Le penne in ebanite e in celluloide sono ottenute attraverso lavorazioni meccaniche perché non permettono lo stampaggio.
Ci sono poi penne realizzate con plastiche che permettono lo stampaggio ma che per scelta sono invece realizzate meccanicamente.
Si tende anche a parlare di "resina" intendendo un materiale plastico più prezioso della semplice "plastica". Probabilmente grazie alla Montblanc...
Ma è una distinzione impropria: le plastiche sono prodotti a base di resina che viene, appunto, plastificata.
Quindi la distinzione andrebbe fatta specificando invece quale tipo di plastica è stata impiegata (poliammide, abs, ecc...), perché è quello che fa la differenza.
Sempre Montblanc ne ha dato un esempio: la sua "preziosa resina" non meglio identificata ha avuto un periodo in cui si spaccava solo a guardarla. Evidentemente era una plastica diversa da quella usata prima e dopo questo spiacevole periodo.
Anche le prime penne in poliammide o in polistirene hanno a volte presentato problemi dovuti all'instabilità del materiale.
Del resto anche una semplice colorazione fa un'enorme differenza.
Gli afol (Adult Fan of LEGO) sanno benissimo come certi colori di Abs rendano i pezzi molto fragili...
Le penne in celluloide vintage (nitrato di cellulosa) ne forniscono un altro esempio: ci sono colori che non si trovano praticamente mai intatti, perché indipendentemente dai criteri di produzione e conservazione sono intrinsecamente instabili. Altri invece si conservano perfettamente.