capita ancora di imbattersi in piccoli tesori perduti:
li scorgi occhieggiare tra le gioie e i logori fasti
della vetrina d’un antiquario, e il cuore ti balza nel petto…
La penna EUROPA 18 K.R. rientrante in ebanite nera liscia (BHR) laminata oro 18 K.R. con decorazioni a smalto rosse e nere a triangoli e galloni, cappuccio a vite con clip fissa, corretto pennino Warranted in oro 14 carati, caricamento safety, produzione Italia, anno 1931.
Marca e modello (solo per pignoli incalliti; gli altri guardino pure le figure o saltino a piè pari al prossimo paragrafo)
Chi volesse conoscere le vicende per lungo tempo oscure del marchio EUROPA (che, secondo Letizia Jacopini nella voce dedicata a questo marchio nella sua enciclopedia La Storia della Stilografica in Italia 1900-1950, vol. I, pag.247-249 - Ed. O.P.S. Milano, 2001, è «certamente una tra le migliori produzioni di rientranti rivestite del panorama italiano») potrà ora consultare l’approfonditissimo articolo del grande Paolo E. Demuro (herdepi il suo nickname sul forum di FountainPen.it), divenuto il nuovo punto fermo sull’argomento: Paolo E. Demuro: • Luigi Diani l’uomo che fece scrivere l’Europa, in «Foolish Magazine» Issue #3, pag.8-14, marzo 2019 (https://issuu.com/foolishmagazinebypenn ... line_issuu), successivamente tradotto in inglese • Luigi Diani and the history of Europa fountain pens, in «Foolish Magazine International» Issue #0, pag.66-74, aprile 2021).
Del fatto che le penne a marchio EUROPA fossero abbastanza diffuse in Italia, ma anche oltre i confini nazionali nel continente europeo, costituisce prova indiretta la corposa documentazione già presente sul nostro formidabile Wiki (https://www.fountainpen.it/Europa/it) ove è possibile ammirare gli esemplari generosamente documentati dai Collezionisti e sapientemente e pazientemente archiviati da Simone Piccardi.
Per parte mia, oggi riporterò (ordinatamente) alcune delle conclusioni di carattere generale alle quali è giunto Paolo Demuro limitandomi a commentarle alla luce delle ulteriori informazioni da me raccolte per redigere questa recensione (essendo la mia esperienza “diretta” del marchio limitata al solo esemplare di Europa in presentazione).
• Iniziamo col botto (in via eccezionale dalla chiusa dell’articolo): secondo Paolo, il marchio EUROPA non fu neppure mai brevettato/depositato, perciò «era liberamente utilizzabile» da chiunque volesse apporlo su una stilografica. Ovviamente, la ricerca tecnica e stilistica dell’autore ha poi ristretto il campo a tre nominativi, tutti operanti a Milano: Luigi Diani, i Fratelli Cavaliere e Cesare Marinai.
Tuttavia, soltanto alcune delle penne, e precisamente quelle prodotte dai Fratelli Cavaliere dopo il 1935, risulterebbero con certezza “riconoscibili” (attraverso un punzone con le iniziali della moglie di Giuseppe Cavaliere, Linda Darnes, <LD> in una losanga), poiché quelle prodotte da Luigi Diani non presentavano punzoni, mentre del reclamizzato punzone dell’argentiere Cesare Marinai (CM) non si trova in realtà alcun esempio.
In rete ho potuto osservare che esistono numerose varianti lessicali che riconducono al marchio Europa per quanto riguarda le iscrizioni stampate all’interno delle scatoline (presentation box) che contenevano le stilografiche:
- Europa Ideal Fountain Pen
- ‟EUROPA IDEAL FOUNTAIN PEN„
- ‟EUROPA FOUNTAIN PEN„
- Europa Fountain Pen | ORO Garantito 18 K.R.
- Europa | 18 K.R.
Al contrario, e aggiungerei fortunatamente per i collezionisti, la stampigliatura del trademark sulle stilografiche (sempre posizionata trasversalmente o sul labbro del cappuccio o sul fondello rivestito) parrebbe riconducibile a due sole varianti, entrambe in stampatello maiuscolo, sempre racchiuse in un cartiglio rettangolare:
EUROPA 18 K.R.
EUROPA 750
La seconda iscrizione è, evidentemente, solo l’aggiornamento della precedente, avvenuto nel 1935 dopo il passaggio per legge dai “carati” ai “millesimi” per la certificazione del titolo dell’oro.
Viste le premesse, almeno sotto questo aspetto fondamentale (la marchiatura dei manufatti) direi che si possa constatare una (insospettabile) omogeneità.
• Le penne marchiate EUROPA sono (quasi) esclusivamente rientranti (“safety”, sebbene siano citate in letteratura anche penne a “pulsante di fondo” tipo Duofold e persino un caricamento a “levetta”), in ebanite nera, e sempre rivestite in metalli preziosi. Grazie al mio esemplare oggi in presentazione potremo aggiungere anche le “decorazioni a smalto”.
Le dimensioni delle rientranti a marchio EUROPA riscontrate da Paolo sono solo due:
1) una «grande, simile a una Waterman 42, ma leggermente più sottile»;
2) una «piccola, stessa grandezza di una 42 ½, ma smilza e sovente accoppiata ad una matita meccanica delle stesse dimensioni».
Per quanto riguarda la “misura grande”, gioverà senz’altro produrre un confronto dimensionale tra la stilografica oggetto della recensione e due eccellenze tra le penne oro (rivestite) presenti sul mercato italiano dell’epoca: come si può apprezzare dall’immagine seguente le dimensioni della penna in presentazione sono persino maggiori di quelle di una Waterman 42 (secondo tutti i parametri) e, di conseguenza, molto maggiori di quelle di una Aurora RA2 (nella foto la mitica pubblicitaria per Isotta Fraschini con smalti blu).
Per quanto riguarda la “misura piccola”, invece, in rete è disponibile un’immagine del catalogo Cesare Marinai del settembre 1934 in cui si vedono accostate ben due penne Europa per signora (o signorina!), che forse non sono proprio uguali per dimensioni (essendo mostrate nella stampa come «figure dal vero»). CM catalogo 1934, pag.60 DETTAGLIO (dalla rete)
• Ma quando era iniziata la produzione di penne a marchio EUROPA?
Secondo Paolo Demuro, vista la coincidenza di molte delle laminature con quelle che si possono ritrovare sulle penne Waterman’s rivestite (con l’autorizzazione del Rappresentante) dai laboratori orafi in Italia (Milano), la data del possibile inizio dovrebbe essere fissata al 1920.
Un primo periodo andrebbe così dal 1920 al 1935 (anno in cui fu introdotta la nuova titolazione in millesimi per l’oro), con una produzione di altissima qualità.
Segue un secondo periodo di circa un decennio, dal 1935 alla fine della Guerra, con produzioni di livello decisamente inferiore.
L’ultimo periodo andrebbe dal 1946 agli anni Cinquanta, con la ripresa di alcuni modelli opulenti del passato (ma, verosimilmente, questa volta punzonati con il titolo dell’oro in millesimi).
Orbene, allo stato attuale delle conoscenze le uniche pubblicità di stilografiche EUROPA su cui possiamo fare reale affidamento per la datazione sono quelle che si trovano nei cataloghi di vendita per corrispondenza (per lo più semestrali) dell’argentiere milanese Cesare Marinai. Ho così ricercato la presenza di penne Europa in questi cataloghi e, grazie alla gentilezza di alcuni venditori, sono in grado di condividere i seguenti risultati:
• Nessuna stilografica EUROPA nel catalogo 1929/1930: solo penne Waterman’s (ben 7, persino in “elegante astuccio” in abbinamento con una matita…Eversharp!!), poi Anglo Amer e Anglo Ideal.
• Niente anche nel primo catalogo del 1931 (marzo): solo penne Waterman’s (1) e poi Original Ideal, Anglo Amer, Anglo Ideal, Original (il tutto non molto “originale”, per la verità ).
• Il primo catalogo in cui compare la marca EUROPA (con 2 penne) è quello dell’ottobre 1931. L’ho così prontamente acquistato ed ora lo conferisco al Wiki. Cesare Marinai - 1931.10 - Listino N.19, Ottobre 1931, Anno X - COVER
Cesare Marinai - 1931.10 - Listino N.19, Ottobre 1931, Anno X - pag.26
Dalla pagina in esame si osserva chiaramente che i pennini che esprimevano il titolo dell’oro in carati (14 Ct) erano certamente marchiati <WARRANTED>; solo dopo il 1935 saranno punzonati <585> e anche marchiati <EUROPA> (ma non sempre, come si vede dalla penna fotografata come esempio negli articoli di Paolo citati).
@Simone: in questo caso il Wiki dovrebbe essere corretto, perché la presenza o meno della marca sul pennino è un’informazione basilare per i collezionisti.
• Del 1932 non ho trovato alcun Catalogo.
• Nel 1933 (ma non ho appurato in quale semestre) sono presenti 2 penne EUROPA, le stesse dell’ottobre 1931, ma quella meno cara era stata ribassata da 75 a 70 Lire.
• Nel 1934 i modelli salgono a 6, compresi i primi 2 presentati (che rimangono i più costosi), e le due penne per signora mostrate in precedenza. Nonostante l’aggiunta di due modelli di valore intermedio, il Catalogo sembra puntare molto sul marchio dichiarando: «La penna “Europa” è la più scorrevole, la più facile al riempimento, la più elegante, la più conveniente, la più garantita…».
Come in tutti i cataloghi, tuttavia, le penne Waterman’s (2) veleggiavano sempre a circa il doppio del prezzo (220 Lire).
• Nel 1935 ci sono 5 modelli (e la pagina è già stata ben documentata sia da Jacopini che da Demuro).
Ma non vi è alcuna traccia di penne decorate con smalti, che invece erano presenti nel catalogo di rivestimenti per Waterman’s del 1931...
Come si può vedere, il nome del modello delle penne EUROPA nei cataloghi di vendita per corrispondenza di Cesare Marinai è costituito da un semplice numero progressivo (che però non si mantiene costante nel tempo). Ma grazie ad una réclame del 1935 della sola ditta Luigi Diani (riportata a tutta pagina 13 nel citato articolo di Paolo Demuro) possiamo essere certi che il modello con lavorazione a galleria a spirale N.2813, in vendita a 120 Lire nel catalogo del 1931 da me conferito (venduto dal catalogo C.M. fino al 1935, ma con il N.2814), fosse stato prodotto proprio da Luigi Diani.
In ogni caso, dall’incrocio delle fonti è ora certo che Luigi Diani producesse penne a marchio Europa già almeno dal 1931, e la stessa penna marchiata EUROPA dal 1931 al 1935.
La splendida “clip a ruzzolina” con decoro floreale potrebbe rivelarsi un dettaglio importante per fissare un limite temporale anche per la penna in presentazione: nonostante la “roller clip” della Wahl-Eversharp fosse ampiamente presente sul mercato americano dall’inizio degli anni Venti, fu solo forse con il modello “Deco Band” che si scatenò il desiderio di emulazione anche sul mercato italiano (in questo caso del solo gruppo della sferetta rotante, che aveva la caratteristica “tecnica” di non rovinare i tessuti dei taschini). Il terminale del fermaglio è caratterizzato da un impianto triangolare o a mezzaluna (con le imperfezioni derivate da una evidentissima realizzazione/rifinitura “a mano”) e la sferetta è di forma leggermente oblunga (restando, comunque, una sfera).
Assumendo che la “copia” milanese del terminale con la ruzzolina sferica fosse davvero avvenuta solo dopo il 1930 (dando così tempo al modello “Deco Band” di giungere ed essere apprezzato anche qui in Italia), la ricostruzione temporale verrebbe così a coincidere con la pubblicità del 1931 da me ritrovata. Ma questa è solo un’ipotesi.
Non è dato sapere, in ogni caso, se Luigi Diani avesse (poi o anche prima) condiviso con altri (ad es. Giuseppe Cavaliere) la disponibilità della “propria” clip.
I fermagli che Paolo Demuro associa al marchio EUROPA sono in totale quattro, dei quali quello appena descritto risulterebbe il primo e certamente il più elaborato.
• La circostanza che Diani avesse assunto il più giovane Giuseppe Cavaliere come direttore tecnico nel lontano 1919 e che i due siano rimasti sempre in eccellenti rapporti (nonostante le inevitabili sovrapposizioni negli affari) sino alla morte prematura del secondo nel 1934, appare una delle ragioni per cui è stato così difficile far luce sulle vicende anomale di questo marchio di indiscusso prestigio. Diani produceva tutte le componenti sfuse per l’assemblaggio delle stilografiche rivestite (forse persino i pennini, secondo Paolo) e i Cavaliere erano il punto di riferimento per l’oreficeria dei rappresentanti della Waterman in Italia: Cesare Marinai, attraverso i suoi cataloghi di vendita per corrispondenza, evidentemente non produceva penne stilografiche “in proprio”, ma promuoveva il lavoro degli altri due Laboratori, che si trovavano così di fatto in concorrenza con la Waterman (per la quale almeno i Cavaliere ufficialmente lavoravano) proponendo gli stessi rivestimenti ma, ovviamente, in una fascia di prezzo nettamente inferiore.
Continua…