Bologna Pen Show - Mostra Scambio di Bologna
30 novembre 2024 - Hotel I Portici, via dell’Indipendenza 69
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Un capolavoro: Aurora 88
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Un capolavoro: Aurora 88
Fra la versione originale e la 88p quale preferite?
Fabrizio
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Un capolavoro: Aurora 88
La 88 ha il fascino della capostipite, ma la versione P è più affidabile e duratura, dati i materiali e l'evoluzione dell'alimentatore.
È forse anche un po' più attuale nella linea complessiva, grazie all'aggiornamento estetico del cappuccio.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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Un capolavoro: Aurora 88
Riprendo questa discussione senza aprirne di nuove.
Finalmente sono riuscito a procurarmi una 88P da un venditore su ebay. Nera con cappuccio dorato.
Ottimo il venditore davvero consigliato.
La penna è arrivata come da descrizione, quindi non era stata pulita ed infatti aveva molto residui di inchiostro secco.
Fatta una bella pulizia approfondita (santa guida online!!) e ora sembra funzionare tutto perfettamente! Ho messo anche un velo di grasso siliconico della Twsbi sulle guarnizioni.
La sezione riporta che è un pennino F, ma mi sembra bello abbondante, come un MF diciamo. Ma va benissimo per i miei gusti.
Adesso aspetterò un paio di giorni per vedere se ci sono perdite di inchiostro (guarnizioni e attacco corpo/sezione). Sto usando il Waterman Intense black che almeno è lavabile.
Speriamo bene!
Qualità della scrittura ottima, con un gradevole feedback.
Finalmente sono riuscito a procurarmi una 88P da un venditore su ebay. Nera con cappuccio dorato.
Ottimo il venditore davvero consigliato.
La penna è arrivata come da descrizione, quindi non era stata pulita ed infatti aveva molto residui di inchiostro secco.
Fatta una bella pulizia approfondita (santa guida online!!) e ora sembra funzionare tutto perfettamente! Ho messo anche un velo di grasso siliconico della Twsbi sulle guarnizioni.
La sezione riporta che è un pennino F, ma mi sembra bello abbondante, come un MF diciamo. Ma va benissimo per i miei gusti.
Adesso aspetterò un paio di giorni per vedere se ci sono perdite di inchiostro (guarnizioni e attacco corpo/sezione). Sto usando il Waterman Intense black che almeno è lavabile.
Speriamo bene!
Qualità della scrittura ottima, con un gradevole feedback.
- A Casirati
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Un capolavoro: Aurora 88
Ne sono lieto per te.siuseppe ha scritto: ↑mercoledì 22 marzo 2023, 17:56 Riprendo questa discussione senza aprirne di nuove.
Finalmente sono riuscito a procurarmi una 88P da un venditore su ebay. Nera con cappuccio dorato.
Ottimo il venditore davvero consigliato.
La penna è arrivata come da descrizione, quindi non era stata pulita ed infatti aveva molto residui di inchiostro secco.
Fatta una bella pulizia approfondita (santa guida online!!) e ora sembra funzionare tutto perfettamente! Ho messo anche un velo di grasso siliconico della Twsbi sulle guarnizioni.
La sezione riporta che è un pennino F, ma mi sembra bello abbondante, come un MF diciamo. Ma va benissimo per i miei gusti.
Adesso aspetterò un paio di giorni per vedere se ci sono perdite di inchiostro (guarnizioni e attacco corpo/sezione). Sto usando il Waterman Intense black che almeno è lavabile.
Speriamo bene!
Qualità della scrittura ottima, con un gradevole feedback.
La 88 ha contribuito in modo particolare alla storia della stilografica, soprattutto in Italia, e credo che ti darà molte soddisfazioni.
Posso chiederti se il tuo esemplare è numerato ?
Alberto Casirati
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Un capolavoro: Aurora 88
Con molto ritardo aggiungo i miei complimenti per la splendida penna e l'ottima recensione.A Casirati ha scritto: ↑sabato 21 marzo 2020, 18:28
Va bene, va bene: dato che il nostro bellissimo Forum non propone una recensione dell'Aurora 88 "Nizzoli", provo ad offrirvene una, anche se con una certa trepidazione data l'importanza del modello, e ben sapendo che questa stilografica meriterebbe uno scritto a firma di ben altri esperti.
Comincio con una premessa che mi sembra doverosa: vi sono alcune peculiarità dell’italianità che, pur riconosciute a livello mondiale, non sono abbastanza valutate in Patria, quasi come se, trattandosi di noi, automaticamente la cosa perdesse di valore. Dovremmo invece andarne orgogliosi.
Un momento, direte voi: cosa ha a che fare tutto questo con quanto stai per proporci?
L’Aurora 88 si distingue da tante, moltissime altre stilografiche non per le sue caratteristiche estetiche, né per i materiali o l’indubbia qualità costruttiva, comunque davvero ottima. Si distingue soprattutto per l’ingenierizzazione, per la progettazione originale e per l’eccellente realizzazione.
Sono sempre stato impressionato dal numero di parti che compongono questa bella stilografica: se ne contano almeno 25, se non vado errato, contro una media di 10 per le stilografiche con alimentazione a levetta, pulsante di fondo o a depressione e contro una media di 15 per le stilografiche con alimentazione a stantuffo. Si tratta dunque d’una penna complessa dal punto di vista costruttivo, ma ottimamente realizzata, tanto che, a differenza di tante contemporanee anche molto più famose, era completamente smontabile, in tal modo favorendo al massimo una manutenzione corretta e completa. In estrema sintesi, si tratta d’una stilografica eccezionale, frutto dell’ingegno dei progettisti di Aurora e del designer Marcello Nizzoli, che riuscì a conferirle un’estetica in linea con il gusto del tempo ma anche molto classica, tanto da mantenersi attuale anche oggi.
Ecco dunque la risposta alla vostra domanda: l’Aurora 88 Nizzoli è senza dubbio una delle migliori stilografiche d’ogni tempo, tutto considerato, anche se, perdonate la nota un poco polemica, mi sembra che non sia apprezzata adeguatamente: s’arriva a pagare anche di più per prodotti d’oltre oceano, ben meno sofisticati tecnicamente e senza dubbio non più belli od eleganti.
Ma torniamo alla stilografica. La forma a sigaro, classica sin da quando Sheaffer’S introdusse la famosa Balance, non è mai passata di moda ed il cappuccio millerighe con placcatura a 18 carati le dona un tocco d’eleganza in più. Molto bella anche la clip, la cui finitura lucida contrasta piacevolmente con l’effetto opaco creato dalla lavorazione mille righe del cappuccio, che, dotato di un foro d’aereazione nascosto dalla clip, s’inserisce a pressione sul fusto.
L’esemplare che vi mostro fu prodotto per un’azienda, la “P.A.S.”, della quale purtroppo non ho potuto reperire alcuna informazione, anche se il logo suggerisce un’impresa che operava nell’ambito cinematografico.
Ecco le dimensioni principali della penna:
- Lunghezza chiusa: 139 mm
- Lunghezza aperta: 127,5 mm
- Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 147 mm
- Lunghezza del cappuccio: 67 mm
- Lunghezza della sezione: 28 mm
- Diametro massimo del corpo: 11,5 mm
- Diametro medio della sezione: 10,4 mm
- Diametro massimo del cappuccio: 12,2 mm
Mentre la sezione, in ebanite, pur ancora lucida , è parzialmente virata, il fondello, nel medesimo materiale ma non maneggiato altrettanto spesso, s’è mantenuto ben nero ed ha ancora il tappino a copertura della vite di fissaggio. Il fatto che il tappino non riporti alcun “codice colore”, fa pensare che questa 88 sia stata prodotta dopo il 1949.
Ben visibile la finestrella rigata, per la verifica del livello d’inchiostro, ed ancora molto ben leggibile il numero di matricola: 1671511. Il pennino d’oro a 14 carati è ben molleggiato, anche se non flessibile, ed il flusso d’inchiostro è generoso, anche quando si usa il Pelikan 4001 nero, notoriamente poco tensioattivo.
Un piccolo aneddoto relativo a questa penna, che dimostra l’elevato livello qualitativo dell’Aurora 88: senza smontarla, dato che lo stantuffo suggeriva, allo scorrimento a vuoto, d’esercitare ancora una buona compressione, ho provato a caricare questa penna, che ha subito cominciato a scrivere senza incertezze né difetti; risultato eccezionale, tenendo conto che con tutta probabilità, non veniva utilizzata da decine d’anni.
Dopo qualche pagina, però, il flusso tendeva ad arrestarsi, il che mi ha convinto a smontare la sezione, anche per allineare un po’ meglio i rebbi, la cui posizione risentiva della mano del precedente proprietario, diversa ovviamente dalla mia. Bene: al lavaggio, la penna ha rilasciato una grande quantità d’inchiostro blu, evidentemente seccatosi in precedenza. Ciononostante, scriveva…
Va da sé che, una volta effettuata la pulizia, la scrittura non ha più denunciato alcun difetto.
Nonostante la sua convessità, la sezione s’impugna molto confortevolmente e non stanca. Il pennino è scorrevole, anche se non burroso, con un buon effetto di “ritorno” che dà la sensazione di controllare molto bene il tratto. La penna è molto ben bilanciata e la scrittura a cappuccio non calzato (che prediligo) si mantiene comunque equilibrata.
Non posso concludere che confermando che si tratta d’una stilografica davvero ottima, in grado di dare moltissime soddisfazioni e d’accompagnare il proprio possessore per tantissimi anni, facendogli sempre fare una bella figura.
L’ho adottata come una delle mie penne standard.
Quanto alla scritta si tratta della Riunione Adriatica di Sicurtà , che ha cessato di esistere nel 2007.
Allego il link; ricordo la Compagnia. Avendo una certa età...
https://it.wikipedia.org/wiki/Riunione_ ... curt%C3%A0
Alessandro
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Un capolavoro: Aurora 88
Ti ringrazio molto, Alessandro. Grazie anche per il suggerimento circa il significato della sigla, che però è "PAS"...vikingo60 ha scritto: ↑domenica 2 aprile 2023, 17:34Con molto ritardo aggiungo i miei complimenti per la splendida penna e l'ottima recensione.A Casirati ha scritto: ↑sabato 21 marzo 2020, 18:28
Va bene, va bene: dato che il nostro bellissimo Forum non propone una recensione dell'Aurora 88 "Nizzoli", provo ad offrirvene una, anche se con una certa trepidazione data l'importanza del modello, e ben sapendo che questa stilografica meriterebbe uno scritto a firma di ben altri esperti.
Comincio con una premessa che mi sembra doverosa: vi sono alcune peculiarità dell’italianità che, pur riconosciute a livello mondiale, non sono abbastanza valutate in Patria, quasi come se, trattandosi di noi, automaticamente la cosa perdesse di valore. Dovremmo invece andarne orgogliosi.
Un momento, direte voi: cosa ha a che fare tutto questo con quanto stai per proporci?
L’Aurora 88 si distingue da tante, moltissime altre stilografiche non per le sue caratteristiche estetiche, né per i materiali o l’indubbia qualità costruttiva, comunque davvero ottima. Si distingue soprattutto per l’ingenierizzazione, per la progettazione originale e per l’eccellente realizzazione.
Sono sempre stato impressionato dal numero di parti che compongono questa bella stilografica: se ne contano almeno 25, se non vado errato, contro una media di 10 per le stilografiche con alimentazione a levetta, pulsante di fondo o a depressione e contro una media di 15 per le stilografiche con alimentazione a stantuffo. Si tratta dunque d’una penna complessa dal punto di vista costruttivo, ma ottimamente realizzata, tanto che, a differenza di tante contemporanee anche molto più famose, era completamente smontabile, in tal modo favorendo al massimo una manutenzione corretta e completa. In estrema sintesi, si tratta d’una stilografica eccezionale, frutto dell’ingegno dei progettisti di Aurora e del designer Marcello Nizzoli, che riuscì a conferirle un’estetica in linea con il gusto del tempo ma anche molto classica, tanto da mantenersi attuale anche oggi.
Ecco dunque la risposta alla vostra domanda: l’Aurora 88 Nizzoli è senza dubbio una delle migliori stilografiche d’ogni tempo, tutto considerato, anche se, perdonate la nota un poco polemica, mi sembra che non sia apprezzata adeguatamente: s’arriva a pagare anche di più per prodotti d’oltre oceano, ben meno sofisticati tecnicamente e senza dubbio non più belli od eleganti.
Ma torniamo alla stilografica. La forma a sigaro, classica sin da quando Sheaffer’S introdusse la famosa Balance, non è mai passata di moda ed il cappuccio millerighe con placcatura a 18 carati le dona un tocco d’eleganza in più. Molto bella anche la clip, la cui finitura lucida contrasta piacevolmente con l’effetto opaco creato dalla lavorazione mille righe del cappuccio, che, dotato di un foro d’aereazione nascosto dalla clip, s’inserisce a pressione sul fusto.
L’esemplare che vi mostro fu prodotto per un’azienda, la “P.A.S.”, della quale purtroppo non ho potuto reperire alcuna informazione, anche se il logo suggerisce un’impresa che operava nell’ambito cinematografico.
Ecco le dimensioni principali della penna:
- Lunghezza chiusa: 139 mm
- Lunghezza aperta: 127,5 mm
- Lunghezza aperta con il cappuccio calzato: 147 mm
- Lunghezza del cappuccio: 67 mm
- Lunghezza della sezione: 28 mm
- Diametro massimo del corpo: 11,5 mm
- Diametro medio della sezione: 10,4 mm
- Diametro massimo del cappuccio: 12,2 mm
Mentre la sezione, in ebanite, pur ancora lucida , è parzialmente virata, il fondello, nel medesimo materiale ma non maneggiato altrettanto spesso, s’è mantenuto ben nero ed ha ancora il tappino a copertura della vite di fissaggio. Il fatto che il tappino non riporti alcun “codice colore”, fa pensare che questa 88 sia stata prodotta dopo il 1949.
Ben visibile la finestrella rigata, per la verifica del livello d’inchiostro, ed ancora molto ben leggibile il numero di matricola: 1671511. Il pennino d’oro a 14 carati è ben molleggiato, anche se non flessibile, ed il flusso d’inchiostro è generoso, anche quando si usa il Pelikan 4001 nero, notoriamente poco tensioattivo.
Un piccolo aneddoto relativo a questa penna, che dimostra l’elevato livello qualitativo dell’Aurora 88: senza smontarla, dato che lo stantuffo suggeriva, allo scorrimento a vuoto, d’esercitare ancora una buona compressione, ho provato a caricare questa penna, che ha subito cominciato a scrivere senza incertezze né difetti; risultato eccezionale, tenendo conto che con tutta probabilità, non veniva utilizzata da decine d’anni.
Dopo qualche pagina, però, il flusso tendeva ad arrestarsi, il che mi ha convinto a smontare la sezione, anche per allineare un po’ meglio i rebbi, la cui posizione risentiva della mano del precedente proprietario, diversa ovviamente dalla mia. Bene: al lavaggio, la penna ha rilasciato una grande quantità d’inchiostro blu, evidentemente seccatosi in precedenza. Ciononostante, scriveva…
Va da sé che, una volta effettuata la pulizia, la scrittura non ha più denunciato alcun difetto.
Nonostante la sua convessità, la sezione s’impugna molto confortevolmente e non stanca. Il pennino è scorrevole, anche se non burroso, con un buon effetto di “ritorno” che dà la sensazione di controllare molto bene il tratto. La penna è molto ben bilanciata e la scrittura a cappuccio non calzato (che prediligo) si mantiene comunque equilibrata.
Non posso concludere che confermando che si tratta d’una stilografica davvero ottima, in grado di dare moltissime soddisfazioni e d’accompagnare il proprio possessore per tantissimi anni, facendogli sempre fare una bella figura.
L’ho adottata come una delle mie penne standard.
Quanto alla scritta si tratta della Riunione Adriatica di Sicurtà , che ha cessato di esistere nel 2007.
Allego il link; ricordo la Compagnia. Avendo una certa età...
https://it.wikipedia.org/wiki/Riunione_ ... curt%C3%A0
Alberto Casirati
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Un capolavoro: Aurora 88
Doveva essere un acquisto per pochi spiccioli al solo fine di avere qualche pezzo di ricambio e invece ….
Decisamente l’aspetto non era invitante, in particolare il cappuccio è “vissuto”, ma considerando il prezzo richiesto e visto che il pennino mi pareva abbastanza in ordine ho deciso di portarla con me.
Una notte nell’acqua per la pulizia ha permesso di recuperare anche la tenuta delle guarnizioni, peccato solo per una piccola fessura nella corazza perpendicolare al taglio dei rebbi.
Ho tamponato mettendo un poca di gommalacca, allineato i rebbi e via!
Scrive veramente bene con tratto F/M in attesa di passare a mani più esperte per un'adeguata riparazione.
Numero di matricola 462894.
Fabio
Decisamente l’aspetto non era invitante, in particolare il cappuccio è “vissuto”, ma considerando il prezzo richiesto e visto che il pennino mi pareva abbastanza in ordine ho deciso di portarla con me.
Una notte nell’acqua per la pulizia ha permesso di recuperare anche la tenuta delle guarnizioni, peccato solo per una piccola fessura nella corazza perpendicolare al taglio dei rebbi.
Ho tamponato mettendo un poca di gommalacca, allineato i rebbi e via!
Scrive veramente bene con tratto F/M in attesa di passare a mani più esperte per un'adeguata riparazione.
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Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Seneca
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Congratulazioni! E che bella matricola, molto bassa. Ottima decisione.fabiol ha scritto: ↑domenica 3 settembre 2023, 20:56 Doveva essere un acquisto per pochi spiccioli al solo fine di avere qualche pezzo di ricambio e invece ….
Decisamente l’aspetto non era invitante, in particolare il cappuccio è “vissuto”, ma considerando il prezzo richiesto e visto che il pennino mi pareva abbastanza in ordine ho deciso di portarla con me.
Una notte nell’acqua per la pulizia ha permesso di recuperare anche la tenuta delle guarnizioni, peccato solo per una piccola fessura nella corazza perpendicolare al taglio dei rebbi.
Ho tamponato mettendo un poca di gommalacca, allineato i rebbi e via!
Scrive veramente bene con tratto F/M in attesa di passare a mani più esperte per un'adeguata riparazione.
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Fabio
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Forse avrai già trovato la soluzione, ma guarda un po' il logo di questa azienda e le sue inizialiA Casirati ha scritto: ↑sabato 21 marzo 2020, 18:28 L’esemplare che vi mostro fu prodotto per un’azienda, la “P.A.S.”, della quale purtroppo non ho potuto reperire alcuna informazione, anche se il logo suggerisce un’impresa che operava nell’ambito cinematografico.
https://www.parmasicurezza.it/home/
L'ho trovato facendo una ricerca di una vecchia cassettiera da orologiaio, le classiche di una volta con tanti cassetti che si vedevano spesso negli uffici pubblici (infatti è degli anni 50).
Quindi prima forse facevano arredamento da ufficio, da qui la "sponsorizzazione" sulla penna.
Ciao
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Mille grazie per l'interessantissima risposta. Ottima scoperta!win67 ha scritto: ↑sabato 21 ottobre 2023, 20:59Forse avrai già trovato la soluzione, ma guarda un po' il logo di questa azienda e le sue inizialiA Casirati ha scritto: ↑sabato 21 marzo 2020, 18:28 L’esemplare che vi mostro fu prodotto per un’azienda, la “P.A.S.”, della quale purtroppo non ho potuto reperire alcuna informazione, anche se il logo suggerisce un’impresa che operava nell’ambito cinematografico.
https://www.parmasicurezza.it/home/
L'ho trovato facendo una ricerca di una vecchia cassettiera da orologiaio, le classiche di una volta con tanti cassetti che si vedevano spesso negli uffici pubblici (infatti è degli anni 50).
Quindi prima forse facevano arredamento da ufficio, da qui la "sponsorizzazione" sulla penna.
Ciao
Alberto Casirati
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Segnalo la mia 88 Aquila il cui N.2563822 di matricola dovrebbe essere il più alto, giusto per piccardi che 'tiene la contabilità'.
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Il pennino flessibile della mia Aurora 88 n. 1431278 è sempre un piacere...
Inchiostro Aurora nero.
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