Difficile dirlo per uno che è partito dalle elementari con pennino e cannuccia. Poi in quarta arrivò la Pelikan 120 ereditata da mio fratello. Nelle superiori acquistai una Pelikan scolastica e con quella c'ho scritto per anni col desiderio di salire di livello ma nel paesino dove ancora abito non c'erano cartolerie che vendevano penne stilografiche. Poi si scoprono negozi in città, i forum dedicati e li comincia la rovina...
ho iniziato anch'io molti anni fa, 1965... per obbligo, a scuola la stilo dalla fine della 1a elementare era obbligatoria.
Pelikan 120, gran bella penna. Fino a molti anni dopo non mi passava nemmeno per la testa che si potesse scrivere con qualcosa di diverso dalla stilografica. La mia prima 120 purtroppo ha fatto una brutta fine, ho avuto per moltissimi anni una Pelikan P474 a cartuccia, infaticabile muletto.
Erano i tempi di "un uomo, una penna". Ho sempre usato la stilografica per scrivere, ma sempre una alla volta, fino ad una decina di anni fa quando è esplosa la passione e ho iniziato prima a ricomprare quelle che avevo avuto in passato e che avevo rotto, consumato o perso, e poi altre.
(di 120 adesso ne ho tre...)
Per caso acquistai un set di Parker Sonnet, volli approfondire l'argomento e mi iscrissi a questo forum. Presto la Sonnet abbandonò le mie mani per essere sostituita da una Pelikan vintage e da un' Aurora Ipsilon de luxe, poi giù nel precipizio.
Io ho ri-iniziato con una Lamy Safari nel 2016, dopo aver abbandonato le stilografiche dai tempi delle scuole medie (anni '90). Sorrido nel leggere il primo post, perché dopo decine di penne provate (dalle più economiche scolastiche ad un paio di giapponesi che costicchiano), sperimentando come tutti noi vari livelli di attesa, soddisfazione o delusione, adesso sono arrivato nella fase in cui la penna che prediligo (o che forse predilige la mia mano) è proprio una umile Parker Sonnet di ultima generazione con pennino in acciaio
Una vita fa, 1970, acquistato usata una Pelikan 120 in una cartoleria di articoli tecnici vicino il mio ITIS G.Galilei a Roma. Un decennio dopo non ritrovando questa stilografica a cui ero molto affezionato pian piano, avendo più possibilità economiche, è iniziata la passione con una Aurora Hastil .
„Il Buddha, il Divino, dimora nel circuito di un calcolatore o negli ingranaggi del cambio di una moto con lo stesso agio che in cima a una montagna o nei petali di un fiore.“
La mia passione è iniziata nel 2003-2004 circa, alle elementari, con 2 penne anonime con pennino iridium point, poi è proseguita con delle pelikan pelikano(ma non ricordo la serie), all’epoca sapevo solo dell’esistenza dell’inchiostro nero e blu, e da ragazzino (11-12 anni) non sapevo si dovessero manutenere, quindi inserivo la cartuccia e via, durante l’estate restavano ferme per mesi, e a settembre si ripartiva
Prima prova documentata di scrittura, venti mesi.
La stilo - Pelikano Antimacchia - è arrivata alle elementari e da lì è iniziata la passione, ben alimentata dal babbo anche lui stilografaro.
Anno domini 2014, tirocinio per l’esame di stato per l’abilitazione alla professione. Un mio collega si presenta con una Lamy Safari nera opaca. La provo. Due giorni dopo ordino una Safari Rossa, la settimana dopo quella gialla. Da lì in poi la situazione è solo peggiorata
Una maestra, durante la quinta elementare, credo, ce ne fece provare una antica (ricordo che disse 800). Però la prima stilo la preso molti anni dopo, ero grande e si trattava di una Waterman Jif (che ho recuperato nuova qualche anno fa). Non dico altro perché non interessa.
Dopo alcune false partenze, circa 4 anni fa, vedendo una persona utilizzarne una con maestria e bella calligrafia mi ha innescato l'interesse e passione in modo definitivo.
Sono partito acquistando una Lamy Safari AL per arieggiare il portafogli con altre ancora
Fabio
Non esiste vento favorevole per il marinaio che non sa dove andare.
Seneca
Sinceramente non ricordo esattamente il modello della penna che utilizzai alle medie, non so se fosse Pelikan......diciamo che la prima penna di cui mi ricordo bene, acquistata personalmente con i miei soldini risparmiati è stata una Aurora Ipsilon
geko ha scritto: ↑sabato 26 agosto 2023, 17:30
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Prima prova documentata di scrittura, venti mesi.
La stilo - Pelikano Antimacchia - è arrivata alle elementari e da lì è iniziata la passione, ben alimentata dal babbo anche lui stilografaro.
Maruska Regala la tua assenza a chi non dà valore alla tua presenza (Oscar Wilde)
In quarta ginnasio pensai che potesse essere una buona idea provare quella strana stilografica regalatemi alla comunione e pensionare l’Auretta delle scuole medie: fu così che iniziai a usare una Tabo a stantuffo con cui scoprii il piacere di scrivere con una bella stilografica. Fu in seguito quando mi fu rubata che cominciai seriamente a interessarmi alle stilografiche, per trovare una degna sostituta.
Un pensiero nostalgico va alla mia Tabo, mai più ritrovata: era amaranto, con tappo cromato opaco, il pennino d’oro, carenato, dal tratto largo e generoso: mai trovato nel tempo un modello analogo.
A 16 anni ritrovai in un cassetto una penna stilografica abbandonata (la Pelikan antimacchia di mia madre) e cominciai a "giocarci". I miei allora mi regalarono per Natale una Papermate con cartucce, ma anche converter e boccetta di inchiostro e l'ho usata per tutto il liceo. Nel frattempo avevo recuperato dai cassetti di casa altre stilografiche, al tempo per me anonime (la Waterman Strong del nonno e la Omas Rinascimento) e avevo acquistato anche qualche "pennetta" di plastica caricata con inchiostri Pelikan colorati (tanto per scrivere i titoli )
All'università, per non so quale motivo, sono tornata alle biro e ho lasciato il mio "tesoretto" sepolto nei cassetti di casa per circa 25 anni.
Tre anni fa ho ricominciato a giocare con le penne e non ho più smesso
Chiara
"Una grande scoperta risolve un grande problema, ma nella soluzione di qualsiasi problema c'è un pizzico di scoperta."
G. Polya