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EUROPA 18 K.R. ENAMEL DECORATION – Milano, 1931

Foto e recensioni di Giorgio Fasciolo
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EUROPA 18 K.R. ENAMEL DECORATION – Milano, 1931

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Bolzano, giugno 2023.
A volte, passeggiando senza meta nella città deserta,
capita ancora di imbattersi in piccoli tesori perduti:
li scorgi occhieggiare tra le gioie e i logori fasti
della vetrina d’un antiquario, e il cuore ti balza nel petto…


1. The Pen.jpg


La penna
2. EE. The Pen capped 1.jpg
EUROPA 18 K.R. rientrante in ebanite nera liscia (BHR) laminata oro 18 K.R. con decorazioni a smalto rosse e nere a triangoli e galloni, cappuccio a vite con clip fissa, corretto pennino Warranted in oro 14 carati, caricamento safety, produzione Italia, anno 1931.


Marca e modello (solo per pignoli incalliti; gli altri guardino pure le figure o saltino a piè pari al prossimo paragrafo)
Chi volesse conoscere le vicende per lungo tempo oscure del marchio EUROPA (che, secondo Letizia Jacopini nella voce dedicata a questo marchio nella sua enciclopedia La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950, vol. I, pag.247-249 - Ed. O.P.S. Milano, 2001, è «certamente una tra le migliori produzioni di rientranti rivestite del panorama italiano») potrà ora consultare l’approfonditissimo articolo del grande Paolo E. Demuro :clap: (herdepi il suo nickname sul forum di FountainPen.it), divenuto il nuovo punto fermo sull’argomento: Paolo E. Demuro: • Luigi Diani l’uomo che fece scrivere l’Europa, in «Foolish Magazine» Issue #3, pag.8-14, marzo 2019 (https://issuu.com/foolishmagazinebypenn ... line_issuu), successivamente tradotto in inglese • Luigi Diani and the history of Europa fountain pens, in «Foolish Magazine International» Issue #0, pag.66-74, aprile 2021).

Del fatto che le penne a marchio EUROPA fossero abbastanza diffuse in Italia, ma anche oltre i confini nazionali nel continente europeo, costituisce prova indiretta la corposa documentazione già presente sul nostro formidabile Wiki (https://www.fountainpen.it/Europa/it) ove è possibile ammirare gli esemplari generosamente documentati dai Collezionisti e sapientemente e pazientemente archiviati da Simone Piccardi. :clap:

Per parte mia, oggi riporterò (ordinatamente) alcune delle conclusioni di carattere generale alle quali è giunto Paolo Demuro limitandomi a commentarle alla luce delle ulteriori informazioni da me raccolte per redigere questa recensione (essendo la mia esperienza “diretta” del marchio limitata al solo esemplare di Europa in presentazione).

Iniziamo col botto (in via eccezionale dalla chiusa dell’articolo): secondo Paolo, il marchio EUROPA non fu neppure mai brevettato/depositato, perciò «era liberamente utilizzabile» da chiunque volesse apporlo su una stilografica. Ovviamente, la ricerca tecnica e stilistica dell’autore ha poi ristretto il campo a tre nominativi, tutti operanti a Milano: Luigi Diani, i Fratelli Cavaliere e Cesare Marinai.
Tuttavia, soltanto alcune delle penne, e precisamente quelle prodotte dai Fratelli Cavaliere dopo il 1935, risulterebbero con certezza “riconoscibili” (attraverso un punzone con le iniziali della moglie di Giuseppe Cavaliere, Linda Darnes, <LD> in una losanga), poiché quelle prodotte da Luigi Diani non presentavano punzoni, mentre del reclamizzato punzone dell’argentiere Cesare Marinai (CM) non si trova in realtà alcun esempio.

In rete ho potuto osservare che esistono numerose varianti lessicali che riconducono al marchio Europa per quanto riguarda le iscrizioni stampate all’interno delle scatoline (presentation box) che contenevano le stilografiche:
- Europa Ideal Fountain Pen
- ‟EUROPA IDEAL FOUNTAIN PEN„
- ‟EUROPA FOUNTAIN PEN„
- Europa Fountain Pen | ORO Garantito 18 K.R.
- Europa | 18 K.R.


Al contrario, e aggiungerei fortunatamente per i collezionisti, la stampigliatura del trademark sulle stilografiche (sempre posizionata trasversalmente o sul labbro del cappuccio o sul fondello rivestito) parrebbe riconducibile a due sole varianti, entrambe in stampatello maiuscolo, sempre racchiuse in un cartiglio rettangolare:
EUROPA 18 K.R.
EUROPA 750

La seconda iscrizione è, evidentemente, solo l’aggiornamento della precedente, avvenuto nel 1935 dopo il passaggio per legge dai “carati” ai “millesimi” per la certificazione del titolo dell’oro.
Viste le premesse, almeno sotto questo aspetto fondamentale (la marchiatura dei manufatti) direi che si possa constatare una (insospettabile) omogeneità.

Le penne marchiate EUROPA sono (quasi) esclusivamente rientranti (“safety”, sebbene siano citate in letteratura anche penne a “pulsante di fondo” tipo Duofold e persino un caricamento a “levetta”), in ebanite nera, e sempre rivestite in metalli preziosi. Grazie al mio esemplare oggi in presentazione potremo aggiungere anche le “decorazioni a smalto”. :thumbup:

Le dimensioni delle rientranti a marchio EUROPA riscontrate da Paolo sono solo due:
1) una «grande, simile a una Waterman 42, ma leggermente più sottile»;
2) una «piccola, stessa grandezza di una 42 ½, ma smilza e sovente accoppiata ad una matita meccanica delle stesse dimensioni».

Per quanto riguarda la “misura grande”, gioverà senz’altro produrre un confronto dimensionale tra la stilografica oggetto della recensione e due eccellenze tra le penne oro (rivestite) presenti sul mercato italiano dell’epoca: come si può apprezzare dall’immagine seguente
3. AURORA RA2 - WATERMAN'S 42 - EUROPA ENAMELS.jpg
le dimensioni della penna in presentazione sono persino maggiori di quelle di una Waterman 42 (secondo tutti i parametri) e, di conseguenza, molto maggiori di quelle di una Aurora RA2 (nella foto la mitica pubblicitaria per Isotta Fraschini con smalti blu).

Per quanto riguarda la “misura piccola”, invece, in rete è disponibile un’immagine del catalogo Cesare Marinai del settembre 1934 in cui si vedono accostate ben due penne Europa per signora (o signorina!), che forse non sono proprio uguali per dimensioni (essendo mostrate nella stampa come «figure dal vero»).
4. CM catalogo 1934 interno DETTAGLIO (dalla rete).jpg
4. CM catalogo 1934 interno DETTAGLIO (dalla rete).jpg (45.37 KiB) Visto 4293 volte
CM catalogo 1934, pag.60 DETTAGLIO (dalla rete)


Ma quando era iniziata la produzione di penne a marchio EUROPA?
Secondo Paolo Demuro, vista la coincidenza di molte delle laminature con quelle che si possono ritrovare sulle penne Waterman’s rivestite (con l’autorizzazione del Rappresentante) dai laboratori orafi in Italia (Milano), la data del possibile inizio dovrebbe essere fissata al 1920.
Un primo periodo andrebbe così dal 1920 al 1935 (anno in cui fu introdotta la nuova titolazione in millesimi per l’oro), con una produzione di altissima qualità.
Segue un secondo periodo di circa un decennio, dal 1935 alla fine della Guerra, con produzioni di livello decisamente inferiore.
L’ultimo periodo andrebbe dal 1946 agli anni Cinquanta, con la ripresa di alcuni modelli opulenti del passato (ma, verosimilmente, questa volta punzonati con il titolo dell’oro in millesimi).

Orbene, allo stato attuale delle conoscenze le uniche pubblicità di stilografiche EUROPA su cui possiamo fare reale affidamento per la datazione sono quelle che si trovano nei cataloghi di vendita per corrispondenza (per lo più semestrali) dell’argentiere milanese Cesare Marinai. Ho così ricercato la presenza di penne Europa in questi cataloghi e, grazie alla gentilezza di alcuni venditori, sono in grado di condividere i seguenti risultati:
• Nessuna stilografica EUROPA nel catalogo 1929/1930: solo penne Waterman’s (ben 7, persino in “elegante astuccio” in abbinamento con una matita…Eversharp!!), poi Anglo Amer e Anglo Ideal.
• Niente anche nel primo catalogo del 1931 (marzo): solo penne Waterman’s (1) e poi Original Ideal, Anglo Amer, Anglo Ideal, Original (il tutto non molto “originale”, per la verità :mrgreen: ).
• Il primo catalogo in cui compare la marca EUROPA (con 2 penne) è quello dell’ottobre 1931. L’ho così prontamente acquistato ed ora lo conferisco al Wiki.
5. Cesare Marinai - 1931.10 - Listino N.19, Ottobre 1931, Anno X - COVER.jpg
Cesare Marinai - 1931.10 - Listino N.19, Ottobre 1931, Anno X - COVER


6. Cesare Marinai - 1931.10 - Listino N.19, Ottobre 1931, Anno X - pag.26.jpg
Cesare Marinai - 1931.10 - Listino N.19, Ottobre 1931, Anno X - pag.26

Dalla pagina in esame si osserva chiaramente che i pennini che esprimevano il titolo dell’oro in carati (14 Ct) erano certamente marchiati <WARRANTED>;
7. EE. Europa over C.Marinai 1931 catalog.jpg
solo dopo il 1935 saranno punzonati <585> e anche marchiati <EUROPA> (ma non sempre, come si vede dalla penna fotografata come esempio negli articoli di Paolo citati).
@Simone: in questo caso il Wiki dovrebbe essere corretto, perché la presenza o meno della marca sul pennino è un’informazione basilare per i collezionisti.

• Del 1932 non ho trovato alcun Catalogo.
• Nel 1933 (ma non ho appurato in quale semestre) sono presenti 2 penne EUROPA, le stesse dell’ottobre 1931, ma quella meno cara era stata ribassata da 75 a 70 Lire.
• Nel 1934 i modelli salgono a 6, compresi i primi 2 presentati (che rimangono i più costosi), e le due penne per signora mostrate in precedenza. Nonostante l’aggiunta di due modelli di valore intermedio, il Catalogo sembra puntare molto sul marchio dichiarando: «La penna “Europa” è la più scorrevole, la più facile al riempimento, la più elegante, la più conveniente, la più garantita…».
Come in tutti i cataloghi, tuttavia, le penne Waterman’s (2) veleggiavano sempre a circa il doppio del prezzo (220 Lire).
• Nel 1935 ci sono 5 modelli (e la pagina è già stata ben documentata sia da Jacopini che da Demuro).

Ma non vi è alcuna traccia di penne decorate con smalti, che invece erano presenti nel catalogo di rivestimenti per Waterman’s del 1931...

Come si può vedere, il nome del modello delle penne EUROPA nei cataloghi di vendita per corrispondenza di Cesare Marinai è costituito da un semplice numero progressivo (che però non si mantiene costante nel tempo). Ma grazie ad una réclame del 1935 della sola ditta Luigi Diani (riportata a tutta pagina 13 nel citato articolo di Paolo Demuro) possiamo essere certi che il modello con lavorazione a galleria a spirale N.2813, in vendita a 120 Lire nel catalogo del 1931 da me conferito (venduto dal catalogo C.M. fino al 1935, ma con il N.2814), fosse stato prodotto proprio da Luigi Diani.
In ogni caso, dall’incrocio delle fonti è ora certo che Luigi Diani producesse penne a marchio Europa già almeno dal 1931, e la stessa penna marchiata EUROPA dal 1931 al 1935.
La splendida “clip a ruzzolina” con decoro floreale potrebbe rivelarsi un dettaglio importante per fissare un limite temporale anche per la penna in presentazione: nonostante la “roller clip” della Wahl-Eversharp fosse ampiamente presente sul mercato americano dall’inizio degli anni Venti, fu solo forse con il modello “Deco Band” che si scatenò il desiderio di emulazione anche sul mercato italiano (in questo caso del solo gruppo della sferetta rotante, che aveva la caratteristica “tecnica” di non rovinare i tessuti dei taschini).
8. Wahl-Eversharp Deco Band set  vs Europa Enamels clips.jpg
Il terminale del fermaglio è caratterizzato da un impianto triangolare o a mezzaluna (con le imperfezioni derivate da una evidentissima realizzazione/rifinitura “a mano”)
9. EE. Roller clip detail 1.jpg
e la sferetta è di forma leggermente oblunga (restando, comunque, una sfera).
Assumendo che la “copia” milanese del terminale con la ruzzolina sferica fosse davvero avvenuta solo dopo il 1930 (dando così tempo al modello “Deco Band” di giungere ed essere apprezzato anche qui in Italia), la ricostruzione temporale verrebbe così a coincidere con la pubblicità del 1931 da me ritrovata. Ma questa è solo un’ipotesi.
Non è dato sapere, in ogni caso, se Luigi Diani avesse (poi o anche prima) condiviso con altri (ad es. Giuseppe Cavaliere) la disponibilità della “propria” clip.

I fermagli che Paolo Demuro associa al marchio EUROPA sono in totale quattro, dei quali quello appena descritto risulterebbe il primo e certamente il più elaborato.

La circostanza che Diani avesse assunto il più giovane Giuseppe Cavaliere come direttore tecnico nel lontano 1919 e che i due siano rimasti sempre in eccellenti rapporti (nonostante le inevitabili sovrapposizioni negli affari) sino alla morte prematura del secondo nel 1934, appare una delle ragioni per cui è stato così difficile far luce sulle vicende anomale di questo marchio di indiscusso prestigio. Diani produceva tutte le componenti sfuse per l’assemblaggio delle stilografiche rivestite (forse persino i pennini, secondo Paolo) e i Cavaliere erano il punto di riferimento per l’oreficeria dei rappresentanti della Waterman in Italia: Cesare Marinai, attraverso i suoi cataloghi di vendita per corrispondenza, evidentemente non produceva penne stilografiche “in proprio”, ma promuoveva il lavoro degli altri due Laboratori, che si trovavano così di fatto in concorrenza con la Waterman (per la quale almeno i Cavaliere ufficialmente lavoravano) proponendo gli stessi rivestimenti ma, ovviamente, in una fascia di prezzo nettamente inferiore.


Continua…
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Le misure
Penna chiusa: 12,2 cm
10. EE. Capped 2.jpg
Cappuccio: 3,9 cm
11. EE. Open 1.jpg
Fusto:
• con pennino retratto: 10,4 cm
• con pennino estratto (di 1,8 cm): 12,2 cm
12. EE. Open 2.jpg
Penna con cappuccio calzato: 15,8 cm (con pennino estratto di 1,8 cm)
13. EE. Posted 1.jpg
Ø cappuccio: 1,3 cm
Ø max. fusto (parte mediana): 1,3 cm
Ø med. impugnatura: 1,1 cm

Peso (scarica): 30 gr
Cappuccio: 10 gr
Fusto: 20 gr


Le iscrizioni del Produttore
L’iscrizione principale nel caso di questo modello di EUROPA è anche l’unica, vista l’assenza di altri riferimenti alla Marca sul pennino.
Il trademark è contenuto in un rettangolo posizionato sul labbro del cappuccio
14. EE. Inscription.jpg
EUROPA 18K.R.
dove « 18 K.R. », secondo la terminologia adottata dal catalogo Cesare Marinai, sta per:
« Penna stilografica montata in oro 18 Kti. [carati] renforcé [rinforzati]»
(https://www.fountainpen.it/Karat_Rolled).

L’iscrizione presente sul pennino, invece, è senz’altro corretta se la penna era stata prodotta, come ritengo, da Luigi Diani:

WARRANTED (su un semicerchio discendente)
14 Ct
1 S T
QUALITY (su un semicerchio ascendente)
15. EE. Europa correct WARRANTED nib inscription.jpg
Si tratta di un elegante esempio di “lettering grafico” che crea un’armoniosa figurazione circolare (con le parole disposte sulla circonferenza e le sigle alfanumeriche concentrate al centro), richiamando, quando la penna si presenta in assetto di scrittura, sia la rotondità della rosa che quella della sferetta poste in alto sul fermaglio.
16. EE. Posted 2.jpg


Datazione
Il rivestimento punzonato <18 K.R.> in luogo di <750> garantisce l’antecedenza della lavorazione all’anno 1935, e così anche il pennino con l’iscrizione <Warranted 14 carati> invece di <Europa 585>.
Le spire della filettatura (pochissime ma in spiccato rilievo) sono del tipo “vecchio” di Waterman’s, che ne cambiò la conformazione dopo il 1930: in Italia il passaggio avvenne in questa pubblicità del febbraio 1931 (da me conferita al Wiki anni fa) commissionata dal Rappresentante rag. Capra.
17. 1931-02-Waterman-Overlay-Marchi.jpg
(dal Wiki)

Già dallo straordinario catalogo ufficiale dei rivestimenti Waterman’s del 1931 (orafi i Fratelli Cavaliere) le rientranti, anche decorate con smalti, appaiono con la filettatura molto più estesa e piatta. Ordunque, non è detto che le Europa avessero da subito seguito la nuova disposizione della filettatura, ma per quanto ho potuto osservare pare che tutte le rientranti EUROPA posteriori al 1935 siano dotate della “nuova” filettatura “piatta”.
Quindi limite superiore può con essere sicurezza fissato al 1934.

Per quanto riguarda il limite inferiore, secondo la mia ipotesi la clip con terminazione stile Wahl-Eversharp “Deco Band” garantirebbe che la penna sia successiva al 1930. Ma, lo ribadisco, è solo una mia ipotesi. In realtà, la terminazione a ruzzolina della clip potrebbe essere stata copiata da Luigi Diani dai modelli in ebanite e celluloide precedenti e risalire quindi addirittura ai primi anni Venti; e tuttavia, lo stile della decorazione parrebbe di molto successivo, decisamente appartenente all’estetica Déco della fine degli anni Venti inizio Trenta.
In mancanza di punzoni “di artista/di responsabilità (di bottega/laboratorio)” possiamo risalire con certezza a chi ha realizzato materialmente la decorazione? Le mie conoscenze mi permettono solo di affermare che dovrebbe essersi trattato di un laboratorio orafo che, come i Fratelli Cavaliere, veniva autorizzato dal Rappresentante Waterman (prima Drisaldi poi Capra) al rivestimento “ufficiale” delle sue penne. E questo l’ho potuto ricavare dal confronto con l’unico esemplare con decorazione simile a quella della mia Europa da me rinvenuto in rete: si tratta di una Waterman 42 18K.R. che presenta gli stessi identici triangoli e galloni, ma nei colori verde & nero; lo splendido esemplare, mostrato su Pennamania da Giuseppe Tubi (il grande Marcello Carli, che sul nostro Forum ha il nickname di PeppePipes :thumbup: ), dispiega però una connotazione ancora eminentemente Art Nouveau, dovuta alle sontuose fasce traforate da sinuosi motivi floreali (http://www.pennamania.it/forum/index.ph ... 9#msg80709).

Per concludere, personalmente daterei la mia penna tra il 1931 e il 1934 attribuendone la costruzione a Diani (o a Cavaliere).


La decorazione
Non lo si può negare: la penna rientrante in ebanite nera “tipo Waterman’s” (ovvero quello che non si vede perché nascosto dalla laminatura) era in sé bruttina e così minimalista da risultare finanche pauperista. Pareva perciò fatta apposta per essere trasformata in qualsiasi cosa gli abilissimi artigiani avessero immaginato: come un’autentica Cenerentola, che dopo un tocco di bacchetta magica, ripulita dalla nera fuliggine, riccamente rivestita e adornata, fosse finalmente pronta a recarsi al gran ballo a corte, in una carrozza d’oro…
18. EE. Capped 3.jpg

Come si conviene, esaminiamo dunque il rivestimento iniziando dall'alto.
La testina è un vortice di foglie d’acanto magmatico e pressoché indistinto, che permane come pura citazione di un descrittivismo tradizionale
19. EE. Floral cap top.jpg
che si è fatto mera allusione. Lo sguardo non può nemmeno indugiarvi, e scivola via...



Continua…
Ultima modifica di Musicus il mercoledì 19 luglio 2023, 21:36, modificato 1 volta in totale.
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Di impianto triangolare, la clip floreale (“feticcio” di Luigi Diani) è un elemento solo apparentemente estraneo al design moderno e ricercatissimo dell’insieme, fatto di minimi segni reiterati e di superfici specchianti, di simboli geometrici interconnessi in una sorta di codice binario geometrico-cromatico, tutto così puramente e assolutamente “astratto”…
20. EE. Posted 3.jpg
In realtà l’ardito accostamento delle due sensibilità stilistiche denota l’appartenenza del decoro ad un periodo (fine anni Venti inizio Trenta in Italia) definitivamente successivo al naturalismo del Liberty, che ormai abbraccia incondizionatamente la geometricità e gli accesi contrasti propri del Déco internazionale, preconizzato dal nostro geniale Futurismo. L’estetica delle nuove decorazioni è ovviamente sempre anticipata e poi accompagnata dall’Arte, e il motivo a “galloni e triangoli” con colori in contrasto non fa certo eccezione: di seguito una tra le centinaia di opere realizzate da Fortunato Depero (1892-1960) per il brand Campari negli anni dal 1924 al 1933.
21. 1933_Cordial-Campari.jpg
1933_Cordial-Campari (fonte Depero.it)

Ciò non impediva comunque ai produttori e ai commercianti di proporre in vendita ancora e ancora i modelli di maggior successo legati alla sensibilità stilistica precedente (e questo esclusivamente sulle “penne oro”).

Anche le foglie che addobbano il festone che trascorre il fermaglio sono svuotate della loro valenza naturale per assumere la funzione di tasselli di una artificiale decorazione tripartita, che riproduce sé stessa in scala sempre minore…
22. EE. Cap.jpg
E così pure la stilizzata rosa canina (o “geranio lucido” o, comunque, un fiore con 5 petali, ma certamente non una “margherita”, che di petali ne dovrebbe avere 55) che spicca alla base del triangolo
23. EE. Clip detail with rose.jpg
nell’economia di proporzioni dell’insieme del manufatto è ormai puro segno, funzionale contraltare geometrico e “luminoso” alla sferetta rotante posta sull’altra estremità del fermaglio.
Il “gesto” dell’incisione è ricco e rilevato, e compare come negativo se si osserva il fermaglio da dietro.
24. EE. Clip back view x2.jpg
Dietro la clip è ricavato a mezza altezza l’unico foro di aerazione del cappuccio, che si serra compiendo 2 ¾ giri sulla filettatura di sicurezza. Richiamo l'attenzione sul fatto che una filettatura del fusto molto rilevata (pur particolarmente soggetta a deterioramento) permette di realizzare fusto e cappuccio dello stesso diametro nel punto di battuta.

Fusto e cappuccio cilindrici sono caratterizzati da un “fondo oro” diviso in 8 fasce di uguale larghezza, che alternano lavorazioni a guilloché agli smalti. Completa la decorazione il fondello completamente rivestito (LEC = lower end covered) lasciato perfettamente lucido.

Vi sono 2 tipi di guilloché:
- il primo, poco comune, presenta una sorta di lisca di pesce, singola o doppia, che interrompe la trama delle linee rette discendenti (l’effetto ottico che si vuole ottenere è quello di realizzare delle tacche trasversali sulla superficie, come i nodi nel bambù);
25. EE. Guilloché patterns 1.jpg
- il secondo disegno è un decoro a <N>, anch’esso prima singolo e poi doppio, che isola tra le linee discendenti dei piccoli rombi, la cui superficie viene lasciata liscia (riflettente).
26. EE. Guilloché patterns 2.jpg
Sulle rimanenti 4 fasce prive di guilloché sono ricavate le decorazioni a smalto (denominate anche “laccature”).
In Italia l’applicazione di decorazioni a smalto sui rivestimenti “rolled gold” interessa storicamente una percentuale esigua di stilografiche; negli anni Venti il colore utilizzato per i motivi modulari come le greche o per le scritte era prevalentemente il blu. Solo con l’affermarsi dello stile Déco a cavallo tra la fine degli anni Venti e l’inizio dei Trenta del Novecento vennero introdotti oltre al tradizionale blu anche i colori rosso & nero (ma anche verde & nero) a contrasto, e in questo caso si può parlare di vere piccole rarità.
La scarsità degli esemplari documentati potrebbe essere diretta conseguenza dell’alto costo della lavorazione, sia in termini di tempo che di materiali e, soprattutto, della difficoltà e laboriosità del processo che prevedeva una mole di lavoro manuale “originale” (ossia non prefabbricato) insolitamente elevata, e ripetute cotture nel forno per metalli. I gioiellieri/rivestitori di stilografiche attrezzati alla bisogna erano pochi, ma tutti inevitabilmente annoverati tra le eccellenze della loro professione: Fratelli Cavaliere, Fendograf, Kosca, Uhlmann’s…

Non c’è un triangolo rosso uguale ad un altro, non c’è un gallone nero uguale ad un altro:
27. EE. Enamels decoration detail 1 bis.jpg
con tutta evidenza le figure geometriche sono state prima incise/scavate a mano nella struttura del rivestimento sulla parte di laminatura lasciata liscia e lucida, e poi riempite di colore, sempre manualmente con un pennellino. I colori sono accesi (un vero nero e un rosso squillante), opachi (ovvero “solidi”, a tinte piatte) ma rilucenti.
Come nella pittura dell’epoca, lungi dal perseguire la perfezione del segno si raggiunge piuttosto un compromesso accettabile tra quello che si vede da molto vicino e quello che si percepisce ad una distanza “normale” di utilizzo (e ancor più di osservazione da parte di terzi). È compito (automatico) del cervello di chi guarda completare “l’idea” delle forme geometriche…
Nonostante le micro imperfezioni, la decorazione risulta al tatto perfettamente a filo della superficie metallica e comunica un senso di rigore realizzativo e di assoluta solidità: la penna, rinforzata adeguatamente per accogliere lo spessore della decorazione, può essere “maneggiata” in assoluta tranquillità come strumento d’uso anche quotidiano.



Il sistema di caricamento
Il caricamento è quello classico delle safety (di sicurezza) o “rientranti” derivate dal sistema Waterman.
28. EE. Safety filling system exploded.jpg
Anche all’interno le condizioni della penna si sono rivelate eccellenti :thumbup: , con la sola guarnizione di sughero contenuta nel fondello da (ricreare e) sostituire.


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Scrittura
Le penne italiane negli anni Trenta dovevano scrivere bene, e quelle molto costose dovevano scrivere…benissimo: il passaparola tra i notabili acquirenti sarebbe stato fatale ad una bella penna che fosse stata però incapace di tenere il passo delle più blasonate Waterman, che pure richiedevano un esborso quasi doppio. I meccanismi del modello americano erano relativamente facili da riprodurre, i rivestimenti in metalli preziosi erano…uguali: doveva perciò essere garantita anche l’assoluta qualità dei gruppi scrittura (pennino/alimentatore)!
29. EE. Nib x 3 views.jpg
E nel caso dell'Europa in presentazione anche questa condizione imprescindibile era stata pienamente soddisfatta!
30. EE. Open 3.jpg
La stilografica scrive davvero bene, rilasciando su carta di qualità un tratto F+ preciso e, all’occorrenza, piacevolmente flessibile.
31. EE. Writing sample 0.jpg


Commiato
Lo stile della penna è così moderno e seducente che oggidì molti (fortunati possessori 8-) ) non esiterebbero ad affidarle la redazione di un diario personale…
32. EE. Writing sample 2.jpg

Per concludere, non posso non dedicare all’amico Franco una foto “rischiosa” per l’incolumità della penna (viewtopic.php?p=380121#p380121)... :o
Niente pericolosi serpenti, quassù, ma dispettosi zeffiretti (i favonii, ovvero Föhn) pur sempre in agguato!! 8-)
E pare se lo aspettasse pure il sommo Dante:
«In quella parte ove surge ad aprire
Zefiro dolce le novelle fronde
Di che si vede Europa rivestire
»

33. EE. Posted standing.jpg


Grazie per l’attenzione!! :thumbup:

Giorgio
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Messaggio da Cex71 »

Caro Giorgio…
:clap: :clap:
e poi…
:clap: :clap: :clap:
Cesare
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Messaggio da Bokeh »

Congratulazioni, splendida recensione, o meglio splendido documento :clap:
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Musicus
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Messaggio da Musicus »

Cex71 ha scritto: giovedì 20 luglio 2023, 0:49 Caro Giorgio…
:clap: :clap:
e poi…
:clap: :clap: :clap:
Caro Cesare,
Screenshot_20230720_084459_Chrome.jpg
e poi...
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Giorgio
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Messaggio da Musicus »

Bokeh ha scritto: giovedì 20 luglio 2023, 6:16 Congratulazioni, splendida recensione, o meglio splendido documento :clap:
Grazie per i graditi complimenti, Marco! :thumbup:

:wave:

Giorgio
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A Casirati
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Messaggio da A Casirati »

Grazie, come sempre, per la meravigliosa presentazione. Si tratta sempre di letture piacevoli e molto interessanti.
Congratulazioni.
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Messaggio da piccardi »

Musicus ha scritto: mercoledì 19 luglio 2023, 21:35 Grazie per l’attenzione!! :thumbup:
E come sempre grazie a te per la bellissima recensione e per la ancor più interessante trattazione storica del marchio!
Provvederò, con calma, come richiede un contributo di questo livello, ad aggiornare ed integrare il wiki.

Simone
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Messaggio da MaPe »

Le penne rientranti e laminate non mi hanno mai attratto, ma devo dire che questa penna fa vacillare le mie convinzioni. Forse quello che più mi colpisce sono quelli smalti rossi e neri che donano alla penna un fascino. Complimenti, come sempre, per i tuoi preziosi contributi.
Massimo
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Messaggio da fabbale09 »

Giorgio
rimango basito ad ogni tua descrizione per la dovizia dei particolari e la scrupolosità con cui argomenti ogni tua considerazione.

La penna con questi smalti è bellissima, a dimostrazione (se ce ne fosse bisogno) che EUROPA ha fatto alcune bellissime penne che non hanno nulla di inferiore alle più blasonate Waterman's del periodo.

Per arricchire la tua bacheca due pics con marchio LD e 750 a cui fai riferimento.

Un abbraccio
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Messaggio da Mightyspank »

Da milanese, estimatore dell'arte del Novecento che qui ha visto una copiosa fioritura di opere, idee, artisti eccezionali, ma anche artigiani e piccoli produttori di gemme come la tua Europa, non posso che ringraziarti e farti tanti complimenti.
In questa calura insopportabile ci hai deliziato con un fresco venticello.
Un saluto e a presto!

Renzo
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Messaggio da Silvia1974 »

Complimenti e grazie per l’interessantissimo articolo :clap: Stasera mi metto bene a controllare i particolari del mio esemplare di Europa, non smaltato ma completo di scatola originale, rispetto alla descrizione che hai preziosamente riportato!
Grazie ancora
Silvia

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Messaggio da Silvia1974 »

Vi possono servire foto magari?
Silvia

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