venceremos.
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ecco... "ritagliato dalla carta da forno" non ricordavo la descrizione precisa... (oh, non riapriamo questioni, un parere personale è personale).
Sul pennino Scribo avevo già ricevuto un parere similare da un innegabile conoscitore di penne (di cui non ri-dirò il nome) che lo aveva definito (suo parere personale confidato a me) "molle come il burro", e aggiungendo "niente a che fare con un Omas di quelli buoni".
Io non posso dire nulla, la Scribo non ce l'ho, e dopo aver provato quella di edis (che lei peraltro adora, salvo per il pennino, che ha sostituito - per cui io il pennino originale non l'ho provato) continuerò a non avercela. Bei materiali, per carità, si vede che è fatta molto bene, ma come temevo, impugnandola le mie dita van proprio lì sul gradino... quindi pazienza.
(piccolo OT, con l'occasione ho provato il pennino della MB Calligraphy... bello, ma non credo sia "la mia tazza di thé")
Sul pennino Scribo avevo già ricevuto un parere similare da un innegabile conoscitore di penne (di cui non ri-dirò il nome) che lo aveva definito (suo parere personale confidato a me) "molle come il burro", e aggiungendo "niente a che fare con un Omas di quelli buoni".
Io non posso dire nulla, la Scribo non ce l'ho, e dopo aver provato quella di edis (che lei peraltro adora, salvo per il pennino, che ha sostituito - per cui io il pennino originale non l'ho provato) continuerò a non avercela. Bei materiali, per carità, si vede che è fatta molto bene, ma come temevo, impugnandola le mie dita van proprio lì sul gradino... quindi pazienza.
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- Crescent Filler
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La mia prova scrittura di una Scribo Flex - Fine
Diciamo che un po' dipende da quello che ti aspetti, se vorresti vedere delle variazioni molto ampie allora devi per forza usare penne vintage al massimo degli anni 50 o molto più "antiche", quelle moderne certi "effetti speciali " se li sognano (cose tipo le Omas che si vedono a volte su questo forum).
Oppure con molta meno spesa comprando una cannuccia è una scatolina di pennini da intinzione .
Se invece vuoi semplicemente un po' di "carattere" nella scrittura allora se becchi il pennino giusto anche tra le moderne, sia vintage che attualmente in vendita, allora si riesce a fare qualcosa anche senza andarsi a cercare penne storiche o dover scrivere con "perizia, calma e gesso", ma invece si può usare una scrittura più "normale".
Metto un esempio, con una Sheaffer Targa un po' scalcagnata che ho trovato su una bancarella che ha un pennino "molleggiato " si riesce a ottenere un po' di "effetto flex" scrivendo in modo quasi normale e con velocità solo leggermente più lenta del solito.
La carta è un normalissimo quaderno scolastico Pigna.
Certo che se uno usa una "vecchietta " ci si diverte mooolto di più, però è un modo di scrivere non usabile nella normalità.
Metto una foto della stessa scrittura con una Waterman 52v, sempre sulla stessa carta.
Eh, attenzione, non voglio assolutamente dare esempi di come si deve fare, non faccio calligrafia e ho un arto decisamente gallinaceo...
Oppure con molta meno spesa comprando una cannuccia è una scatolina di pennini da intinzione .
Se invece vuoi semplicemente un po' di "carattere" nella scrittura allora se becchi il pennino giusto anche tra le moderne, sia vintage che attualmente in vendita, allora si riesce a fare qualcosa anche senza andarsi a cercare penne storiche o dover scrivere con "perizia, calma e gesso", ma invece si può usare una scrittura più "normale".
Metto un esempio, con una Sheaffer Targa un po' scalcagnata che ho trovato su una bancarella che ha un pennino "molleggiato " si riesce a ottenere un po' di "effetto flex" scrivendo in modo quasi normale e con velocità solo leggermente più lenta del solito.
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Certo che se uno usa una "vecchietta " ci si diverte mooolto di più, però è un modo di scrivere non usabile nella normalità.
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- Koten90
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La mia prova scrittura di una Scribo Flex - Fine
Leggero leggero in salita e appesantisci appena in discesa, ma non fino in fondo. La maggior parte dei pennini stilografici ha lo snapback pigro di cui parlava mastrogigino e, quindi, necessita di tempo per tornare in posizione di riposo.
Il corsivo dovrebbe essere inclinato un pochino oltre i 45º (tra 45 e 55 per la precisione) e tutti i discendenti dovrebbero seguire questa inclinazione con la punta del pennino che segue la linea immaginaria dell’inclinazione
Il corsivo dovrebbe essere inclinato un pochino oltre i 45º (tra 45 e 55 per la precisione) e tutti i discendenti dovrebbero seguire questa inclinazione con la punta del pennino che segue la linea immaginaria dell’inclinazione
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Alessio Pariani
L’ottimismo è il sale della vita, l’umorismo ne è lo zucchero.
FORZA RAGAZZI! [cit. maicol69]
C7H14S [cit. Chimicazza]
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Sono assolutamente d'accordo, credo che questo sia l' aspetto che più va tenuto in considerazione. Mio fratello ha un Ducati 748 mai usato in pista, ma ci siamo fatti dei grandi giri dell' Abruzzo ed era divertentissimo. Ci sono professionisti che usano i pennini flessibili in maniera appropriata, ovvero "da manuale" e chi usa i flessibili per dare espressione alla scrittura di tutti i giorni.maylota ha scritto: ↑sabato 16 settembre 2023, 23:58Si è questo che cercavo di dire... Il pennino flessibile va a mio parere visto anche negli esempi di usi "di tutti i giorni" e non solo come stile calligrafico da copista o illustratore. Altrimenti bocciamo chiunque usi un tagliato ma non scriva in carolina minuscola, il che è palesemente ridicolo.sansenri ha scritto: ↑sabato 16 settembre 2023, 21:14
Sul fatto poi che il corsivo non debba sempre essere coricato, concordo, il corsivo inglese l'hanno "inventato loro" (copiando il nostro), ma da noi si sono usati a lungo corsivi molto meno coricati, come quello che si insegnava in tutte le scuole.
Il mio parere su Scribo, tuttavia, non è "bello"/"non bello", io temo che sia un pennino mal riuscito, non vendibile, e qui lascio parlare le foto:
Di seguito gli altri pennini flex/elastici che uso tutti i giorni senza prestare alcuna accortezza, in particolare ai Leonardo darò che posso trovare facilmente i ricambi. L' elastico Leonardo in foto (ne ho altri due che tratto molto meglio) a volte lo schiaccio così tanto che l'alimentatore tocca il foglio (ecco, adesso ho invalidato la garanzia ) È un pennino di cui si innamorano tutti quelli che lo provano, Sansenri può testimoniare! Fa semplicemente quello per cui nasce e quindi con l'uso diventa semplicemente più bello:
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Grazie per il video , stamattina ho finito l'inchiostro , adesso provo con Oxford Blue , vediamo che esceKoten90 ha scritto: ↑domenica 17 settembre 2023, 8:14 Leggero leggero in salita e appesantisci appena in discesa, ma non fino in fondo. La maggior parte dei pennini stilografici ha lo snapback pigro di cui parlava mastrogigino e, quindi, necessita di tempo per tornare in posizione di riposo.
Il corsivo dovrebbe essere inclinato un pochino oltre i 45º (tra 45 e 55 per la precisione) e tutti i discendenti dovrebbero seguire questa inclinazione con la punta del pennino che segue la linea immaginaria dell’inclinazione
Prima di buttare la mia jinhao avevo inserito dentro una vecchia "london" di pennino e avevo provato a fare le variazioni ed era decisamente più semplice di questa scribomastrogigino ha scritto: ↑domenica 17 settembre 2023, 0:38 Oppure con molta meno spesa comprando una cannuccia è una scatolina di pennini da intinzione .
Brutta bestia questo pennino
A chi lo dici ...
❄️ 🐻❄️ ❄️
- maylota
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Non so, forse ho preso un esempio poco calzante. Provo con un altro, per provare a sostenere la mia tesi: Non sono sicuro sia una stilografica, ma sicuramente è un pennino flessibile dei tempi in cui le persone scrivevano molto e i pennini erano flessibili e dato il tempo di guerra la carta faceva probabilmente abbastanza pietà.
Quello che mi sembra di notare è che oltre all'inclinazione, ci sia una mano molto leggera e che la pressione venga dosata con parsimonia - solo le maiuscole, alcune discendenti, senza alcuna "ansia da prestazione" su ciascuna lettera o parola.
Ho sempre avuto molta curiosità per la grafia di tutti i giorni delle persone normali di un secolo fa e quello che mi sembra di notare è che ci sia un modo diverso di sfruttare il pennino più che una oggettiva scarsa qualità dei pennini flessibili di oggi.
In sostanza la prova del pennino moderno di cui si parla in questo thread mi lascia un po' perplesso, ma ho l'impressione che messo in mano a una persona "normale" di tanti anni fa non darebbe risultati poi tanto diversi (dai pennini di un tempo). Altro discorso è se si vuole fare "calligrafia", ma è territorio del tutto diverso. Cosa ne pensate?
Detto questo, andrebbe fatta la prova sul campo ed io da uomo dei miei tempi, non so nemmeno dove iniziare per scrivere in corsivo
Venceremos.
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Io non sono d'accordo, come ho già scritto sopra. Onestamente tutte le volte che mi sono riunita con stilografari, sia per i vari penshow che per ben più frequenti incontri per provare le reciproche penne, non ho visto nessuno premere sul foglio, anzi. Aggiungo che mi è capitato di incontrare anche forumisti alla prima penna che andavano leggerissimi. Insomma a scuola non si fa più calligrafia ma non ho mai incontrato orde di aratori. Capisco il fascino del foglio di una volta, ma credo sia impossibile dire quanto abbia premuto l'autore della lettera che hai postato, magari stava usando un pennino ad intinzione in acciaio sicuramente non armonico e per ottenere le variazioni che vediamo ha applicato un bel po' di forza. Non so, a me sembra che le considerazioni sui flessibili stiano sfuggendo di mano. Il flessibile se fatto bene è un pennino come un altro secondo me, a richiedere particolari doti è la calligrafia, non l' uso del pennino.maylota ha scritto: ↑domenica 17 settembre 2023, 10:48
In sostanza la prova del pennino moderno di cui si parla in questo thread mi lascia un po' perplesso, ma ho l'impressione che messo in mano a una persona "normale" di tanti anni fa non darebbe risultati poi tanto diversi (dai pennini di un tempo). Altro discorso è se si vuole fare "calligrafia", ma è territorio del tutto diverso. Cosa ne pensate?
E mi verrebbe da aggiungere: i pennini Omas e Leonardo (ma ho anche la Falcon e la Justus) come mai tornano in posizione? Sono due marchi diversi di epoche diverse, ma fanno quello che un pennino flessibile/elastico deve fare: riallinearsi perfettamente. E sono certa che ci siano altri pennini flessibili che non posseggo, vintage e moderni, che fanno altrettanto.
Il pennino di Titanio di Leonardo che ho fotografato l' ho usato talmente tanto che la sezione della Galaxy che ha i glitter è ruvida rispetto al resto della penna, l'ho consumata e si sentono i glitter.
Tornando a Scribo, che io ritengo un pennino progettato male e può succedere a qualsiasi produttore, consiglio a Risottopensa di procurarsi una Pilot FA, un pennino di Titanio di Leonardo, una Omas con un corpo senza pretese per non spendere troppo, e di fare il confronto. Partendo con Scribo rischi di attribuirti "problemi" che non sono tuoi ma del pennino. Io ho consigliato i pennini che conosco, ma sul forum trovi indicazioni piu dettagliate ed esaustive delle mie in termini di ventaglio di scelta.
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Sono convinto che chi scriveva lettere come quella pubblicata non era "ossessionato" da pennini, inchiostri, carte, variazioni di tratto o altro, scriveva e basta, le loro preoccupazioni erano altre.
Riccardo
Si sta come d'autunno sugli alberi le foglie (G.U.)
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Indubbiamente. Ed avrebbero scritto con una grafia gradevole a prescindere dalla marca del pennino o dai giudizi letti sul web (se ovviamente fosse esistito)
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- colex
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La mia prova scrittura di una Scribo Flex - Fine
Dico la mia, per la mia pur piccola esperienza…
I pennini montati da Scribo sono esattamente gli "extra flessibile" montati nelle ultime produzioni di OMAS, credo fossero fatti “ad hoc” da Bock... Cioè, pessimi!
Negli anni passati, ne ho dovuti cambiare ben due sulle OMAS in mio possesso (ho circa una decina di extra flessibili, purtroppo!), e mi sono stati fatti "ripagare" da OMAS a prezzo pieno; il primo un EF extra flessibile, appena arrivato con i rebbi "larghi" su una Arco Verde... Scriveva come un B ed era inusabile; il secondo, identico, si è allargato senza mai più ritornare nella sua posizione originale col semplice uso quotidiano (un paio di pagine appena); assurdo!
In una parola, sono pennini pessimi che non hanno niente a che vedere coi veri pennini flessibili che la stessa OMAS produceva un tempo e che, fortunatamente, si possono ancora trovare in giro su qualche stilo di seconda mano dello stesso marchio; oppure, in alternativa, su qualche Waterman o Pelikan vintage.
Le Leonardo, ne ho un paio elastici, si comportano meglio degli Scribo (almeno i rebbi tornano nella loro posizione di origine) ma, ovviamente, non si allargano come dei veri pennini "vintage"… Infatti, parliamo e loro li vendono come “elastici” e non flessibili; pertanto, senza indurre in “errore” l’acquirente come fa’ qualcun altro!
Consiglio... Se volete scrivere con un pennino flessibile, con svolazzi e variazioni consistenti di tratto... Una bellissima OMAS vintage è d’obbligo averla nella propria collezione!
I pennini montati da Scribo sono esattamente gli "extra flessibile" montati nelle ultime produzioni di OMAS, credo fossero fatti “ad hoc” da Bock... Cioè, pessimi!
Negli anni passati, ne ho dovuti cambiare ben due sulle OMAS in mio possesso (ho circa una decina di extra flessibili, purtroppo!), e mi sono stati fatti "ripagare" da OMAS a prezzo pieno; il primo un EF extra flessibile, appena arrivato con i rebbi "larghi" su una Arco Verde... Scriveva come un B ed era inusabile; il secondo, identico, si è allargato senza mai più ritornare nella sua posizione originale col semplice uso quotidiano (un paio di pagine appena); assurdo!
In una parola, sono pennini pessimi che non hanno niente a che vedere coi veri pennini flessibili che la stessa OMAS produceva un tempo e che, fortunatamente, si possono ancora trovare in giro su qualche stilo di seconda mano dello stesso marchio; oppure, in alternativa, su qualche Waterman o Pelikan vintage.
Le Leonardo, ne ho un paio elastici, si comportano meglio degli Scribo (almeno i rebbi tornano nella loro posizione di origine) ma, ovviamente, non si allargano come dei veri pennini "vintage"… Infatti, parliamo e loro li vendono come “elastici” e non flessibili; pertanto, senza indurre in “errore” l’acquirente come fa’ qualcun altro!
Consiglio... Se volete scrivere con un pennino flessibile, con svolazzi e variazioni consistenti di tratto... Una bellissima OMAS vintage è d’obbligo averla nella propria collezione!
pen: Aurora*Delta*Kaweco*LAMY*Montblanc*Leonardo*OMAS*Parker*Pelikan*Pilot*Sheaffer*Stipula*TWSBI*Visconti*Waterman
ink: Aurora*Delta*Diamine*J.Herbin*Montblanc*Noodler's*Leonardo*Omas*Pelikan*Pilot Iroshizuku*Sailor*Visconti*Waterman
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