Mostra Scambio - Pen Show - di Firenze
17 maggio 2025 - Hotel AC Marriot, via Luciano Bausi, 5
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Universal: una bella sorpresa
- A Casirati
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Universal: una bella sorpresa
Ma che una stilografica così “modesta” da un certo punto di vista (e cioè da quello del lusso) potesse tranquillamente rivaleggiare, in termini estetici, di piacevolezza nell’uso e d’affidabilità, con penne ben più costose e blasonate continua a stupirmi ed a gettare nuova luce sulla potenza del marketing, oltre che sull’attrattiva dell’apparire, soprattutto nel nostro paese. Ho ricevuto l’esemplare che vedete da un negozio specializzato, che l’ha reperito fra i suoi fondi di magazzino: nuovo, mai inchiostrato, esente anche da difetti estetici.
Maneggiandolo e provandolo a secco, mi sono reso conto delle sue potenzialità ed ho deciso di dargli una possibilità: una prova d’aspirazione d’acqua, con ottimi risultati, e via con una carica di Waterman Serenity Blue. La prima prova di scrittura, di una paginetta, ha dato risultati ottimi: ma naturalmente è troppo poco per una recensione significativa, perciò ho proseguito nell’utilizzo per una settimana, portandomela dietro dappertutto.
Com’è andata? Direi benissimo.
La prima impressione è stata del tutto confermata nell’uso prolungato: ottima ergonomia, bel bilanciamento anche a cappuccio calzato, scorrevolezza piacevole (non amo i pennini “burrosi”), flusso sempre perfetto, nessun difetto degno di nota salvo qualche falsa partenza, risolta facilmente.
Ricordo che il pennino è un modesto Wing Flow senza materiale di riporto in punta: soggetto a maggior usura ma senza dubbio d’impiego molto piacevole. Per curiosità, preciso che scrive benissimo anche in modalità rovesciata. Ecco le caratteristiche dimensionali principali:
- lunghezza chiusa: 140 mm
- lunghezza aperta: 130 mm
- lunghezza aperta con cappuccio calzato: 145 mm
- lunghezza del cappuccio: 63 mm
- lunghezza della sezione: 38 mm
- diametro massimo del fusto: 11 mm
- diametro massimo del cappuccio: 11,4 mm
- diametro medio della sezione: 9,6 mm
- peso (carica): 16 gr
- peso del cappuccio: 6 gr
- materiali: fusto e sezione in polistirene stampato ad iniezione, cappuccio in metallo cromato, pennino d’acciaio dorato, senza materiale di riporto in punta.
Esteticamente, questa Universal si presenta molto bene, con uno stile ancora attualissimo. La clip è rigida ed assicura una buona presa. Nonostante i decenni passati dalla sua produzione, le parti plastiche non denunciano deformazioni di sorta.
La capacità d’inchiostro equivale a quella d’una cartuccia internazionale piccola. L’ampia finestra trasparente ricavata nella sezione consente di monitorare convenientemente il consumo dell’inchiostro.
Di questa stilografica fu offerta anche una versione con pennino corazzato, riconoscibile esternamente per il cappuccio completamente liscio: Non sono riuscito a stabilire con certezza il periodo di produzione, ma immagino che ci si aggiri fra gli anni 1950 e 1970.
Credo che si trattasse d’un prodotto molto economico, tanto da non riportare neppure un marchio oppure il nome del modello. Forse la classica penna scolastica.
Ma allora, mi direte, come sai che si tratta proprio d’una Universal? Non lo so, ma mi è stato suggerito: sarò grato a chiunque vorrà correggermi in merito, argomentando.
E’ una penna che merita considerazione e certamente continuerà ad accompagnarmi.
Alberto Casirati
"Just my two pence, of course"
“La penna è un po’ come la cravatta: una sola non basta” (Umberto Legnani)
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- Mir70
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Universal: una bella sorpresa
Indubbiamente è una bella sorpresa (personalmente non mi sorprende più di tanto avendo utilizzato altre Universal scolastiche) .
Qualche altra indicazione positiva circa l'origine della penna recensita è data dal particolare alimentatore (in plastica) , che sicuramente è di Universal , è data da questa immagine che ti allego:
A riguardo dei pennini Wing Flow con le punte ripiegate , essi sono garanzia di una scrittura molto gradevole e costante (almeno nel 90 % dei casi), lascio il link a questa discussione che per certi versi è illuminante viewtopic.php?p=369926#p369926 .
Qualche altra indicazione positiva circa l'origine della penna recensita è data dal particolare alimentatore (in plastica) , che sicuramente è di Universal , è data da questa immagine che ti allego:
A riguardo dei pennini Wing Flow con le punte ripiegate , essi sono garanzia di una scrittura molto gradevole e costante (almeno nel 90 % dei casi), lascio il link a questa discussione che per certi versi è illuminante viewtopic.php?p=369926#p369926 .
Mirko
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Universal: una bella sorpresa
Mille grazie, Mirko, anche per l'interessante link.Mir70 ha scritto: ↑venerdì 30 giugno 2023, 10:57 Indubbiamente è una bella sorpresa (personalmente non mi sorprende più di tanto avendo utilizzato altre Universal scolastiche) .
Qualche altra indicazione positiva circa l'origine della penna recensita è data dal particolare alimentatore (in plastica) , che sicuramente è di Universal , è data da questa immagine che ti allego:
UniSS.jpeg
A riguardo dei pennini Wing Flow con le punte ripiegate , essi sono garanzia di una scrittura molto gradevole e costante (almeno nel 90 % dei casi), lascio il link a questa discussione che per certi versi è illuminante viewtopic.php?p=369926#p369926 .
Alberto Casirati
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- francoiacc
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Universal: una bella sorpresa
Come al solito una bella presentazione, ma...
Direi che si presenta con una linea facilmente riconoscibile come una penna anni '60, personalmente non ci vedo molto di attuale, giusto per citarne una, trovo alquanto desueto il cappuccio in lamierino.
Poi, ovviamente, con tutte le bomboniere vendute per penne si fa presto a meravigliarci che una penna scriva, soprattutto poi per un pennino senza iridio.
Insomma, queste penne scolastiche tipo Universal sono penne che fanno bene il loro mestiere, come del resto lo fanno ancora (e per fortuna) le moderne scolastiche.
Direi che si presenta con una linea facilmente riconoscibile come una penna anni '60, personalmente non ci vedo molto di attuale, giusto per citarne una, trovo alquanto desueto il cappuccio in lamierino.
Poi, ovviamente, con tutte le bomboniere vendute per penne si fa presto a meravigliarci che una penna scriva, soprattutto poi per un pennino senza iridio.
Insomma, queste penne scolastiche tipo Universal sono penne che fanno bene il loro mestiere, come del resto lo fanno ancora (e per fortuna) le moderne scolastiche.

- Esme
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Universal: una bella sorpresa
Anch'io trovo gradevole la linea di queste penne, ma sono d'accordo con francoiacc: i cappucci sono spesso il loro tallone di Achille.
Ce ne sono di vario genere: alcuni sono in ottone, solidi e ben fatti, con delle finiture gradevoli.
Poi ci sono questi, estremamente riconoscibili dalla sommità tagliata in obliquo e la clip agraffata, usati sia dalla Universal che dalla Lus, a volte marchiati "kam" o "AA", "VV" (le Primavera).
Sono quasi tutti realizzati con una lega leggera non ferrosa, non saprei se alluminio o zama. La finitura è sempre estremamente lucida, molto sensibile ai graffi e ai gibolli, cosa che gli conferisce un aspetto un po' di "tolla", permettetemi il termine che uso con simpatia.
La clip è invece in lega ferrosa, e sulle penne usate è purtroppo spesso colpita da ruggine.
Le due penne presentate, essendo nos, hanno invece cappucci in uno stato impeccabile.
Nelle scorse settimane sono intervenuta su uno di questi, estremamente rovinato, per sperimentare una serie di cose.
Una volta tolta la finitura superficiale (che non è galvanizzabile), e messo a nudo il materiale che pare alluminio, a mio avviso l'aspetto è notevolmente migliorato, assumendo un aspetto morbido che mette in luce la vera natura del materiale.
A sinistra un cappuccio con finitura originale, a destra quello a cui l'ho tolta (era color oro).
Ce ne sono di vario genere: alcuni sono in ottone, solidi e ben fatti, con delle finiture gradevoli.
Poi ci sono questi, estremamente riconoscibili dalla sommità tagliata in obliquo e la clip agraffata, usati sia dalla Universal che dalla Lus, a volte marchiati "kam" o "AA", "VV" (le Primavera).
Sono quasi tutti realizzati con una lega leggera non ferrosa, non saprei se alluminio o zama. La finitura è sempre estremamente lucida, molto sensibile ai graffi e ai gibolli, cosa che gli conferisce un aspetto un po' di "tolla", permettetemi il termine che uso con simpatia.
La clip è invece in lega ferrosa, e sulle penne usate è purtroppo spesso colpita da ruggine.
Le due penne presentate, essendo nos, hanno invece cappucci in uno stato impeccabile.
Nelle scorse settimane sono intervenuta su uno di questi, estremamente rovinato, per sperimentare una serie di cose.
Una volta tolta la finitura superficiale (che non è galvanizzabile), e messo a nudo il materiale che pare alluminio, a mio avviso l'aspetto è notevolmente migliorato, assumendo un aspetto morbido che mette in luce la vera natura del materiale.
A sinistra un cappuccio con finitura originale, a destra quello a cui l'ho tolta (era color oro).
"È tutta colpa di Esme" [Bons]
"Nove decimi del cervello non vengono usati, e come la maggior parte dei fatti noti, è falso."
[sir Terry Pratchett]
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- A Casirati
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Universal: una bella sorpresa
Grazie per i vostri contributi.
Sul mio esemplare con pennino non carenato, utilizzando una calamita ho potuto verificare che il cappuccio e' in lega ferrosa, mentre la clip non lo e'. Lo interpreto come una variazione nelle scelte di produzione.
Sul mio esemplare con pennino non carenato, utilizzando una calamita ho potuto verificare che il cappuccio e' in lega ferrosa, mentre la clip non lo e'. Lo interpreto come una variazione nelle scelte di produzione.
Alberto Casirati
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- Località: Varese
Universal: una bella sorpresa
Interessante questa inversione di materiali.
Peccato non esista documentazione tecnica, mi sarebbe piaciuto capire che cosa ha portato a questa variazione e quale versione è antecedente.
Peccato non esista documentazione tecnica, mi sarebbe piaciuto capire che cosa ha portato a questa variazione e quale versione è antecedente.
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